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Cronaca

Roma, truffa sui celiaci: ai domiciliari leader di Forza Nuova

(Fonte: Corriere della Sera, di Ilaria Sacchettoni) – Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova, promotore del movimento «Roma ai romani» e di manifestazioni anti-immigrati dal Trullo al centro storico, è finito ai domiciliari per truffa e falso. Tra una ronda e un presidio contro gli stranieri aveva dato il via ad alcune rivendite di prodotti per celiaci, la «Celiachia world», la «Biogluten» e la «Celiachia e benessere» che, nel 2017, avevano incassato 1 milione e 349mila euro di rimborsi regionali per gli intolleranti al glutine. Quei rimborsi, secondo il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Alberto Pioletti, sarebbero stati ottenuti presentando buoni contraffatti, imitazioni (approssimative) dei bonus attraverso i quali le aziende sanitarie locali erogano contributi a pazienti affetti da celiachia. Una truffa elaborata ipotizzando l’assenza di controlli. Alla luce della militanza un dubbio è lecito. Che i soldi servissero a finanziare i battage di Castellino? Al momento è giusto un’ipotesi.

Con il leader di Forza Nuova è stato arrestato anche l’imprenditore Giorgio Mosca, suo collega nella vendita di prodotti specializzati. Alle origini degli approfondimenti la denuncia di Loredana Vasselli, direttore della vigilanza Farmacie e depositi della Roma B. Siamo ai primi di novembre 2017 e la dirigente si presenta in procura con una copia dei ticket rimborsati. Visti da vicino, quei foglietti, paiono dei fac-simile: «Si trattava — è ricostruito nell’ordinanza di misure cautelari della gip Monica Ciancio — di buoni presentati in fotocopia, con lo stesso codice a barre (che invece avrebbe dovuto essere sempre differente) e con modifiche eseguite a penna in corrispondenza di alcuni campi». Ricapitolando, la manager pubblica si trova di fronte a una scoperta inquietante. Da un lato ci sono i soldi erogati dalla Asl (centinaia di migliaia di euro) dall’altra ci sono dei buoni evidentemente manipolati. La Vasselli informa gli investigatori che a loro volta delegano approfondimenti ai carabinieri del Nas.

La Asl apre i propri registri, spunta fuori altro: in quei buoni ci sono «incongruenze fra l’età del paziente e il suo codice fiscale nonché fra il numero del buono e il mese di riferimento, (sono, ndr) privi del numero progressivo e dell’età dell’assistito, con grafica, timbri e numerazioni difformi da quelli originali, uso di inchiostri di colori diversi, duplicazioni dei medesimi buoni e intestazione e assistiti di altri distretti». In qualche caso il ticket riporta il timbro di una dirigente che dal 2015 non è più in servizio. Delle contraffazioni evidenti. É solo una prima scoperta. Gli investigatori non fanno in tempo a ricostruire le origini di quella srl (la «Celiachia a benessere») che ha appena incassato dalla Roma B centinaia di migliaia di euro ed ecco che altri dirigenti di altre asl bussano in procura. Partono verifiche sui pazienti celiaci che però disconoscono le loro firme. Si ricostruisce, allora, la genesi delle srl e viene fuori che il capitale con cui sono state costituite è pari a 1 euro. Nel frattempo Castellino e Mosca continuano a esigere rimborsi sulla base dei soliti stravaganti buoni. Ma le asl bloccano il pagamento e i due finiscono sul registro degli indagati.