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L’almanacco romano: 20 aprile 1303, Bonifacio VIII istituisce lo Studium Urbis

20 aprile 1303 – Con la bolla papale In suprema praeminentia dignitatis, Bonifacio VIII istituisce lo Studium Urbis (oggi Università di Roma La Sapienza).

Nel XIV secolo operavano a Roma diverse istituzioni scolastiche, ma senza un ente ufficialmente riconosciuto ed esterno alla corte papale. 

Con la bolla di Bonifacio VIII viene istituita la prima università di Roma, lo Studium Urbis. I finanziamenti iniziali giungevano dalla tassazione del vino forestiero, oltre alla munificenza di alcuni nobili romani. 

Quando la sede pontificia fu spostata ad Avignone, la gestione dell'università fu affidata al Comune di Roma.

Durante tutto il periodo rinascimentale diversi papi richiesero al Comune l'incremento del corpo docente, con l'inserimento prosecutivo di nuove cattedre. Inoltre vennero acquistati diversi edifici del rione Sant'Eustachio, dove durante il Seicento venne costruita la nuova sede, voluta da Alessandro VII, fondatore tra l'altro della stessa Biblioteca Alessandrina, ancora oggi in piena attività; la sede fu istituita presso il Palazzo della Sapienza. Infatti, da appena dieci anni, il nome "Sapienza" era divenuto quello ufficiale. Dopo alcuni anni, Francesco Borromini costruì la chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, la quale, sul portone principale, reca scritto Initium sapientiae timor Domini ("L'inizio della sapienza è il timor di Dio").

Durante la fase di passaggio fra lo Stato Pontificio e il Regno d'Italia, garante dell'istituzione fu Terenzio Mamiani, che riuscì a laicizzare l'università e a mantenerne comunque l'alta efficienza e tradizione culturale.

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L’almanacco romano: 19 aprile 2005, viene eletto papa Joseph Ratzinger

19 APRILE 2005 – Dopo il conclave viene eletto papa, al quarto scrutinio, il cardinale tedesco Joseph Ratzinger con il nome di BENEDETTO XVI. 

La fumata bianca è alle 17.50 ed è seguita alle 18.04 dal rintocco delle campane a festa. 

L'annuncio dell'Habemus Papam è stato dato alle ore 18.41

Nel suo primo discorso da papa, seguito dalla benedizione Urbi et Orbi, riservò un ricordo al suo amico e predecessore Giovanni Paolo II:
« Cari fratelli e sorelle, dopo il grande papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre, starà dalla nostra parte. Grazie. »

Secondo la ricostruzione più puntuale del conclave, raccolta dal vaticanista Lucio Brunelli, il cardinale più votato dopo Ratzinger sarebbe stato l'arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio (poi diventato il suo successore papa Francesco), mentre gli altri candidati avrebbero ricevuto poche preferenze. 

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L’almanacco romano: 8 aprile 1506, iniziano i lavori alla Basilica di San Pietro

8 aprile 1506. Iniziano i lavori alla Basilica di San Pietro: mentre in seno alla cristianità cominciavano ad avvertirsi i primi segnali del protestantesimo, la Roma papale rispose avviando la costruzione di un nuovo grande tempio, completato in oltre un secolo. Destinato a diventare il cuore pulsante del cattolicesimo, i grandi maestri del Rinascimento e del Barocco ne fecero un prezioso scrigno di opere immortali.

Sul luogo di sepoltura dell'apostolo Pietro, primo pontefice della storia, sorgeva la basilica paleocristiana fatta erigere dall'imperatore Costantino nel 324, quale segno del clima di apertura al credo cristiano, inaugurato dall'Editto di Milano del 313. L'idea di sostituirla con un altro edificio di maggiori dimensioni fu avanzata inizialmente da papa Niccolò V, verso la metà del XV secolo.

