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Cronaca

Minaccia la moglie e non si reca al lavoro: arrestato

E’ rientrato a casa nel pomeriggio ubriaco ed ha iniziato a litigare con la moglie. In breve la discussione è degenerata a tal punto che l’uomo, ha impugnato la sua pistola e l’ha mostrata alla donna, alla quale ha però ha detto: «non meriti neanche una pallottola». Impaurita, lei ha chiamato il NUE e tre pattuglie della Polizia di Stato sono immediatamente arrivate nell’abitazione dei due coniugi. M.P.F. se ne era però andato a bordo della propria autovettura per recarsi, così pensava la vittima, sul posto di lavoro dove avrebbe dovuto iniziare il suo turno alle 20. Giunti all’indirizzo indicatogli, gli agenti del Reparto Volanti hanno saputo che, poco prima, il 60enne aveva telefonato dicendo di essere malato. I poliziotti a quel punto si sono messi alla ricerca dell’automobile che hanno intercettato e bloccato poco dopo: l’uomo, che addosso aveva ancora l’arma carica ed anche due coltelli, è stato arrestato per minacce aggravate e porto abusivo di arma. Gli agenti gli hanno inoltre sequestrato, a scopo cautelativo, 4 fucili da caccia con relativo munizionamento, regolarmente detenuti in un’abitazione di sua proprietà.

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Roma, riciclaggio e fatture false: arrestati 4 imprenditori. Un giro d’affari da 55 milioni

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Centinaia di indagati, prestanome pagati mille euro al mese, fatture false per quasi 80 milioni, oltre 50 milioni riciclati. È il bilancio dell'operazione 'Easy Money' condotta dagli uomini del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza che ha portato all'emissione, da parte del gip di Roma, di quattro misure cautelari nei confronti di altrettanti imprenditori considerati al vertice di un'organizzazione criminale dedita all'emissione di fatture false, al riciclaggio e all'autoriciclaggio.

Secondo gli investigatori, coordinati dalla procura di Roma, l'organizzazione era operativa da diversi anni nella capitale ed era formata da decine di persone che provvedevano a cercare nuovi clienti, costruire società 'cartierè, predisporre false fatture e riciclare il denaro proveniente dai pagamenti delle fatture illecite.

In alcuni casi il sistema messo in piedi dall'organizzazione è stato utilizzato per sottrarre risorse a società prossime al fallimento. I finanzieri del Valutario hanno ricostruito tutte le attività operative degli indagati, acquisito centinaia di conversazioni tra i membri dell'organizzazione e filmato anche gli incontri per la riconsegna del contate ai clienti che avevano messo a disposizione le risorse per le false fatture.

In sostanza, le società 'cartierè, che hanno emesso fatture false per 78 milioni, erano intestate a teste di legno che venivano pagate 1.000 euro al mese. I clienti, invece, pagavano le fatture con bonifico bancario e successivamente il denaro veniva distribuito ai cosiddetti 'camminatorì che tutti i giorni avevano il compito di prelevarlo. Queste somme venivano poi imbustate e restituite alle centinaia di clienti dell'organizzazione, tra cui singoli soggetti e aziende che sono finiti tutti iscritti nel registro degli indagati.

Tra i camminatori, hanno scoperto i finanzieri, c'era anche un intero nucleo familiare al quale l'organizzazione riconosceva l'1% sui prelievi. Le indagini hanno accertato che l'organizzazione ha riciclato in questo modo oltre 55 milioni mentre il resto del denaro ottenuto con le false fatture serviva a far funzionare l'organizzazione, a pagare gli stipendi ai collaboratori e a finanziare altre società, in questo caso però operative e riconducibili agli indagati. Per uno dei 4 imprenditori accusati di essere al vertice dell'organizzazione, il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere. Per altri due sono invece scattati gli arresti domiciliari mentre per il quarto è stato disposto l'obbligo di presentarsi quotidianamente alla polizia giudiziaria.

