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Campidoglio: seduta sospesa dopo la protesta di FdI

Consiglio Comunale sospeso dal presidente De Vito, dopo la protesta, con l'esposizione dello striscione "Foibe. Roma non Scorda", da parte dei consiglieri del centrodestra De Priamo, Ghera, Figliomeni, Politi e Mussolini. Erano appena terminate le interrogazioni, quando i consiglieri sono scesi dai banchi per esporre lo striscione. Dopo un primo richiamo, il presidente De Vito ha chiamato le forze dell'ordine presenti in aula per far ritirare lo striscione. In seguito, De Vito ha espulso i consiglieri colpevoli del gesto e al rifuto da parte di questi ultimi di abbandonare l'Aula Giulio Cesare, ha sospeso la seduta.

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Campidoglio: riprende il consiglio

Dopo circa una mezz'ora di sospensione, è ripresa la seduta del consiglio comunale in Aula Giulio Cesare. Il presidente del Consiglio De Vito ha reso noto di aver sospeso per il resto della seduta i consiglieri del centrodestra, che quindi non potranno prendere parte alle votazioni delle mozioni, colpevoli di aver mostrato lo striscione "Foibe: Roma non Scorda". De Vito ha nuovamente invitato i consiglieri a uscire dall'aula, ma senza avere un risposta positiva.

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Consiglieri sospesi: “De Vito non garante di tutti”

"Con l'apposizione in aula Giulio Cesare dello striscione 'Foibe: Roma non Scorda', Fdi ha inteso porre l'accento sul mancato finanziamento del viaggio nei luoghi delle foibe istituito durante la Giunta di centrodestra e confermato durante gli anni di Marino, seppur con polemiche. I consiglieri dei gruppi di Fdi e Con Giorgia hanno semplicemente, a Consiglio chiuso, esposto per pochi secondi uno striscione. La risposta del M5S, che sia in Consiglio comunale quando era all'opposizione che in Parlamento è prodigo di iniziative simili di protesta, è stata quella di espellerci per una seduta: una decisione totalmente fuori da ogni regolamento e legge in quanto il Consiglio non era ancora regolarmente iniziato perché non era ancora stato fatto l'appello". Così in una dichiarazione congiunta i consiglieri di Fdi-An, Fabrizio Ghera, Francesco Figliomeni, Maurizio Politi e Andrea De Priamo e la consigliera della lista Con Giorgia, Rachele Mussolini, a margine della seduta dell'Assemblea capitolina. "Il M5S invece di pensare a imbavagliare l'opposizione e i giornalisti pensi a trovare gli opportuni stanziamenti per ripristinare il viaggio che ricorda il dramma degli esuli istriani barbaramente trucidati dai comunisti titini – proseguono gli esponenti dell'opposizione di centrodestra – Il presidente dell'Aula De Vito, che ricordiamo sarebbe anche un legale, con questa ridicola pseudo decisione applica il regolamento in modo partigiano, in barba al suo ruolo di garante di tutti. A questo punto temiamo che in preda al delirio di onnipotenza possa iniziare ad andare in giro per Roma ad espellere i passanti".

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Assemblea Capitolina: No all’unanimità discarica rifiuti a Malnome

(Fonte: RomaIt)

L'Assemblea capitolina ha approvato ieri pomeriggio all'unanimità una mozione a firma dei consiglieri Ferrara (M5S), Ghera (Fdi), Mussolini (Con Giorgia), Fassina (SxR), Cozzoli Poli (Misto), Onorato (Lista Marchini) e Celli (#RomaTornaRoma) che impegna la sindaca Virginia Raggi e la Giunta a esprimere presso tutte le sedi competenti la contrarietà all'apertura di una discarica per rifiuti contenenti amianto e rifiuti inerti in località Malnome in XII Municipio, lo stesso di Malagrotta.

