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Decima serata in onore di Gianni Elsner al Teatro Brancaccio

E' andata in scena ieri al Teatro Brancaccio di Roma la decima serata in onore di Gianni Elsner "Te lo faccio vedere chi sono io!". La manifestazione in ricordo con dello storico conduttore radiofonico è stata presentata da Luciano Lembo e ha visto la partecipazione di tanti artisti, tra cui il comico Antonio Giuliani. La serata è stata caratterizzata anche dalla beneficenza a favore dei bambini del Paragauay.

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Radio Roma Capitale anche sui taxi

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Svolta green, nuova Villa Claudia apripista in Italia

L’autorevolezza di un pensiero innovativo è sovente figlia delle opere del tempo. La forza intrinseca e quasi primigenia delle espressioni proverbiali, che a forza di essere tramandate vanno solidificandosi in quella magistra vitae che per Cicerone è la storia, deriva appunto dalla ripetuta e sperimentata veridicità del messaggio di cui si fanno portatrici. Nelle composizioni in distici elegiaci note come “Epistulae ex Ponto” del poeta e innovatore Ovidio risalenti al primo secolo dopo Cristo figura con stile icastico e possente il brocardo latino in virtù del quale “Gutta cavat lapidem”, concetto ereditato dal padre del De Rerum Natura Lucrezio, per cui “Gutta cavat lapidem non vi, sed siepe cadendo”. Cadendo, la goccia scava la pietra non tanto per la sua forza quanto per la sua costanza. Altro non è che il messaggio del premio Nobel per la letteratura del 1921 Anatole France, che in uno dei suoi testamenti spirituali rimembra ai posteri che “Per realizzare grandi cose non solo dobbiamo agire ma anche sognare, non solo progettare ma anche credere”. Frasi che sembrano oscillare sul limbo della retorica, e che invece conservano un peso specifico notevole in quanto manifesti programmatici di una lapalissiana necessità di affrettarsi nel rendersi protagonisti di un cambiamento urgente, da realizzarsi con passi anche piccoli e cadenzati, a patto di iniziare a fare sul serio. Poco importa così che sian trascorsi ben diciannove secoli tra la lezione ovidiana e il diktat del soprammenzionato scrittore parigino, giacchè l’impellenza di determinate tematiche ha assunto una dimensione ontologica sempre più decisiva nell’attualità, e il bisogno di attivarsi per la ricerca di soluzioni concrete pare epidittico. L’attenzione ai cambiamenti climatici e alla tutela dell’ambiente assurge a crocevia fondamentale di una generazione che deve dare dimostrazione di essere seriamente interessata al futuro del pianeta e dei posteri.

Chi, lungi dallo starsene con le mani in mano o dall’adagiarsi sui metodi consuetudinari, ha optato in maniera diametralmente opposta per una decisa svolta sotto il profilo della sostenibilità ambientale è la Casa di Cura Privata “Nuova Villa Claudia”, nota clinica romana situata nel bel mezzo del Parco di Veio e più precisamente in Via Flaminia Nuova 280 (Quartiere Flaminio, al termine di Corso Francia).

La nostra redazione è andata a intervistare colei che con Gian Luigi Rizzo è la titolare dell’azienda che di recente può fregiarsi di essere divenuta la prima clinica italiana (ma forse anche europea) completamente “verde”, la dottoressa Laura Melis. Il 27 novembre scorso è stato infatti presentato alla presenza del presidente del Parco di Vero Giorgio Polesi e dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato il progetto di riconversione ecologica improntato ad un piano studiato da Pricewaterhouse, tra le più rilevanti società di revisione di bilancio e consulenza su scala mondiale. L’idea di fondo è quella di conciliare la tutela della salute dei cittadini con i temi sempre più scottanti della sostenibilità ambientale, sulla scia del percorso tracciato ormai quattro anni or sono dalla Conferenza Internazionale sul Clima di Parigi, con la Health Climate Challenge. Una sfida allo stesso tempo nobile e temeraria, che si fonda sulla triste constatazione dell’ignavia dei governi del globo, fedelmente e amaramente dipinta dai dati ufficiali dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), destinati spesso a riportare un quadro desolante. Di seguito l’intervista gentilmente e cordialmente concessaci.