La sua vasta opera di Renovatio dell'urbe, ossia di dare un'impronta monumentale alla città eterna, venne ripresa quasi mezzo secolo dopo da Giulio II, desideroso di tradurre in pratica il progetto della nuova basilica. Il primo passo fu la nomina del Bramante a sovrintendente generale delle fabbriche papali, cui vennero affidate diverse opere di trasformazione urbanistica della città.

Su richiesta di Giulio II l'architetto marchigiano, tra i maggiori esponenti del Rinascimento, fece abbattere l'antica basilica paleocristiana, per fare spazio alla nuova costruzione. Si giunse così alla posa della prima pietra, il 18 aprile 1506. Il disegno iniziale del Bramante prevedeva una pianta "a croce greca" con una grande volta centrale e quattro piccole cupole, poi riveduto dallo stesso artista in favore del sistema "a croce latina".

La prematura morte degli architetti che si avvicendarono negli anni successivi , unita a vicende storiche drammatiche rallentarono moltissimo i lavori, che ebbero una svolta decisiva con l'assegnazione dell'incarico a Michelangelo Buonarroti, a quarant'anni di distanza dalla posa della prima pietra. Fu quest'ultimo a plasmare per sempre il profilo architettonico dell'edificio, disegnando l'imponente cupola, portata a termine dal suo discepolo Giacomo della Porta .
il completamento dell'opera si ebbe soltanto all'inizio del XVII secolo per mano di Carlo Maderno, che adottò definitivamente l'impianto a croce latina, prolungando la navata centrale fino all'attuale piazza San Pietro. 

Consacrata nel 1626, la basilica conobbe un ultimo e determinante intervento grazie all'impareggiabile genio di Lorenzo Bernini, che concepì lo spettacolare colonnato attorno alla piazza, lasciando la sua firma anche all'interno nel maestoso Baldacchino di San Pietro che sovrasta l'Altare Maggiore.

Custode delle più sublimi espressioni del Rinascimento italiano, su tutte la Pietà di Michelangelo, la Basilica di San Pietro in Vaticano è visitata in media da sette milioni di turisti all'anno, in assoluto secondo luogo della cristianità più visitato al mondo.

(* immagine di Flavio Leone)

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L’almanacco romano: 15 aprile 1967, si spegne a Roma Totò

15 aprile 1967 Si spegne a Roma l'attore napoletano ANTONIO DE CURTIS, conosciuto e amato col nome di "TOTO'"

Gli aggettivi per il principe della risata si sprecano ed è impossibile riassumere in poche parole la preziosa eredità che ha lasciato nel mondo dell'arte, del costume e del linguaggio.

Antonio De Curtis (il cui nome completo era Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno di Bisanzio De Curtis Gagliardi), in arte Totò, nacque nel cuore di Napoli (rione Sanità) dalla relazione clandestina tra Anna Clemente e il marchese Giuseppe De Curtis.

Fin da piccolo manifestò una particolare attitudine alla recitazione, ispirandosi ai tipi umani osservati nel mondo reale. Verso la metà degli anni Venti si avvicina al Varieté, sfoggiando il suo innato talento, esaltato dal suo profilo asimmetrico che si era ritrovato in seguito a un pugno involontario ricevuto durante gli anni del collegio. 

Con l'avanspettacolo e la Rivista degli anni Trenta raggiunse la celebrità, aprendosi la strada al cinema.

In trent'anni interpretò circa 97 film, conquistando un primato (tuttora imbattuto) di oltre 270 milioni di spettatori. 

Una storia inaugurata dall'esordio di "Fermo con le mani!" (1937), passata attraverso capolavori di comicità, quali Totò, Peppino e la… malafemmina (1956) e "Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi" (1960), e conclusa dal filone drammatico, cui appartiene il pasoliniano Uccellacci e uccellini (1966).

Morì a Roma, il 15 aprile 1967, stroncato da una serie improvvisa di tre infarti. 

Una folla oceanica ne accolse il feretro a Napoli in occasione dei funerali.

Solo dopo la sua morte se ne riconoscerà la sua grandezza di artista.

