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Domenica al voto 55 Comuni del Lazio

Domenica prossima il voto amministrativo che nel Lazio coinvolge 55 comuni, di cui 9 in provincia di Frosinone, 8 in provincia di Latina e anche in quella di Rieti, 23 in provincia di Roma e 7 in provincia di Viterbo. Sono 13 i comuni con più di 15.000 abitanti in cui è possibile il secondo turno di ballottaggio dopo due settimane, nel caso in cui un candidato sindaco non riesca a raggiungere il 50% più 1 delle preferenze. Frosinone è la città più grande con 46.649 abitanti, Nespolo in provincia di Rieti la più piccola con 274. In tutto gli elettori interessati nella nostra Regione alla tornata elettorale saranno 530.260. Nei 13 comuni con oltre 15.000 abitanti 6 amministrazioni erano guidate dal Centrodestra e 7 dal Centrosinistra. Il M5S è presente in tutti i comuni superiori ai 15.000 abitanti e in altri centri importanti come Sabaudia e Formello.

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Testo base per la nuova legge elettorale del Lazio

La commissione Affari istituzionali del Consiglio Regionale del Lazio ha scelto all’unanimità di adottare come testo base per la riforma della legge elettorale del Lazio la proposta di legge n. 372. Il testo scelto è quello scaturito dal lavoro istruttorio svolto dalla commissione speciale sulle riforme istituzionali. I punti condivisi che sono confluiti nel testo base sono: l'abolizione del listino, la garanzia di rappresentanza per ciascuna provincia, la pari opportunità tra donne e uomini, attraverso la doppia preferenza di genere e il limite del 60 per cento alla presenza di candidati dello stesso sesso nelle liste circoscrizionali, il divieto del terzo mandato consecutivo alla presidenza della Regione ed elezioni entro tre mesi in caso di scioglimento anticipato del Consiglio Regionale.

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Anna Falcone a Radio Roma Capitale 93fm: no al dibattito su leadership e tatticismi, ma prima di tutto le persone. Il 18 in tanti a Roma

Anna Falcone, vicepresidente del Comitato per il NO al referendum costituzionale dello scorso dicembre, è intervenuta oggi ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Paolo Cento "Ma che parlate a fa". In merito al voto parlamentare sulla legge elettorale, Anna Falcone ha dichiarato: "Ci rammarica vedere che non si riesce a ragionare in termini condivisi. Quella che ci troviamo a commentare è una situazione di disfacimento del ruolo del Parlamento che non farà altro che confermare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni".

"Anche se il Parlamento non riesce ad approvare la legge elettorale – ha aggiunto – nulla impedisce che si possa andare avanti su altri obiettivi. Come si è invocata la responsabilità istituzionale in altri momenti, si può fare anche adesso. Non credo che faccia bene al Paese andare ad elezioni anticipate".

In merito all'appello lanciato insieme a Tommaso Montanari per un incontro nazionale il 18 giugno a Roma, Anna Falcone ha detto: "Noi chiediamo alle forze civiche e alle forze politiche della sinistra di partire dalla Costituzione e dalla scrittura di un programma che miri al superamento delle diseguaglianze e alla riacquisizione dei diritto al lavoro, alla salute e all'istruzione. Vorremmo ripartire da un'assemblea partecipata in cui i cittadini si prendano la responsabilità di costruire un'area politica civica e ispirata ai valori della costituzione e della migliore sinistra. Non è una riedizione di precedenti esperienze e non è una proposizione di liste o di candidature fini a se stesse. A noi il dibattito su leadership, tatticismi e alleanze non ci interessa. Ci interessa un programma che dia risposte ai drammi quotidiani delle persone".

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Multiservizi, assessore Mazzillo a Radio Roma Capitale: gara a doppio oggetto per garantire l’efficienza dei servizi e salvaguardare i livelli occupazionali

Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio del Comune di Roma, è intervenuto oggi ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Paolo Cento "Ma che parlate a fa". In merito alla situazione della Multiservizi, Mazzillo ha dichiarato: "Noi stiamo lavorando seriamente lavorando per garantire l'efficienza dei servizi e allo stesso tempo per salvaguardare i livelli occupazionali. Il quadro normativo è però modificato, con il decreto legge Madia sono cambiate le regole e dobbiamo adeguarci il prima possibile. Ci dobbiamo muovere in un'ottica di mercato e dobbiamo coinvolgere anche un socio privato. La nostra soluzione è la gara a doppio oggetto".

Sul debito l'assessore ha spiegato: "Per quanto riguarda la gestione ordinaria, abbiamo già fatto un atto molto importante: abbiamo già ricontrattato il debito che abbiamo con Cassa depositi e prestiti potendo così investire più risorse sulla città. Per quanto riguarda tutto il debito pregresso, la competenza non è dell'assessore al Bilancio, ma di un commissario governativo"

"Con l'approvazione del nuovo bilancio preventivo – ha concluso Mazzillo – abbiamo ridotto la Tari".

