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Pescara, turista tedesco pestato: arrestato giovane rugbista romano

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Arrestato l'aggressore di un turista tedesco di 22 anni che il 10 agosto scorso era stato malmenato mentre stava trascorrendo la serata in compagnia di alcuni connazionali in uno stabilimento della riviera pescarese. In manette è finito un ventenne rugbista Gabriele Venditti, nato in Polonia ma cresciuto a Roma,  azzurro under 20, da quest'anno in forza al Calvisano (Brescia) campione d'Italia dopo essere uscito dall'accademia di Parma ed avere giocato anche per la SS Lazio 1927: si trova ai domiciliari con l'accusa di lesioni volontarie. Uno sguardo mal interpretato avrebbe scatenato la reazione del giovane capitolino, alto quasi due metri e pesante oltre 110 kg, con il giovane turista tedesco ferito in modo serio, e trasportato in ospedale per trauma cranico e fratture al volto, con lesioni giudicate dai medici guaribili in 60 giorni.

L'immediato intervento sul posto degli agenti della Squadra Volante ha consentito poi di raccogliere elementi importanti per individuare l'aggressore, bloccato poco dopo nei pressi di un fabbricato non lontano dal luogo dell'aggressione. Il giovane viene poi riconosciuto da alcuni testimoni e anche dal fratello della «vittima», con il Pm Barbara Del Bono che, in base alle risultanze investigative e ad una dettagliata informativa di reato, richiede al Gip, Elio Bongrazio l'emissione di una misura cautelare degli arresti domiciliari nell'abitazione romana del ventiduenne. Nella Capitale così gli agenti della Squadra Mobile di Roma, nel frattempo interessati dai colleghi della mobile pescarese, si sono presentati a casa del giovane per l'esecuzione del provvedimento restrittivo, non trovando però l'indagato che nel frattempo aveva raggiunto Calvisano. Il giovane terza linea è stato così rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile del capoluogo lombardo.

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Roma, “Colpa dei buttafuori”. Ma il questore chiude la discoteca del delitto all’Eur

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Cristina Palazzo e Giuseppe Scarpa) – Il San Salvador resterà chiuso per 90 giorni: lo ha deciso il questore di Roma, Guido Marino. Non è stata sufficiente la volontà del titolare Giancarlo Liberati di continuare a lavorare. Anche se ieri era sicuro: "Domani (oggi per chi legge, nda) c'è la serata karaoke, non possiamo fermarci. La clientela ce l'ha chiesto. Mi si stringe il cuore ma il locale non c'entra".

Invece la musica, in via dell'Oceano Atlantico 271 all'Eur resterà spenta per un po'. Lì dove due giorni fa è morto Giuseppe Galvagno, agonizzante nel parcheggio del locale, nonostante i tentativi della compagna Barbara, infermiera, di rianimarlo. A pestarlo – per la ricostruzione degli investigatori – sono stati cinque buttafuori, F.B., E.D., D. F., M.M. e R.S., che lo hanno massacrato all'esterno della discoteca. Ma dal locale, dal quale è stato cacciato per una lite con un altro avventore il 50enne sarebbe uscito già con un labbro spaccato. Fatale un calcio in faccia quando Galvagno era crollato a terra per i colpi subiti; a sferrarlo, come racconta un testimone e cliente del locale sarebbe stato F.B.: "Sembrava un calcio di rigore", ha riferito.

La procura ha chiesto la convalida del fermo per omicidio volontario per i cinque. "Non li conoscevamo tutti – precisa Liberati – , non sono dipendenti del locale ma di una società esterna. Se cambierà il rapporto? Aspettiamo la legge, faremo quel che dice. Lo staff non ha visto nulla. Ciò che so l'ho detto ai carabinieri".
Saranno quelli del nucleo investigativo del comando provinciale e il pm Eleonora Fini a ricostruire quella notte. Difficile, invece, sapere cosa accadrà al locale viste le recensioni negative di chi sperava in una chiusura spontanea. "Non posso saperlo. Ma so che chi ci sta insultando su Facebook non è nostro cliente. Aspettiamo la legge, posso solo dire d'essere molto dispiaciuto per Giuseppe e la sua famiglia. L'ho visto al locale 3-4 volte ma non era cliente fisso ".

Che non era assiduo frequentatore lo conferma Patrizia Di Vincenz, amica di una vita che in questi giorni sta ospitando la sua famiglia: "Un fratello, eravamo amici sin da quando faceva il barman a Milano. Era speciale, mi aiutava con la mia associazione di volontariato".
Lei sabato non era lì ma Barbara le ha raccontato qualcosa. "Ha urtato una donna per sbaglio e, da uomo del sud, magari avrà esagerato nelle scuse. Non ci credo che fosse lì per disturbare le donne, come detto dal titolare".

