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Roma, con spranga di ferro danneggia decine di auto: arrestato

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Ha danneggiato con una spranga di ferro alcune autovetture parcheggiate in via Alesia, nei pressi di un supermercato in zona Celio. Quando sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Celio, l'uomo, identificato per L.M., cittadino lettone di 42 anni, con vari precedenti di polizia, era ancora sul posto.

Quando ha visto i poliziotti avvicinarsi, ha iniziato ad inveire contro di loro opponendo resistenza. Bloccato, è stato accompagnato negli uffici del commissariato dove è stato arrestato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale nonché denunciato per danneggiamento aggravato. 

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Roma, turista Usa in fin di vita per un infarto al Colosseo: custode eroe lo salva con il defibrillatore

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Laura Larcan)Salvataggio eroico ieri al Colosseo per una tragedia appena sfiorata. Un turista di 50 anni, in visita con la moglie e le due figlie, si è accasciato a terra colto da un infarto ed è stato salvato da un addetto all'assistenza del monumento che ha saputo manovrare il defibrillatore. Sono stati momenti di grande tensione all'Anfiteatro Flavio, ieri, in una domenica pomeriggio assolata di intensi flussi turistici (anche per l'entrata in vigore dell'ora legale che amplia l'orario d'apertura del monumento). Il turista americano stava camminando lungo il primo piano del monumento quando si è sentito male all'improvviso. Tutto è successo poco dopo le 18:30. Un capogiro, il sudore freddo, l'uomo è crollato a terra svenuto. La moglie ha gridato, cercando di attirare l'attenzione del personale in servizio al primo livello del Colosseo: «Urlava disperata “è morto, è morto, aiutatemi”», raccontano dagli uffici del Parco archeologico del Colosseo. Pochi secondi per far scattare l'allarme interno tra i custodi e far intervenire il personale addestrato ad utilizzare uno dei quattro defibrillatori in dotazione al monumento per il primo soccorso. Sul posto c'era Giovanni Castaldo, 52 anni, da 5 in servizio al Colosseo come addetto all'accoglienza, assistenza e vigilanza del monumento: «Ero in ufficio quando mi hanno chiamato e sono subito corso al primo piano – racconta – lì ho trovato l'uomo svenuto a terra. La situazione era quella di una persona che non aveva più battito cardiaco e non respirava più. Ho provveduto a collegare il defibrillatore e a dare seguito alle manovre». Non è stata un'operazione semplice. «Al terzo tentativo dopo la defibrillazione, l'uomo ha dato finalmente segni di vita, e lì, devo ammettere, anche io ho ricominciato a respirare. Non sono un medico, conosco la manovra dopo tanto addestramento. In quel momento hanno contato l'impegno e la lucidità». Il tutto si è svolto in 7, 8 minuti. «L'uomo ha ripreso conoscenza, ha provato anche ad alzarsi, ma l'abbiamo tenuto steso in una posizione comoda. Gli ho tenuto la mano fino all'arrivo dell'ambulanza». Per Giovanni era la prima volta che usava i defibrillatori. La moglie e le figlie l'hanno ringraziato per tutto il tempo. «Gli operatori dell'ambulanza hanno detto che se non fossimo intervenuti subito con il defibrillatore, l'uomo non ce l'avrebbe fatta», commenta la direttrice del Parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo. «Il Colosseo è il primo sito archeologico in Italia a disporre della strumentazione di cardio-protezione». Cronache alla mano, era il 16 giugno del 2016, quando la Soprintendenza di Roma presentò i quattro apparecchi di defibrillatori salva-vita consegnati al Colosseo donati dalla Fondazione Giorgio Castelli Onlus. «Questo è il luogo più visitato di Roma – spiega la Russo – Si arriva fino a 30 mila persone al giorno nei periodi di alta stagione e può accadere di tutto. la sicurezza interna è molto importante».