Dottoressa Melis buongiorno. In primis Le riportiamo sinceri complimenti, perché Nuova Villa Claudia continua a dimostrarsi aderente alle esigenze del quotidiano nonché eccellente apripista in una serie di iniziative. Partiamo facendo un piccolo passo indietro. Nei primi mesi dell’anno in corso avete aderito al Progetto ELIPSE, un’iniziativa all’avanguardia, pensata e costruita sul paziente, un meccanismo teso a sostenerlo e supportarlo a trecentosessanta gradi…

Buongiorno a voi, ha ragione, noi siamo molto attenti all’innovazione e quello che lei riporta costituisce un’innovazione assoluta nel campo dell’obesità, una sorta di sostituto per la chirurgia barbarica ovvero quella branca che si occupa del trattamento chirurgico teso ad agevolare le perdite di peso. Oggi si è soliti rivolgersi molto a questa chirurgia, che però è suscettibile di creare grandi problemi nella vita sociale e anche quotidiana delle persone, perché creando delle difficoltà nell’alimentazione riduce la loro socialità e la loro possibilità per esempio di stare a tavola con altre persone. Il progetto ELIPSE va a sostituire la chirurgia con un meccanismo innovativo. Un giovane ricercatore indiano ha studiato la possibilità di inserire all’interno di una capsula una membrana di un palloncino, collegata attraverso un piccolissimo sondino che permette di riempire questo palloncino una volta che la capsula è stata semplicemente ingoiata dal paziente. In parole povere: niente anestesia, niente gastroscopia. Il palloncino si gonfia nello stomaco e rimane nello stomaco quando il sondino è stato staccato. Nei quattro mesi successivi però il paziente segue in modo regolare e pedissequo un’alimentazione e uno stile di vita che gli viene imposto e consigliato, che se seguito diventa parte integrante del trattamento e fa sì che al termine dei quattro mesi il paziente abbia imparato a mangiare, ad andare in palestra, e soprattutto che l’obesità non è una questione estetica ma una vera e propria malattia, una patologia che addirittura porta a definire la massa grassa “tumore”. Tutto questo perché noi crediamo molto nello sviluppo di tutte quelle tecnologie che sono alternative a quelle che sono un po’ troppo invasive come la chirurgia bariatrica.

Prima di soffermarci sui profili contenutistici del vostro neonato progetto, andiamo alla ratio ispiratrice. E’ notizia recente che la sedicenne attivista svedese Greta Thunberg è stata scelta dal settimanale TIME che dal 1927 dedica la copertina del mese di dicembre alla “Persona dell’anno”, è stata la più giovane della storia a riuscire in questa piccola impresa, scavalcando anche Donald Trump. In questi giorni tra l’altro la Commissione Europea, presieduta da Ursula von der Leyen ha presentato il “Green Deal”, programma di ampio respiro teso a favorire investimenti verdi e in particolare (almeno nelle intenzioni) a rendere l’Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 20150 e l’UE a divenire leader assoluta nella lotta ai cambiamenti climatici. Insomma, la via tracciata è molto chiara, e il vostro motto sembra integrarsi alla perfezione. “Green Please: abbiamo scelto di pensare GREEN, abbiamo scelto di guardare al futuro”. Un progetto pluriennale ambizioso, innovativo, ma davvero doveroso…

Senza dubbio, soprattuto doveroso. Noi curiamo la salute e siamo ben consapevoli del fatto che un ambiente insalubre crea patologia, quindi per noi curare l’ambiente e promuovere anche la coscienza di tutti gli operatori che girano intorno alla clinica – e mi creda che ne girano tanti, perché trattasi di fornitori, collaboratori, dipendenti, pazienti e loro paranti – e spingerli a collaborare nel nostro progetto rappresenta la priorità. Tutto questo farà sì che la salute dell’ambiente migliori e di conseguenza la salute delle persone migliori, e anche lo stare in questa struttura sarà più salubre, nel senso che noi seguiamo standard internazionali che sono delle certificazioni in ambito Asset, Facility e Servizi Sanitari, e anche sul Well. La certificazione WELL (Well Building Standard, misura e attesta il livello di qualità degli spazi interni di lavoro mediante un approccio olistico, focalizzato su una migliore qualità della vita negli edifici, ndr) inserisce la persona all’interno del “Green”: l’ambiente che circonda la persona crea anche un “Green” interno alla persona, uno stato migliore del proprio benessere.

