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Cronaca

Auditorium, meno ore e paga più bassa: sciopero a oltranza per 59 lavoratori

(Fonte: www.romatoday.it)

(di Ylenia Sina) Le leggendarie note di Bob Dylan incantavano una Sala di Santa Cecilia che ha registrato il sold out per tre sere di fila. Ma per i 59 addetti ai servizi di sicurezza non armata, guardiania e accoglienza dell'Auditorium Parco della Musica al Flaminio, il 3 aprile scorso è soprattutto la data di un cambio appalto che ha dato il via ad uno sciopero a oltranza. Un cambio di appalto che, scriveva in quelle ore la Filcams Cgil di Roma e Lazio, "lede tutti i diritti dei lavoratori che passeranno dal contratto turismo al nulla". A subentrare alle aziende Best Union Company Spa e National Services Srl è la Rear Multiservice Group, società cooperativa torinese, che tra i suoi clienti annovera i musei del capoluogo piemontese. La società è balzata agli onori della cronaca nel 2012 quando il regista Ken Loach, in disappunto verso alcune vertenze portate avanti dai lavoratori nei confronti dell'azienda che prestava i suoi servizi anche al  Museo Nazionale del Cinema, rinunciò a ritirare il premio alla carriera al Torino Film Festival. Oggi la Rear sbarca in una delle maggiori istituzioni culturali capitoline, gestita dalla Fondazione Musica per Roma che ha come soci fondatori Comune di Roma, Camera di Commercio, provincia di Roma, Regione Lazio. "Questo cambio appalto viola le norme di legge e anche il capitolato dell'appalto" denuncia Anna De Marco, segretaria generale di Filcams Cgil di Roma Nord, Civitavecchia e Viterbo. "Nell'appalto non viene applicato il contratto nazionale ma viene semplicemente indicata una paga base di 5,37 euro lordi a cui si aggiunge una componente variabile di 1,26 euro lordi". Non solo. I sindacati denunciano un taglio orario del 50 per cento e dei permessi retribuiti che passano da 72 ore a 32, l'annullamento della 14esima, "l'assenza di una clausola di salvaguardia che porta i lavoratori al rischio di essere licenziati nel prossimo cambio di appalto". Nei giorni precedenti al 3 aprile le trattative tra l'azienda e il sindacato non hanno portato ad alcun accordo. Domani è in programma un nuovo incontro e i sindacati avvertono: "Il nostro obiettivo è il ripristino delle condizioni preesistenti, altrimenti la Rear esca dall'appalto" continua De Marco. "Stiamo parlando di lavoratori impiegati in questo servizio fin dall'inizio delle attività dell'Auditorium, stabilizzati dopo tanti anni nel 2010, disponibili 24 ore su 24. Conoscono molte lingue, sono preparati. Non è accettabile che nel tempio della cultura non si abbia rispetto per la cultura del lavoro". Il presidente della Rear Antonio Munafò, contattato da Romatoday, ha spiegato: "Domani è in programma un incontro: spero vivamente che la situazione si risolva per il meglio. Il nodo più grosso da sciogliere riguarda il dimezzamento delle ore ma questo non sarà facilmente risolvibile da momento che il ridimensionamento è previsto nel capitolato d'appalto. I dipendenti sono stati tutti riassunti ma è chiaro che l'orario non potrà essere quello di prima". In quanto alla mancata applicazione del contratto nazionale, Munafò replica: "Si tratta di un contratto aziendale che rispetta quanto previsto per legge. Anzi. Ci sono contratti firmati dai maggiori sindacati italiani che presentano valori più bassi di quanto da noi proposto. Vorrei precisare, inoltre, che la paga oraria non è di 5,37 euro ma di 7,16 euro ed è composta di due parti". I sindacati si sono appellati alle istituzioni affinché aprano un tavolo di trattativa. "Se così fosse siamo naturalmente disponibili a prendere parte per spiegare le motivazioni che abbiamo già illustrato anche ai sindacati". Sia la sindaca di Roma, Virginia Raggi, sia il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si sono interessati del caso. Il governatore, ieri, ha fatto sapere di aver manifestato "ai vertici della Fondazione Musica per Roma la mia preoccupazione e ho chiesto di produrre tutti gli atti necessari affinchè si vada incontro alle apprensioni che si sono generate dopo l'assegnazione del nuovo bando di gara". Poi aggiunge: "Se le notizie lette in questi giorni sulla vicenda fossero confermate, infatti, non potrei condividere la strada intrapresa, con un contratto d'appalto che non sembrerebbe tutelare nella loro pienezza i diritti dei lavoratori".