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Termini, due giovani arrestati dai Carabinieri

Alle prime luci dell’alba i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un 20enne e un 21enne, entrambi senza fissa dimora e con precedenti, sospettati di aver scippato due passanti in via Turati e in via Giolitti.

Il primo episodio sarebbe avvenuto intorno alle 4,50 in via Turati, dove il 20enne avrebbe avvicinato alle spalle un 59enne italiano e, dopo averlo scaraventato a terra e colpito con calci e pugni, gli avrebbe portato via lo smartphone e del denaro contante che aveva al seguito. I Carabinieri sono giunti immediatamente sul posto ed hanno bloccato e arrestato il presunto autore dello scippo.

Pochi minuti dopo, i Carabinieri di un'altra pattuglia del Nucleo Radiomobile sono intervenuti in via Giovanni Giolitti dove un uomo di 21 anni avrebbe avvicinato una 40enne italiana che stava facendo una telefonata e dopo una piccola spallata le avrebbe sfilato il telefono dalle mani dandosi alla fuga. I militari hanno raggiunto il 21enne e lo hanno arrestato poco dopo, recuperando il telefono. 

Entrambi gli arrestati sono stati portati in caserma e trattenuti, in attesa del rito direttissimo.

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Anffas, Convegno in Campidoglio per festeggiare i 60 anni di attività

Anffas Ostia il 28 marzo, in occasione dei festeggiamenti per i 60 anni di Anffas, ha organizzato il convegno ‘60 Anni di Anffas, dalla Rupe Tarpea ai diritti delle Persone con disabilità intellettiva a Roma’. All’evento, che si terrà nella sala della piccola Protomoteca del Campidoglio, interverranno la sindaca di Roma Capitale, On. Virginia Raggi, il disability manager On. Andrea Venuto, l’Assessora alla Persona On. Laura Baldassarre, i vertici della Asl Roma 3, del Municipio X e i referenti di Anffas Onlus Nazionale e del Siulp. Il programma prevede alle 11 un dibattito pubblico sui temi dell’autorappresentanza e autodeterminazione delle persone con disabilità. A seguire la presentazione di un progetto sperimentale in collaborazione con il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma e l’importante premio assegnato da Farmindustria ad Anffas Ostia quale miglior associazione non profit d’Italia per l’assistenza domiciliare. «Abbiamo scelto questo nome per il convegno e la giornata – spiega il direttore generale di Anffas Ostia, Stefano Galloni – perché negare i diritti universali dell’autorappresentanza equivale a tradire la fede pubblica». 

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Roma, Esquilino, subaffitti d’oro nei negozi del Comune

(Fonte: www.repubblica.it)