Al mio funerale sarà bello assai,perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo paese, in cui però per venire riconosciuti qualcosa, bisogna morire”. disse il grande TOTO'.

(* immagine di Cinemazero)

 

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Roma, Ecco eventi fine settimana Pasqua e Pasquetta

(Fonte: RomaIt)

Nel week-end di Pasqua i musei della città ospitano concerti, visite guidatedegustazioni e laboratori. Un lungo fine settimana dedicato all'arte e non solo grazie anche all'apertura straordinaria di tutti i musei nel lunedì di Pasquetta. Le iniziative sono promosse da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura in collaborazione con Fondazione Musica Per Roma, Università Roma Tre e con le Ambasciate del Costa Rica, del Cile e dell'Argentina e con Agro Camera, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma per alcuni percorsi dedicati alla cultura enogastronomica.

In programma concerti nei musei a ingresso gratuito e l'apertura, sabato 15 aprile dalle 20 alle 24 con il biglietto simbolico di 1 euro, del Museo dei Fori Imperiali – Mercati di Traiano. Nel corso della serata sulla terrazza esterna e nella Grande Aula del museo si alterneranno diverse formazioni dell'Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica diretta da Ambrogio Sparagna insieme al Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni, per un appuntamento dedicato all'antica tradizione della musica popolare del Lazio.

Strumenti antichi, vocalità vibranti, piccoli ensemble, solisti e un imponente coro si alterneranno tra momenti di grande impatto e momenti più intimi, alla scoperta dei suggestivi spazi dei Mercati di Traiano, coinvolgendo un centinaio tra musicisti e coristi. Le aperture straordinarie del Museo dei Fori Imperiali – Mercati di Traiano proseguiranno sabato 22 aprile (evento in collaborazione con il Teatro di Roma) e sabato 29 aprile (evento in collaborazione con la Fondazione Teatro dell'Opera).

Tanti anche gli appuntamenti dedicati ai bambini al Museo Civico di Zoologia di Villa Borghese, alla Casina di Raffaello, a Technotown, al Planetario di Villa Torlonia e un programma di laboratori giocosi e visite guidate nei diversi musei civici. Inoltre, tutte le sere da giovedì 13 aprile sarà possibile ammirare la Roma di Cesare e di Augusto nella sua suggestione grazie al Viaggio nei Fori di Piero Angela e Paco Lanciano e concedersi una visita immersiva e multisensoriale dell'Ara Pacis scoprendo L'Ara com'era, in programma venerdì 14 e sabato 15 aprile. Così in un comunicato il Comune di Roma.

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L’almanacco romano: 14 aprile 1762, nasceva a Roma Giuseppe Valadier

14 APRILE 1762 Nasceva a Roma GIUSEPPE VALADIER. E' stato un architetto, orafo e argentiere italiano.

Nato da genitori romani , fece il suo apprendistato di orafo nella bottega del padre Luigi e ne continuò l'attività fino al 1827. 

Seguì, tuttavia, la sua precoce vocazione di architetto, che lo avrebbe portato ad operare essenzialmente a Roma: nel 1781, fu nominato architetto dei Sacri palazzi e architetto camerale ); dal 1810 fu tra i direttori dei lavori pubblici di beneficenza, per terminare la sua carriera con l'insegnamento all'Accademia di S. Luca .

A Roma redasse un interessante progetto per palazzo Braschi (1788-90), lavorò alla villa del principe Poniatowski, restaurò ponte Milvio, costruì le facciate di S. Pantaleo  e di S. Rocco . 

Le sue qualità e il suo ingegno si rivelano in pieno nella sistemazione di piazza del Popolo e del Pincio con la geniale invenzione del prospetto della collina a terrazze graduate: realizzata tra il 1816 e il 1824, fu preceduta da una lunga elaborazione, dai primi progetti del 1793 e 1805 a quelli del 1810-11, al definitivo del 1815. 

