«La Regione Lazio nell’attività dei controlli sull’appropriatezza delle prestazioni di riabilitazione sta applicando un Decreto, il 40 del 2012, varato dalla precedente struttura commissariale, che ha avuto numerose pronunce favorevoli da parte del Consiglio di Stato in relazione alle modalità applicative e alla retroattività. L’attività dei controlli è imprescindibile e non è possibile ipotizzare o fare passi indietro. L’ammontare delle sanzioni per inappropriatezza delle prestazioni erogate elevate verso le strutture accreditate nella riabilitazione è stato di 33 milioni di euro nel 2012 e di 22 milioni di euro nel 2013. Queste annualità sono già state valorizzate. Siamo in attesa delle valorizzazioni relative agli anni successivi che presentano comunque un trend in progressiva riduzione per una migliore appropriatezza. Sono pertanto destituite di ogni fondamento le cifre e i numeri diffusi oggi. Per altro questa Amministrazione ha riformato il sistema dei controlli con l’intento di migliorare l’appropriatezza delle prestazioni proprio a partire dal nuovo decreto 218 dell’8 giugno 2017 i cui effetti si vedranno nei prossimi esercizi. Di recente, come ricordato nella requisitoria del Procuratore regionale nell’ultimo giudizio di parifica dinanzi alla Corte dei Conti, “Il Servizio sanitario regionale ha ottenuto il ristoro da parte di una clinica privata della somma di oltre 30 milioni di euro, per aver erogato prestazioni riabilitative di qualità inferiore a quelle previste dal Ministero della Salute. La sfida dell’appropriatezza deve essere un obiettivo comune per migliorare le cure e utilizzare al meglio le risorse pubbliche». Lo comunica in una nota la Regione Lazio.
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Regione Lazio:”Su appropriatezza delle prestazioni di riabilitazione non si torna indietro”