Accreditata dalla Regione Lazio per le specialità di ginecologia, urologia, analisi di laboratorio e diagnostica per immagini inclusa la risonanza magnetica nucleare, per cardiologia ambulatoriale e per il servizio di emodialisi, la vostra Casa di Cura offre agli innumerevoli pazienti servizi sanitari di eccellenza in campo medico, diagnostico, chirurgico oltre a check-up per prevenire le maggiori patologie. Il vostro è un percorso sperimentale volto alla trasformazione in “Green Hospital” e mira dunque alla certificazione secondo i più elevati standard internazionali. Ci spiega quali saranno concretamente i campi d’azione, ad esempio in termini di materiali, risorse, gestione dell’acqua e dei rifiuti ospedalieri, acquisto di farmaci etc…?

Tutti questi elementi verranno presi in grande considerazione. Come sappiamo ci sono dei progetti di riduzione dell’impatto sull’ambiente che possono essere legati all’immobile quindi all’Asset, quella è una parte strutturale che affronteremo negli anni cominciando a correggere le parti che impattano maggiormente. E’ ovvio che noi ci troviamo in una struttura sanitaria, che ha dei reparti che non possono fare a meno di un’energia importante, quali la sala operatoria, la risonanza magnetica, questi hanno certamente dei consumi enormi. Tutto il resto però noi lo andremo a gestire tramite energie alternative. Cercheremo quindi di intraprendere il cammino dei pannelli solari, il fotovoltaico, il geotermico per il riscaldamento. A ciò aggiungiamo tutto il processo relativo all’interno della struttura. Quindi noi stiamo facendo un lavoro sui fornitori: tutti i nostri fornitori sono stati circolarizzati, stiamo facendo un lavoro di sostituzione di tutto il materiale che entra in questa struttura con il materiale ecosostenibile, quindi carta riciclata, erogatori dell’acqua con borracce in tritan che prenderanno il posto delle bottigliette, uno dei pilastri sarà la sostituzione della plastica, e quando non sostituibile – vale a dire laddove vi siano norme igieniche che ci impongono di portare al letto del paziente l’acqua chiusa useremo delle bottigliette di marche che hanno effettuato la scelta di andare verso il bio-compostabile. Tutto questo deve essere sempre legato alla sanità, non dobbiamo mai lasciare indietro la salute del paziente e la sicurezza del processo sanitario. Come dicevo, tutti i nostri fornitori stanno facendo questo lavoro con noi che è importantissimo e molto costoso, come sottolineavo anche nel giorno della presentazione. Quando vado ad acquistare un prodotto “Green” la differenza con un prodotto non “Green” è sensibile, costano molto di più.

Come si sostiene questo binomio green – sostenibilità economica?

Domanda importante. Noi abbiamo già immaginato di creare un centro unico di acquisto “Green” coinvolgendo altre strutture perché tu puoi anche coinvolgere strutture più piccole che non affrontano il discorso “Green” in quanto non economicamente sostenibile, ma all’interno di una rete “Green” questo discorso potrebbe invece riguardare un po’ tutti. C’è grande lavoro di ricerca, stiamo immaginando di coinvolgere altre società che vogliono intraprendere questo cambiamento. Stiamo facendo un percorso con tutti i nostri dipendenti perché purtroppo sebbene si parli tanto del “Green” poi concretamente si fa fatica. Quando abbiamo fatto la riunione per chiedere: “Dove si butta questo?”, su dieci interpellati abbiamo ricevuto dieci risposte diverse, questo dipende per esempio anche dal fatto che in ogni Comune la raccolta differenziata è diversa, purtroppo manca una omogeneità in questo senso. Chi ha ragione? E’ un lavoro che vuole far prendere atto alle persone dell’importanza del loro supporto, perché noi da soli non possiamo diventare green, serve una coscienza sociale forte.

In questo senso è auspicabile anche una riduzione dell’IVA per i prodotti GREEN?

Sarebbe perfetto, incentivare l’acquisto di prodotti “Green” attraverso un risparmio immediato. Io che sono azienda grande posso vedere il mio risparmio anche a lungo termine, ma una piccola azienda a fine mese deve pagare, quindi deve avere il risparmio economico immediato. Una riduzione dell’IVA sarebbe una cosa bellissima, semplice. Non siamo nelle condizioni di avere grandi risorse economiche come Stato, ma sicuramente valutare una cosa del genere potrebbe essere qualcosa di meglio rispetto alla tassa sulla plastica. Vede, se io metto la tassa sulla plastica e non incentivo l’acquisto del “Green”, io sempre quella bottiglietta di plastica mi comprerò.

