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Roma, ore d’attesa e autobus pieni: così la fermata Colosseo si trasforma in un ring

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Anna Dichiarante) – Devono essere le piaghe di Roma. Il caldo, la siccità, i rifiuti. E il trasporto pubblico. «Perché in questa città le cose non funzionano? Perché se so’ magnati tutto, pure gli autobus», commenta con un pizzico di folclore un signore di mezza età, posando la sporta della spesa e appoggiandosi alla palina. E basta rimanere un po’, in un orario di punta come quello compreso tra le 8.30 e le 11, alla fermata dei bus Atac di fronte al Colosseo per capire che qualcosa davvero non funziona. Al di là dei massimi sistemi della politica, nel quotidiano, i romani subiscono gli effetti a cascata del debito da un miliardo e 350 milioni di euro che grava sull’azienda che gestisce la mobilità cittadina. In questa estate difficile, ci mancava la chiusura della metro A tra Termini e Arco di Travertino. Sarà una coincidenza, ma dal 31 luglio, giorno in cui la tratta è stata interrotta, prendere un bus al Colosseo in direzione centro è diventata un’impresa.

 

A essere prese d’assalto sono le linee 51, 85 e 87, che provengono da San Giovanni e proseguono verso Fori Imperiali, piazza Venezia e via del Corso. «Prendo il 51 ogni mattina per andare al lavoro e spesso non si riesce a salire sul primo bus che passa. Ma, di solito, il secondo arriva dopo cinque-dieci minuti e si va», racconta Sara. Ora, però, la situazione è peggiorata. «Da qualche giorno — prosegue Sara — i tempi d’attesa si sono allungati. Se va bene, si aspetta mezz’ora e, quando si riesce a salire, lo si fa sopportando gomitate, piedi pestati e un caldo soffocante». Intanto, la gente si affolla e aumenta in coincidenza con l’arrivo delle corse della metro B. Gli aspiranti passeggeri sbuffano. Tutti ripetono che, con la chiusura della metro A, molte persone hanno deciso di cambiare tragitto e di prendere i bus per aggirare il blocco. Non solo. Messi alle strette dagli utenti inferociti, gli stessi autisti ammettono che alcune vetture sono utilizzate per effettuare il servizio di bus navetta nella tratta chiusa e, così, altre linee rimangono sguarnite. Un esempio è quanto successo martedì sera a Ponte Mammolo: dopo aver atteso un 451 per due ore, un centinaio di passeggeri ha bloccato alcuni bus in transito, chiedendo che fossero dirottati sulla loro linea.

«Dicono che i lavori alla metro vengono fatti ad agosto perché c’è meno gente in giro. Ma le sembra che Roma si sia svuotata?», si sfoga Giovanna, che aspetta da 45 minuti, ma rinuncia a prendere l’ennesimo 51, dopo aver dato un’occhiata alla gente spalmata contro le porte. In effetti, i bus passano con una certa frequenza, ma arrivano già stracolmi da San Giovanni. Molti qui provano a infilarsi o a rimanere in bilico sull’uscio. Ma le porte non si chiudono e il bus non parte, finché qualcuno non si rassegna a scendere. Un pigia- pigia in cui i malumori si trasformano in protesta, nervosismo e litigi. C’è l’anziano che intima a una giovane turista di non spingere. Oppure c’è la mamma con carrozzina che non riesce a scendere perché le porte si aprono a metà. C’è il bimbo che uscendo ringrazia di essere sopravvissuto. E c’è la signora che si scapicolla giù dal bus, asciugandosi il sudore: «Uno spettacolo indegno», grida. Le fa eco un uomo sulla quarantina che è riuscito a salire per un soffio: «Così viaggiano le bestie». E via. La vettura parte, lievemente inclinata per il peso imbarcato, e dai finestrini si vedono braccia, gambe, borse pronte a esplodere fuori alla prossima fermata. A terra resta una coppia di milanesi in vacanza. Danno uno sguardo al sole a picco sui Fori e si decidono: «Avviamoci a piedi». E pure i numerosi turisti stranieri guardano lo spettacolo con un misto di stupore e smarrimento.