(Di Rory Cappelli) Fondi commerciali di proprietà del Comune affittati a prezzi stracciati. E subaffittati a cifre altissime. Succede in tutta Roma, ma nella zona intorno alla stazione Termini e in tutto l’Esquilino è diventata una specie di malattia. Tanto da aver convinto Stefania Di Serio e Davide Curcio, consiglieri dem del Municipio I, a presentare una mozione in cui si chiedono verifiche e riqualificazioni. E tanto da aver spinto la polizia di Roma Capitale ad aprire un’inchiesta. Il meccanismo che permette ai furbetti del subaffitto di operare in tutta tranquillità proprio grazie a una (solo apparente) regolarità, è abbastanza semplice. E funziona come per una ex tavola calda di via Gioberti diventata un fast food indiano. Il vecchio gestore, che ha il fondo in affitto dal Comune di Roma per 857,34 euro al mese, l’ha subaffittato a un snc di bengalesi a 5.245 euro al mese a partire, almeno, dall’ottobre 2014. Ciò significa che, dall’ottobre 2014 al marzo 2018, a fronte di un esborso di 35 mila euro, ne ha incassati — indebitamente — 215 mila. La vicenda è tanto più grave se si pensa alle decine di ingiunzioni di sfratto arrivate a organizzazioni di volontariato, scuole di musica, centri interculturali, centri sociali, teatri, presidi sanitari, onlus finiti nel mirino dei pasdaran dell’affitto. Persino un’istituzione come la Casa internazionale delle donne di via della Lungara ha ricevuto la sua ingiunzione e ora rischia di chiudere i battenti dopo 30 anni di attività e di importantissime battaglie civili e sociali. E dunque il Campidoglio negli ultimi mesi, complice la delibera 140, ha recapitato un po’ ovunque lettere di ingiunzione senza spesso tenere conto di quello che le varie associazioni avevano fatto e senza considerare se si tratti o meno di realtà che hanno tentato negli ultimi decenni di rendere migliore la città. E mentre la polizia di Roma Capitale ha aperto un’inchiesta sulla vicenda e sta indagando per verificare la regolarità delle licenze, degli affitti e dello stato dell’esercizio, alcuni consiglieri del municipio I hanno presentato una mozione chiedendo verifiche e riqualificazioni. "Tra i beni ricompresi nell’elenco" del patrimonio immobiliare di Roma Capitale, si legge nella mozione, "figurano molti locali adibiti ad esercizi commerciali e magazzini su via Giolitti e vie limitrofe, soprattutto nella zona di maggiore prossimità alla Stazione Termini: alcuni di questi locali, adibiti ad esercizi commerciali proprio per la loro tipologia, risultano tuttora affittati a prezzi notevolmente inferiori al reale prezzo di mercato". Chiedendo verifiche e controlli anche perché "la tipologia delle attività commerciali presenti su via Giolitti, spesso proprio nei locali di proprietà comunale, gli arredi esterni delle stesse nonché lo stato di mantenimento degli edifici che le ospitano, sono alcuni degli elementi che incidono negativamente sul decoro e il disordine della zona". Insegne quasi fosforescenti con scritte impossibili da non notare che deturpano tutta la zona.

"Tutto il quartiere è diventato un insostenibile susseguirsi di negozi cosiddetti di prossimità", dice la consigliera del municipio I Stefania Di Serio, vicepresidente della commissione commercio, "che per lo più, tra l’altro, vendono alcol contribuiscono al degrado del rione Esquilino. Vengono espulse dal territorio le associazioni che potrebbero portare un contributo sociale importanti, come il Cielo sopra Esquilino, perché gli vengono tolti i locali in affitto. E poi però non vengono eseguiti i necessari controlli per portare allo scoperto la piaga del subaffitto".

 

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Roma, rubata la statua della Madonna a Forte Bravetta: l’ombra delle messe nere

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Alessia Marani)Sos da Forte Bravetta. Rubata nella notte tra domenica e lunedì la statuetta della Madonna riposta nella teca all’interno del “Parco dei martiri”. Rotto il vetro della teca, via la statuetta. Il sospetto è che dietro al furto si possano nascondere messe nere e adepti del maligno. «Tutt’intorno sono stati trovati dei pezzetti di carta bruciati, come se si trattasse di un qualche rito propiziatorio o maleficio», dice Giovanni Picone, consigliere FdI del XII Municipio. Che, più nel concreto, lancia l’allarme: «Quel parco, nonostante sia una importante risorsa e un polmone verde per il territorio – afferma – è abbandonato a se stesso. Soprattutto, la notte il cancello rimane aperto e anche nella recinzione sono stati aperti dei varchi». Solo una settimana fa, in via dell'Arco di San Calisto, era stata sfregiata con la vernice la figura affrescata della Madonna col bambino. 
Il parco del Forte venne inaugurato nel 2009 dall’allora sindaco Gianni Alemanno. Si tratta di un’area verde estesa per dieci ettari tra l’Aurelia e la Portuense, negli anni di guerra fu luogo di esecuzione delle sentenze di morte emesse dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato. E durante l’occupazione tedesca, fra il ‘43 e il ‘44, vi vennero fucilati 77 partigiani.Liana Gigliozzi abita proprio di fronte al parco e suo padre fu una delle vittime delle Fosse Ardeatine. «Motivo in più per cui le condizioni di questa grande distesa verde mi sono a cuore», racconta. La vista è desolante: erba alta mai tagliata, i cestini della spazzatura stracolmi, alberi e rami da potare. A terra anche i segni di focolari probabilmente accesi nella notte da qualche senzatetto per riscaldarsi. «La serratura della cancellata di ingresso è stata manomessa – spiega Liana – nessuno più da anni viene a chiuderla e dopo il calare del sole passeggiare nel parco diventa pericoloso. Abbiamo paura che ci si accampino balordi e sbandati. L’ex casa del guardiano è stata vandalizzata e non capiamo perché gli edifici delle ex carceri non siano recuperati e trasformati in luoghi a servizio pubblico o a museo della memoria. Ogni tanto vengono politici a mettere corone di fiori davanti alla lapide commemorativa, ma tutto intorno è sommerso dall’incuria». Fino a due mesi fa al Forte giravano anche dei film. «Abbiamo chiesto che i soldi incassati dal Comune per la concessione delle riprese fossero utilizzati per la manutenzione dell’area, ma niente», conclude Picone.