Tante le domande che Patrizia si pone: "La donna era con un buttafuori? Sono stati sottoposti al tossicologico? Come spiegare altrimenti l'incazzarsi fino a uccidere ". Effettuata ieri la Tac, per oggi è stata fissata l'autopsia e si attende il rilascio della salma per il funerale a Catania: "Siamo disperati, parleremo con l'avvocato. A lui l'incarico di tutelare l'immagine di Giuseppe, da tutti".

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Nettuno, frontale in Smart: morta 21enne, gravissima l’amica

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Uno schianto nel buio. Gravissimo incidente nella notte tra lunedì e martedì, intorno a mezzanotte, tra una Smart e una Fiat Bravo in via Canducci. Nel tremendo impatto Giulia Fiorilli 21 anni è rimasta gravemente ferita ed è deceduta poco dopo l'arrivo in ospedale ad Anzio, mentre la sua amica Ginevra Ambrosino 21 anni è ricoverata in condizioni disperate e sottoposta a un delicato intervento.

Entrambe le ragazze, residenti a Nettuno, erano a bordo della Smart. Feriti anche i due giovani a bordo della Fiat Bravo, residenti a Latina. Sul posto numerose ambulanze, vigili del fuoco e i carabinieri.

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Roma, blitz ai Fori: smantellato presidio di 57 migranti dopo gli sgomberi di via Curtatone

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Controlli da parte delle forze dell'ordine nei giardini nei pressi dei Fori Imperiali, in centro, dove da circa una settimana, in seguito allo sgombero di via Curtatone, sono accampati decine di migranti. Questa mattina 57 persone sono state controllate da una task force composta da personale della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, da Polizia Roma Capitale, della sala operativa sociale del comune e dall'Ama.

Ai migranti in presidio sono state contestate le violazioni previste dalla normativa di settore, mentre il gazebo e lo striscione, entrambi non autorizzati, sono stati sequestrati. Il presidio, inizialmente autorizzato dalla Questura, era poi divenuto abusivo, «alimentato – spiegano dalla Questura – dalla presenza di persone estranee allo sgombero di via Curtatone». Tra queste famiglie sgomberate, 27 persone hanno aderito alla proposta del servizio sociale del Comune, accentando le soluzioni proposte. «Durante le operazioni – sottolinea la Questura – è partita una sorta di chiamata a raccolta da parte dei movimenti per l'abitare. La situazione è pertanto seguita sul piano dell'ordine pubblico».

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Acquazzoni e città in tilt ma oggi Acea decide sul razionamento idrico a Roma

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Valentina Lupia) – Sabato dalle 23 traffico in tilt su lungotevere, a viale Trastevere, scalo San Lorenzo, all'Eur e a Ponte Milvio. Allagate via Cristoforo Colombo, San Paolo, Tre Fontane, San Giovanni e alcune zone di Roma Est, dove alcuni sottopassi sono stati chiusi. A via Mendoza (Mostacciano) è caduto un albero e la strada è rimasta chiusa. Disagi anche nel resto della regione: a Velletri una quercia di 25 metri si è accasciata sulla parete di un palazzo, sul litorale sono stati cancellati vari traghetti per le isole.

Con un'acquazzone Roma si è allagata, ma la stagione delle piogge è praticamente alle porte. Il 28 agosto, in Commissione Ambiente in Campidoglio, si è discusso della manutenzione di caditoie, pozzetti e rete fognaria, "interventi importanti di cui si terrà certamente conto nel prossimo bilancio e che saranno individuati in base alle esigenze di ogni territorio", aveva scritto sui social il capogruppo M5S in Comune, Paolo Ferrara.

Operazione che però deve andare di pari passo con quella della pulizia delle strade, che secondo i municipi deve essere più costante e precisa. "L'ultimo piano foglie comunicatoci risale a novembre 2016 – spiega Fabiano Rosario, assessore all'Ambiente del II parlamentino – non è stato rispettato nell'esecuzione degli interventi, né mai terminato". "Tranne nel X municipio, dove si procederà con fondi straordinari, nel resto della città queste operazioni non dovrebbero partire prima del 2018", aggiungono le consigliere comunali dem Valeria Baglio e Ilaria Piccolo. Da ieri intanto è partito il nuovo ciclo di pulizie sulle grandi arterie della città, con divieti di sosta temporanea per gli automobilisti. Diserbo, lavaggio e sanificazione per via Laurentina, viadotto della Magliana e via delle Tre Fontane (fino al 7 settembre), via Aurelia (dal 10 al 15), via Appia (17-22), via Ardeatina (19-23) e via Ostiense (25-29).