Molti, però, sono i pendolari diretti al lavoro che si stanno abituando a uscire prima da casa per non far tardi tardi in ufficio. Grazia si è munita di ventilatore portatile: «L’aria condizionata non funziona quasi mai. L’altro giorno, l’autista ci ha detto di scegliere: o portava il bus in deposito per il guasto al condizionatore o continuava la corsa». Perché, alla fine, tra incudine e martello ci stanno proprio i conducenti. Uno di loro sfila tra le paline e, prima di dileguarsi, sfida: «Credete che se Atac finisse in mano ai privati, andrebbe meglio?».

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Castel Fusano, i piromani sfidano l’esercito: la pineta torna a bruciare

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

I piromani sfidano l'esercito e la pineta di Castel Fusano torna a bruciare. Gli incendi sono stati appiccati all'alba, nonostante la presenza dei contingenti dell'esercito a presidio dell'area, mobilitati ieri dal governo. Gli incendiari hanno appiccato le fiamme anche all'altra pineta di Ostia, quella dell'Acqua Rossa. 
 
Al lavoro dalle 7 di stamane munerose squadre dei vigili del fuoco. Mentre gli elicotteri non sarebbero ancora in volo.

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Roma, ramo cade sui cavi del tram a San Lorenzo: linee bloccate per quattro ore

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Valentina Lupia) – Viabilità dei tram bloccata per circa quattro ore allo scalo di San Lorenzo. A causa della caduta di un ramo, infatti, da poco dopo le 9 i mezzi sono rimasti fermi nelle due direzioni con conseguenti disagi per i cittadini. Come se non bastassero già i problemi legati alla chiusura – fino al 3 settembre – di sette stazioni della metro A, comprese tra Termini e Arco di Travertino e dovute ai lavori allo snodo di interscambio con la linea C a San Giovanni. O quelli legati all’entrata in vigore della seconda fase di riduzione dell’orario estivo dei bus, con corse tagliate in totale del 19% rispetto a un giorno feriale invernale.

Fino alle 13, quando il problema è stato risolto, grazie all’intervento dei vigili del fuoco e dopo quello dei tecnici Atac, ad avere problemi sono stati gli utenti dei tram 3 e 19, che attraversano mezza Roma: su viale dello Scalo San Lorenzo, nel II municipio, a poca distanza da Porta Maggiore, un enorme ramo si è infatti abbattuto a terra, incastrandosi tra i cavi e danneggiando anche la linea aerea, fondamentale per la circolazione dei mezzi.

 

Intanto, mentre la gente in banchina aumentava ogni secondo – come accaduto l’altro ieri sera per il 451 a Ponte Mammolo, dove i cittadini, esasperati, dopo due ore d’attesa hanno bloccato i bus in uscita dalla stazione chiedendo di riconvertirli nella linea che attraversa la Togliatti e arriva a Cinecittà – l’Atac ha attivato delle navette da Porta Maggiore a Galeno, che però, viaggiando su gomma, hanno impiegato più tempo per servire la linea. Con importanti disagi per i passeggeri, costretti anche a fare più trasbordi, proprio come per la metro A: tram, navetta, tram.

Il ramo caduto riapre il dibattito sulle alberature. Risale solo al 27 luglio la notizia del Campidoglio che dà il via al monitoraggio di 82 mila alberi tra pini, platani, leggi e altri generi di “prima grandezza” (pari o superiori ai 20 metri) con controlli su quelli a rischio e taglio – potatura o, se necessario, abbattimento – dei più vecchi: un investimento totale di 3 milioni e mezzo di euro, risultato di un bando di gara europeo. Si partirà, come dichiarato dal Comune, dai municipi IX, XI, XII e XIII. Escluso dai lavori iniziali il II municipio, che è tra quelli dove gli alberi sono caduti più spesso negli ultimi mesi: il 15 luglio è caduto un albero su una macchina nel cuore di San Lorenzo, all’altezza del civico 58 di via Tiburtina, il 12 luglio un altro arbusto si è accasciato a pochi centimetri dai bambini, all’interno del parco Don Baldoni. Una tragedia sfiorata, insomma.