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Roma, sgominata banda che gestiva spaccio a Tor Bella Monaca: arrestati pusher e vedette

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Nuovo blitz dei carabinieri della Compagnia di Frascati nel quartiere di Tor Bella Monaca. I militari hanno eseguito controlli nella zona di via dell'Archeologia, nota piazza di spaccio, procedendo all'arresto di sette italiani di età compresa tra i 20 e i 40 anni, già conosciuti alle forze dell'ordine. I Carabinieri hanno monitorato le attività di spaccio, riuscendo a disarticolare il consolidato ed efficiente meccanismo pusher – vedette, finalizzato a prevenire od ostacolare l'intervento delle forze dell'ordine e garantendo «l'impermeabilità» della zona di spaccio. In virtù di questi accorgimenti, i militari hanno arrestato 4 persone per spaccio, riuscendo a fermare oltre ai due pusher, anche la loro vedetta che operava da filtro e controllava in maniera militare il territorio, e il pendolare incaricato del costante approvvigionamento di dosi. In questo contesto i militari hanno sequestrato 20 involucri di eroina del peso complessivo di 14 grammi e di 48 dosi di cocaina e crack per 25 grammi. L'attività ha, successivamente, consentito di accertare che, nonostante gli arresti eseguiti e il sequestro della droga, la banda era in grado di continuare le operazioni di spaccio, grazie ad un efficientissimo sistema che permetteva l'immediata sostituzione delle persone fermate con altri pusher prontamente reperibili all'evenienza. A riprova di ciò, poco dopo, nella medesima piazza di spaccio, i carabinieri hanno proceduto all'arresto di altri due pusher, trovati in possesso di 23 dosi di cocaina per 13 grammi e di 20 dosi di cocaina per 9 grammi, sequestrando una cospicua somma di denaro provento dell'illecita attività di spaccio. I militari sono riusciti a fermare anche un giovane pregiudicato: aveva il compito di monitorare l'operato dei due pusher, ma soprattutto prelevare e custodire il denaro incassato. Il Tribunale di Roma, tenuto conto della gravità dei fatti e dell'accertata capacità criminale delle persone fermate, ha disposto per sei dei sette arrestati la misura cautelare degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. 