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Banda Lupin KO

Sarebbero state delle festività natalizie molto redditizie per 3 cittadini russi, di 29, 30 e 32 anni se i Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina non li avessero bloccati in tempo, poco prima del loro rientro in patria con un bottino di oltre 40.000 mila euro di capi griffati. Finiti in manette con l’accusa di furto in concorso, i tre in due giorni, hanno fatto razzia all’interno delle boutique più esclusive del centro storico. Un piano mirato, quello della “banda di Lupin”, che era già pronta a rientrare in Russia quanto prima. Ma i malviventi non avevano fatto i conti con i Carabinieri che, già dopo il loro primo colpo, li tenevano d’occhio, bloccandoli in flagranza all’interno di un negozio in piazza San Lorenzo in Lucina. Quando sono entrati in azione nella lussuosa Maison di piazza in lucina, i militari ne hanno bloccati due, uno che faceva da palo controllando i movimenti del personale addetto alla vendita e uno che aveva occultato, sotto il giubbotto, una borsa del valore di circa 3.500 euro dopo aver forzato le placche antitaccheggio. Dopo aver individuato la stanza dell’hotel dove i due fermati erano alloggiati, i Carabinieri l’hanno ispezionata sorprendendo il terzo complice che stava sistemando altra refurtiva in quattro grosse valige trolley: capi d’abbigliamento, borse e portafogli tutti griffati, asportati dalle altre boutique del centro storico. Il valore totale della refurtiva recuperata dai Carabinieri è di oltre 40.000 euro. I tre arrestati sono stati portati in caserma e trattenuti in attesa del rito direttissimo. Le indagini dei Carabinieri procedono al fine di verificare se la banda di ladri agisse su commissione per rubare capi specifici e i canali di riciclaggio.

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Piromane fermato dai Carabinieri

Ieri mattina, i Carabinieri della Stazione Roma Monteverde Nuovo hanno arrestato un 43enne, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di incendio doloso e danneggiamento. Nel corso di alcuni controlli del territorio, mentre percorrevano via dei Colli Portuensi, i Carabinieri hanno notato l’uomo, all’interno di un distributore di carburanti, mentre si accingeva a dare fuoco con dei pezzi di cartone in fiamme, una colonnina erogatrice. Dopo averlo bloccato, i Carabinieri hanno subito allontanato il cartone in fiamme, che stava per lambire una pistola erogatrice di gasolio, e lo hanno spento con un secchio d’acqua, evitando il peggio. Successivamente, i Carabinieri hanno accertato che, poco prima, il piromane aveva danneggiato, con altri pezzi di cartone dati alle fiamme, due centraline adibite alla distribuzione del carburante e aveva incendiato uno scooter, distruggendolo completamente, e un’autovettura, danneggiandola parzialmente, parcheggiati poco distante. L’arrestato, trovato anche in possesso di un coltello e un paio di forbici, è stato accompagnato in caserma e trattenuto in attesa di essere sottoposto al rito direttissimo.

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Carabinieri di Ostia chiudono Sala Giochi

Nel contesto della sempre più incisiva attività finalizzata al controllo del territorio, i Carabinieri di Ostia hanno attuato la chiusura temporanea per 60 giorni, con la conseguente sospensione della licenza ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, di una nota sala scommesse di via Costanzo Casana ad Ostia, recentemente gestita da un cittadino cinese, residente a Fiumicino, ma nel corso degli anni già più volte scenario di eventi delittuosi ricollegabili anche alla locale criminalità organizzata. Il relativo approfondimento investigativo è scaturito a seguito dell’arresto, operato nel mese di settembre u.s. all’interno del locale, di un pregiudicato trovato in possesso di oltre 120 dosi di cocaina, di cui una parte occultate all’interno delle slot machine presenti nella sala. Il provvedimento, che vuole essere l’ennesimo segnale di una rinnovata e attenta presenza dello Stato sul territorio, è stato reso possibile dal corale impegno dei militari, i quali, tramite prolungate e approfondite indagini, hanno accertato, oltre ogni ragionevole dubbio, come il locale fosse divenuto ritrovo abituale di consumatori e spacciatori di sostanze stupefacenti, nonché di soggetti pericolosi o gravati da pregiudizi penali. La chiusura inoltre, qualora si ripetessero i fatti che ne hanno determinato l’adozione, potrebbe divenire definitiva.