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Campidoglio: alta tensione per Roma Multiservizi

Grande tensione in Aula Giulio Cesare, durante il consiglio comunale dedicato alle criticità della Roma Multiservizi, con la sindaca Virginia Raggi che ha affermato che la soluzione trovata in giunta sia la gara a doppio getto: “Multiservizi riparte da un progetto solido, perché il rilancio della società è stata nostra priorità. Abbiamo studiato un nuovo testo di legge, fatte riunioni di lavoro di studio, preso tempo necessario per lavoratori, individuato migliore soluzione per azienda e lavoratori. La nostra amministrazione ha scelto di percorrere la soluzione della gara a doppio getto. Rispetto alle ipotesi sul tavolo, questa strada è in grado di consegnarci una Multiservizi efficiente e diremo addio per sempre alle logiche clientelari. Non siamo qui per illudere nessuno come in passato hanno fatto altri, forse con uno scopo di accaparrarsi un consenso politico, e di questo dovrebbero vergognarsi. Io ricordo bene quando siamo entrati in consiglio nel 2013, quando si protestava in aula per salvare Multiservizi. La gara a doppio getto è la soluzione più solida, perché il Comune Roma avrà un contatto diretto e potrà garantire standard qualitativi, servizi e livelli occupazionali”. Le parole della Raggi sono però state accolte dai fischi dei lavoratori presenti in Aula Giulio Cesare che hanno protestato a lungo, constringendo il presidente De Vito a sospendere la seduta per alcuni minuti.

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Stadio della Roma, l’opera è di pubblico interesse: delibera approvata

(Fonte: Il Quotidiano del Lazio)

La giunta capitolina ha approvato la delibera che ridefinisce il pubblico interesse dello stadio della Roma a Tor di Valle. La decisione è stato adottato alla luce dell'adeguamento del progetto da parte dei proponenti dell'As Roma ed Eurnova. Previste cubature ridotte del 50% ed opere per la città per un valore di 120 milioni di euro.

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Domenica 55 comuni al voto

Sono 55 i comuni che andranno al voto nel Lazio domenica prossima e tra questi ci sono due capoluoghi di provincia: Rieti con giunta uscente di centrosinistra e Frosinone con giunta uscente di centrodestra. In tutto sono 13 i comuni superiori ai 15.000 abitanti che quindi potrebbero andare al ballottaggio previsto tra due settimane: sei avevano un'amministrazione di centrodestra e sette di centrosinistra. Oltre a Rieti e Frosinone, anche Gaeta, Sabaudia e Sezze in provincia di Latina, Ardea, Cerveteri, Fonte Nuova, Frascati, Grottaferrata, Guidonia e Ladispoli in provincia di Roma e Tarquinia in provincia di Viterbo. Sono dodici infine i Comuni che vanno al voto prima della scadenza naturale del mandato.

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Roma, “No alla sanatoria ambulanti”. Stop del I Municipio al salva-Tredicine

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Laura Mari) – Il condono del suk pende come una spada di Damocle sui Municipi. Dopo l'approvazione della delibera sul commercio su area pubblica da parte del Campidoglio, ora a dover decidere se sanare o allontanare le bancarelle irregolari dalle aree di maggior pregio sono le amministrazioni territoriali.

Il regolamento "salva-Tredicine, voluto dal presidente grillino della commissione Commercio, Andrea Coia, prevede che le cosiddette bancarelle anomale, ovvero in contrasto con le norme vigenti (ad esempio con il codice della strada) possano essere trasformate in posteggi fissi (e dunque autorizzate a restare dove sono) se entro 90 giorni il Municipio di appartenenza accetterà la richiesta dell'ambulante. Una sanatoria che, se passasse, rischierebbe di rendere legale il suk che quotidianamente invade le aree davanti ai monumenti del centro storico, ma che assedia anche gli incroci stradali e i marciapiedi.

Una giungla di bancarelle ben rappresentata dai numeri dell'ultimo censimento del tavolo capitolino del decoro. In città, infatti, le postazioni anomale sono 149, di cui 45 nel I Municipio e 36 nel centro storico (in zona Vaticano, invece, sono 9). "Numeri inquietanti, che testimoniano la necessità di fare ordine e restituire decoro al salotto di Roma", sottolinea Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio. Che avverte: "Non abbiamo intenzione di condonare le bancarelle anomale. Entro tre mesi esamineremo tutte le richieste e non assegneremo licenze fisse a quegli ambulanti che stazionano a ridosso dei monumenti".