E l’11 luglio un enorme pino è caduto, nella notte, in via di Villa Chigi, all’ingresso della scuola più grande del municipio II, che conta 1200 iscritti. La giunta Pd del II municipio, su tutte le furie, non sa più che rispondere ai cittadini. “Siamo arrabbiatissimi – sbotta l’assessore all’Ambiente, il dem Rosario Fabiano – il pericolo per le persone continua ad aumentare. Quella delle alberature è un’emergenza e il Comune non può aspettare di dover partecipare a bandi europei per mettere in sicurezza le alberature della città. Abbiamo strade enormi ad alta viabilità e percorrenza, da Scalo San Lorenzo a via Tiburtina, dove passano quotidianamente migliaia di persone, di macchine, decine e decine di bus. Il M5S deve agire di conseguenza, assumersi la responsabilità della sicurezza degli abitanti di questa città”.

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Roma, nuovo blitz in via della Vite: rimosse occupazioni abusive in centro

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Nuovo blitz in centro e nello stesso luogo da parte degli agenti di Roma capitale del gruppo Centro e dei carabinieri di San Lorenzo in Lucina. A pochi giorni di distanza, era il 13 luglio, sono tornati in via della Vite per verificare il rispetto della legalità. Gli agenti hanno constatato irregolarità in due attività: la prima, un laboratorio di gelateria con vendita di prodotti alimentari (prima multa contestata) presentava alcuni metri quadri di occupazione abusiva; la seconda
attività, già multata durante lo scorso intervento, presentava circa 21 metri quadri di occupazione abusiva e nuovi arredi installati, che di fatto aumentavano la superficie di somministrazione con nuovi coperti.

Nei confronti del recidivo è scattata una denuncia ai sensi degli art. 633 e 639 bis del Codice Penale per «invasione di terreni», con conseguente sequestro di 13 tavoli, 28 sedie, 1 seggiolino per bambino e 3 fioriere.

Gli arredi, posizionati all'interno dei locali, dei quali l'esercente è stato nominato custode giudiziario, non potranno essere toccati e dovranno restare a disposizione dell'autorità giudiziaria, pena una denuncia per «violazione di sigilli».
Anche il Gruppo Centro e il Gpit ieri hanno operato nel cuore di Trastevere, più precisamente a Vicolo del Cinque e Vicolo del Bologna, dove sono state controllate 17 attività di somministrazione e rimossi coattivamente 17
tavoli, 37 sedie, 3 ombrelloni, 4 fioriere, 4 porta menu, 6 lampioni e sanzionati alcuni mezzi che violavano il codice della strada. «Come già fatto a Campo de Fiori ed ora in via della Vite, le occupazioni abusive con tavolini non autorizzati verranno perseguite anche penalmente, con più serie conseguenze per gli esercenti», ha dichiarato il comandante Diego Porta. Nei prossimi giorni i caschi bianchi torneranno a verificare il rispetto delle disposizioni legate all'occupazione di suolo pubblico.

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Roma, Castel Fusano brucia ancora: nuovo incendio in pineta

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Un nuovo incendio, l'ennesimo, è scoppiato stamattina all'alba nella pineta di Castel Fusano, già duramente colpita dai roghi nei giorni scorsi. Le fiamme sono divampate alle 6.40 circa tra viale delle Villa di Plinio e via Cristoforo Colombo, verso il mare. Il fronte dell'incendio, largo circa 200 metri, si va espandendo: a causa della vegetazione fitta infatti i mezzi di terra dei vigili del fuoco e della protezione civile non riescono ad essere particolarmente efficaci.