Voi sorgete ai confini di un complesso strutturale bellissimo che di verde è pieno, come il Parco di Veio. Immagino che in tal senso sia prevista una sinergia, una vera e propria comunione di intenti…

Certamente sì, il presidente Polesi è stato presente nell’inaugurazione di fine novembre e ci siamo incontrati anche l’altro giorno per confermare la grande sinergia con il parco. Noi abbiamo anche fatto richiesta alla Regione di entrare a far parte del progetto che prevede la distribuzione di oltre mille alberi da piantare in zone verdi e poi siccome noi di verde qui intorno ne abbiamo tanto ci siamo messi a disposizione anche qui per piantare degli alberi autoctoni, può essere un altro elemento interessante.

L’ultimissima: un cenno alle tempistiche e infine un auspicio su questo nuovo corso.

Quanto alla tempistica, a breve inseriremo sul nostro sito di riferimento (www.nuovavillaclaudia.it) una nuova sezione dove andremo a fotografare e raccontare quello che stiamo facendo, in modo che tutti coloro che ci seguono possano comprendere quali sono i passaggi nel dettaglio. Ci sarà un crono-programma ad hoc. Abbiamo immaginato che per arrivare alla conclusione dell’iter ci vorranno tra i quattro e i cinque anni, però gran parte del progetto sarà sviluppata nei primi due anni in questione. Infine, l’auspicio è che questo nostro “progetto-pilota” possa essere preso ad esempio anche da altre strutture, anche in sinergia con noi, al fine di creare una rete di strutture sanitarie “Green” che facciano parte di un sistema comune in continua interazione e che possa permettere ad altre strutture di entrare. La speranza è che il nostro progetto non rimanga isolato. Tutto passa per la necessaria comprensione che qui in ballo c’è il futuro, non possiamo farne a meno.

Un sentito “Grazie” alla dottoressa Laura Melis, che ci ha invitati a trascorrere del tempo nella splendida area di Nuova Villa Claudia. Dalla qualità ambientale degli spazi interni all’acquisto di farmaci e dispositivi medici in prevalenza bio-degradabili e bio-compatibili; dall’uso di energia da fonti rinnovabili alla trasformazione dei rifiuti ospedalieri; dall’utilizzo (nella ristorazione) di alimenti biologici e l’approvvigionamento delle materie prime a filiera corta legate prevalentemente al territorio fino al cd well-being” inteso come incremento dell’attenzione al benessere dei dipendenti e alla soddisfazione dei pazienti; dalle nuove modalità di formazione degli operatori al nuovo regime “paperless”, vale a dire la raccolta e archiviazione delle informazioni sanitarie sviluppata mediante la riduzione del consumo di carta: sono numerose e profondamente innovative le sfaccettature di un progetto destinato a far parlare in positivo, una sfida lanciata da una clinica che non ha disdegnato il compito di precorritrice di una nuova era, nel segno di un solo colore, quello che designa la speranza. Il “Green”.

 

Niccolò Faccini

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CONI e Regione, compagni di sport: sabato nel carcere di Velletri e domenica a Morlupo, due eventi di sport sociale per tutti

Ancora due eventi di sport per tutti, inclusivo e gratuito, in programma nel fine settimana per il progetto “CONI e Regione, compagni di sport”, promosso da CONI Lazio e Regione Lazio e realizzato in la collaborazione con le amministrazioni cittadine, le federazioni, gli enti di promozione e le società sportive del territorio.

 

Sabato 19 ottobre nella Casa circondariale di Velletri si svolgerà “Sport senza Confini”, una giornata di socialità per i detenuti. S'inizierà alle 11 con una sfida calcistica contro le barriere dell'isolamento che vedrà coinvolti i detenuti e una rappresentativa di personaggi dello spettacolo del Gruppo Idee. 

Il match rientra in una più ampia iniziativa del Gruppo Idee denominata “Love Cup”, un format di calcio-spettacolo ma anche un contenitore di attività artistiche, sportive e di intrattenimento. Il CONI Lazio promuoverà la sua partecipazione con “Sport senza Confini”, il progetto volto al sociale e alle minoranze. I detenuti coinvolti, infatti, sono gli stessi che partecipano al progetto "Lo Sport entra nelle Carceri”, che per il secondo anno consecutivo è stato attivato in questo istituto penitenziario con due corsi di attività in palestra e uno di calcio, con i detenuti che sono seguiti da gruppo di tecnici qualificati laureati in Scienze Motorie e Sportive. 