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Neve sul Lazio domani da quota 500 metri

"Il Centro Funzionale Regionale rendo noto che il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso oggi un avviso di condizioni meteorologiche avverse, ad estensione dell’avviso emesso ieri, con indicazione che dalle prime ore di domani, giovedì 28 dicembre 2017, e per le successive 24-30 ore, si prevedono sul Lazio: nevicate, mediamente al di sopra dei 500-700 metri, sui settori interni ed appenninici della regione, con accumuli al suolo generalmente deboli, localmente moderati alle quote più alte. Il Centro Funzionale Regionale ha così emesso un bollettino con attenzione per neve su Appennino di Rieti, Aniene e Bacino del Liri. La Sala Operativa Permanente ha diramato pertanto l’allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale e invitato tutte le strutture ad adottare tutti gli adempimenti di competenza. Si ricorda che per ogni emergenza è possibile fare riferimento alla Sala Operativa Permanente al numero 803.555". Lo comunica in una nota la Regione Lazio.

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Regione Lazio: “Nessuna richiesta da Atac”

“La Regione Lazio, come è successo negli anni passati, ricevuta la richiesta, ancorché informale, da parte del gestore Atac, ha sempre autorizzato l’aumento del servizio, concordando i modi e i tempi di attuazione sulle ferrovie ex concesse Roma Lido, Roma Viterbo e Giardinetti. Quest’anno Atac non ha manifestato alcun interesse o necessità di aumentare l’offerta sulla linea. Risulta quindi del tutto infondata ogni attribuzione di responsabilità all’amministrazione regionale per una mancata richiesta che sarebbe dovuta partire da chi esercita il servizio. La Regione Lazio conferma, come ogni anno, la disponibilità ad autorizzare l’aumento dell’offerta, concordando con Atac modalità e tempi”. Lo precisa in una nota la Regione Lazio.

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Rifiuti in strada a Roma, periferie in tilt: ritiro a macchia di leopardo. Il Pd contro Raggi

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Valentina Lupia e Giuseppe Scarpa) – Solo ventiquattro ore prima graziosi pacchi e pacchetti circondavano gli alberi di Natale, il 26 dicembre i resti di cartone assediano, come un esercito di zombie, i cassonetti stracolmi. Ci sono le scatole dei panettoni e dei pandori squarciati, massimo simbolo dell'abbuffata natalizia.

E poi le confezioni vuote dei giocattoli, delle bottiglie di spumante, dei profumi e delle scarpe. Appoggiate, accanto ai secchioni strapieni, con l'apertura spalancata per i troppi sacchetti che gli riempiono, ci sono gli imballi in polistirolo e le buste nere schiacciate le une sopra le altre. Qualcuno, nel caos post-natalizio, ne ha approfittato e ha abbandonato un materasso, una sedia, uno stendino rotto o una vecchia lampada. Qualcun altro (l'Ama) non ha raccolto per tempo i rifiuti in alcuni municipi di Roma tra il 24 e il 26 dicembre.

È sufficiente farsi una passeggiata in qualche quartiere per scoprire vere montagne di spazzatura. E se i picchi (nel vero senso della parola) si raggiungono nel quartiere Axa, periferia residenziale del litorale romano, dove i bidoni scompaiano inghiottiti dall'immondizia, le cose non vanno di certo meglio se ci si sposta verso il centro. Alla Garbatella, in via Gerolamo Adorno, bisogna fare attenzione al cassonetto pericolosamente inclinato dal peso dei rifiuti. Poco più in là, via Capitan Bavastro, occorre invece fare lo slalom tra i cartoni che invadono il marciapiede. A Torrevecchia, a nord ovest della capitale, in via Pietro Adami, per camminare in certi tratti è necessario fare il "salto al sacchetto dei rifiuti".

