Categorie
Cultura

Luca Barbareschi ospite a Radio Roma Capitale

Luca Barbareschi, attore e regista, è stato intervistato da Silvia Cangelosi ai microfoni di Radio Roma Capitale. L'artista ha presentato l'ultimo lavoro che lo vede protagonista, lo spettacolo "Cyrano de Bergerac": "Pezzo meraviglioso. Unicum di capolavori. Fu molto amato e divenne il simbolo della Francia intellettuale e liberale. Gli spettatori restano a bocca aperta: si commuovono e ridono e spesso restano sorpresi. Il testo, della fine dell'Ottocento, ha una musicalità e divertimento che coinvolge. Il verso sostituisce l'orchestra. Le nuove generazioni scoprono che c'è stato un rivoluzionario. Il teatro è il mio tempio e chiunque lo dirigerà negli anni a venire lo deve rispettare secondo la tradizione".
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Eliseo fino al 25 novembre.

L'artista, alla fine, si è lasciato andare anche ad un commento su Roma, città in difficoltà secondo lui:" Roma è una città con una potenza energetica che ha perso, deve ritrovarla nel quotidiano, nel sociale. Le istituzioni devono rispettare i cittadini e rispettarla. La capitale vive in un caos totale e purtroppo regna il cinismo".

Categorie
Cultura

Halloween, Martin Rua: festa con radici europee

Martin Rua, esperto e appassionato di esoterismo, è stato intervistato da Jacopo Nassi su Radio Roma Capitale per parlare della festa di Halloween. A tal proposito lo scrittore ha detto: "Halloween è un corollario di una festa celtica che in italiano viene chiamata Samain che era il Capodanno celtico. Rappresentava un periodo dedicato al rimettere i campi per la semina e anche un periodo di riflessione con una serie di rituali propiziatori. Dagli immigranti irlandesi è stata portata l'usanza in America. All'inizio non c'erano le zucche e venivano tagliate le rape. Così poi tornò in Europa come festa".
"La leggenda legata alla zucca fa riferimento a questo racconto folk irlandese di una persona che in un pub si giocò l'anima con il diavolo. Il motivo per cui ci si maschera è legato a quello della credenza secondo la quale per un giorno all'anno i morti tornano sulla terra portando dei doni. Bambini come anime pure più ricettive e quindi veicolano questi messaggi dall'aldilà e per questo motivo si mettono delle lanterne sulla finestra".

Sul solstizio d'inverno e sul rapporto con i rituali presenti in Italia, Martin Rua ha dichiarato: "Abbiamo il solstizio d'inverno che rappresenta il termine di un percorso. Serie di rituali per propiziare il percorso del sole. Questa festa di Halloween si è mercificata e commercializzata. Festa arrivata in Italia senza capirla bene. Facendo una ricerca più approfondita si troverebbero le radici europee dandogli più senso, cosa che spesso non accade nelle famiglie. Roma aveva una festa dei morti a febbraio, durante la quale i parenti dei trapassati si riunivano in una sorta di piccoli banchetti dove donavano ai morti. Tradizione che si è protratta nel corso dei secoli. A Napoli, nella mia città, banchetti che vendono dolciumi durante la festa dei morti. Questo rappresenta un modo per stabilire un collegamento, una festa dei morti che va oltre il ricordo malinconico, ma modo per stare insieme attraverso il tempo e lo spazio".

Sull'esoterismo, invece, l'autore ha spiegato: "Non è altro che un percorso che va per fasi di iniziazione. L'alchimia anche richiede un approccio non immediato. Esoterismo come forma di conoscenza che va decifrata, scavata e non subito comprensibile. Esoterismo come percorso non immediato, ma che fa raggiungere degli aspetti e delle scoperte interessanti".