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Terrorismo, è allerta per le feste di Pasqua e Pasquetta: “green zone” dal Vaticano al Colosseo

(Fonte: www.romatoday.it)

Terrorismo, è allerta per le feste di Pasqua e Pasquetta: scatta la "green zone"
L'attacco di Trèbes in Francia ha riportato la paura in tutta Europa, specie in vista delle feste pasquali alle porte. Nella Capitale, rientrata del tutto o quasi l'allerta scattata intorno al nome di Atef Mathlouthi, 41enne tunisino accusato da una lettera anonima di voler compiere un attentato nel centro di Roma, resta l'attenzione già applicata in passato per i grandi eventi, specie a ridosso di episodi di terrorismo come quello che ha colpito i vicini francesi.  
Oggi si terrà il vertice del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Basilone. Mentre si è svolta in mattinata la riunione operativa in Questura. Dalle 19 di giovedì 29 marzo e fino alle 24 di lunedì 2 aprile, scatterà la "green zone" che includerà tutta l’area del centro storico, Colosseo e Vaticano: non saranno ammesse manifestazioni, sarà vietato il trasporto di armi o esplosivi, così come non sarà ammessa la circolazione di mezzi pesanti. Tre gli appuntamenti da attenzionare: giovedì 29 marzo alle 9.30, quando papa Francesco presiederà in Basilica Vaticana la messa del Crisma. E ancora nel pomeriggio sarà nel carcere di Regina Coeli per la lavanda dei piedi. Poi sarà la volta della Via Crucis di venerdì sera al Colosseo, sempre con il pontefice presente, e la messa di domenica a San Pietro. Ma non solo. Nel mirino delle forze dell'ordine anche le processioni che si terranno in diversi quartieri di Roma, i luoghi di culto, i centro commerciali e le zone con particolare movida notturna. Il Questore ha inoltre riunito tutti i dirigenti affinché organizzino briefing con il personale dipendente impiegato nei servizi di vigilanza e ordine pubblico, al fine di garantire la massima attenzione. La Digos ha aperto un focus informativo dedicato, in collaborazione con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e i servizi di sicurezza. Nella giornata di ieri, a peggiorare il clima già di allerta, l'allarme bomba alla Rinascente diramato da una telefonata anonima. E l'immediata evacuazione sia della sede di piazza Fiume che in quella di via del Tritone. Attivate le procedure di emergenza sul posto sono interventi gli artificieri della polizia di Stato. Terminati gli accertamenti l'allerta è rientrata poco dopo le 16. Le verifiche hanno infatti dato esito negativo.

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Festività pasquali, tavolo tecnico per piano di sicurezza in Questura

Si è tenuto oggi il tavolo tecnico presieduto dal Questore Marino, durante il quale si è evidenziato che le misure di sicurezza che verranno messe in atto non rappresentano una blindatura ma rispondono alla logica del servizio.
Il modello organizzativo messo in atto mira a “custodire” la gente, compito primario della Polizia di Stato così come sottolineato oggi da Papa Francesco durante una udienza privata. 
Il livello di sicurezza infatti è rimasto invariato e l’attenzione non è mai stata modificata.
Non ci saranno misure afflittive ma solo l’intensificazione dei servizi di controllo del territorio e delle attività di vigilanza per garantire le misure di sicurezza nei confronti dei cittadini soprattutto in previsione delle festività pasquali.

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Morto Giorgione, lo zozzone di Corso Francia: icona delle notti di Roma

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

È morto Giorgione, Giorgio Guerrieri, noto come lo "zozzone" di Corso Francia, vera e propria icona delle notti romane. Celebri i suoi panini confezionati sul banco nei pressi del viadotto di Corso Francia, in zona Roma Nord. Il suo streed food era assediato giorno e notte, fino all'alba, dai tantissimi giovani che a fine serata decidevano di mangiare qualcosa prima di andare a dormire. La notizia è stata appresa da Facebook e ha lasciato il dolore di tante persone che ormai lo consideravano come un loro amico. Lui sempre lì alla cassa a gestire la folla che lo assaliva per una birra e un panino. Una storia travagliata la sua, costellata da vari sequestri e chiusure, dal vecchio banchetto negli ultimi anni si era dovuto adeguare e creare un camioncino in regola con tutte le regole igenico-sanitarie.