Capitolo siccità: oggi Acea deciderà se, dopo le ultime piogge, sarà davvero necessario avviare l'annunciato piano di riduzione della pressione nelle ore notturne in 90 zone della città. Il piano potrebbe slittare e, nel caso la perturbazione di giovedì si verificasse con un altro consistente temporale, essere del tutto evitato. Ieri infine alcuni palazzi di via San Liberio, non lontano da San Pietro, sono rimasti senz'acqua per un danno accidentale che ha provocato la rottura di una condotta idrica, con conseguente fuoriuscita di acqua in strada fin dal mattino.

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Roma, la pioggia non cancella la siccità. Acea valuterà l’attuazione del piano d’emergenza

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Anna Dichiarante) – La pioggia si è fatta vedere sulla Capitale. Abbastanza forte da causare disagi, ma troppo breve per mettere fine a uno straordinario periodo di siccità. La rete idrica resta una sorvegliata speciale e, all'inizio della prossima settimana, Acea valuterà se sia necessario o no avviare l'annunciato piano di riduzione della pressione nelle ore notturne in 90 zone della città. Per scongiurare del tutto il rischio di rubinetti a secco, infatti, servirebbero piogge più consistenti. Ma, soprattutto, servirebbe che, oltre alla Capitale, fossero bagnati dagli acquazzoni anche il lago di Bracciano e i monti da cui originano gli acquedotti che riforniscono Roma. In ogni caso, l'abbassamento delle temperature sarà utile a far diminuire i consumi di acqua da parte dei cittadini.

Intanto, proseguono il monitoraggio della rete e la riparazione delle perdite da parte di Acea per ridurre la dispersione. L'azienda che gestisce il servizio idrico ribadisce che un'allerta per l'acqua esiste, ma che la situazione è sotto costante controllo. E che i serbatoi sono ancora pieni e possono garantire riserve per circa un giorno e mezzo. Ad agosto, poi, i consumi sono diminuiti con la partenza per le vacanze di molti romani e con la chiusura delle attività. Ragione per cui, dal 12 agosto, sono state sospese le captazioni da Bracciano, anche se, nel caso la siccità continuasse, i prelievi potrebbero riprendere fino a 400 litri al secondo di media.

E venerdì i sindaci e i presidenti del Parco e del Consorzio del lago hanno presentato un'istanza alla Procura di Civitavecchia per chiedere il sequestrodell'impianto di captazione gestito da Acea Ato2, sostenendo che l'impianto non sia dotato né di dispositivi automatici di blocco delle captazioni al raggiungimento dei limiti né di sistemi di misurazione della quantità di acqua captata. Da piazzale Ostiense, però, fanno sapere che tutte le misurazioni sono certificate e trasmesse quotidianamente alle autorità competenti, tra cui la Regione Lazio e i magistrati che indagano sui prelievi dal lago.

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Roma, schianto sulla Colombo: Ferrari contro Micra

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Schianto nella serata di venerdì su via Cristoforo Colombo a Roma. Una Ferrari, per cause ancora da chiarire, si è scontrata con una Micra all'incrocio con via Vedana, la traversa prima di via Laurentina venendo dal centro. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani. 

Secondo una prima ricostruzione, la Ferrari mentre procedeva sulla Colombo si è scontrata con la Micra che stava attraversando la strada venendo da via Vedana in direzione via Oropa. Il conducente della Micra, che è finita contro un albero, è stato trasportato in ospedale.
(Foto Gabrielli/Ag.Toiati)

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Roma, Sos alberi caduti nel II Municipio. “Messa in sicurezza o scuole chiuse”

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Laura Mari) – Senza potatura non suonerà nessuna campanella. L'aut aut è del II Municipio che, dopo ripetuti solleciti al Campidoglio, ha deciso di lanciare l'ultimatum alla sindaca 5Stelle Virginia Raggi e all'assessora all'Ambiente, Pinuccia Montanari. A costringere il parlamentino del Salario-Parioli-San Lorenzo ad alzare la voce è stata l'ultima caduta di un albero, mercoledì mattina, davanti al liceo scientifico Righi di via Campania. Un incidente che, se si fosse verificato durante l'anno scolastico, avrebbe potuto provocare feriti tra gli studenti e i docenti dell'istituto.