Categorie
Cultura

Massimo Frana ospite su Radio Roma Capitale per svelare i segreti di Halloween

Il Professor Massimo Frana è venuto negli studi di Radio Roma Capitale, intervistato da Jacopo Nassi, per parlare della festa di Halloween. Il Dottore di ricerca in Filosofia delle religioni ha parlato delle tradizioni di questa festa, descrivendola in questa maniera, dal punto di vista storico e antropologico: "Senso esoterico della festa. Halloween è una festa legata al Cristianesimo. Tra Halloween e il 2 Novembre non c'è questa differenza che viene fatta. Non si tratta di un assimilazione perchè è già presente nella nostra tradizione. Il termine significa "notte di tutti gli spiriti santi" quindi non è altro che la festa dei santi. La nostra commemorazione dei defunti, in origine, prima del IX secolo era il 13 maggio perchè in quella data, presso i romani, vi erano delle feste chiamate le "muria/muriali" celebrate per esorcizzare gli spiriti dei morti, quelli che vagavano senza pace. Durante queste feste per propiziarsi questi spiriti e renderli benevoli il pater familias lanciava nove volte delle fave nere dietro le spalle. Spiriti consacrati ad Ecate, dea dalla triplice forma, una figura degli inferi che regnava sui demoni malvagi. Halloween ci richiama a tutto questo. Papa Gregorio IV sposta la festa dei santi del 13 maggio al 1 novembre. Il Pontefice aveva giurato fedeltà a Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno. La Chiesa si era spostata verso la Francia e quindi questa festa si sposta anche a livello politico, per unirsi con una festa celtica, tipica della zona Nord Europea. Il numero 9 sta a significare la fine di un ciclo e quindi la morte, numero interno al mese di Novembre. Successivamente venne aggiunta la data del 2 novembre per celebrare i morti, portando avanti un processo di cristianizzazione".
Massimo Frana ha poi ricordato la storia di Jack Lanterna, legata alla tradizione della zucca: "Lo studioso Renato Cortesi parla di Jack Lanterna che vaga con questa zucca scavata con all'interno una lanterna come significato legato alla festa di Halloween". 
Nel nostro paese ci sono tante tradizioni legate ad Halloween. Tradizione tipica calabrese dove invece viene disegnato un teschio sulla zucca e i bambini chiedono che venga pagato il teschio ai passanti per strada. 
Un'altra tradizione è quella sarda, come spiegato dal Professore: "Ragazzi che vanno il 2 novembre di porta in porta a richiedere delle offerte. La sera della Vigilia si accendono i lumini e si lasciano le credenze aperte".

Categorie
Cultura

L’Ocean Film Festival arriva a Roma

Remo Sabatini ha parlato ai microfoni di Radio Roma Capitale dell'"Ocean Film Festival" che sbarca nella capitale dopodomani. Il documentarista ha così presentato l'evento:"Si parla poco del mondo dei documentari, ma si fanno cose interessanti. Tour italiano che arriva dall'Australia perchè una serie di film e corto metraggi che arrivano dall'Australia. Dopodomani verrà a Roma poi si proseguirà con Napoli. Nella capitale è tutto esaurito.
Un Festival nel quale si parla di mari, di oceani e non escludendo ovviamente il problema dell'inquinamento. Problema molto serio perchè 3/4 del pianeta sono coperti dal mare, il nostro è una "terra blu". Salvaguardia del pianeta è indispensabile. 
Parliamo di filmati e produzioni esclusive con storie intriganti che non vi anticipo. Storia bellissima che riguarda una campionella australiana che si è immersa in mezzo agli squali e delfini del Sudafrica che inizia a nuotare con una manta ferita e riesce a liberarla e l'animale rimane con lei e la raggiunge quasi fino alla barca. Si parla anche di surf con immagini increbili che dimostrano quanto può essere potente. Ci saranno anche proiezioni che riguardano la vela con una qualità assoluta. Il messaggio del Festival è quello di imparare a conoscere e apprezzare la meraviglia del mare e di salvaguardarlo". 

