(Fonte: Corriere della Sera, Giuseppe di Piazza) – Don Winslow, il più grande scrittore statunitense di noir, non sa dove sia San Basilio. Ma è come se lo sapesse. Quando ha scritto The Force (in Italia, Corruzione), che gli è valso per la prima volta l’ingresso tra i best seller del New York Times, Winslow ha immaginato un gruppo di poliziotti bianchi di Harlem talmente avidi da mettersi al totale servizio di un potente trafficante di droga. Nel romanzo, la gang protegge il boss, lucra sulla sua droga, e gli fornisce in anticipo tutte le informazioni utili a eludere le indagini dei colleghi non corrotti. Esattamente come a San Basilio, solo che il boss romanesco, il cinquantenne Carlo D’Aguano, non ha niente di esotico, non ha killer caraibici ai suoi ordini, non si veste come un rapper, non ha diamanti incastonati nei denti, ma, esattamente come ad Harlem, lucra su tutto ciò su cui si può lucrare: dalla droga al pizzo, dall’usura alle illegalità minime. Le attività della gang di poliziotti corrotti, secondo la procura, andava avanti da tempo. Il romanzo di Winslow è uscito l’anno scorso. E potete scommetterci, i sei agenti corrotti non l’hanno letto: altrimenti avrebbero scoperto che, tradendo i buoni, si fa sempre una brutta fine. Ad Harlem, New York, così come a San Basilio, Roma.
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San Basilio come Harlem: poliziotti al servizio del narcotrafficante