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Dopo caso Salaria buche monitorate

(Fonte: www.ansa.it)
Il comando della polizia locale ha avviato un monitoraggio della situazione buche a Roma dopo i disagi di ieri sera su via Salaria dove decine di auto sono state danneggiate da alcune voragini aperte sull'asfalto. Sono state allertate le pattuglie dei vigili di tutti i gruppi e sono in corso i controlli, in particolare lungo le strade in cui ieri era stata segnalata la presenza di buche. Circa 50 le segnalazioni di auto danneggiate ieri in via Salaria, di queste una quindicina quelle che si sono fermate per l'accertamento danni da parte dei vigili sul posto. "Sul rischio idrogeologico non sono preoccupato per Roma ma per tutta Italia, dal primo giorno del mio mandato – ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti – Per la prima volta abbiamo un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, abbiamo finanziato alcuni miliardi alla Regioni per intervenire. Ci vuole tempo. Oggi abbiamo il piano, le priorità, le risorse, alcuni cantieri aperti. Roma rientra nella problematica a livello nazionale".

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Roma, auto si ribalta sulla Salaria: due donne ferite in codice rosso

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Salaria senza tregua: dopo l'inferno buche scoppiato nella serata di ieri sulla strada romana un'auto si è ribaltata all'altezza del civico 1020. Sul posto vigili del fuoco e ambulanza. Nell'incidente sono rimaste ferite due donne, trasportate in codice rosso al Sant'Andrea e al Villa San Pietro: avrebbero riportato numerosi traumi su tutto il corpo. Sul posto le pattuglie del terzo gruppo Nomentano. 
Secondo quanto si è appreso dai vigili, lo scontro non sarebbe stato causato dalle buche.

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Roma, presi i ladri di moto del centro storico: 6 arresti, 12 indagati

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Erano specializzati nel furto di moto nel centro storico di Roma e si occupavano anche di spaccio di droga: sei persone sono state arrestate (4 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) all'alba dai carabinieri della Compagnia Roma Centro. Altre 2 persone sono state sottoposte all'obbligo di presentazione in caserma con obbligo di dimora nel comune di Roma e di permanenza in abitazione in orari notturni. Agli indagati, in totale 12, sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al furto, ricettazione e riciclaggio di motoveicoli, nonché spaccio di sostanze stupefacenti.

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L'ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Roma, a conclusione di una complessa attività investigativa denominata «Grand theft moto», con il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti , diretto dal Procuratore aggiunto Lucia Lotti, che ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di tutti gli indagati a vario titolo emersi dalle investigazioni.

L'indagine, avviata nel mese di dicembre del 2016, dai carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, è scaturita dall'analisi delle denunce acquisite aventi come oggetto il furto di motoveicoli e da alcuni arresti in flagranza di reato eseguiti dagli stessi Carabinieri nel centro storico di Roma.

Nello specifico, le numerose denunce di furto presentate dalle vittime ai Carabinieri di San Lorenzo in Lucina, avevano come comune denominatore luogo, fascia oraria dalle 10 alle 12, e soprattutto il modello di moto, Honda SH. Partendo inizialmente dall'analisi dei tabulati del traffico telefonico, incrociando i dati estratti con le denunce di furto acquisite, le indagini hanno consentito di individuare in breve tempo il potenziale ladro di almeno 11 moto.

I successivi sviluppi investigativi, resi possibili grazie anche alle attività tecniche di intercettazione telefonica nonché dai tradizionali servizi di osservazione, controllo e pedinamento svolti, hanno consentito di disarticolare l'odierno gruppo criminale, composto dai 12 indagati, 6 dei quali agivano in stabile associazione tra di loro, nel furto, ricettazione, smontaggio e quindi riciclaggio dei motoveicoli asportati mediante l'utilizzo di transponder, centraline modificate e chiavi alterate.

Nel corso delle indagini è poi emerso il coinvolgimento dei complici e di altri soggetti gravitanti attorno agli stessi, dediti allo spaccio al dettaglio di cocaina e hashish. Durante le indagini i militari hanno arrestato altre 7 persone, in flagranza di reato (6 per spaccio di stupefacenti e 1 per furto di motoveicolo); denunciate in stato di libertà 2 persone per ricettazione e riciclaggio di motoveicoli; segnalate al Prefetto altre 2 persone, in qualità assuntori di stupefacenti; denunciate in stato di libertà 2 persone per ricettazione e riciclaggio di motoveicoli; sequestrato centinaia di dosi di hashish e cocaina; sequestrato e restituito moto e parti di esse rubate. In solo 3 mesi di indagine, si è proceduto ad investigare su decine e decine di furti di moto, quasi tutti commessi nel centro storico della Capitale.