Nel II municipio la situazione è critica: via dello Scalo San Lorenzo, la zona del Verano, via Tiburtina e viale delle Provincie sono in ginocchio, con bustoni dell'immondizia che straripano dai cassonetti. Nel XII municipio, in via Amatucci, i sacchetti arrivano al confine col parcheggio di un supermercato, l'unico della zona a essere rimasto aperto h24, anche a Natale. Nell'XI è raro trovare un secchione pulito, con Trullo, Marconi e Villa Bonelli che fino a ieri erano sommersi dall'immondizia. Nel IX municipio, invece, nei giorni scorsi dieci comitati di quartiere avevano fatto una diffida al Comune e all'Ama per il problema dei rifiuti. A Fonte Meravigliosa, per esempio, nell'eco- area di via Seismit Doda non si cammina più e anche i secchi della differenziata di via Squarcina, di via Francesco Patrizio da Cherso, di via Forster e di via Devich, a Fonte Meravigliosa, sono stracolmi. Nel IV municipio, a Colli Aniene, la montagna di sacchetti coprono per intero i cassonetti.

Ama, dal canto suo, in una nota, precisa di aver "assicurato le attività di pulizia e raccolta dei rifiuti " . La stessa municipalizzata ammette però di aver incontrato alcune difficoltà: " Criticità limitate e circoscritte in alcune aree dei quadranti est ed ovest in alcune zone di confine " . Anche in questi casi, però, il "personale aziendale – precisa Ama – sta rapidamente provvedendo " . Immancabile, ovviamente, la polemica politica con il senatore Pd Stefano Pedica che critica la giunta 5S: " La sindaca promette una città più pulita ma i cassonetti debordano di spazzatura".

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Roma, clochard trovato morto sul Lungotevere: ha un ematoma sulla fronte

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Lungotevere Flaminio, trovato un clochard morto. Il corpo privo di vita di un senza fissa dimora è stato trovato su una banchina del lungotevere Flaminio all'altezza di ponte Duca D'Aosta. Il ritrovamento è avvenuto ieri intorno alle 15.25. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato del commissariato Villa Glori. A quanto si è appreso, l'uomo, presumibilmente un magrebino, è stato trovato steso a terra, su un fianco dentro a un sacco a pelo. Dal un primo accertamento del medico legale è stato riscontrato un lieve ematoma in fronte. La salma è a disposizione dell'Autorità giudiziaria. Indagini sono in corso per chiarire l'accaduto. 

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Due arresti dei Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Tivoli, sotto l’egida della Procura della Repubblica,  nel corso dei servizi di controllo del territorio in occasioni delle festività natalizie, hanno arrestato 2 persone in poche ore. Nelle prime ore del mattino di ieri, su richiesta giunta al 112 da alcuni abitanti di zona, i Carabinieri sono intervenuti in via Tiburto dove era stato segnalato un uomo che stava esplodendo dei colpi di fucile. Arrivati sul posto, i militari hanno rinvenuto una cartuccia calibro 16 esplosa e, dopo immediati accertamenti, sono risaliti al responsabile: un 45enne del posto in evidente stato di alterazione psicofisica. Nella sua abitazione, i Carabinieri hanno rinvenuto, nascoste nella camera da letto, altre 16 cartucce inesplose, dello stesso calibro, oltre a circa 100 g di hashish, in dosi. Il 45enne è stato arrestato e portato in carcere a Rebibbia, mentre le indagini dei Carabinieri proseguono per trovare l’arma utilizzata, che non risulta registrata. I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno invece arrestato un 19enne romano con l’accusa di rapina e sequestro di persona perché, dopo aver strappato dalle mani di un 15enne un I-phone, lo aveva trascinato nella sua abitazione, poco distante, dove, impugnando un coltello, si faceva consegnare anche un I-pod, minacciandolo di morte se avesse chiamato i Carabinieri. La vittima però, appena fuori dall’abitazione del rapinatore, riusciva a fermare una pattuglia dei Carabinieri in transito e a raccontare l’accaduto. I militari sono intervenuti presso l’abitazione in questione, in via della Stazione, bloccando il malvivente ancora sul pianerottolo condominiale, in evidente stato di alterazione psicofisica e con ancora in possesso della refurtiva, che veniva recuperata e restituita al legittimo proprietario. Il 19enne veniva ammanettato e portato in carcere a Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.