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VIDEO – Ponte pedonale tra Via Montagnana e Via Bianchi

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Roma, urina dentro la metro tra i passeggeri: la “bravata” finisce sui social

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Marco Pasqua) – Sabato notte, comitiva di ragazzi under 20, destinazione discoteca. Il gruppo di cinque è sulla Metro B, sono le 23 circa: i giovani provengono tutti da Ostia e si apprestano a trascorrere il sabato notte in un noto locale di Testaccio.

I ragazzi sono su di giri, alcuni sembrano anche essere brilli prima ancora dell'inizio della loro serata. A un certo punto uno di loro decide di urinare nel vagone, sfidando anche le telecamere di vigilanza: poco importa, inoltre, che a pochi metri di distanza ci siano dei passeggeri seduti ai loro posti. Gli amici lo incoraggiano, alcuni prendono il cellulare e iniziano a riprendere la scena: il ragazzo, senza provare alcuna vergogna, fa pipì contro il portellone.

Gli altri passeggeri sembrano far finta di nulla e, comunque, nessuno di loro decide di intervenire. Gli amici urlano ("daje, daje", gli dicono) e sghignazzano, pochi secondi e le "riprese" amatoriali possono chiudersi: la scena finisce, come avviene sempre più spesso in queste bravate teen, su Instagram, per raccogliere like e consensi virtuali.

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Roma, bancarotta fraudolenta da 14 milioni: sequestrati conti e auto di lusso

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Produceva e vendeva macchine di lusso insieme a soci russi. Un'attività troppo ambiziosa, naufragata in un "dissesto finanziario". Da qui è scattato il sequestro preventivo nei confronti di un noto imprenditore dei Castelli Romani, accusato di fraudolenta da circa 14 milioni di euro. A eseguirlo i finanzieri del Comando Provinciale di Roma su ordine del Gip di Velletri. 

Il sequestro ha riguardato alcuni conti correnti, per un totale di circa 200 mila euro, una Porsche Turbo, una Ferrari 208 GTS, un'Alfa Romeo Spider ed una Mercedes classe C, ritenuti oggetto di operazioni fraudolente di distrazione. A quanto reso noto dalla Guardia di finanza, l'attività costituisce l'epilogo di un'articolata indagine delle Fiamme Gialle della compagnia di Velletri, delegata dalla locale Procura, che ha fatto piena luce sulle vicende che hanno portato al fallimento di una società di manutenzione e riparazione di autoveicoli, oltre che distributrice di fuoristrada di una nota casa automobilistica russa. 

Per gli investigatori, il dissesto finanziario sarebbe stato determinato dal «fallimento di un ambizioso progetto imprenditoriale, consistente nella produzione di autovetture di lusso, da commercializzare sia in Italia che all'estero, in partnership con imprenditori russi». A fronte di una elevata esposizione debitoria, l'uomo avrebbe depauperato il patrimonio della società privandolo delle attività più corpose, a danno dei vari creditori e soprattutto dell'Erario che vanta circa 3 milioni di euro per imposte mai versate. Le scritture contabili della società fallita sarebbero state fatte sparire proprio per ostacolare l'individuazione delle responsabilità.

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Roma, due 14enni violentate da giovane conosciuto in chat: due arresti

(Fonte: www.repubblica.it)

A 14 anni violentate da un ragazzo conosciuto in chat. È quanto sarebbe accaduto a due ragazzine romane. E per questo i carabinieri hanno arrestato due giovani di 20 e 21 anni, nati nella Capitale da famiglie di origini bosniache e domiciliati in un campo nomadi. I due giovani sono accusati di violenza sessuale di gruppo continuata e sequestro di persona continuato in concorso.

Stando a quanto ricostruito, una delle ragazze aveva conosciuto in chat il 21enne. All'incontro, al quale la ragazzina si era presentata con un'amica coetanea, il 21enne le avrebbe costrette a seguirlo in un terreno nascosto dove avrebbe abusato sessualmente di loro, mentre il suo amico faceva da palo, dopo averle legate per impedirgli di scappare. Il tutto sarebbe successo a maggio scorso ma solo un mese dopo una delle due ragazzine avrebbe raccontato della violenza ai suoi genitori che si sono poi rivolti ai carabinieri della stazione di Tor Sapienza facendo partire così le indagini.