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Casilino, arrestate quattro persone con l’accusa di detenzione e spaccio

Intervenuti per una segnalazione di lite animata tra donne, in un appartamento in via Barrali, gli agenti del commissariato Casilino e del Reparto Volanti si sono trovati davanti ad un’insolita scena: quattro coinquiline, originarie del Gambia, che discutevano animatamente cercando di appropriarsi di una busta in plastica, con all’interno barattoli in vetro pieni di crema di nocciole; a terra diverse banconote sparse, per un totale di 390 euro. Insospettiti da questa situazione, i poliziotti hanno svuotato i contenitori trovando 6 involucri in cellophane pieni di eroina, per un totale di 700 grammi, ed una busta con quattro dosi di marijuana. C.F., 29 anni, J.B., 25 anni, S.P., 24 anni e Y.H., 22 anni, sono state arrestate per detenzione e spaccio, in concorso, di sostanze stupefacenti.

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Attività di ripulitura nella Pineta di Castelfusano e delle Acque Rosse

 A seguito di  una specifica attività di controllo effettuata dai Carabinieri dalla Stazione Forestale di  Ostia e della conseguente segnalazione all'Autorità Giudiziaria nonché  ai competenti organi amministrativi preposti, nei giorni scorsi  il Municipio X  e  l’Ufficio di Gestione  della Riserva Naturale Statale  del Litorale Romano hanno avviato varie bonifiche  di siti degradati oggetto di abbandono di  rifiuti. Le attività di ripulitura, effettuate avendo cura di non danneggiare il soprassuolo vegetale,  hanno interessato la rimozione di notevoli quantitativi di  rifiuti urbani e speciali presenti in  aree boscate della Pineta di Castelfusano  e  nella Pineta delle Acque Rosse, zone tutte ricadenti nella Riserva Naturale Statale  del Litorale Romano.
 

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Famiglie e studenti contro il Comune: «Giù le mani dalla nostra piazzetta al Colosseo»

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

«Giù le mani dalla nostra piazzetta» gridano studenti grandi e piccini per difendere l'area pedonale di Largo Agnesi, di fronte al Colosseo. E lo gridano anche le mamme e i papà che non vogliono rinunciare allo spazio protetto davanti all'Istituto comprensivo di via delle Carine che diventerà carrabile dopo l'approvazione di una delibera di giunta di luglio con la quale si decide di avviare, oggi, i lavori per spostare l'area interdetta alle auto nella zona proprio di fronte all'Anfiteatro Flavio e creare quelle che l'assessore Meleo ha ribattezzato le Terrazze del Colosseo.
«La sindaca Raggi vuole creare una zona pedonale a favore solo dei turisti e del commercio a scapito dei nostri bimbi», spiega Claudia Adduce presidente del consiglio d'istituto, che tiene a precisare di non essere contraria alla creazione delle terrazze «ma in aggiunta e non in sostituzione dell'area pedonale antistante la scuola dell'infanzia».
Largo Agnesi è stato pedonalizzato nel 2007 (giunta Veltroni) «e da allora è diventato un'area di sicurezza e svago per i piccoli della scuola e non solo – spiega Adduce -, anche gli studenti del liceo Cavour ne usufruiscono perchè l'interdizione al traffico evita gli attraversamenti, molto difficoltosi per la mancanza di marciapiedi».
In meno di una settimana sono state già raccolte 1.319 firme inviate alla sindaca Virginia Raggi perchè riveda il progetto. «È follia pensare di eliminare questo spazio utilizzato dai bimbi – chiosa la presidente del I municipio Sabrina Alfonsi – e poi le macchine dovrebbero stare lontane dalle finestre delle scuole oltre al fatto che nel nostro municipio gli istituti spesso non hanno aree proprie per lo svago e neanche come zona di raccolta in caso di evacuazione».

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Furto alla Coop: rubano bancomat dopo spaccata, poi bruciano auto sul Raccordo

(Fonte: www.romatoday.it)

