Il fenomeno della violenza sulle donne riguarda tutte e tutti, perché spesso avviene proprio nelle case, ossia in luoghi familiari. Il primo passo, quindi, è prenderne coscienza. La Regione Lazio è in prima linea su questa grande battaglia di civiltà, con forza e con un impegno mai visti in precedenza. Non solo dal punto di vista legislativo, con una legge all’avanguardia in Italia, ma anche con una serie di azioni concrete, per combattere questa battaglia non solo a parole. Stanziato 1 milione di euro per il bando rivolto agli enti locali per ampliare la rete dei centri antiviolenza a tutte le province. Complessivamente le strutture in tutto il Lazio passeranno da 14 a 25. La Regione sta inoltre sostenendo percorsi di inserimento al lavoro per le donne che hanno subito violenza. Previsto anche un aiuto agli orfani figli delle vittime di femminicidio ed iniziative rivolte anche agli uomini per rompere una cultura che per anni ha ignorato i veri protagonisti di questo fenomeno aberrante. «La vera risorsa che abbiamo è una rivolta culturale, una comunità che ragiona e reagisce. Si comprenda che tutti possiamo fare qualcosa, senza delegare a qualcuno che interverrà. Non mi ha mai convinto definire mostro l’autore della violenza. È adatta a definire la rabbia, ma significa anche distinguerlo da noi. Invece chi compie una violenza è padre, fratello, vive tra noi. Serve una riflessione affinché gli episodi di violenza vengano marginalizzati». Questo ha detto il presidente Nicola Zingaretti.
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Regione Lazio contro la violenza sulle donne
