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Sergio Pirozzi: non nevicava così forte da settanta anni; ci sono persone isolate che non possono uscire da casa

Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Roma Capitale, nel corso della trasmissione di Francesco Vergovich "Roma ogni giorno", sulle scosse di terremoto registrate oggi nel Centro Italia. Il sindaco di Amatrice, amareggiato, ha dichiarato: "Da settanta anni non nevicava così forte, ci sono persone isolate che non possono uscire da casa. La seconda scossa è stata molto violenta. Non ci sono comunque danni a persone".

"Oggi – ha aggiunto Pirozzi – c'è una situazione drammatica. Dei campanili adesso non mi importa niente, si rifaranno. Ora speriamo che arrivino presto le turbine".

"Coraggio sindaco", "Avanti sindaco": recitano così alcuni degli innumerevoli messaggi di solidarietà arrivati in redazione da parte degli ascoltatori di Radio Roma Capitale.

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Cronaca

In manette un 59enne al Portuense

Comunicato stampa della Questura di Roma

ROMA. SORPRESO CON ARMI, DROGA E DANARO CONTANTE NASCOSTO IN CANTINA, 59ENNE ITALIANO FINISCE IN MANETTE.

INDAGINI DELLA POLIZIA DI STATO SUL MATERIALE SEQUESTRATO.

Una pistola calibro 7,65, munizioni di diverso calibro, 10.500 euro in contanti oltre a 2kg di cocaina purissima insieme a sostanza da taglio, materiale per il confezionamento della droga e due bilancini di precisione. 

E’ il frutto di una operazione messa a segno dagli agenti del Reparto Volanti e della Unità Cinofile della Polizia di Stato.

Le indagini, scattate da un controllo di due ragazzi al Trullo, uno dei quali trovato in possesso di pochi grammi di marijuana, sono proseguite con diverse perquisizioni, fino ad arrivare ad un box in zona Portuense in uso al padre di uno dei due giovani.

A guidare gli agenti verso un sacco nero il cane antidroga Alek.

All’interno il primo ritrovamento: 2 kg di cocaina, 39 cartucce calibro 7,65, 45 cartucce calibro 9 parabellum e una pistola, una beretta calibro 7,65 provento di un precedente furto.

Dosi di cocaina già confezionate, 10.500 euro in contanti, 2 bilancini di precisione erano invece nascosti in una cassetta di sicurezza scovata all’interno del box. Ingente il quantitativo di materiale per il confezionamento della droga rinvenuto sugli scaffali.

59 anni originario di Latina, C.V., ha provato a difendersi dichiarando di non essere il proprietario del materiale ma di essere solo il detentore per conto di altri.

Le indagini proseguiranno, anche per cercare di stabilire la provenienza dell’arma ed il suo eventuale utilizzo in azioni criminose.

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Roma, Collatino: i CC arrestano coppia di ladri trasformisti

(Fonte: Il Quotidiano del Lazio)

Ieri sera, in via Igino Giordani, nei pressi di un supermercato, i Carabinieri della Stazione di Roma Santa Maria del Soccorso hanno arrestato due cittadini romani, rispettivamente di 19 e 32 anni, entrambi con precedenti, che avevano appena  rapinato la cassiera, minacciandola verbalmente e facendosi consegnare l’incasso. I Carabinieri nel corso di un servizio di controllo del territorio hanno notato i due malviventi, con volto travisato da scalda collo e cappello e dei guanti in lattice indossati, uscire velocemente dal supermarket e li hanno bloccati dopo una strenua resistenza.I militari poi a seguito della perquisizione hanno scoperto che i rapinatori indossavano anche un doppio strato di indumenti.

 

Subito dopo la rapina, si sfilavano gli abiti utilizzati per il colpo rendendosi meno riconoscibili. L’intero incasso rapinato è stato recuperato e riconsegnato al responsabile dell’esercizio commerciale. I due rapinatori arrestati dai Carabinieri sono stati poi associati al carcere di Regina Coeli con l’accusa di rapina aggravata. Proseguono le indagini dei Carabinieri per accertare eventuale responsabilità dei due soggetti anche in altre rapine commesse ai danni di altre attività commerciali della zona con le stesse modalità.