Ascoltate con le cautele previste dalla legge i racconti delle ragazzine coincidevano. Le indagini dei militari coordinate dalla procura hanno consentito di identificare i due uomini e così al gip di emettere l'ordinanza di custodia cautelare per i due.

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Arrestato un ventenne al Prenestino

ROMA. AGGREDISCE LA MAMMA CON UN COLTELLO  PER PROCURARSI I SOLDI.  ARRESTATO DALLA POLIZIA DI STATO.         

E’ accaduto in via Francesco Tovaglieri al Prenestino.

T.A. 20enne romano, con problemi di droga, ha minacciato e aggredito la mamma, all’interno della loro abitazione.

Intervenuti immediatamente su segnalazione della sala operativa, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Prenestino, sono stati aggrediti verbalmente dal giovane, che ha proferito parole offensive e ha minacciato di colpirli .

La mamma del ragazzo, spaventata, ha raccontato ai poliziotti di aver richiesto il loro intervento, perché il giovane l’aveva minacciata con un coltello da cucina. Ha continuato raccontando come già da oltre due anni, è  costretta a subire numerose aggressioni, ogni qualvolta si è rifiuta di dargli denaro o accogliere altre sue richieste.   

Bloccato dai poliziotti, con non poca difficoltà, il giovane è stato arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia, minaccia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.

Sequestrati anche 4 coltelli trovati all’interno dell’abitazione.

 

Roma, 3 novembre 2017.

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Comunicato scaricabile dal sito: http://questure.poliziadistato.it/Roma
e dalla pagina Facebook della Questura di Roma (clicca qui)
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VIDEO – Vigna Stelluti

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Roma, il 10 novembre sciopero generale: trasporto pubblico a rischio

(Fonte: www.repubblica.it)

Trasporto pubblico a rischio per 24 ore – dalle 8;30 alle 17 e poi a fine servizio –  venerdì 10 novembre per lo sciopero generale proclamato dall'Usb. L'agitazione, che riguarda  tutte le categorie di lavoro, per denunciare "l'attacco indiscriminato che si sta attuando sul mondo del lavoro – contro Jobs Act – contro la precarizzazione dei contratti – contro le politiche di privatizzazione delle aziende pubbliche (sanità, trasporti, scuole ecc) e contro tutte le politiche che stanno limitando fortemente il diritto di sciopero.

Molti di questi argomenti li stiamo già denunciando nel servizio di trasporto pubblico di Roma insieme a Faisa Confail e Or.Sa. TPL con scioperi e sit-in, argomenti che partiti dal governo centrale oggi stanno trovando applicazione anche nei comuni". Così in una nota l'Usb Lavoro Privato – Provincia di Roma Tpl.

"Roma è uno di questi perché – si legge nel comunicato –  il servizio del trasporto pubblico di Roma affidato ai privati continua a penalizzare gli utenti non offrendo un servizio di qualità ed efficienza e continua a non garantire i lavoratori nei versamenti degli stipendi e di tutte quelle voci accessorie che dovrebbero garantire una pensione (non sono versati i fondi previdenziali e non sono versate le quote delle cessioni del quinto dello stipendio alle finanziarie), inoltre la scelta dell'amministrazione capitolina di indire le future gare in più lotti andrà solo ad aggravare una situazione già oggi insostenibile per i lavoratori e per l'utenza. Tutti i lavoratori delle società che appartengono all'indotto Atac che in base alle promesse dell'amministrazione dovevano essere internalizzate in ATAC oggi con l'apertura del concordato sono in una grave sofferenza con stipendi arretrati di mesi e condizioni di lavoro al limite della sicurezza.

Per i lavoratori di Atac il concordato ha avviato un percorso difficile di cui sicuramente la soluzione per i vertici aziendali e per la proprietà sarà di chiedere più sacrifici, scaricando sui lavoratori le loro incapacità e le loro responsabilità che hanno permesso alla politica tutta di usare quest'azienda come un bancomat e depredarla di tutto per favorire l'ingresso dei privati. Dobbiamo urlare forte per far sentire la nostra voce aderendo allo sciopero del 10 novembre 2017. Contro l'aumento dei carichi di lavoro; contro la possibile privatizzazione dell'Atac; contro chi non ci permette più di dimostrare il nostro dissenso con gli scioperi".

