Categorie
Cronaca

Roma, decodificatore nel telefono per rubare auto di lusso: arrestati

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Due ladri, esperti nella manomissione delle centraline e nella decodificazione dei codici di accensione di auto di lusso, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trionfale perché scoperti, in flagranza, mentre armeggiavano su una berlina di lusso in viale Bruno Buozzi ai Parioli. Si tratta di un 36enne del Marocco e un 33enne albanese, entrambi senza occupazione e con precedenti. I carabinieri hanno trovato ai ladri una "porta" Usb in un vecchio cellulare Nokia 3310. I militari hanno poi scoperto che quel vecchio telefono nascondeva all'interno un decodificatore.

Una volta entrati nella maccina, i ladri collegavano il vecchio telefono trasformato in decodificatore tramite la presa Usb con un cavo direttamente alla centralina dell'auto, mentre nel blocchetto d'accensione inserivano una chiave vergine. In pochi secondi la chiave veniva codificata con il sistema dell'auto, che rispondeva così ai suoi comandi. La scorsa notte, i carabinieri transitando in viale Bruno Buozzi con un'auto di copertura e in abiti civili, hanno sorpreso i malviventi all'opera e li hanno arrestati.

Uno dei due aveva tra le mani il cellulare di vecchia generazione, minuziosamente modificato e l'altro un Jammer, disturbatore di frequenze, utilizzato per schermare il segnale dell'antifurto e del sistema di localizzazione. Sull'autovettura in uso agli arrestati, parcheggiata poco distante, i militari hanno rinvenuto una borsa contenente vari arnesi da scasso, 4 chiavi di autovetture vergini e diversa refurtiva, tra cui un borsone con all'interno diverse mazze da golf e un prezioso orologio. Un ladro è stato sottoposto agli arresti domiciliari e l'altro è stato portato in carcere a Rebibbia.

Categorie
Cronaca

Roma, espulso marocchino: minacciò di farsi saltare in aria

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Un cittadino marocchino è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di sicurezza. Con questa espulsione, la diciannovesima del 2018, sono 256 – informa una nota del Viminale- i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese, dal 2015 ad oggi. Si tratta di un 29enne marocchino, con numerosi alias e precedenti per reati contro il patrimonio nonché per resistenza
a pubblico ufficiale. L'uomo era stato anche denunciato dal Commissariato di Formia perchè durante il
trasferimento al Centro per Rimpatri, per la sua successiva espulsione, aveva tentato di aggredire ripetutamente gli agenti di scorta gridando Allah Akbar e minacciando che si sarebbe fatto saltare in aria. Destinatario di diversi ordini a lasciare il territorio nazionale, è stato rimpatriato con un volo decollato da Milano Malpensa, diretto a Casablanca.

Categorie
Cronaca

Nascondeva una piantagione di marijuana dentro casa, arrestato 27enne

La Polizia di Stato del commissariato della Romanina ha fermato, nel corso di alcuni controlli antidroga, un 27enne romano con l'accusa di detenzione di droga. I militari, recandosi nell'abitazione del ragazzo in zona Montespaccato, hanno percepito un forte odore di marjuana. Insospettiti anche dall'atteggiamento nervoso mostrato dal ragazzo sull'uscio della porta, i poliziotti hanno effettuato una perquisizione della casa. Nella camera da letto di S.A, queste le iniziali del giovane, è stata trovata quna serra di marijuana all'interno di un armadio in tela dotato anche di ventola per filtraggio dell'aria.  Presente anche un semenzaio con cinque bicchierini in plastica con cinque piantine, controllati da un termo igrometro digitale, tre barattoli in vetro pieni di marijuana per un peso di circa 110 grammi, flaconi contenenti fertilizzanti per la coltivazione e tutto il materiale per il confezionamento.  Il 27enne romano, con precedenti di polizia, è stato condotto in commissariato e dopo gli accertamenti è stato arrestato.