"La manutenzione, la potatura e la messa in sicurezza delle alberature sono di competenza del Comune, eppure nonostante i ripetuti solleciti non c'è stato finora nessun intervento da parte del Servizio giardini e dei tecnici capitolini", attacca Rosario Fabiano, assessore all'Ambiente del II Municipio. Negli ultimi mesi il territorio amministrato dalla minisindaca del Pd, Francesca Del Bello, è stato l'epicentro di una strage del verde caratterizzata dalla caduta di alberi come se fossero pezzi del gioco Domino. Il 12 luglio, ad esempio, un pino si è abbattuto nel giardino della scuola elementare Villa Chigi. Il giorno seguente il Municipio ha inviato una lettera all'assessora Montanari chiedendo un immediato monitoraggio delle piante ad alto fusto presenti in quella struttura, ma la richiesta è rimasta inascoltata.

"La salute e l'incolumità di studenti e professori è a rischio. Per questo motivo abbiamo informato la sindaca Raggi che se il Campidoglio non metterà al più presto in sicurezza gli alberi pericolanti del quartiere e delle scuole, gli istituti materni e elementari non avranno il nulla osta per aprire e iniziare l'anno scolastico ", annuncia l'assessore Fabiano.

Una decisione che è stata presa con la minisindaca Del Bello dopo un'analisi dettagliata delle alberature a rischio. "Per abbattere pini, platani e arbusti malati o pericolanti servono, per ogni alberatura, almeno cinquemila euro. Il Municipio ha a disposizione ventimila euro di fondi straordinari – ricorda Fabiano – ma non possiamo comunque intervenire autonomamente perché la competenza è del Comune".

Se dunque l'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari non pianificherà misure straordinarie per la messa in sicurezza, in tempi rapidi, degli alberi del II Municipio, i bambini non torneranno sui banchi di scuola. Nel quartiere, ovviamente, c'è grande allarme. Anche perché negli ultimi mesi gli alberi caduti sono stati decine, da via Tiburtina a piazza Trento, e poi in via dello Scalo di San Lorenzo, in via Germania, a Corso Trieste e in viale Somalia. "Abitanti, pedoni, bambini e turisti sono a rischio – ribadisce Rino Fabiano – la salute e l'incolumità dei cittadini sono nelle mani di Virginia Raggi".

Ma la rivolta dei minisindaci contro il Comune per la scarsa manutenzione del verde coinvolge anche il I Municipio. Nelle scorse settimane la presidente Sabrina Alfonsi e l'assessora all'Ambiente Anna Vincenzoni avevano chiesto l'intervento del Servizio giardini dopo che un pino era caduto nel giardino di fronte alla basilica di Santa Maria in Cosmedin, dove è custodita la Bocca della Verità. Un'area frequentata ogni giorno da centinaia di turisti che, passando sotto a pini e alberi, rischiano di rimanere schiacciati da eventuali crolli. Una situazione di allarme che necessita di un urgente programma di potature e controlli da parte del Campidoglio.

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Islam, la preghiera in Largo Preneste: “Dal Colosseo messaggio di pace era più efficace”

(Fonte: RomaToday)

(di G.N.) – Una distesa di tappeti ha invaso questa mattina il cuore di Largo Preneste. All'alba la voce del muezzin è risuonata dal megafono richiamando i fedeli alla preghiera – un centinaio – tra gli striscioni in lingua araba appesi sul perimetro dell'area verde. E' il 1 settembre, e la comunità islamica festeggia l'Id al-adha con un rituale dedicato al sacrificio di Abramo. 

Dopo il niet della Questura alla richiesta di utilizzo dello spiazzo al Colosseo sotto l'arco di Costantino, l'associazione organizzatrice è stata costretta a ripiegare sulla prima periferia, il Prenestino. Un pulpito decisamente meno incisivo per lanciare il messaggio di solidarietà alle vittime dell'attacco a Barcellona e ribadire che i musulmani per primi condannano il terrorismo. Perché è questo che Bachcu Dhuumcatu, dell'omonima associazione bengalese, avrebbe voluto gridare dai microfoni: "Era nostra precisa intenzione parlare di pace".  