Al termine della partita, poi, ci saranno uno spettacolo di cabaret, un terzo tempo in stile rugbistico e la premiazione. 

 

Domenica 20 ottobre, invece, dalle 10 alle 18, l’appuntamento è con “Sport in Piazza” a Morlupo, nella centrale Piazza Diaz. Una giornata di sport gratuito per tutti, con il villaggio allestito dal CONI Lazio che ospiterà 12 discipline sportive: ciclismo, rugby, arti marziali, pallavolo, pugilato, pallacanestro, tiro a segno, canottaggio, pesistica, badminton, scherma e scacchi.

Sarà un'occasione per i cittadini per trascorrere una giornata all'insegna del benessere fisico e della socialità, grazie anche agli istruttori delle federazioni sportive, enti di promozione e associazioni del territorio che li assisteranno per l'intera giornata nel provare le varie discipline. 

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Festa di San Rocco il 16 agosto a Rocca Priora

Si rinnova a Rocca Priora la tradizionale festa del patrono San Rocco.

In programma il 16 agosto, l'evento quest'anno è stato inserito nel programma de "L'Estate delle meraviglie" della Regione Lazio.

Alle ore 9,30 si svolgerà nella parrocchia Santa Maria Assunta in Cielo la messa in onore del Santo Patrono. Seguirà la processione accompagnata dalla Banda Musicale Corbium.

Dalle ore 18 apriranno le cantine del Borgo. Nella Biblioteca Comunale avrà luogo la proiezione "Rocca Priora negli anni '90". Ci sarà la musica con gli stornellatori "Cavesia". In piazza Vittorio Emanuele sarà possibile degustare i fritti dello chef Arcangelo Dandini.

Alle 21 si terrà lo spettacolo musicale "Bella Epoca".

Alle 23,30, invece, lo spettacolo pirotecnico.

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Biblioteca all’aperto, Giuliani: VIII Municipio trasformato in una città che legge

Sandra Giuliani, ideatrice del progetto legato alla biblioteca all'aperto, è stata intervistata da Jacopo Nassi ai microfoni di Radio Roma Capitale. 
"Il progetto nasce dalla filosofia dell'associazione di cui sono una co-fondatrice che promuove la lettura in tutti i modi possibili immaginabili. Noi impariamo i libri a memoria e andiamo in giro a dirli. Per promuovere la lettura sul territorio dobbiamo rendere partecipi i cittadini. Per farlo abbiamo coinvolto i locali commerciali, i giardini pubblici e renderli luoghi di lettura tramite il bookcrossing. Quest'ultimo volevamo renderlo orientativo facendo mettere scaffali tematici e noi facciamo il lavoro di catalogarli in modo che la cittadinanza sa dove trovare e dove portare il libro su un determinato tema. Catalogo più bookcrossing, questa è la formula possibile. Quello a cui noi teniamo è di fare uno scambio, non solo del libro, ma della socievolezza. Mi sono trovata di fronte ad una tintoria dove i genitori dei ragazzi si fermano a parlare con il titolare dei libri presenti e parlare del contenuto del libro. Trasformare un Municipio in una città che legge è immaginare a vivere meglio questa città. Per questo momento il progetto è attivo nel VIII Municipio".

Il conduttore ha chiesto a Giuliani come mettersi in contatto con l'associazione: "Noi andiamo a ritirare i libri a casa. Non ci piace il libro buttato, ma il libro donato. Noi andiamo a domicilio. C'è il nostro blog a disposizione. Basta scriverci e noi arriviamo".

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Appia Antica, Quilici: tantissimi eventi programmati nel mese di luglio

Simone Quilici, Direttore del Parco Archeologico dell'Appia Antica, è intervenuto ai microfoni di Radio Roma Capitale. Direttore da poco più di un mese di uno dei parchi più belli e storici di Roma ha commentato in apertura così: "La regina viarum è un bene archeologico, ma è anche una porzione di campagna romana di grande bellezza".