Valadier ideò anche molti progetti relativi ad altre zone della città: sistemazione a giardino del territorio tra la via Flaminia e il Tevere, da ponte Milvio al porto di Ripetta; piazza rotonda con porticati e logge intorno alla Colonna Traiana; strade di circonvallazione all'esterno e all'interno delle Mura Aureliane. 

Sua è anche la cosidetta “Casina Valadier” al Pincio  e la neoclassica Villa Torlonia .

Nel campo del restauro si cimenta nella sistemazione dell’Arco di Tito , nel consolidamento dell’estremità tronca dell’anello esterno del Colosseo e nella ristrutturazione del Ponte Milvio (al quale aggiunge la ben nota torretta).

E’ il primo ad attuare la riforma dei teatri pubblici romani (cura il rifacimento interno del Teatro Valle e del Teatro Tordinona).

Per Pio VII costruì a Cesena la chiesa di S. Cristina  e lavorò con B. Thorvaldsen alla sua tomba in S. Pietro.

(* immagine di Marco Verch)

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L’almanacco romano: 13 aprile 2002, muore a Roma Alex Baroni

13 aprile 2002 muore a Roma ALEX BARONI: Una voce potente e romantica entrata nel cuore di tanti, nonostante la breve esistenza stroncata da uno spaventoso incidente in moto.

Baroni era stato ricoverato all'ospedale Santo Spirito dopo un incidente il 19 marzo: mentre percorreva con la sua moto la circonvallazione Clodia , Baroni era stato travolto da un'auto che stava facendo un'inversione di marcia in un punto proibito. 

Il cantante era stato sbalzato dal mezzo e investito da una seconda auto che viaggiava a forte velocità. 

Subito le sue condizioni erano sembrate gravissime ed era entrato in coma. 

Nel 2002, dopo la laurea in chimica, insegna in una scuola e, come seconda attività, canta nei locali milanesi. 

Divenuto presto corista di artisti famosi (su tutti Eros Ramazzotti e Ivana Spagna), nel 1994 incide il primo disco "Fuorimetrica" (prodotto dallo stesso Ramazzotti, che duetta con lui in una canzone).

Nel 1996 partecipa al Festival di Sanremo come corista e lavora nell'orchestra RAI, mentre l'anno seguente gareggia sul palco dell'Ariston, nella categoria "giovani", con il brano Cambiare, conquistando il premio come "Miglior voce del Festival" e il "Premio Volare".

Il 1997 è un anno d'oro anche perché esce il primo album Alex Baroni, che va a ruba, e collabora alla versione italiana della colonna sonora del film Disney "Hercules". Il successo lo accompagna nel 1998, quando pubblica il suo primo disco estero, Onde, distribuito in vari paesi europei.

Si cimenta come paroliere collaborando ad alcuni album di Giorgia, alla quale si lega anche sentimentalmente. Nel 1999 dà alle stampe l'ultimo disco, "Pavimento liquido", che spopola nelle discoteche e in radio. 

Il nuovo millennio lo vede collaborare con star internazionali del calibro di Simon Le Bon, George Michael e Boy George. 

La morte gli impedisce di portare a termine il progetto di riunire gli Spandau Ballet.

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L’almanacco romano: 12 aprile 149 a. C., muore Marco Porcio Catone

12 APRILE 149 A.C. Muore MARCO PORCIO CATONE.

E' stato un politico, generale e scrittore romano, chiamato anche Catone il Censore , Catone il Sapiente, Catone l'Antico  o Catone il Vecchio per distinguerlo dal pronipote Catone l'Uticense. 

Ebbe due mogli. La prima fu Licinia, una aristocratica della Gens Licinia, da cui ebbe come figlio Marco Porcio Catone Liciniano. La seconda, Salonia, figlia di un suo liberto, sposata in tarda età dopo la morte di Licinia, da cui ebbe Marco Porcio Catone Saloniano, nato quando Porcio Catone aveva 80 anni.

Nel 204 a.C. prestò servizio in Africa, come questore con Scipione l'Africano ma lo abbandonò dopo un litigio a causa di presunti sperperi.

