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La Carica dei 200.000 a Romics

Romics, il festival internazionale del fumetto, animazione ,cinema e games che si è svolto dal 6 al 9 aprile alla Fiera di Roma, in questa sua 21^ edizione ha consolidato con oltre duecentomila presenze il grande successo delle precedenti edizioni. Grandi autori, mostre, presentazioni, spazi dedicati al cinema e ai games, le celebrazioni di Wonder Woman e Cocco Bill e l’omaggio al grande Carlo Rambaldi, hanno caratterizzato questa edizione: un appuntamento imperdibile che si rinnova edizione dopo edizione con eventi e incontri in 5 padiglioni e in 7 sale in contemporanea. L’edizione 2017 di Romics è stata inaugurata dalla  Ministra Sen. Valeria Fedeli, che ha premiato i vincitori del Concorso nazionale "I linguaggi dell'immaginario", realizzato in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e rivolto alle scuole di ogni e ordine e grado delle migliori produzioni creative su fumetto, illustrazione, animazione, games e visual arts. Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo,on. Dario Franceschini, ha invece partecipato alla cerimonia di premiazione dei Romics d’Oro 2017: Yoshiyuki Tomino, uno dei grandi padri dell’animazione Giapponese, protagonista di un periodo storico che ha visto l’esplodere di una creatività e di un fermento artistico nel settore manga e anime di impatto assoluto, prima in Giappone e poi in tutto il mondo.Tomino ci ha portato nel fantastico mondo di Gundam e dei real robot. Sharon Calahan,artista americana, direttore della fotografia nei famosi film d’animazione della Disney•Pixar. Igort, maestro del fumetto italiano, Giuseppe Camuncoli, e Matteo Casali,autori di grande successo in Italia e all’estero. Tantissimi gli eventi svolti durante i quattro giorni: Lega Prima Romics, la fase finale del campionato italiano di League of Legend, organizzato da Romics in collaborazione con GEC- Giochi Elettronici Competitivi. La gara Cosplay, con le ospiti d’eccezione Giada Robin e le danesi Sorine e Carina. E, inoltre, gli incontri tematici sul palco del Movie Village e le presentazioni dei film e delle serie più importanti su supereroi e beniamini della fantascienza, del fantasy e dell'horror e dell’adventure. Romics ha infine ospitato alcuni degli Youtuber più amati dal pubblico.

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L’almanacco romano: 8 aprile 2005, funerali di Papa Giovanni Paolo II

8 aprile 2005  Si svolgono in Vaticano i funerali di Papa Giovanni Paolo II. Sono presenti i rappresentanti di tutte le religioni del mondo e più di 200 tra capi di stato e di governo. 

Le esequie sono seguite da 300.000 persone presenti in piazza S. Pietro e, attraverso maxischermi, da più di 2 milioni di persone riunitesi nelle piazze di Roma. 

Diversi pellegrini, al grido di «Santo subito» sono rimasti vicini fino all'ultimo al papa. 

Presenti in piazza molti capi di Stato e di governo e rappresentanti di tutte le religioni. Da lunedì 4 aprile la salma del pontefice era stata esposta all'interno della Basilica di San Pietro, ed aveva ricevuto l'omaggio di una folla numerosissima, che durante tutto il giorno e tutta la notte ininterrottamente aveva atteso con pazienza il proprio turno, lungo una coda che ha raggiunto fino a cinque chilometri di lunghezza ed un tempo di attesa che ha superato le venti ore. L'accesso alla coda, infatti, era stato chiuso alle ore 22:00 di mercoledì 6 aprile, per poter smaltire la fila il giorno seguente.

Il 28 aprile successivo, papa Benedetto XVI ha concesso la dispensa dal tempo di cinque anni di attesa dopo la morte, per l'inizio della causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II. 

La causa è stata aperta ufficialmente il 28 giugno 2005 dal cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la diocesi di Roma.