Sulle iniziative in programma questa estate, Quilici ha parlato del Festival "Dal Tramonto all’Appia". Guarda che luna è il tema di quest’anno dedicato al satellite terrestre proprio per la ricorrenza del 50/mo anniversario dell’allunaggio avvenuto nel 1969. Il Direttore ha parlato dell'evento così: "Alla nostra sede di Capo di Bove inaugueremo domani questo festival, farò uno dei miei primi discorsi (sono stato eletto poche settimane fa) e a Cecilia Metella ci sarà il primo spettacolo. Seguiranno nei giorni successivi importanti serate con tanti ospiti sempre a Cecilia Metella. Quest'anno puntiamo in alto. Con il costo di 5euro oltre allo spettacolo, c'è la possibilità di visitare Cecilia Metella e la villa dei Quintili che è il nostro fiore all'occhiello. Una delle mie priorità è migliorare l'accessibilità ai monumenti quali Cecilia Metella".

Sulla progettualità del parco e sulle informazioni, il Direttore ha detto: "Tante informazioni si possono chiedere presso la nostra sede di Capo di Bove e a un punto informativo dove si possono chiedere informazioni. Le iniziative proseguiranno per tutto luglio con incontri tutti i venerdì sera alle 20:30 dopo una serie di visite guidate anche all'Antiquarium di Lucrezia fuori dal Parco degli Acquedotti. Via Latina che attraversa il VII Municipio sarà riqualificata ed è un importante punto di incontro".

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Da oggi a domenica “La Notte delle Candele in polvere” al Castello di Santa Severa

Se lo scorso fine settimana in Andorra si è consumato con successo il primo atto della “Notte delle Candele”, manifestazione gemellata col celebre evento di Vallerano, nella Tuscia viterbese, un secondo episodio in ben tre giorni di programmazione avrà luogo il 5, 6 e 7 luglio al Castello di Santa Severa, spazio della Regione Lazio, gestito da LAZIOcrea in collaborazione con Comune di Santa Marinella Coopculture.  L’iniziativa, che anticipa la più celebre manifestazione dell’ultimo sabato di agosto, vedrà allestire le viuzze del borgo di ogni lume e scenografia, con eventi dal vivo, tra arte e musica. La manifestazione avrà luogo a partire dalle 20:00

Dopo Pals in Catalunya e Ordino in Andorra, eventi curati da Daniele Raggi che hanno reso possibile l’internazionalizzazione del format più romantico dell’anno producendo un mix vincente di turismo, cultura e partecipazione attiva del pubblico, i visitatori potranno assaporare questa “Notte delle candele in polvere” anche godendo delle prelibatezze enogastronomiche locali proposte da numerosi street food. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Notte delle Candele di Vallerano in collaborazione con Pyrgi eventi e Fabio Quartieri. Media partner sarà quest’anno Radio Italia Anni Sessanta.

Sono inoltre già aperte le prevendite su I-ticket per acquistare i biglietti de LA NOTTE DELLE CANDELE DI VALLERANO, in programma sabato 31 agosto: per il primo anno, infatti, data l’enorme e incontenibile affluenza degli scorsi anni, l’iniziativa sarà a numero chiuso. Come infatti afferma Maurizio Gregori, ideatore dell’evento, “si è deciso di limitare l’eccessiva partecipazione, che l’anno scorso ha registrato oltre le 15mila presenze, per permettere ai convenuti che si prenoteranno per tempo una migliore gestione di servizi, parcheggi ed aree dove ristorarsi e seguire da vicino e con la giusta attenzione le singole performance, pur continuando ad ammirare l’incanto degli scenari creativi realizzati dagli abitanti, che vedono utilizzare in tutto il borgo circa 100mila candele”.

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Bicciolo: risultati importanti nella campagna contro la poliomielite

Giulio Bicciolo, Governatore Distretto Rotary 2080 Lazio e Sardegna, è stato intervistato da Jacopo Nassi. 
Ai microfoni di Radio Roma Capitale sono state presentate le attività del Rotary: "Organizzazione internazionale che è presente in tutte le aree del pianeta e che è al servizio sanitario di leader professionisti per raggiungere obiettivi di pace, di miglioramento della qualità della vita. Si parla di un'organizzazione nata molti anni fa. Il 1 luglio è usanza celebrare il nuovo anno rotariano con un omaggio all'Altare della Patria. Quest'anno tutti i Governatori sono stati presenti per parlare di questo impegno di pace e poi è seguito, ieri, un ricevimento e un evento".