Categorie
Cronaca

Borghesiana, consegnavano la droga in scooter, fermati dalla Polizia

Vendevano la droga direttamente dal motorino, questa la tecnica utilizzata da due romani fermati dalla Polizia. I due ragazzi, di 19 e 23 anni, sono stati sorpresi dai militari del commissariato Casilino mentre erano intenti a consegnare dentro una macchina la dose di droga nei pressi di piazza Serrule. Visti i poliziotti, i due ragazzi hanno tentato la fuga che però è stata immediatamente interrotta. 

Categorie
Cronaca

Massimina, una strada rischia di affondare il parco acquatico

(Fonte:www.romatoday.it)

(di Claudio Bellumori)

Scontri, proteste, incontri mancati. Il tutto per una strada che attraversa il parco acquatico Hydromania, che si trova a Massimina, Municipio XII, all’altezza di vicolo Casal Lumbroso. Il tratto in questione, negli ultimi anni, ha dato vita a un contenzioso tra la proprietà del parco, ovvero la società Arim, il consorzio Giardini del Pescaccio (dove ci sono 250 ville) e il Comune. La prima ha acquisito la struttura nel 2001 dal Tribunale fallimentare comprendente la striscia di terra oggetto del contendere. Il consorzio, da par sua, ha sempre sostenuto di aver ceduto in donazione la strada (nel 1994) al Comune. Strada che servirebbe per collegare le abitazioni con il Raccordo. E a dicembre è arrivato un atto di precetto, emanato dal Consorzio: Arim dovrebbe liberare la strada interna entro marzo, in caso contrario c’è il  serio rischio che arrivino le ruspe. Nel frattempo la società ha presentato ricorso in Cassazione e vuole chiedere la sospensiva dell’atto. Il braccio di ferro giudiziario è partito 15 anni fa, nel 2003: in primo grado la spuntò Arim, mentre in Appello la sentenza ha cambiato faccia. Nel mezzo la questione: chi è proprietario del terreno, Comune o Arim. Una soluzione per sbrogliare la matassa esiste. Ed è la proposta della società Arim, che ha redatto un progetto di strada alternativa, un percorso che fiancheggerebbe il parco e che porterebbe da via Casal Lumbroso (quindi dalla viabilità pubblica di collegamento al Gra) alle villette del consorzio Giardini del Pescaccio. Il tratto ricade – per la parte compresa nel perimetro della convenzione Giardini del Pescaccio – su area di proprietà di Arim mentre la fetta restante è su un’area ceduta al Comune dai soggetti attuatori del programma Pescaccio. "Adesso", hanno proseguito da Arim, "è necessario che il Comune sblocchi la situazione, convocando le parti per una conferenza di servizi". Il parco acquatico Hydromania (foto sotto) ha 120 dipendenti ed è aperto dal 31 maggio al 2 settembre. Nel 2017 ha toccato quota 250mila presenze. Al suo interno ha molte attrattive e, per la prossima apertura, ne ha pronte altre. Insomma, da queste parti si lavora per l’imminente stagione e allo stesso tempo si cerca di trovare una quadra, per porre fine a una vicenda che si protrae da parecchio tempo. Stefano Carassai, amministratore delegato della società Arim, a gennaio ha inviato una nota al direttore generale di Roma Capitale, al dipartimento Pau (Programmazione e attuazione urbanistica) e al Municipio XII. All’interno ha spiegato la sua soddisfazione in merito all’intenzione di avviare una conferenza di servizi circa la valutazione di una strada alternativa rispetto a quella interna all’Hydromania. Il tavolo, in base a quanto appreso, ancora non si è riunito. Il progetto, nel dettaglio, è stato presentato nel 2010 da Arim. Nelle carte è stato tracciato il percorso, che andrebbe da vicolo del Casal Lumbroso a via Giulio Pittarelli, in un’area limitrofa al Parco e ricadente all’interno del perimetro di programma di trasformazione denominato Pescaccio. Arim metterebbe a disposizione soldi e due terreni edificabili. A tale cifre, come riportato da una relazione del Pau, dovranno essere aggiunti gli oneri per la progettazione e la sicurezza se non già previsti. A onor del vero, a ottobre è stato effettuato da tecnici un sopralluogo sul posto, per una valutazione sul tracciato stradale proposto. Poi nella relazione del Pau è stato affermato: “In considerazione dei reciproci interessi e al fine di addivenire a una soluzione bonaria del contenzioso in essere, per quanto di competenza, si ritiene che i  progetti in argomento possano essere sottoposti all’esame dei competenti uffici dell’amministrazione tramite l’indizione di una conferenza di servizi, previo assenso dell’attuatore titolare del programma urbanistico Pescaccio, al quale dovrà essere garantito che l’esecuzione di tale opera non costituirà pregiudizio per il prosieguo del programma stesso”. “È necessario avviare un iter che concluda questa storia – ha commentato Stefano Carassai a RomaToday – il parco acquatico rappresenta un indotto non da poco per la Capitale, oltre a dare lavoro a 120 persone. Una sua chiusura è impensabile, anzi, faremo di tutto per tutelare i nostri diritti. Allo stesso tempo, ripeto, la proposta di una viabilità alternativa porterebbe giovamento a tutti. Però serve che gli attori in causa si riuniscano in una conferenza di servizi, sennò rischiamo solo di perdere tempo”.
 