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Padre e figlio arrestati per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti

NETTUNO. SPACCIAVANO BULBI E SEMI DI PAPAVERO ESSICCATI. ARRESTATI DALLA POLIZIA DI STATO PADRE E FIGLIO INDIANI.  

Al termine di attività investigativa, finalizzata alla prevenzione e repressione del traffico di illecito di sostanze stupefacenti, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Anzio – Nettuno, sono risaliti a due spacciatori, padre e figlio, di nazionalità indiana, entrambi dediti allo spaccio di stupefacente, in particolare di “bulbi e semi di papavero essiccati”.

23 buste in cellophane con all’interno bulbi di papavero essiccati per un peso di quasi 2 kg. e mezzo nonché alcuni grammi di semi di papavero e 1200 euro in contanti, in banconote di piccolo taglio, quanto sequestrato dagli investigatori del commissariato di Anzio – Nettuno durante la perquisizione domiciliare a casa dei due, in località Tre Cancelli.

Genitore e figlio, sono stati identificati per K.R. e P.G., rispettivamente di 50 e 23 anni.

Accompagnati negli uffici del commissariato, al termine degli accertamenti di rito, sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

 

 

Roma, 2 novembre 2017

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VIDEO – Lago di Bracciano

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Corte dei Conti, inchiesta sulle buche a Roma: “I dirigenti restituiscano le tangenti”

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Lorenzo D'Albergo) – Dramma quotidiano per le sospensioni delle auto dei romani e per le schiene degli scooteristi, business d'oro per le aziende e per i dirigenti comunali. Tra il 2012 e il 2014, le buche e le voragini che minano le strade della capitale si erano trasformate in un vero affare per i funzionari capitolini e le società del gruppo Martella: per ogni appalto, una mazzetta. Ora la corte dei Conti è pronta a rivalersi sui 16 comunali corrotti che, nei municipi così come al dipartimento Simu, hanno intascato tangenti per di 450mila euro in cambio di un trattamento di favore per una serie di bandi da 14 milioni di euro.

Ogni gara, come hanno scoperto i carabinieri, aveva la sua tariffa: "Il sistema – si legge nell'invito a dedurre (il corrispettivo di un avviso di garanzia) firmato dal viceprocuratore Ugo Montella – era a tal punto consolidato che spesso erano gli stessi funzionari a elaborare gare con valori già "gonfiati", ossia rincarati della tangente, in genere quantificata tra il 2 e il 4 per cento dell'importo dell'appalto".

I militari dell'Arma hanno lavorato con pazienza sui file delle aziende coinvolte nella maxi- truffa, fino a individuare una "contabilità occulta". Alla fine l'ammontare medio delle tangenti, conclude la corte dei Conti, "era pari al 4,14 per cento dell'importo degli appalti". Somme stabilite attraverso "accordi preventivi con i funzionari" che "venivano sistematicamente traslate sul prezzo complessivo pagato dal Comune in termini di minore quantità o qualtà delle opere eseguite". In altre parole, alla fine a pagare sono stati i romani.

Presto, però, a far loro compagnia potrebbero esserci gli imputati nell'inchiesta contabile. Il danno erariale più alto, 114mila euro, viene richiesto a Stefano De Angelis per i lavori di manutenzione stradale legati alla Canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e i cantieri della grande viabilità del centro storico. Lavorava al Simu, proprio come Francesco Pantaleo. Al funzionario la corte dei Conti chiede 69.500 euro per le gare dei municipi III e IV. Ecco, poi, i 37mila euro richiesti a Giuseppe Amatizi del municipio XV e i 31.500 che Carmine Garofalo del V dovrebbe restituire al Campidoglio. Nella rete sono finiti anche Stefano Serafini, Pietro Seguiti, Giuseppe Lancella, Tommaso Lumini, Stefano Pellegrini, Paolo Fornaciari, Luca Gaveglia, Ercole Lalli, Giampietro Cirilli, Roberto Brondi, Doriano Carbonaro e Alberto Giustiniani. Come ricostruito dagli investigatori, avevano accettato mazzette per aggiustare le gare per le strade del centro storico, di Ostia, Garbatella, Aurelio, Tiburtino e dell'Eur. Lasciandosi alle spalle vecchie e nuove buche.