Approvata anche una mozione presentata dal gruppo M5S che impegna sindaca e assessori ad attivarsi presso gli uffici preposti affinché sia sospeso per un mese il pagamento delle quote di refezione scolastica nella scuola Leonardo Angelini di Cesano, colpita dall'evento atmosferico del 6 novembre 2016. Tra le altre mozioni votate favorevolmente dall'Assemblea, una sempre a firma M5S che impegna l'amministrazione a valutare l'adozione di percorsi formativi rivolti all'introduzione della prima conoscenza della Costituzione Italiana nelle scuole dell'infanzia.

 

Approvate anche due mozioni del Pd: la prima per l'intitolazione di un toponimo a Tina Anselmi, la seconda a collaborare con il II Municipio per il ripristino della targa in memoria di Giacomo Matteotti distrutta a seguito di atti vandalici.

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Colosseo, sen. Giro (Forza Italia) a Radio Roma Capitale 93fm: “Dobbiamo lavorare per unire il patrimonio culturale”

Francesco Giro, senatore di Forza Italia, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Francesco Vergovich "Roma ogni giorno". In merito al dibatitto sul Parco archeologico del Colosseo, Giro ha dichiarato: "Franceschini si vanta di aver lavorato per un coordinamento del patrimonio culturale di Roma, ma noi ai tempi di Alemanno ci avevamo lavorato firmando un protocollo d'intesa".

Il senatore ha aggiunto: "Dobbiamo lavorare per unire il patrimonio culturale. Pensate che nel Foro all'interno del tempio di Venere e Roma ci sono due cappelle: una gestita dal Comune e una dallo Stato. Anche Luca Bergamo sta lavorando per unire, lo apprezzo. Attualmente il Comune di Roma incassa zero per il Colosseo, ma deve assicurare la vigilanza esterna, il decoro, la pulizia e la mobilità".

Francesco Giro ha inoltre affermato: "Quando furono presentati i primi venti top manager dei Beni culturali, Franceschini disse di averli nominati per reperire fondi privati. Sono passati quasi due anni, vorrei conoscere il bilancio di questo lavoro. E' stato incassato zero virgola qualcosa dai privati". 

Il senatore ha concluso: "Non è vero che non è possibile amministrare Roma. Le cose si possono fare, soprattutto se si combatte la corruzione e si fanno investimenti. Invece qui si sta fermando tutto".

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Roma. Se si votasse oggi la Raggi non arriverebbe al ballottaggio

(Fonte: RomaIt)

I guai con le nomine, l'arresto del braccio destro Raffaele Marra, e infine il caso della polizza intestata a Virginia Raggi da parte di Salvatore Romeo. Tutte rogne che hanno avuto un peso notevole per la sindaca di Roma in termini di consenso. Lo rivela un sondaggio di Scenari Politici per l'Huffington Post, secondo il quale la Raggise si andasse a votare oggi per le elezioni comunalinon arriverebbe al ballottaggio.

Il 35,3% toccato dall'attuale prima cittadina alle elezioni del 5 giugno dell'anno scorso sono un miraggio, allo stato attuale: al 3 febbraio si fermerebbe al 22,3 per cento dei consensi tra i cittadini della Capitale.

 

Ma soprattutto sarebbe esclusa dal ballottaggio, a cui accederebbero il candidato del Pd Roberto Giachetti e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Quest'ultima sarebbe in testa ai consensi con il 27,9 per cento, seguita dal vicepresidente della Camera con il 25,8 per cento (un incremento minimo il suo rispetto a giugno, meno di un punto percentuale).

Tra coloro che hanno deciso di dare il proprio voto alla candidata del Movimento 5 Stelle, ben quattro cittadini su dieci dicono che oggi non rifarebbero la stessa scelta: il 41% sostiene che non rivoterebbe Virginia Raggi, mentre il 52 per cento confermerebbe il suo voto. Ma l'emorragia di consensi dei grillini nella Capitale emerge anche da un'altra rilevazione di Scenari Politici: il Movimento 5 Stelle, che a giugno 2016 raccoglieva il favore del 35,2 per cento dei cittadini romani oggi arriverebbe al 24,6 per cento.