Tolleranza zero, dunque, per chi finora ha potuto vendere la propria merce nelle aree di maggior pregio e in deroga ad ogni regola. Bancarelle non a norma che vanno ad aggiungersi alle decine di postazioni autorizzate che assediano il I Municipio. Solo nel centro storico, ad esempio, ogni giorno lavorano 26 camion bar, 71 urtisti, 42 bancarelle stagionali, 87 a rotazione e 57 fisse che occupano spazi di ogni rione, da Monti al Colosseo, dall'Esquilino alla Fontana di Trevi.
"Con l'approvazione del regolamento targato 5Stelle si è persa una straordinaria occasione per riportare decoro a Roma", attacca Tatiana Campioni, assessore al Commercio del I Municipio. "Per arginare il degrado – spiega – stiamo censendo tutte le bancarelle e contemporaneamente controlliamo se la loro posizione sia in contrasto con le norme del codice della strada o della tutela del patrimonio artistico". Le postazioni irregolari saranno cancellate per, sottolinea Campioni, "preservare e salvaguardare il diritto dei residenti alla vivibilità del territorio ".

Ma le bancarelle anomale non si trovano solo nel centro storico (ad esempio in piazza di Spagna all'angolo con via Condotti o in via del Lavatore, davanti alla Fontana di Trevi), ma anche in molti altri quartieri della città, Nel II Municipio, zona Salario-Parioli, sono 36, mentre tra Centocelle e il Prenestino (V Municipio) arrivano a 24. A Monte Sacro-Conca d'Oro (III Municipio) sono 15. Numeri che incrementano la cifra totale di circa 12mila bancarelle presenti in tutto il territorio della capitale e che ora toccherà all'assessore capitolino al Commercio, Andrea Meloni, tentare di riordinare dopo l'approvazione della delibera "salva-Tredicine".
Il provvedimento votato dall'Aula Giulio Cesare non stabilisce regole più ferree per gli ambulanti, bensì ratifica sanzioni irrisorie e cancella la specificità merceologica. In pratica, gli ambulanti potranno vendere anche merce diversa da quella prevista dalla licenza.

"Questa delibera è una vera è propria follia", attacca la consigliera radicale del I Municipio, Nathalie Naim. "Il suolo pubblico – prosegue è di tutti i cittadini e non può diventare una proprietà privata per chi non produce alcun servizio utile ma anzi, crea disagio e degrado". Secondo Naim "la delibera continua a privilegiare il monopolio delle grandi famiglie di ambulanti che, in virtù del criterio di anzianità, potranno continuare a ottenere licenze". Sebbene infatti la delibera 5Stelle preveda che ogni famiglia possa avere massimo venti licenze per ogni Municipio (dieci nel settore alimentare e altrettante in quello non alimentare), avvalendosi di prestanome, i grandi imprenditori dell'ambulantato porebbero continuare a gestire il settore nella capitale.
Intanto, associazioni e comitati minacciano ricorsi al Tar per fermare una delibera che ritengono "in pieno contrasto con la direttiva europea Bolkestein ".

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Nuovo piano del Comune per i campi rom

Affermare il superamento dei campi rom, eliminando l’isolamento e la ghettizzazione che caratterizzano alcune aree della città, ripristinando la legalità e recuperando risorse per decenni drenate da un circuito malato. Con questo obiettivo la giunta capitolina ha approvato una delibera che mira a rimuovere del tutto l’approccio esclusivo adottato sino a oggi per i campi, mettendo fine alla logica assistenzialista: in questo modo sarà possibile applicare a tutti i cittadini stessi diritti e stessi doveri. Per la realizzazione del piano che partirà dai campi ‘La Barbuta’ e ‘La Monachina’ saranno utilizzati fondi europei. Il piano è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio dalla sindaca Virginia Raggi, dall’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale Laura Baldassarre e dalla presidente della Commissione capitolina Politiche Sociali e della salute Maria Agnese Catini.

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Regione Lazio per l’Ambiente

Firmato alla Regione Lazio dal presidente, Nicola Zingaretti e dal procuratore generale presso la Corte di Appello di Roma, Giovanni Salvi, un protocollo che si propone l'obiettivo di semplificare e rendere più omogenea l'applicazione della normativa vigente su tutto il territorio regionale. Il protocollo dà certezza all’applicazione della legge, semplifica la normativa e la uniforma per intervenire in maniera più rapida e incisiva. Una soluzione a una delle grandi emergenze del Lazio, regione all’interno della quale nel 2015 le infrazioni ambientali accertate sono state 2.431, con una media di 6,6 al giorno, 2.090 le denunce 29 gli arresti (record nazionale) e 520 i sequestri. L’accordo con la procura di Roma si basa su due punti: la possibilità dell’estinzione di alcune tipologie di reati ambientali tramite l’adempimento delle prescrizioni impartite dagli organi competenti e il successivo pagamento di una sanzione in sede amministrativa e una collaborazione fattiva con Arpa che fornirà il contributo tecnico necessario ad individuare gli illeciti e le eventuali sanzioni da emettere. L’obiettivo principale è di facilitare l’effettivo risanamento ambientale e l’eliminazione del danno causato dal reato.