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Anzio, evade da una casa lavoro per rapinare due supermercati: arrestato

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

I Carabinieri della Stazione di Marina di Tor San Lorenzo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Velletri, nei confronti di un 36enne del luogo, con precedenti, ritenuto responsabile di rapina aggravata. Il provvedimento gli è stato notificato presso una casa lavoro a Vasto, in provincia di Chieti dove si trovava già ristretto per altra causa.

I Carabinieri della Stazione di Marina di Tor San Lorenzo, a conclusione di una meticolosa attività investigativa, hanno accertato che l’uomo, nel mese di novembre dello scorso anno, aveva perpetrato due rapine, a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, in danno di un noto supermercato della frazione Marina, appropriandosi di quasi 2000 Euro in contanti. In entrambi gli episodi il modus operandi era stato lo stesso. All’orario di chiusura serale dei negozi, si introduceva nell’esercizio commerciale armato di pistola e con il volto semi travisato da un berretto e uno scaldacollo. Sotto la minaccia dell’arma costringeva i dipendenti a mettersi da parte e dopo aver svuotato la cassa, si dileguava a piedi facendo perdere le proprie tracce.

Le indagini avviate dai Carabinieri a seguito alla denuncia sporta dalla titolare dell’esercizio commerciale consentirono qualche giorno dopo di individuarlo e di rintracciarlo presso un nascondiglio in zona, scoprendo che si trattava di un evaso, dalla casa lavoro di Vasto (CH) ove stava espiando la misura di collocamento in casa lavoro per la durata di due anni. Al termine delle indagini, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, il Gip del Tribunale di Velletri ha emesso il provvedimento cautelare che è stato notificato dai Carabinieri all’autore delle rapine che questa volta è stato però tradotto presso il carcere di Vasto.

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Terremoto, nel Centro Italia tre forti scosse in un’ora con magnitudo fino a 5,6

(Fonte: www.repubblica.it)

Tre forti scosse di terremoto in un'ora, tutte sopra la magnitudo 5, tutte nel centr'Italia, tra L'Aquila e Rieti, ancora vicino ad Amatrice. La prima è stata avvertita intorno alle 10.25  e si è sentita nel Lazio, in Abruzzo e nelle Marche ed è stata avvertita anche a Roma a Firenze a Napoli. La magnitudo è stata di 5,3, secondo le prime stime dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ed è avvenuto tra L'Aquila e Rieti a una profondità di 10 km. Dopo la prima scossa forte, ce ne sono state altre quattro di poco successive con magnitudo più alta del 3,2, poi alle 11,14 la seconda forte botta, con magnitudo intorno a 5,5. Pochi minuti dopo, intorno alle 11,25, un nuovo tremore prolungato, sempre con epicentro vicino allo stesso punto, con i centralini del pronto intervento che ricevevano migliaia di telefonate. Nelle zone terremotate, nei comuni di Amatrice e Accumoli, si sono verificati alcuni crolli, come nel caso di un cornicione della Scuola Alberghiera di Amatrice che ha ceduto in seguito alla scossa. I Vigili del Fuoco stanno compiendo ulteriori verifiche ad Amatrice e Accumoli, rese complesse dalla presenza di molta neve.

Tutte le stazioni dell'A24, l'autostrada che collega Roma, L'Aquila e Teramo, sono state chiuse per verificare la presenza di eventuali danni causati dalla scossa di terremoto appena verificata. Lo fa sapere la società Strada dei parchi. Secondo le rilevazioni Ingv le tre scosse si sono verificate a circa 30 chilometri a sud ovest di Ascoli Piceno e 110 km a nord di Roma.

 "La scossa si è sentita in modo enorme, nel momento in cui siamo alle prese con emergenza neve che da 48 ore lascia senza corrente elettrica un quarto della città. E' una situazione molto complicata, abbiamo frazioni con un metro e mezzo di neve". Così il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, raggiunto telefonicamente da La7 e Sky Tg24, dopo il primo terremoto. "Allo stato non abbiamo segnalazioni di danni, ma già questa notte avevamo assistito a una serie di crolli per la neve – ha proseguito Castelli -, temiamo che alcune strutture con la scossa abbiano subito ulteriori indebolimenti e danni. Stiamo cercando di sfondare il muro di neve, anche per il trasporto dei medicinali. La situazione richiede grande lucidità e capacità di gestire l'emergenza".