Categorie
Cultura

Simone Montedoro: dovremmo potenziare di più le bellezze culturali della nostra città

Simone Montedoro, attore romano cinematografico e televisivo, popolare per spot e per il successo registrato nella fiction "Don Matteo" è stato intervistato ai microfoni di Radio Roma Capitale.
L'artista, intervistato da Jacopo Nassi, ha affermato: "Molto affezionato a questa città. Vivo di tanti ricordi perchè l'ho dovuta abbandonare un anno e mezzo. Ho riscontrato il piacere di poter tornare a Roma nonostante tutti i suoi problemi. Io la vivo attraverso i ricordi come quello di Testaccio. Quest'ultimo era quasi un paese mentre adesso è una sorta di centro storico. C'era un romanticismo e un'identità del quartiere che ora non c'è più. L'altro giorno mi sono trovato a Borgata Finocchio e mi sono reso conto di essere in una realtà diversa. Sono legato al quartiere Prati, dove sono nato e cresciuto. Dovremmo curare di più il nostro paese, non solo Roma. La capitale è nata con le carrozze mentre nel frattempo le macchine si sono quadruplicate e vedo che non c'è tanta educazione civica. Dovremmo avere più senso di responsabilità per quanto riguarda anche la raccolta di rifiuti. Abbiamo un bagaglio culturale che fa invidia al mondo e proprio ieri parlando con mia sorella dicevamo che è rimasto solo il turismo. Dovremmo potenziare di più le nostre bellezze culturali, non avendo i mezzi di trasporto di altre città avendo reperti archeologici ovunque". 
Simone Montedoro, prossimamente, sarà in scena al Teatro Golden con la commedia "La Casa di Famiglia": storia di quattro fratelli che hanno il papà in coma e decidono di vendere la casa perchè hanno problemi economici. 

Categorie
Cultura

“Schegge mistiche: dalla frantumazione del credo all’inviolabilità del simbolo”, la mostra alla Galleria Pietrosanti

"Schegge mistiche: dalla frantumazione del credo all'inviolabilità del simbolo” è una mostra che si terrà domani, sabato 20 ottobre, presso la Galleria Pietrosanti G.d.A. Galleria d'arte Roma. La curatrice del vernissage, Silvia Mattina, ha presentato così la mostra: "Un progetto iniziato sei mesi fa con una tecnica antica con sguardo al contemporaneo. E' stata una scoperta perchè è una tecnica lontana da noi che crea un prodotto unico. Il procedimento prevede diverse fasi della lavorazione e il vetro come supporto. La mostra si divide in due parti. Fotografare vuol dire bloccare un momento della nostra vita".
Marco Pietrosanti, direttore della galleria, ha affermato: "Scelta di un simbolo molto forte, che è Cristo, per far riflettere tutte le persone sulla propria fede. Molto le simbologie riprese dal fotografo".

Categorie
Cultura

Bruno De Stephanis su RRC: ognuno di noi ha qualcuno da ricordare

Silvia Cangelosi ha intervistato il regista Bruno De Stephanis per parlare dell'ultimo lavoro dell'artista, la commedia “Scusi ma che si va in scena? Ovvero il mistero del cadavere parlante”. De Stephanis ha descritto così lo spettacolo: "Commedia che parte da una mancanza che è quella di mia madre. Ogni storia parte da dentro. Le persone che muoiono lasciano dentro di noi qualcosa, questo è il senso della storia. Una commedia folle, divertente. Il cadavere parlante parla in napoletano. Ognuno di noi ha qualcuno da ricordare e questa festa è quella degli affetti. Molto soddisfatto del cast, attori bravissimi. Sono un regista un po' fuori dagli schemi e questa è una storia da venire a vedere".
 