Si tratta di più di 10 punti percentuali andati persi. Mentre il Partito Democratico passerebbe dal 17,9 per cento al 23,4 per cento e la lista di Fratelli d'Italia dal 12,3 al 15,6 per cento.        (The Uffington Post)

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Virginia Raggi: “Ho chiarito, ho risposto a tutte le domande”

(Fonte: RomaIt)

"Se sapevo della polizza di cui ero beneficiaria? No, assolutamente no, l'ho appreso questa sera, sono sconvolta". Lo ha detto Virginia Raggi sindaca di Roma uscendo dagli uffici dove si è tenuto l'interrogatorio in via Tuscolana, durato oltre otto ore, davanti ai pm romani che indagano sulle nomine fatte in Campidoglio. "Ho chiarito, ho risposto a tutte le domande", ha affermato.
    "C'è molto lavoro da fare qui a Roma, dobbiamo portarlo avanti", ha poi aggiunto. L'atto istruttorio, durato oltre otto ore, è stato tenuto dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Francesco Dall'Olio. (Ansa)

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Caso nomine a Roma, Raggi: oltre 8 ore di risposte ai pm. “Romeo? Sconvolta, non sapevo di quell’assicurazione”

(Fonte: www.repubblica.it)

È durato oltre otto ore l'interrogatorio fiume della sindaca di Roma Virginia Raggi, che dal primo pomeriggio ha risposto alle domande dei pm della Procura di Roma in merito all'accusa di truffa e falso in relazione alla nomina di Renato Marra alla guida della Direzione Turismo.

I pm Francesco Dall'Olio e Paolo Ielo hanno interrogato la sindaca del Movimento Cinque Stelle in una caserma in zona Tuscolana. E la vicenda di cui scrive l'Espresso delle polizze sulla vita che sarebbero state stipulate da Salvatore Romeo (ex capo della segreteria politica) – tra cui una a beneficio di Virginia Raggi – sarebbe stata tra gli argomenti dell'interrogatorio ma non oggetto di contestazione.

"Sono sconvolta, non sapevo nulla di quella polizza. E' stato un interrogatorio molto tranquillo. Ho risposto a tutte le domande", ha detto Raggi lasciando la struttura alla fine dell'incontro con i pm.

Questa nuova tegola abbattutatisi sulla sindaca ha scatenato una forte fibrillazione sull'asse Milano/Genova. Secondo l'Adnkronos, i vertici del Movimento avevano contattato legali, per comprendere i risvolti giudiziari di questa nuova vicenda, ma anche esperti, per capire meccanismi e funzionalità delle polizze assicurative.

Dopo momenti di grande preoccupazione, che hanno visto contatti febbrili tra Beppe Grillo e Davide Casaleggio, il clima si sarebbe fatto più disteso: per i vertici si sarebbe aperto uno spiraglio e la situazione sarebbe meno critica di quanto non fosse apparso nelle prime ore dalla diffusione della notizia. Bocche cucite, ma nelle prossime ore non dovrebbe esserci alcun post sul blog né decisioni dirimenti sul futuro della sindaca.

La tensione resta alta, anche perché i 'duri e puri' del M5S sono pronti a dare battaglia, indipendentemente dalla difesa portata avanti della prima cittadina.

Raggi è assistita dall'avvocato Alessandro Mancori. Uscita di casa verso le 10.30, ai giornalisti in sua attesa che le chiedevano se stesse andando all'interrogatorio da parte della procura, che indaga sulla nomina del fratello di Raffaele Marra, Raggi ha risposto: "No, sto andando in Campidoglio", dove è arrivata poco dopo le 11.

