(Fonte: www.repubblica.it)
(di Valentina Lupia) – In un angolo Gianna e Rosalba commentano le foto dell'ultima festa, mentre alle loro spalle Giordano e Mario ricordano le risate di quella sera quando, tra una partita di burraco e l'altra, i seicento anziani iscritti al centro "Pierino Emili" a Collina della Pace, a borgata Finocchio, nel VI municipio, si sono lasciati andare tra balli e giochi di gruppo. Da un'altra parte, invece, Raffaele sta giocando col nipotino: non è stato preso al nido e così lo porta con lui, ma già promette bene con le bocce.
D'altronde qui sono tante le iniziative che coinvolgono tutta la borgata, dai bambini ai ragazzi, fino ai loro genitori: i pomeriggi, dopo la scuola, i piccoli giocano e fanno i compiti tutti insieme, seguiti da qualche ex docente in pensione, mentre i ragazzi fanno due chiacchiere e giocano a carte e ascoltano musica. Una realtà da sogno, insomma, con anziani che quotidianamente, da aprile 2016 (in seguito a una delibera dell'ex presidente Marco Scipioni di febbraio), vivono questi spazi, dopo un trasferimento da quelli vecchi di via Massa Silani. "Che sì, presentavano dei problemi strutturali – spiega il presidente M5S, Roberto Romanella – ma probabilmente è stato un "marchettone" politico della giunta uscente" . Un modo per "comprarsi" qualche voto per le elezioni che sarebbero arrivate di lì a breve, insomma.
Secondo il minisindaco 5S, infatti, il centro di Collina della Pace è stato pensato come un locale polivalente, per la popolazione da 0- 99 anni. Non come un "semplice" centro anziani, insomma: per questo, ora che coi fondi municipali gli spazi di via Massa Silani sono stati rimessi a nuovo, i pensionati devono tornare dove erano prima. Questo, "nonostante le iniziative che organizziamo per tutta la comunità, per i bambini, per i ragazzi, per le coppie" , spiega Carmela, senza contare che "in tutti e seicento non entriamo nei vecchi locali, troppo piccoli. Un problema anche per chi ha problemi di deambulazione".
La lettera di sfratto è già arrivata ed entro pochi giorni i pensionati dovranno lasciare i locali di Collina della Pace. "Ma noi da qua non ce ne andiamo – dice arrabbiato Franco Grimolizzi, presidente del centro – non siamo pacchi postali e gli anziani non si trattano così, faremo di tutto per proteggere questa realtà che abbiamo costruito con sforzi, sacrifici e passione" . Tutti e seicento, infatti, non si sono fatti problemi a tirare fuori i loro risparmi per far ricorso al Tar, chiedendo la sospensione del provvedimento. "Prendo poco di pensione – dice Massimo, appena arrivato nel centro dopo essere andato a prendere la nipotina a scuola – ma farei di tutto pur di non andare via: organizziamo eventi per tutti, non facciamo nulla di male, ci prendiamo cura degli spazi, falciamo l'erba, pitturiamo i muri, animiamo la zona".
"Aspetteremo la decisione del tribunale – aggiunge il minisindaco Romanella – ma probabilmente verrà respinta" , dice con tono convinto. "Ma sarebbe una sconfitta per la città – sottolinea Matilde Spadaro, già assessore del municipio VI – sono e sarò al fianco di queste seicento persone, è una battaglia di giustizia e civiltà. Il quartiere l'hanno costruito loro e meritano ben altro rispetto".