 

 

Categorie
Cronaca

Civitavecchia, presunto piromane denunciato dai Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno denunciato in stato di libertà un uomo di 45 anni, con l’accusa di danneggiamento seguito da incendio e resistenza a Pubblico Ufficiale. Nello specifico, nel corso della serata di ieri i Vigili del Fuoco di Civitavecchia sono intervenuti in ben quattro occasioni per spegnere le fiamme appiccate ai cassonetti dell’immondizia in diverse località della città, notando la ricorrente presenza di un individuo che si aggirava nei pressi osservando il loro operato. Anche nell’ultimo intervento i VV.F. insospettiti, hanno pensato bene di segnalare la “stranezza” al “112”. I controlli del territorio svolti dal personale in abiti civili ed in uniforme posti in essere dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Civitavecchia hanno permesso di identificare l’uomo che, alla vista dei militari in uniforme, ha tentato di allontanarsi venendo bloccato e identificato. L’uomo si è subito dimostrato intollerante al controllo e ha iniziato a inveire e minacciare pesantemente, anche di morte,  i militari che a quel punto lo hanno accompagnato presso la Caserma di via Sangallo per gli accertamenti. Ricostruita l’intera vicenda e accertata la sua presenza in tutti i luoghi ove i cassonetti sono stati dati alle fiamme, l’uomo è stato denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per i reati di danneggiamento seguito da incendio e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Categorie
Cronaca

Roma, voragine alla Balduina: due indagati per crollo colposo

(Fonte: www.repubblica.it)

Primi indagati per la voragine apertasi ieri in via Livio Andronico, in zona Balduina a Roma. I pm titolari del fascicolo, nel quale si ipotizza il reato di crollo colposo, hanno iscritto nel registro il legale rappresentante dei proprietari del terreno e il legale che rappresenta la società responsabile del cantiere, dove è avvenuto il cedimento. L'indagine è stata affidata dal procuratore Giuseppe Pignatone e al procuratore aggiunto Nunzia D'Elia, che in mattinata si è recata nella zona del crollo per effettuare un sopralluogo assieme alle forze dell'ordine.

Il Movimento 5 Stelle di Roma, intanto, si è detto "vicino agli abitanti del Municipio XIV, in particolare ai 20 nuclei familiari che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni in seguito al crollo nel cantiere di Via Livio Andronico – si legge in una nota, in cui oltre a ringraziare quanti intervenuti tempestivamente sul luogo, promette: "Siamo sicuri che presto verrà fatta chiarezza e verranno accertate tutte le responsabilità. Chi ha sbagliato pagherà".

Nel pomeriggio Acea ha invece riferito dei primi accertamenti effettuati sul luogo del crollo: "Dopo i primi interventi e rilievi effettuati questa notte dal personale tecnico recatosi prontamente presso la frana che si è creata lungo Via Livio Andronico, Acea Ato 2 ha constatato l'ottimo stato delle tubature – si legge nel comunicato diramato dall'azienda fornitrice di acqua ed energia elettrica nella Capitale – Esse si presentano però troncate di netto, probabilmente per il forte impatto dovuto allo smottamento del terreno, ma in nessun modo corrose", puntualizzano.