Alle 7.40 è arrivato sul posto un elicottero dei vigili del fuoco, che però si è fermato dopo un primo lancio di acqua, probabilmente per problemi tecnici. Un secondo elicottero è giunto alle 8.20 circa, ed è tuttora in azione.

Negli scorsi giorni è stata disposta la chiusura al pubblico della pineta. Da questa mattina pattuglie dell'Esercito sono presenti all'interno della pineta di Castel Fusano per il controllo dell'area.

«Questa mattina si è tenuta una riunione presieduta dal Prefetto di Roma per verificare l'esito degli interventi svolti dagli enti e dalle amministrazioni impegnate a fronteggiare l'emergenza incendi. All'incontro, che fa seguito alla riunione svoltasi il 10 luglio scorso, hanno partecipato, tra gli altri, la Sindaca di Roma Capitale, il Comandante della Brigata 'Granatieri di Sardegnà, il Questore di Roma, il Comandante provinciale dei Carabinieri e il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco». Così in una nota la Prefettura di Roma. «In particolare, per quanto concerne gli interventi a tutela della Pineta di Castelfusano, d'intesa con la Sindaca di Roma Capitale e con i vertici delle forze di Polizia, si è convenuto l'impiego di personale militare destinato 'H24' al pattugliamento della pineta, in raccordo con la Centrale Operativa Interforze già attiva per il controllo della zona – si legge nella nota – I militari potranno così offrire un prezioso supporto al sistema definito con le linee guida di sorveglianza, vigilanza e spegnimento incendi adottate lo scorso mese di giugno».

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Roma, tenta di gettarsi dal ponte nel Tevere: i poliziotti lo salvano tenendolo per i piedi

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Momenti di paura a Roma per un uomo che stava per lanciarsi da Ponte Principe Amedeo Savoia. È successo ieri mattina. L'aspirante suicida, 57 anni, è stato salvato in extremis dagli agenti della Polizia di Stato del commissariati Trevi e del Reparto Volanti.

I poliziotti arrivati sul ponte, lo hanno trovato che minacciava di uccidersi. Immediatamente uno degli agenti ha iniziato a parlargli, cercando di distrarlo mentre gli altri operatori tentavano di afferrarlo. L'uomo, sempre più agitato, ha interrotto il dialogo, tentando di buttarsi nel Tevere, ma gli agenti sono riusciti a trattenerlo al volo per i piedi. Per alcuni istanti l'uomo è rimasto sospeso, stretto nella presa degli agenti che sono riusciti a portalo in salvo. L'uomo è stato trasportato all'ospedale Santo Spirito per le cure del caso.

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Roma, il bus fa una curva, il passeggino con il neonato vola fuori dalle porte

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Elena Ceravolo) – Paura a bordo di un autobus ieri mattina a Villanova di Guidonia, in provincia di Roma. Il mezzo stava viaggiando quando in curva un passeggino con dentro un bimbo di due mesi e mezzo è finito contro la porta del bus che si è improvvisamente aperta facendolo balzare fuori. Tutto sotto gli occhi della mamma che viaggiava col piccolo.

Il bus stava percorrendo via Tiburtina nei pressi del chilometro 28+200 in direzione Tivoli quando in curva il piccolo, nato nel maggio scorso, è stato sbalzato fuori sotto gli occhi dei passeggeri e della madre, una romena di 29 anni.

Il bambino è stato trasportato subito al pronto soccorso del­l’ospedale San Giova­nni Evangelista dove gli è stato riscontrato un “tr­auma cranico con es­coriazioni agli arti inferiori, con una prognosi di 30 giorni”.
Dopo è stato tr­asferito al Gemelli di Ro­ma dove è tutt’­ora ricoverato, non sarebbe in pericolo di vita. Scattati subito i controlli sull’autobus, sottoposto a sequestro penale: assicu­razione e documenti di circo­lazione sarebbero in regola. Indagini in corso da parte dei carabinieri, sotto il coordinamento della procura di Tivoli, per accertare le cause tecniche che hanno portato all’apertura accidentale della porta.

