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Cronaca

Roma, disastro buche, la Corte dei Conti indaga su 5 anni di gare e appalti

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Lorenzo D'Albergo) – Il disastro delle buche di Roma è riassunto nelle due pagine con cui ieri la procura della Corte dei Conti ha ordinato alla guardia di Finanza di fare luce nei meandri del Simu. La nuova inchiesta dei pm di viale Mazzini punta infatti al cuore del dipartimento capitolino dei lavori pubblici, la stazione appaltante che da sola gestisce una buona metà del budget comunale e, soprattutto, la manutenzione dell’asfalto della grande viabilità. Ce ne sarà anche per i municipi, visto che l’inchiesta riguarda l’intera rete stradale capitolina, 8.800 chilometri di crateri e voragini killer.

Il primo obiettivo dei magistrati contabili è ricostruire con puntualità l’assetto degli affidamenti e delle gare degli ultimi cinque anni. Compresi, quindi, gli ultimi due a marchio M5S. La procura si attende un "quadro analitico" e ben dettagliato che riesca a mettere in fila — impresa titanica — appalti esterni e lavori in proprio, gli stanziamenti iscritti a bilancio e i fondi effettivamente spesi.

Il primo passo servirà a ricostruire la storia dei bandi per la manutenzione stradale e per dare una lettura più efficace del dato sui risarcimenti versati da Assicurazioni di Roma agli automobilisti e agli scooteristi romani negli ultimi 12 mesi. Le buche, gli avvallamenti e le radici che si intrufolano sotto l’asfalto sono costate 3.980 richieste di risarcimento nel 2015, 3.920 l’anno seguente e 3.975 nel primo anno a intera conduzione grillina, il 2017. Oggi, in media, la mutua del Campidoglio tratta quasi 90 casi al giorno. Conversione in euro: nel 2016 AdiR ha liquidato per conto di palazzo Senatorio rimborsi per circa sette milioni di euro. L’obiettivo della Corte dei Conti in questo caso è determinare la quota di risarcimenti pagati ma non coperti dalla polizza.

Terzo step. Le fiamme gialle dovranno passare al setaccio ogni singolo bando per individuare ritardi ed eventuali omissioni nella stipula dei contratti tra il Campidoglio e le aziende. Controllando, dunque, che l’iter amministrativo sia stato seguito per filo e per segno dai dirigenti e dai funzionari del Simu, senza anomalie e opacità nell’aggiudicazione dei lavori.

Il capitolo conclusivo è invece tutto dedicato ai possibili sprechi. In particolare, nel mirino della procura contabile e dei finanzieri finiranno i gettoni extra pagati ai manager capitolini per partecipare alle sedute di gara a fronte di ritardi conclamati e riunioni saltate per raffreddori last minute. Due i casi che hanno fatto saltare sulla sedia i pm: il caso della gara per la sorveglianza stradale, il bando a cui ha partecipato anche Anas ma che dopo un anno non è stato ancora assegnato, e il recente quadruplo niet firmato Anac alle gare per la manutenzione delle caditoie e della segnaletica, peraltro finanziate con i vecchi fondi del Giubileo della Misericordia.
La caccia ai danni causati da anni di incuria è partita, mentre a breve arriverà il rinvio a giudizio per i 16 dipendenti del Comune che, tra il 2012 e il 2014, hanno intascato tangenti per 450mila euro per “aggiustare” gare per 14 milioni.