"L'azienda fa rilevare che negli ultimi tre anni non è stato necessario intervenire in alcun modo su tali condutture, proprio perché giudicate idonee e in ottimo stato – prosegue Acea – I primi interventi risalgono al'l'8 febbraio, quando le squadre inviate sul posto, in risposta alla segnalazione della polizia locale, hanno trovato – per la prima volta – i tubi troncati, rottura causata anche in quel caso, probabilmente, dallo smottamento del terreno. Il personale tecnico che si era recato sul posto, non avendo riscontrato in strada alcuna anomalia, ha proceduto alla riparazione e al ripristino del servizio".

Intanto, nei pressi del luogo del crollo un giornalista è stato vittima dell'ennesimo episodio di violenza: "Ancora un'aggressione a un cronista. Il clima è diventato non più tollerabile. Questa volta la vittima è il giornalista del Giornale Radio Rai Simone Zazzera, colpito da un incaricato di una società di demolizioni, mentre faceva domande nella zona di Roma in cui si è aperta una voragine – dichiarano Cdr Giornale Radio, Fnsi e Usigrai. "Anche questo caso – prosegue la nota – subito verrà segnalato all'Osservatorio costituito presso il ministero dell'Interno affinché vengano adottate misure idonee per consentire ai cronisti d'informare liberamente i cittadini".

Categorie
Cronaca

Esquilino, minacce e violenze per un prestito mai erogato: arrestati padre e figlio cinesi

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Prima lo hanno costretto a firmare un contratto di prestito fittizio per la somma di circa 80.000 euro, poi estrocervano denaro. Alla fine la vittima,  ha denunciato le pesanti minacce subite  ai carabinieri della Stazione piazza Dante hanno arrestato i due aguzzini. I protagonisti della vicenda,vittima e carnefici sono tutti cinesi e commercianti. La vittima aveva un negozio in via Principe Amedeo, nel cuore dell'Esquilino, il quartiere multietnico della Capitale scivolato negli ultimi anni sempre di più nel degrado.

In manette sono finiti due cinesi, padre e figlio di 62 e 36 anni, ex collaboratori commerciali della vittima, 35 anni: sono accusati di estorsione, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale in concorso.

Nonostante la firma, sotto forzatura, del contratto di finanziamento, il commerciante non aveva mai ricevuto soldi. Anzi i due, residenti in Cina, durante i viaggi in Italia, lo contattavano pretendendo parte dei soldi, assicurandosi il pagamento continuando con le minacce ed episodi di violenza.

Lo scorso 9 febbraio, i carabinieri sono stati avvisati dalla vittima che i suoi estorsori lo avevano contattato perché stavano arrivando nuovamente nella Capitale e pretendevano il pagamento di  5.000 euro. E così, ieri pomeriggio, i carabinieri  hanno predisposto un mirato servizio in abiti civili all'esterno dell'esercizio commerciale della vittima, luogo pattuito per l'incontro tra i tre connazionali, dove sarebbe dovuto avvenire lo scambio.

Avvenuta la consegna del denaro, i carabinieri sono subito intervenuti, ma sono stati aggrediti dai malviventi con calci e pugni nel tentativo di fuggire. Bloccati e ammanettati, nelle loro tasche è stata rinvenuta la somma di 5.000 euro, appena ricevuta dal commerciante. Padre e figlio sono stati portati in carcere a Regina Coeli. 