In merito all'evento che si è svolto ieri , Bicciolo ha spiegato: "Abbiamo pensato di iniziare il nuovo anno sottolineando l'importanza della campagna contro la poliomielite. Abbiamo raggiunto grandi risultati, ma l'impegno non è finito perchè ci sono ancora casi di polio nel mondo soprattutto in Afganistan. Se entro dicembre non ci saranno casi di polio in Nigeria il continente africano sarà dichiarato polio free. Abbiamo visto ieri una grande partecipazione e si è iniziato a pensare ad un progetto importante. Noi operiamo in sei aree di intervento e le nostre esigenze vengono affrontate grazie ad una rete internazionale. Noi possiamo entrare in contatto con i bambini degli altri continenti attraverso l'azione comune dei rotariani con progetti misurabili e sostenibili. Il motto di questo anno è: il Rotary connette il mondo. L'apertura verso l'esterno e verso la popolazione è per noi un arricchimento e aiuta a migliorare anche la visione del Rotary".

Bicciolo si è poi concentrato sul lavoro svolto a Roma: "Sono molte le attività a Roma e abbiamo ben 40 club presenti. Il mio obiettivo è quello di realizzare un progetto comune proprio a favore della capitale. Un progetto nell'area della sanità ma anche delle difficoltà sociali che emergono ai margini delle grandi città dove si ha difficoltà di accedere ai servizi".

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Moni Ovadia: Roma avrebbe bisogno di quattro sindaci per mantenere il suo splendore unico al mondo

Moni Ovadia, attore e scrittore, è intervenuto ai microfoni di Radio Roma Capitale. Jacopo Nassi ha chiesto un parere sulla situazione di Roma e su come i romani potrebbero reagire di fronte al degrado:"Io vorrei fare una premessa. Roma non è governabile da un solo Sindaco e la situazione rifiuti rientra in questo discorso. La capitale è complessa e bisognerebbe dividere la città in quattro zone governate da quattro persone diverse. La città ha bisogno di un Governo degno di questo nome. Il degrado di Roma risale a tanti anni fa. Non è colpa della Raggi e anzi, questa critica mi sembra strumentale e ingiusta. Mi ferisce vedere una città così unica, di una bellezza infinita sia così ridotta. La luce su Roma non la si trova da nessuna altra parte. Bisogna capire quanto può fare la politica e quanto possono fare gli apparati, capire se quest'ultimi rispondono alle sollecitazioni politiche. Sappiamo che gli italiani scambiano privilegi per diritti. Tutti i fenomeni vengono lanciati sui media nel momento emergenziale. Bisogna fare una riflessione. Questo problema dei rifiuti è stato condiviso anche da altre città italiane come Napoli. La spazzatura colpisce tutti i cittadini e bisogna iniziare con una raccolta differenziata fatta in maniera massiccia. Questa potrebbe essere la prima soluzione. Non mi piace prendere di mira il singolo politico. Quello che è stato detto alla Raggi ha toccato picchi di volgarità. Mi stupisce che non ci sia un contatto pubblico permamente. La situazoone di Roma dipende anche dal Governo. Bisognerebbe prendere in carico l'estrema conflittualità della città". 

Sull'atteggiamento dei cittadini e sulla mancanza di senso civico, Moni Ovadia ha detto: "In Italia la coscienza del bene pubblico è particolarmente poco diffusa. Noi dobbiamo essere i primi ad avere una coscienza. Il nostro paese è benedetto da una grande bellezza e dobbiamo preservarlo. Io la cartaccia, se non ho un cassonetto, me la tengo in tasca. La formazione di una coscienza civica e del concetto di bene comune deve essere un procedimento lungo. La televisione dovrebbe fare una martellante campagna di rispetto del bene comune. Quello dell'abbandono dei rifiuti e dello sporcare è un grande difetto nazionale. Bisognerebbe fare degli investimenti e martellare anche nelle scuole sull'importanza dell'educazione civile". 

L'autore ha parlato anche delle zone periferiche della capitale: "Le periferie devono essere un luogo da mostrare, non un posto dove scaricare tutte le porcherie sociali"

Il maestro Moni Ovadia ha concluso con una riflessione: "Roma è una città che appartiene al mondo per l'immenso valore culturale e i cittadini che la abitano o chi è di passaggio deve capire che hanno un impegno nei confronti dell'umanità. Dare a Roma splendore è camminare verso la pace. La pace planetaria passa soprattutto attraverso il rispetto della bellezza. Dobbiamo rilanciare la bellezza del bene comune".