(* immagine de Il Fatto Quotidiano)

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L’almanacco romano: 7 aprile 1944, l’eccidio del Ponte dell’Industria

7 aprile 1944 avviene L'ECCIDIO DEL PONTE DELL'INDUSTRIA (detto dai romani "Ponte di ferro", nel quartiere Ostiense), rimasto dimenticato per oltre cinquanta anni, avvenne il 7 aprile 1944: per rappresaglia contro l'assalto al forno Tesei, che riforniva le truppe di occupazione nazifasciste, dieci donne, sorprese dai soldati nazisti con pane e farina, vennero fatte allineare lungo le transenne del ponte e fucilate.

Il tragico episodio va inserito nel contesto creatosi in conseguenza dell'ordinanza emessa il 26 marzo 1944 dal generale Kurt Mälzer, comandante della città di Roma durante l'occupazione, che aveva ridotto a 100 grammi la razione giornaliera di pane destinata quotidianamente ai civili. 

In molti quartieri di Roma le donne protestarono davanti ai forni, in particolare presso quelli sospettati di panificare il pane bianco destinato alle truppe di occupazione. 

Il 1º aprile al forno Tosti (quartiere Appio) la lunga attesa per la distribuzione trasformò lo scontento popolare in trambusto. 

Il 6 aprile, a Borgo Pio, fu bloccato e depredato un camion che ogni giorno ritirava il pane per portarlo alla caserma dei militi della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana). 

L'assalto ai forni, che costrinse i nazifascisti a scortare i convogli e a presidiare depositi e punti di distribuzione, si ripeté in vari quartieri della capitale, fino all'evento tragico del Ponte dell'Industria il venerdì di Pasqua. 

(* Immagine di ( Waiting for ) Godot

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L’almanacco romano: 6 aprile 1520, muore a Roma Raffaello Sanzio

6 aprile 1520 

Muore a Roma RAFFAELLO SANZIO che era nato a Urbino nel 1483, sempre il 6 aprile. E' stato un pittore e architetto, tra i più celebri del Rinascimento italiano.

Apprese i fondamenti della pittura dal padre Giovanni Santi, attivo presso la corte dei Montefeltro, e in seguito nella bottega del Perugino. 

Nel periodo umbro-senese la sua fama crebbe, grazie a opere come la "Crocifissione Gavari" (esposta alla National Gallery di Londra) e al celebre Sposalizio della Vegine, oggi conservato alla Pinacoteca di Brera, a Milano.

Il soggiorno a Firenze e l'incontro con Leonardo e Michelangelo fecero sbocciare il suo stile, teso alla rappresentazione del bello ideale, oltre i limiti della Natura, e a una resa luminosa. 

Peculiarità che emergono dalla serie di Madonne, su tutte La Madonna del Cardellino, e dai numerosi ritratti.

Il periodo romano ne segnò la maturità, realizzando capolavori immortali come gli affreschi della Stanza della Segnatura, come la Scuola di Atene, e delle Stanze Vaticane. 

Chiamato, dopo la morte di Bramante, a dirigere i lavori della basilica di San Pietro, progettò tra gli altri la Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo, Palazzo Jacopo da Brescia e Palazzo Alberini.

La Trasfigurazione rappresentò la summa poetica e artistica dell'artista urbinate, che morì senza completarla, nell'aprile del 1520 a Roma. 

Verso la fine del 1508 per Raffaello arrivò la chiamata a Roma che cambiò la sua vita. 

In quel periodo infatti papa Giulio II aveva messo in atto una straordinaria opera di rinnovo urbanistico e artistico della città in generale e del Vaticano in particolare, chiamando a sé i migliori artisti sulla piazza, tra cui Michelangelo e Donato Bramante. 

Fu proprio Bramante, secondo la testimonianza di Vasari, a suggerire al papa il nome del conterraneo Raffaello, ma non è escluso che nella sua chiamata ebbero un ruolo decisivo anche i Della Rovere, parenti del papa, in particolare Francesco Maria, figlio di quella Giovanna Feltria che già aveva raccomandato l'artista a Firenze.

Fu così che il Sanzio, appena venticinquenne, si trasferì velocemente a Roma, lasciando incompiuti alcuni lavori a Firenze. 