Categorie
Cronaca

Rapina al supermercato, fermato 28enne

28 anni ed un volto già ampiamente noto alla Polizia di Stato che, dopo una rapina ad un supermercato, ha impiegato solo pochi minuti per individuarlo. F.M., queste le iniziali del rapinatore per il quale il Tribunale di Roma, proprio a causa nei numerosi precedenti, aveva sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale. Insieme ad un complice, in serata, è entrato armato in un supermercato della Magliana facendosi consegnare l’incasso, poco meno di mille euro. Quando gli investigatori del commissariato San Paolo, diretto da Massimiliano Maset, hanno raccolto le varie testimonianze, hanno capito subito chi fosse uno dei rapinatori e si  sono così appostati sotto casa di F.M. L’attesa è durata solo pochi minuti, il ragazzo ha però riconosciuto i poliziotti ed ha tentato una breve fuga all’interno di Corviale. Dopo averlo fermato gli agenti hanno perquisito la sua abitazione e, ad ulteriore conferma, hanno trovato gli abiti che il giovane indossava durante la rapina. F.M. è stato sottoposto a fermo di PG ed accompagnato presso il carcere di Regina Coeli; continuano le indagini per arrivare all’identificazione dell’altro rapinatore.

Categorie
Cronaca

Multopoli Portonaccio marcia verso il Campidoglio: “Amministrazione trasparente, non si vede e non si sente”

(Fonte: www.romatoday.it)

(Di Matteo Scarlino) Marcia verso il Campidoglio la protesta dei multati di via di Portonaccio. Sale la rabbia dei migliaia di automobilisti rimasti vittima della telecamera più famosa e odiata di Roma. Quattrocentomila le multe elevate in sei mesi, 40 milioni gli incassi "virtuali" del Comune. Ventimila i multati, molti con decine di verbali a proprio carico. Una vicenda finita anche in Procura, dopo l'esposto del consigliere comunale Fabrizio Ghera, e che ha gettato nella disperazione migliaia di persone. Molte infatti le famiglie che si ritrovano con 3.000, 4.000 euro di multe. Ed anche per rappresentare questa "disperazione" ieri il Comitato Multopoli Portonaccio si è riunito sotto la Prefettura per incontrare il Prefetto. Una delegazione è stata ricevuta dal viceprefetto Gerardo Caroli. Un incontro breve in cui il comitato ha cercato di capire quale sarà l'orientamento del Prefetto nel giudicare i ricorsi. Nessuna risposta ufficiale ma la rassicurazione che, spiega Luca Cardia, uno dei rappresentanti del Comitato «la Prefettura valuterà caso per caso, e la sensazione che potrebbe essere intenzionata a non distaccarsi dai giudizi espressi finora dal Giudice di Pace a cui hanno fatto ricorso gli altri automobilisti». Al momento sul tavolo della Prefettura ci sono oltre 20 mila ricorsi. Novantamila, invece, sono le sanzioni già pagate per un totale di 9 milioni già incassati dal Comune di Roma. Il vero incubo però è la bocciatura dei ricorsi da parte del Prefetto. Anche per questo ieri si è voluta far sentire la voce nella sede ufficiale. «L'ignavia del Campidoglio», spiega Cardia, «ha messo migliaia di cittadini in mano agli avvocati, di fatto ad oggi gli unici a guadadagnarci. Il pericolo è che le spese per il cittadino possa salire a dismisura». Il riferimento è all'eventuale bocciatura dei ricorsi davanti al Prefetto che porterebbe all'automatico raddoppio della sanzione. Una bocciatura impugnabile davanti al giudice di Pace, ma con costi evidentemente più alti. Per questo anche ieri il Comitato Multopoli Portonaccio ha ribadito che «non è possibile accettare che la gente si indebiti per l’inefficacia della segnaletica stradale e per l’inefficienza di chi la deve installare e manutenere». In più, continuano da Multopoli, «non possiamo accettare che il Cittadino che ricorre in giudizio e vince, debba farsi carico di nuovi fastidi e spese giudiziarie perché il Comune, pur di non arrendersi, ricorre in Appello e in Cassazione! Non possiamo accettare che neanche un Cittadino si debba vedere assegnato torto nei ricorsi, quando l’inefficacia della segnaletica è assolutamente e incontrovertibilmente dimostrata dai numeri". Una rabbia che monta e che entro il 4 marzo porterà ad una manifestazione in Campidoglio. La data non è stata ancora decisa, ma da Luca Cardia parte un appello: «Ci appelliamo  a tutte le forze politiche affinchè in una data da decidere, sicuramente prima del 4 marzo, possano partecipare alla manifestazione che sarà organizzata in Campidoglio contro la 'multopoli capitolina'».