Nel 184, egli fu eletto censore ed esercitò questa carica per quattro anni così bene che gli venne assegnato il soprannome di Censore (anche per il suo carattere severo, per il suo austero moralismo e per l'asprezza delle critiche rivolte da lui contro ogni indizio di corruzione delle antiche virtù romane).

La sua lotta contro il lusso fu assai serrata. Impose una pesante tassa sugli abiti e gli ornamenti personali, specialmente delle donne, e sui giovani schiavi comprati come concubini o favoriti domestici . 

Per i romani stessi ci fu poco nella sua condotta che sembrasse necessario censurare; fu sempre rispettato e considerato come un esempio tradizionale degli antichi e più genuini costumi romani. 

Dalla data della sua carica di censore  alla sua morte, avvenuta nel 149 a.C. sotto il consolato di Manio Manilio Nepote e Lucio Marcio Censorino, Porcio Catone non occupò nessun'altra carica pubblica, ma continuò a distinguersi in Senato come tenace oppositore ad ogni nuova influenza.

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L’almanacco romano: 11 aprile 1514 si spegne il Bramante

11 Aprile del 1514 si spegne Donato di Angelo di Pascuccio detto IL BRAMANTE , architetto e pittore, tra i maggiori artisti del Rinascimento.

A Roma progetta il Chiostro di Santa Maria della Pace, il Tempietto di San Pietro in Montorio e la nuova Basilica di San Pietro.

Oltre ad opere architettoniche, Bramante si occupò anche di realizzare una delle trasformazioni urbane volute da Giulio II che volle rettificare la via "magistralis" per farne una direttrice di espansione edilizia e di riqualificazione della città, parallela alla Via della Lungara voluta da Alessandro VI, progettando di farla giungere con un nuovo ponte, non realizzato, fino al Vaticano. 

Nel 1507 Bramante cominciò le demolizioni a destra e sinistra della nuova "strada Recta" che diventerà una delle zone di maggior attività edilizia sotto Leone X, prendendo il nome di Via Giulia.

Lavorò al Progetto per la chiesa dei Santi Celso e Giuliano, su incarico di Giulio II in conseguenza della demolizione dell'antica chiesa a seguito dei lavori di allargamento di via dei Banchi. 

Il progetto, a pianta centrale, viene messo in relazione a quelli contemporanei per San Pietro. 

Per mancanza di fondi non fu compiuta e quanto realizzato fu distrutto e sostituito dall'attuale chiesa.

(* immagine di jean louis mazieres)

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L’almanacco romano: 10 aprile 1979, muore a Roma all’età di 68 anni il compositore Nino Rota

10 aprile 1979 Muore a Roma all'età di 68 anni il compositore NINO ROTA. 

Dopo aver realizzato il suo primo accompagnamento musicale per il film Zazà di Renato Castellani nel 1944, incontra, successivamente, Federico Fellini impegnato a produrre Lo sceicco bianco.

Da allora tra i due artisti si instaura un'amicizia lunga trent'anni e una collaborazione per numerosi film, ben 16 tra il 1951 e il 1979, tra i quali 8 e ½. Nel 1972 compose le musiche del film Il padrino, però non fu ammesso alla corsa per il premio Oscar perché aveva utilizzato alcune musiche scritte già dallo stesso Rota per il film Fortunella di Eduardo De Filippo. Due anni dopo, però, riuscì a vincere l'ambito premio con le musiche del film Il padrino – Parte II. Il compositore muore poco dopo la fine delle registrazioni della sua ultima colonna sonora per Fellini, Prova d'orchestra.

Pur essendo conosciuto soprattutto per il suo lavoro nel mondo del cinema, Nino Rota ha composto anche per il teatro e il balletto con notevole riscontro internazionale.

A lui è dedicato, a Monopoli, il Conservatorio Nino Rota, in origine nato su iniziativa dello stesso compositore come sezione staccata di quello barese e oggi sede autonoma.