Due luoghi di Roma sono legati alla memoria di Raffaello, palazzo Barberini che custodisce il celebre ritratto della Fornarina, la donna amata da Raffaello e la villa Farnesina che conserva la storia di Amore e Psiche e Galatea dipinte entrambe da Raffaello. 

(* immagine di jean louis mazieres)

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L’almanacco romano: 5 aprile 1923, viene pubblicato a Roma il primo numero del quotidiano “Il Popolo”

5 APRILE 1923 Viene pubblicato a Roma il primo numero del quotidiano "IL POPOLO" diretto da Giuseppe Donati.

Il giornale è organo d'informazione del Partito Popolare Italiano di Don Luigi Sturzo.

La linea di Donati fu improntata a mettere gli elettori cattolici in guardia dal fascismo e a mostrarne l'impronta eversiva. L'improvviso abbandono della segreteria del PPI da parte di don Sturzo (10 luglio 1923) non ebbe effetti immediati sulla linea del giornale.

L'antifascismo del quotidiano si acuì in seguito al delitto Matteotti (10 giugno 1924). Dal 9 ottobre 1924 divenne l'organo ufficiale del partito.

Preso di mira dal regime, nel 1925 Il Popolo fu costretto a sollevare il direttore dal suo incarico. Giuseppe Donati partì per un volontario esilio a Parigi, dove giunse il 13 giugno.

Le pubblicazioni ripresero il 4 luglio sotto la guida del caporedattore Giuseppe Margotti ma il quotidiano continuò ad essere oggetto di nuovi e ripetuti sequestri. Dal 19 novembre 1925 fu costretto a sospendere le pubblicazioni per tutta la durata del regime fascista.

La testata fu ripresa il 1º ottobre 1943, nella Roma occupata dai nazisti. Furono pubblicati in clandestinità 14 numeri, fino al 18 maggio 1944. 

In giugno, dopo la Liberazione di Roma, Il Popolo divenne l'organo ufficiale della neonata Democrazia Cristiana, con la direzione di Guido Gonella.        

Nel 1994, sciolta la DC, divenne giornale del nuovo Partito Popolare di Mino Martinazzoli. 

Le pubblicazioni cessano nel 2003, con la nascita del nuovo quotidiano de La Margherita, Europa, il quale ne ha assorbito parte della redazione e molti collaboratori. 

(* immagine di Valerie Everett)

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Eccellenze del Lazio al Vinitaly

Anche quest’anno il Lazio è presente al Vinitaly, il salone internazionale dei vini e distillati di Verona. Per questa edizione, dal 9 al 12 aprile, la Regione partecipa con un padiglione che è un vero e proprio viaggio alla scoperta del Lazio, attraverso le sue eccellenze vitivinicole. Non solo, quindi, la promozione dei vini, ma anche la promozione delle bellezze del nostro territorio e di tutto ciò che può offrire. Il Lazio partecipa a Vinitaly come una squadra: con Arsial, Agrocamera, le strade e i consorzi del vino, unioncamere Lazio, camera di commercio di Frosinone, Latina, Rieti, Roma e Viterbo e, naturalmente i produttori, in un padiglione esclusivo di 1.800 metri quadrati. La costruzione di un sistema-Lazio è una delle missioni a cui si è lavorato con più forza in questi anni, ricostruendo un rapporto con i produttori, mettendo a sistema le eccellenze, accompagnandole nei mercati internazionali e nelle grandi occasioni di promozione, come Vinitaly. Gli ultimi dati confermano un trend di aumento dell’export, in particolare verso i paesi extra-Ue. In campo vitivinicolo, il Lazio non aveva un’identità regionale. C'erano alcuni prodotti di punta, ma mancava una reputazione regionale, ora facilmente riconoscibile. «Porteremo gli studenti e le studentesse degli istituti alberghieri di Frascati e di Amatrice affinché ci sia una comunità che guarda al mondo. Vinitaly è forse uno degli appuntamenti più importanti al mondo. Porteremo i nostri prodotti: vino e olio, ma soprattutto l'economia della bellezza, fatta di paesaggi che si vedranno nei monitor, il buon cibo che si potrà degustare e il vino che ovviamente sarà al centro di tutte le giornate». Questo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

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L’almanacco romano: 4 aprile 188, nasceva Caracalla

4 aprile 188 Nasceva CARACALLA , fu imperatore romano dal 4 febbraio 211 alla sua morte. 