(di Mauro Cifelli)Come nei film hanno prima spaccato la vetrata del supermercato con due automobili usate come "ariete", poi hanno caricato il bancomat della Coop della via Laurentina su un terzo furgone e sono fuggiti. Al fine di far perdere le proprie tracce e rallentare le ricerche delle forze dell'ordine hanno quindi abbandonato una una Fiat Multipla sul Grande Raccordo Anulare e gli hanno dato fuoco, proseguendo la fuga a bordo di una Fiat Punto ed un furgone Volkswagen. E accaduto sabato notte in un supermercato di Fonte Ostiense. 
Spaccata alla Coop di via Laurentina
In particolare la banda ha preso di mira la Coop del Laurentino arrivando fuori dall'ingresso del supermercato con due auto ed un furgone. Spaccata la vetrata dell'esercizio commerciale è scattato immediatamente l'allarme dell'esercizio commerciale collegato alla centrale operativa delle forze dell'ordine. Nonostante il fragore i ladri sono riusciti in maniera rapida a caricare il dispositivo Atm sul furgone e a darsi alla fuga prima dell'arrivo degli agenti del commissariato Esposizione e del Reparto Volanti di polizia. 
Auto bruciata sul Grande Raccordo Anulare
A mettere la polizia sulle tracce dei ladri la stessa banda che subito dopo aver preso il Grande Raccordo Anulare ha abbandonato sullo stesso Gra una delle due auto utilizzate per compiere il furto e gli ha dato fuoco. Segnalato l'incendio in carreggiata interna, altezza uscita 25 via Laurentina, gli agenti hanno appreso il possibile luogo dove la banda si stava dirigendo ed hanno concentrato le ricerche dei fuggitivi alla vicina baraccopoli di Castel Romano. All'interno del campo rom hanno poi trovato parcheggiato in un luogo isolato un furgone Volkswagen corrispondente a quello segnalato da alcuni testimoni sul luogo della spaccata. Risultato rubato sul mezzo, che aveva il motore ancora caldo, erano presenti dei graffi recenti sulla carrozzeria. 
Furgone trovato nel campo di Castel Romano 
Rinvenuto il Volkswagen i poliziotti hanno quindi cominiciato le ricerche della banda all'interno del campo di Castel Romano.  All'interno di un container della baraccopoli i poliziotti hanno poi rinvenuto guanti, scaldacollo ed alcune banconote, verosimilmente contenute nel bancomat asportato alla Coop. Sequestrato il furgone ed il materiale trovato nel modulo usato come deposito, gli agenti hanno acquisito le immagini di videosorveglianza della Coop a caccia di elementi utili a risalire ai ladri, attivamente ricercati dalle forze dell'ordine. Da quanto si apprende un testimone potrebbe aver ripreso con un video parte del furto. Sia le auto usate per la spaccata che le targhe applicate sulle stesse sono risultate rubate. 
Preoccupati per la sicurezza dei lavoratori
Il furto consumato alla Coop ha trovato il commento di Francesco Iacovone, membro dell'esecutivo nazionale dei Cobas che ha manifestato preoccupazione per i lavoratori

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Roma, pulizia strade e raccolta rifiuti: città bocciata dall’Agenzia dei servizi

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Roma bocciata in pulizia di marciapiedi e strade e in raccolta di rifiuti.  «La valutazione che i romani danno alla qualità del servizio di igiene urbana fornita da Ama (qualità percepita) è ancora al di sotto degli standard. Il voto più alto, in una scala da uno a dieci, è quello dato ai centri di raccolta 5,71; 5,05 va al contact center di Ama (nonostante il gestore abbia rispettato gli standard e risponda a quasi tutte le chiamate in molto meno di due minuti); 4,84 alla raccolta porta a porta; 4,05 alla raccolta stradale. Le valutazioni più basse vanno alla pulizia di strade e marciapiedi (3,51), all'igiene intorno ai cassonetti (3,19) e alla scarsa presenza dei cestini (3,17)». Lo comunica l'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale che ha concluso i lavori del Focus sull'igiene urbana a Roma. «Ne emerge un quadro fatto di luci e ombre – la sintesi che fa l'Agenzia – sul cui sfondo una popolazione trasversalmente scontenta esprime giudizi non lusinghieri e non riesce ancora a percepire i primi positivi segnali di cambiamento: come la diminuzione delle tariffe dopo tredici anni di aumenti, il miglioramento di alcuni indicatori e l'avvio di un nuovo processo di raccolta (il cui esito, attualmente, non è ancora apprezzabile, in assenza dell'indicazione dei modi e dei costi della sperimentazione)». «Sul fronte della qualità erogata, la qualità raggiunta dall'azienda rispetto agli obiettivi del contratto di servizio, l'indagine ha rilevato che la maggior parte degli obiettivi contrattuali non sono stati raggiunti – si legge in una nota -. Il 69% delle vie di Roma risulta sufficientemente pulito, infatti, a fronte dell'obiettivo del 91%. Simile a questo andamento quello del decoro intorno ai cassonetti, sufficiente nel 65% dei casi rispetto a uno standard dell'86%. Largamente positivi, invece, i dati sulla funzionalità e la fruibilità dei cassonetti. Riguardo alla funzionalità, quelli dedicati alla raccolta di carta, plastica-metallo e organico, con standard del 95%, 98% e 99%, superano persino l'obiettivo stabilito dal contratto, 87%».

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Chiesti 87 mln risarcimento a Cerroni

(Fonte: www.ansa.it)
Un risarcimento per oltre 87 milioni di euro è stato chiesto dalle parti civili nel processo che vede imputato a Roma, l'ex patron della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, accusato con altri di associazione a delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti. Nel corso dell'udienza di oggi il Ministero dell'Ambiente ha chiesto un risarcimento di 35 milioni di euro. Dal canto loro la Regione Lazio e il Comune di Roma hanno sollecitato una richiesta di danni rispettivamente di 30 milioni e 22 milioni.