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Lavori sulla Metro A tra Termini e Arco di Travertino: bus sostitutivi

Per lavori di completamento della stazione San Giovanni della linea C della metropolitana e del nodo di interscambio, da oggi, lunedì 31 luglio, e fino al 3 settembre, la linea A della metropolitana non è attiva tra Termini e Arco di Travertino. Così in una nota dell'Agenzia della Mobilità. Sulla tratta interrotta in funzione la linea di bus navetta MA4 che segue lo stesso percorso della metro A, con fermate intermedie nei pressi delle stazioni chiuse. Il servizio della metro A rimane invariato sulle tratte Termini-Battistini e viceversa, e Arco di Travertino-Anagnina e viceversa. Invariato anche l'orario di servizio: sia la metro A che il servizio navetta sono attivi dalle 5.30 alle 23.30 (il venerdì e il sabato sera ultime corse all'1.30). Nelle ore notturne l'intero percorso della linea A è servito dalla linea bus notturna N1. L'interruzione estiva della linea A della metropolitana è indispensabile per consentire gli interventi finali che precedono l'apertura della stazione San Giovanni della metro C. In particolare, le attività prevedono lo smontaggio dei ponti metallici sotterranei che hanno permesso di realizzare la galleria della metro C che passa appunto sotto quella della linea A. Per consentire lo svolgimento di questa attività in totale sicurezza, e i successivi collaudi, è quindi necessario interrompere la circolazione dei treni della metro A nella tratta interessata.

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Roma, Prima Porta: resti umani tra le tombe del cimitero

(Fonte: Il Quotidiano del Lazio)

Macabro ritrovamento nel cimitero di Prima Porta. Resti umani sarebbero stati rinvenuti da un visitatore che faceva omaggio a un suo caro defunto. La denuncia arriva direttamente dal Comitato Cimiteri Capitolini, tramite una nota ufficiale:  "Ci sforziamo di rendere questa denuncia in modo delicato e rispettoso data la circostanza, ma difficile raccontare l’episodio che ha interessato una cittadina membro del nostro comitato che si è recata a far visita al padre scomparso. Pulendo i lati tomba dalle erbacce si è trovata la mandibola di un defunto tra le mani. Scioccata dal macabro ritrovamento ha potuto solo spostare i resti ossei. Inutile ribadire che il rispetto dei defunti è gravemente pregiudicato non solo nel campo del Clivio Tiberino, luogo del ritrovamento, ma è a rischio in tutti i cimiteri di Roma se parti anatomiche sono tra le erbacce e non nei sepolcri o negli ossari. Inutile anche ricordare che tali episodi non si verificherebbero se la gestione fosse almeno entro gli standard minimi del decoro, della professionalità e della sensibilità che dovrebbero interessare questa delicata materia. Non vogliamo sporgerci ulteriormente nell'ipotizzare come possa essere accaduto questo raccapricciante episodio, o nell'esternare profondo dissenso maturato per l'immobilismo capitolino, siamo però a denunciare nuovamente l'assurda situazione dei cimiteri capitolini nella speranza che questa Amministrazione e Ama inizino una seria riqualificazione dei cimiteri implementando una gestione adeguata al contesto".

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Roma, schianto in via di Tor Bella Monaca: morta una donna

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Una donna è morta in un incidente stradale avvenuto stamani poco prima delle 8 in via di Tor Bella Monaca all'altezza dello svincolo di Torre Angela, periferia est di Roma.

Ancora da chiarire la dinamica dello scontro. Sono intervenuti sul posto i vigili urbani.