Gli studenti di diverse scuole di Rieti sono stati fatti uscite precauzionalmente, come previsto dai piani di sicurezza, mentre a Roma, tra le decine di chiamate ai centralini, gli studenti in alcune scuole di Roma sono scesi in cortile a seguito della scossa. Tante le segnalazioni e richieste di informazioni giunte al numero unico di emergenza 112 ma finora non sarebbe arrivata nessuna richiesta di soccorso. E' quanto si apprende dai vigili del fuoco anche se le verifiche sono ancora in corso e, nelle aree del centro Italia colpite, sono rese ancora più complicate dalla neve. Un elicottero decollato da Pescara è in volo nella zona dell'epicentro.

Le Ferrovie dello Stato ha deciso lo stop dei treni, per verifiche, sulle tratte ferroviarie Terni-Rieti-L'Aquila-Sulmona (fino alle 17) e Sulmona-Avezzano (fino alle 19). Si stanno organizzando corse per autobus sostitutivi. A L'Aquila, dipendenti di molte aziende sono usciti temporaneamente, come previsto in questi casi, per consentire primi controlli. Per la neve che sta cadendo dalla notte, molti cittadini hanno preferito invece non lasciare le loro case. Gente in strada a Teramo. Le aree colpite sono le stesse travolte dalla scossa del 24 agosto dello scorso anno.

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Report sulle Mura Aureliane

Il nostro inviato, Jacopo Nassi, torna a distanza di oltre due mesi a verificare la situazione delle Mura Aureliane (nei pressi di Porta San Sebastiano), lesionate dopo la scossa di terremoto del 30 ottobre 2016. 

La situazione è la medesima e le transenne messe in strada stanno man mano perdendo la loro utilità. Le Mura Aureliane aspettano ancora un intervento.

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Stefano Cucchi, fu assassinato. Procura: a tre carabinieri omicidio preterintenzionale

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Carlo Bonini e Giuseppe Scarpa) ROMA – Stefano Cucchi è stato assassinato. Otto anni dopo la sua morte in un letto del reparto di medicina protetta dell'ospedale Pertini di Roma (22 ottobre 2009), il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il pm Giovanni Musarò chiudono la cosiddetta inchiesta bis (aperta nel novembre del 2014) sui responsabili del suo pestaggio e con l'atto di conclusione indagini contesta a tre dei carabinieri che lo arrestarono nel parco degli acquedotti di Roma – Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro e Francesco Tedesco – il reato di omicidio preterintenzionale.

Con loro, accusati di calunnia, il maresciallo Roberto Mandolini, allora comandante della stazione dei carabinieri Appia (quella che, nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009 aveva proceduto all'arresto) e i carabinieri Vincenzo Nicolardi e Francesco Tedesco. Per Mandolini e Tedesco, infine, anche il reato di falso verbale di arresto.

Con un cambio di imputazione (i carabinieri cui viene ora contestato l'omicidio erano stati a lungo indagati per lesioni personali aggravate, così come Mandolini e Nicolardi di una falsa testimonianza che ora diventa, appunto, calunnia) che aggrava la posizione degli indagati e soprattutto fuga il rischio incombente della prescrizione, comincia dunque una nuova storia.

Una morte sino ad oggi senza responsabili – tre giudizi di merito, uno di primo grado e due di appello, oltre ad una pronuncia della Cassazione, hanno portato solo ad assoluzioni (definitive quelle degli agenti penitenziari in servizio nelle celle di sicurezza del Tribunale di Roma, confermate nei due giudizi di appello quelle dei sanitari del Pertini) – trova nelle solide acquisizioni di questa seconda inchiesta della Procura di Roma i presupposti per la celebrazione di un nuovo processo e per riscrivere da capo la storia del pestaggio e della morte di Stefano.