Il suo vero nome, alla nascita, risultava essere quello di Lucio Settimio Bassiano, ma il padre lo volle in seguito cambiare in Marco Aurelio Antonino, per suggerire una parentela con la dinastia degli Antonini, in particolar modo con l'imperatore Marco Aurelio. 

Fu poi soprannominato "Caracalla", poiché soleva indossare una particolare tunica con cappuccio, di origine celtica, che introdusse egli stesso a Roma.

Nel 200 Gaio Fulvio Plauziano, padre di Fulvia Plautilla, promise a Caracalla la figlia in moglie. 

I due si sposarono nel 202, ma tre anni dopo divorziarono, poiché Caracalla aveva fatto giustiziare Plauziano. Al matrimonio aveva partecipato anche lo storico Cassio Dione, una delle maggiori fonti su Caracalla.

La tradizione vuole che il futuro imperatore rifiutasse di dormire e di mangiare con la moglie, così che non ebbe figli da lei. 

Dopo il divorzio Caracalla esiliò lei e suo fratello Ortensiano sull'isola di Lipari, dove nel 212 furono giustiziati. Così nacque la figura brutale e sanguinaria di Caracalla.

Succedette nel 211 al padre assieme al fratello Geta, ma non era disposto a dividere il potere imperiale, anche a causa di alcuni dissapori. In dicembre lo uccise e ottenne il sostegno dei pretoriani corrompendoli.

Caracalla si accanì contro i sostenitori del fratello ucciso e arrivò ad eliminare 20.000 alessandrini .

Ad Alessandria, infatti, avevano prodotto una satira, quando l'Imperatore sostenne di aver ucciso Geta per autodifesa e Caracalla non aveva gradito. Le sue truppe saccheggiarono a lungo la città e grazie a questa dimostrazione rafforzò maggiormente il suo potere, che finì per essere totalmente dispotico.

(* immagine di Mike Bishop)

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L’almanacco romano: 3 aprile 2004, muore a Corchiano Gabriella Ferri

3 aprile 2004 muore a Corchiano GABRIELLA FERRI. Gabriella Ferri è stata una cantante italiana di musica leggera, nota per le interpretazioni delle canzoni popolari romane e napoletane, oltre che attrice teatrale. 

Nata e cresciuta nel rione romano di Testaccio, poi trasferitasi in via Etruria a San Giovanni, è figlia di Vittorio, un commerciante ambulante di dolci, ammiratore della canzone in dialetto romanesco; smette ben presto di studiare a causa di un incidente.

Conosce Luisa De Santis (figlia del regista Giuseppe, celebre per Riso amaro) e ne diviene molto amica: insieme danno vita a un duo, con il nome di Luisa e Gabriella, che cerca di riscoprire il repertorio folk romano.

Gabriella Ferri fa qualche sporadica apparizione col suo repertorio della tradizione romanesca al Folkstudio di Roma, ma è una cantante già troppo nota per un locale underground e poi è già impegnata con il Bagaglino. Non disdegna comunque il beat, e si esibisce anche al Piper Club: dopo aver firmato un nuovo contratto discografico con la RCA Italiana, partecipa nel 1969 al Festival di Sanremo ma, nonostante presentasse, in coppia con Stevie Wonder, una bella canzone con sonorità beat e rhythm'n'blues, scritta da Gabriella insieme al padre Vittorio e a Piero Pintucci, intitolata Se tu ragazzo mio, l'artista viene eliminata al primo turno e a Sanremo non tornerà mai più.