Il divieto da via di San Vitale è arrivato a ridosso della manifestazione, il 29 agosto scorso, "per ragioni di sicurezza e ordine pubblico""Con tutto il rispetto, noi non abbiamo chiesto il Colosseo ma uno slargo a 70 metri di distanza come previsto dalla legge – ha commentato a RomaToday Bachcu Duumcathu, dell'omonima associazione bangladese –  da lì il nostro messaggio sarebbe stato certamente più forte"

La decisione delle forze dell'ordine è stato oggetto di un ricorso in Tribunale. "Visti i recenti accadimenti internazionali – si legge nel testo – non ultimi alcuni pronunciamenti di Papa Francesco, per l’occasione l’associazione ha pensato di legare l’evento religioso alla denuncia di crimini ed ingiustizia, come i recenti tragici fatti di Barcellona, e più in generale per sottolineare la distanza tra questo tipo di attentati e la Religione Islamica. 

L’Associazione Dhuumcatu organizza la celebrazione in piazza delle due feste annuali islamiche, a partire dai tragici fatti dell11 settembre 2001 (Torri Gemelle di New York) con il preciso intento di mostrare pubblicamente in cosa consiste la pratica del culto islamico.  Si precisa in oltre che tali pubbliche manifestazioni si sono sempre svolte in accordo con la questura di Roma. Nella sola Piazza Vittorio Emanuele II abbiamo svolto ben 33 manifestazioni, sempre pacifiche, che non hanno creato alcun tipo di problema". E già al Colosseo, a ottobre 2016, si erano svolte preghiere di protesta contro la chiusura di alcuni centri di cultura islamica trasformati in moschee abusive.

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Rubinetti a secco a Roma, ecco il ” cervellone” Acea per gestire l’emergenza acqua

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Laura Mari) – Per i rubinetti di Roma si avvicina il giorno della verità. Se con il rientro dalle vacanze la quantità d'acqua presente nelle tubature sarà insufficiente a soddisfare il fabbisogno idrico, l'Acea darà il via, come annunciato, alla riduzione della pressione nelle condutture in 90 zone della città. Dalle 23.30 alle 5.30 diminuirà l'acqua a disposizione e, ha ricordato ieri Paolo Saccani, presidente di Acea Ato2, "potranno esserci mancanze d'acqua ai piani alti dei palazzi".

A determinare l'emergenza è stata la siccità, perché, ha ribadito Saccani, "dall'inizio dell'anno le piogge sono state inferiori di oltre il 50 per cento rispetto alle precipitazioni storiche. Il che ha comportato una riduzione molto significativa di alcune delle principali fonti di approvigionamento idropotabile di Roma e Fiumicino". A ciò si aggiunge una rete di oltre 5.400 chilometri di tubature che negli ultimi anni non ha ricevuto adeguata manutenzione, con conseguenti guasti e perdite. Problemi che in questi mesi di allerta Ato2 sta cercando di fronteggiare con una task-force di operai che intervengono sulle condutture per limitare le dispersioni idriche.

E anche il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha detto la sua sulla crisi idrica: "Se a Roma avessero seguito piccoli accorgimenti, come chiudere l'acqua mentre ci si fa la barba o non stare sotto la doccia ore, non saremmo arrivati a questi punti – ha spiegato – abbiamo la dispersione più alta d'Europa e allo stesso tempo il costo dell'acqua più basso d'Europa. L'acqua deve essere pubblica, ma la gestione può essere privata: dipende da chi la fa meglio. Ci vogliono società che riescano a fare investimenti e che non abbiano conflitto d'interessi con i Comuni".

La speranza, comunque, è che nel weekend le piogge (preannunciate dai meteorologi) arrivino sulla Capitale. Ma resta alta l'allerta tra i tecnici dell'Acea. Nella sede di piazzale Ostiense c'è una stanza in cui confluiscono tutti i dati delle centraline dei vari quartieri. Una sorta di cervellone elettronico, in funzione h24, che registra valori e livelli dell'acqua che vengono poi analizzati dagli ingegneri. Se nei prossimi giorni il consumo continuerà a essere elevato e, dunque, la fornitura idrica non si rivelerà sufficiente, da qui partirà l'allarme e si procederà al piano di abbassamento della pressione in orario notturno.

Una misura che gli ospedali della Capitale, privi di sistemi alternativi di emergenza per la fornitura d'acqua, si preparano a fronteggiare. "Utilizzeremocisterne e autobotti", fa sapere il direttore generale del policlinico Gemelli, Enrico Zampedri. E Saccani ribadisce: "L'acqua non mancherà nei dieci ospedali. Favoriremo l'allaccio delle strutture alle nostre autobotti ". Intanto il Tevere è ai minimi storici. L'idrometro di Porto di Ripetta segna 4 metri e 75 centimetri. Il livello del fiume basso, spiegano gli esperti, è pericoloso sia per la navigazione sia per l'ecosistema.