A partire da quanto accadde quella notte del 15 ottobre del 2009 – Stefano fu pestato nei locali della caserma Casilina, dove era stato portato per essere fotosegnalato – per proseguire con lo snodo chiave della vicenda sotto il profilo giuridico. L'esistenza cioè di un nesso di causa ed effetto tra le violenze subite dopo l'arresto (la lesione di due vertebre) e la morte, sei giorni dopo, nell'Ospedale Pertini.

Decisiva, in questo senso, la confusa e contraddittoria ultima perizia di ufficio (quella condotta dal direttore dell'Istituto di Medicina legale di Bari, Francesco Introna), depositata a inizio di ottobre dello scorso anno, che aveva infatti dovuto riconoscere per la prima volta in otto anni, pure in una contorsione logica e argomentativa, che "le fratture traumatiche delle vertebre" di Stefano "ben possono aver determinato una condizione di vescica neurologica" al punto tale che "la stimolazione del nervo vagale ad esso connessa può aver accentuato la bradicardia di Cucchi fino all'esito finale".

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Tor Sapienza: Campo Rom di Via Salviati

Dopo circa due mesi il nostro inviato, Jacopo Nassi, torna ad ascoltare i residenti di Tor Sapienza per verificare se ci sono stati miglioramenti rispetto alla gestione del campo Rom di Via Salviati. 

Le dichiarazioni dei residenti evidenziano una parziale pulizia della zona, ma di fatto tutto resta come era durante la nostra ultima inchiesta, in attesa della chiusura dei campi Rom a Tor Sapienza e' ancora una situazione critica.

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Tutela dei monumenti: il nostro inviato al Colosseo

Il nostro inviato, Jacopo Nassi, ha raggiunto il Colosseo all'indomani dello sfregio subito da alcuni vandali al più visitato monumento di Roma e dell'Italia.

Quale è al momento la situazione dopo il danno al Colosseo? I nostri monumenti sono tutelati? 

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Roma, scuole ancora al freddo, protestano gli studenti del Tasso e del Righi

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Camilla Mozzetti) Non accennano a diminuire i problemi di riscaldamento nelle scuole di Roma, soprattutto nei licei e negli istituti professionali. Classi al freddo, o comunque marginalmente riscaldate, studenti che non entrano e protestano.

Soltanto ieri il sindaco Virginia Raggia attraverso un posto su Facebook ha rassicurato famiglie, studenti e professori: «Nei prossimi giorni si procederà all’accensione dei riscaldamenti delle scuole dalle ore 5 – quindi due ore prima della norma – alle ore 16 fino al perdurare dell’attuale ondata di freddo». Ma pare non bastare.

Questa mattina gli studenti del liceo Classico Augusto si sono rifiutati di entrare in classe. Da un ieri un problema alle tubature della scuola ha di fatto bloccato il sistema di riscaldamento. «Ho preferito non far entrare gli studenti – spiega la preside Giuseppina Rubinacci – il problema è in via di risoluzione, i tecnici sono già a lavoro e spero che da domani si possa tornare in classe». Maggiore incertezza invece permane al liceo Classico Tasso e allo Scientifico Righi. Le due scuole, che dividono lo stesso edificio, sono ancora senza acqua corrente a causa della rottura di alcune tubature. E nonostante gli interventi dei giorni scorsi, la situazione resta critica. Di fronte al liceo Classico da questa mattina sosta un'autocisterna di acqua potabile.

«Stiamo cercando di risolvere questo increscioso problema», racconta il preside Paolo Pedullà, mentre una delegazione del Tasso e del Righi, composta dai 6 rappresentanti d’istituto, è giunta alla Città Metropolitana per affrontare il problema. Tra le richieste, «una soluzione definitiva, efficace e tempestiva». Intanto non si esclude – secondo quanto detto dai ragazzi – che le due direzione scolastiche siano in procinto di diffidare il sindaco. Sul sito internet del Righi campeggia un avviso in cui si comunica che «l’impianto idrico necessita di interventi strutturali complessi», in questi giorni «il servizio di alimentazione dei serbatoi sarà garantito da un’'autobotte che possa assicurare l’acqua per i servizi igienici, mentre si procederà all’installazione di un’autoclave». Tuttavia, anche oggi «il riscaldamento non potrà essere garantito: si dovrà attendere, infatti, che il sistema idrico raggiunga il regime per poter avviare l’impianto termico».