Negli anni '70 aumentano le sue apparizioni in televisione: una serata speciale le era stata dedicata nel 1971, Questa sera… Gabriella Ferri, e verso la metà degli anni settanta aveva condotto per la televisione anche i varietà Dove sta Zazà (1973), che prese il titolo dal motivo di successo che aveva contribuito a rilanciare, il Circo delle voci (1974) e Mazzabubù (.

Il 3 aprile 2004 Gabriella Ferri morì in seguito alla caduta da una finestra della sua casa di Corchiano (VT). 

La cantante aveva tentato di togliersi la vita nel 1975, dopo la morte del padre Vittorio: tuttavia la famiglia ha sempre smentito ogni ipotesi di suicidio, ipotizzando che l'incidente possa essere stato conseguenza di un malore, causato magari dai medicinali antidepressivi di cui la cantante faceva uso. La famiglia, inoltre, ha tenuto a precisare che non è stato lasciato nessun biglietto di addio, e che la cantante avrebbe dovuto partecipare, il lunedì successivo, a un programma televisivo, al quale non intendeva assolutamente mancare.

(* immagine di aeneastudio)

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Real Bodies, alla scoperta del corpo umano

Real Bodies, scopri il corpo umano”, la più completa mostra di anatomia umana mai realizzata, che nelle due tappe di Lisbona e Milano ha fatto registrare oltre 500.000 visitatori, sarà a Roma da sabato 8 aprile 2017, esponendo oltre 350 fra organi e corpi umani veri conservati attraverso la tecnica della plastinazione, nella sede espositiva “Guido Reni District” in via Guido Reni 7, di fronte al museo d'arte contemporanea “Maxxi”. L'allestimento dell'evento culturale porta la firma della statunitense Premiere Exhibitions, ed è curato nella produzione del tour mondiale da Venice Exhibition srl, collaborazione che lo rende un evento culturale di enorme attrattiva. Progettato ed organizzato in 10 sezioni come un'enciclopedia tridimensionale sul funzionamento della macchina corporea umana, la mostra deve tutto alla scelta di 165 volontari che in vita hanno donato spontaneamente il proprio corpo agli studi scientifico-anatomici permettendo con il loro gesto di estrema generosità di realizzare un allestimento straordinario ed inestimabile.

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L’almanacco romano: 1° aprile 1955, muore Silvio D’Amico

1 APRILE 1955 Scompare a Roma a 68 anni lo scrittore SILVIO D'AMICO, fondatore dell’Accademia d’Arte Drammatica di Roma. fu un critico e teorico italiano del teatro.

Nel 1935 venne nominato Commissario straordinario per la riforma della scuola di recitazione di Roma, trasformando la Regia Scuola di Recitazione (intitolata a Eleonora Duse) in Accademia Nazionale d'Arte Drammatica. Negli anni del primo dopoguerra dedicò gran parte del suo tempo all'Accademia; nel 1944 favorì l'ingresso di Orazio Costa alla cattedra di Regia inaugurando così una lunga e gloriosa stagione dell'Accademia stessa, che vedrà tra i suoi allievi, tra gli altri, Vittorio Gassman, Luigi Squarzina, Elio Pandolfi, Andrea Camilleri, Rossella Falk, Anna Magnani, Paolo Stoppa, Sergio Tofano, Paolo Panelli, Nino Manfredi, Tino Buazzelli, Giorgio De Lullo, Gianrico Tedeschi, Monica Vitti, Attilio Corsini, Wanda Marasco, Mario Missiroli, Goliarda Sapienza, Glauco Mauri, Gabriele Lavia, Luca Ronconi.

Oggi l'Accademia porta il suo nome.

Dal 1937 al 1943 diresse la Rivista italiana del Dramma (poi Rivista italiana del teatro), edita dalla Società degli Autori. Scrisse su Il Giornale d'Italia dal 1941 al 1943. Interruppe le collaborazioni in seguito all'occupazione tedesca della capitale.
alla notizia della sua morte, i teatri della capitale restarono chiusi per lutto. È sepolto nella tomba di famiglia al Quadriportico del Verano. Il fondo Silvio D'Amico è conservato nel civico Museo Biblioteca dell'Attore di Genova.