Intorno alle 13 la sindaca è andata via dal Comune. A chi gli chiedeva se stesse andando in Procura ha risposto: "Vedremo…".

La convocazione, sull’invito a comparire, era per lunedì. Ma l’incontro è slittato, forse per dare il tempo a Raggi e al suo avvocato di studiare meglio la linea difensiva. Ieri il legale aveva detto che l’interrogatorio sarebbe stato rimandato di nuovo, a un giorno ancora da decidere, forse nel weekend. Un modo, questo, per farlo in maniera più tranquilla, forse al riparo anche dall’attenzione, altissima, dei media. Non a caso, anche le audizioni del presidente del consiglio comunale, Marcello De Vito, e della acerrima nemica della sindaca, la deputata Roberta Lombardi, sono state fatte lo scorso fine settimana. La prima, di sabato, la seconda di domenica.

Intanto la procura di Roma ha chiesto l'archiviazione della querela per diffamazione contro Virginia Raggi per un'altra vicenda legata a Farmacap, l'azienda di Roma Capitale che gestisce 47 farmacie comunali e un asilo nido. La querela contro Raggi era stata presentata da Francesco Alvaro, ex commissario Farmacap, in merito a quanto postato dalla sindaca, all'epoca dei fatti consigliera comunale, a proposito della violazione di norme relativa all'appalto per la gestione dell'asilo nido di via Bossi. Il pm Nadia Plastina, nel motivare la richiesta di archiviazione, ha sostenuto che la querela per diffamazione è destituita di fondamento.

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Beppe Grillo: “Non c’è un piano B, c’è codice comportamento”

(Fonte: RomaIt)

“Per Roma non esiste nessun piano b. Il comportamento che Virginia Raggi e il MoVimento 5 Stelle devono tenere nel caso di vicende giudiziarie è esplicato nel codice etico e nel codice di comportamento che hanno firmato i portavoce eletti in consiglio comunale a Roma. Siamo vicini a Virginia in questo momento difficile e la giunta ha la nostra fiducia. L’altro ieri è stato approvato il bilancio provvisorio nei tempi stabiliti, un record positivo per Roma e per le grandi città italiane. Nessun giornale si è degnato di parlarne, pensano solo al gossip di basso livello. Avanti così”. Così un post sul blog di Beppe Grillo a firma Movimento 5 Stelle.

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Assessore Montanari: mi sembra che il sindaco di Fiumicino si sia allarmato; noi abbiamo dato indicazioni quantitative, non sulla localizzazione

Giuseppina Montanari, assessore alla Sostenibilità Ambientale del Comune di Roma, è intervenuta ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Maria Gloria Fontana "Presto, si fa sera". L'assessore ha spiegato:" Durante la Commissione abbiamo fatto una valutazione complessiva di come vogliamo impostare la politica dei rifiuti nella città di Roma. Al primo posto mettiamo il piano di riduzione della produzione dei rifiuti: intendiamo diminuirla di almeno 200mila tonneollate entro il 2021. Volgiamo poi incrementare la raccolta differenziata".

In merito alle polemiche riguardanti l'impianto di trattamento dell'organico di Maccarese, Giuseppina Montanari ha dichiarato: "Faremo fare uno studio sugli impianti esistenti alla Scuola agraria del Parco di Monza. Ci sarà molta più raccolta differenziata e quindi intenderemo trattare molto più organico, ma non abbiamo indicato la localizzazione. Magari chiudiamo Maccarese e lo facciamo da un'altra parte". "Quando avremo i risultati dello studio – ha proseguito l'assessore – incontreremo i cittadini, discuteremo delle potenzialità , decideremo se sono sufficienti gli impianti di comunità e valuteremo la localizzazione dell'impiantistica, comunque dopo un percorso condiviso. Mi sembra che il sindaco di Fiumicino si sia allarmato, ma noi abbiamo parlato di un'indicazione quantititiva di sviluppo".