Categorie
Cultura

Museo Nazionale Etrusco di Roma, Nizzo: “I romani devono venire a scoprire questo luogo magico”

Spazio alla cultura romana ed etrusca, nel pomeriggio di Radio Roma Capitale. Jacopo Nassi ha infatti intervistato Valentino Nizzo, il Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Roma di villa Giulia. Sulle ultime iniziative, Nizzo ha dichiarato: "Siamo sempre esuberanti nell'offerta culturale. Serie di aperture serali straordinarie che portiamo avanti da giugno scorso e che continueranno fino a dicembre. Occasione per vedere parti interessanti e luoghi che di solito sono aperti solo due volte a settimane. Riusciamo a organizzare diversi eventi e visite guidate. Ogni sabato c'è un'offerta. Il prossimo sabato ci sarà "Etrusco di sera" con un programma di degustazioni e un dialogo fra antico e moderno con biglietto ridotto (solo 4 euro invece degli 8 soliti). "Calcata una storia di disobbedienza", è una mostra fotografica inaugurata oggi nella Sala Venere che è una sorta di riscoperta archeologica e uno dei motivi per cui è nato questo museo etrusco. Esiste un abbonamento anche per il Museo, superando così il problema del biglietto. Abbiamo anche due corsi di formazione in corso. All'interno del Museo spazio anche per un'associazione di quartiere. 13 dicembre inaugureremo una mostra importante su Schifano, un famoso artista del '900 che ha avuto un passato etrusco e questo spiega perchè molte delle sue opere hanno una presenza etrusca. Stiamo significatamente aumentando il numero dei visitatori anche se ancora siamo lontani da quello che villa Giulia merita. I romani devono venire a scoprire questo luogo magico".

Categorie
Cultura

Barillari: “Appena entro a Roma mi sento male: vedo solo l’immondizia”

Rino Barillari, uno dei fotografi più conosciuto al mondo come il "king of paparazzi" è stato intervistato su Radio Roma Capitale da Jacopo Nassi. L'artista ha descritto il suo lavoro così:"Sono conosciuto come il fotografo paparazzo. Tre nomi si conoscono all'estero e fra questi vi è "paparazzo". Questa è sicuramente una delle storie più belle che posso raccontare. Tutti sono orgogliosi di questo nome: paparazzo. Oggi queste foto sono in tutti i musei di tutto il mondo. Dal 12 al 28 ottobre sarà possibile rivivere questa mostra: 100 foto degli anni della dolce vita che parlano di terrorismo, di Moro, Pasolini. Una mostra che è uno spaccato della vita italiana di quegli anni. Libro interessante dove ci sono delle foto inedite. Epoca completamente diversa rispetto ad oggi. Ormai tutti si bruciano la loro carriera con i selfie fatti dal cellulare, non c'è più il paparazzo che fotografa la persona da mettere in copertina. Tutti si sentono fotografi con il telefonino". 
Sulla situazione di Roma, Rino Barillari ha affermato: "Appena entro a Roma mi sento male: vedo solo l'immondizia. Vedo anche i colori della città diversi, questa cosa fa piangere. Sembra una città del dopo guerra. Una volta era la cartolina dell'Italia. Oggi anche via Veneto sta in situazioni catastrofiche. Ci sono solo divieti per le strade, tutto "no no" è diventata. Ricordo le borgate di Roma, dove c'era più onestà, più cuore e cambiamento. Ho certe foto stupende scattate in quei luoghi". 

Categorie
Cultura

Ennio Coltorti ospite su Radio Roma Capitale

Al Teatro Stanze Segrete andrà in scena dal 24 ottobre al 4 novembre lo spettacolo "Buscetta Santo o Boss?". Ne abbiamo parlato, ai microfoni di Radio Roma Capitale, con il regista Ennio Coltorti: "Collaborazione con l'autore da diverso tempo perchè l'autore è anche un ricercatore. Buscetta parte della nostra storia, il suo arresto ha portato ad un nuovo periodo. Immaginato un ultimo interrogatorio di Buscetta. Giallo a tratti anche ironico anche se viene trattata una storia tragica conosciuta in tutto il mondo. Storia che va ricordata, presente il concetto del bene e del male, del sacrificio. Il teatro stanze segrete è una sorta di "teatro – cinema".