C'è stata poco fa un'intesa alla Camera dei deputati sul "revenge porn". C'è stato il "si" unanime all'istituzione del codice rosso. Il voto è stato accolto da un applauso e standing ovation. Chiunque diffonde immagini o video a sfondo sessuale, destinati a rimanere privati, è punito con la reclusione da 1 a 6 anni. La pena è aumentata quindi soprattutto per chi era legato alla persona affine. Storicamente è, infatti, un ex compagno a diffondere questi video. In questi casi quindi il reato è punito ancora più pesantamente. La pena viene aumentata se il danno viene fatto ad una persona in stato di gravidanza o in condizioni di minoranza fisica o psicologica. Ad esultare è stata l'ex Presidente della Camera Laura Boldrini. La settimana scorsa molte deputate dell'opposizione avevano occupato l'aula per sollecitare ad arrivare all'intesa su questo reato.
La Lega ha ritirato la proposta sulla castrazione chimica per i colpevoli di violenza sessuale. Il Ministro Bongiorno ha detto che era un emendamento non condiviso dal Movimento Cinque Stelle e che preferiscono andare avanti compatti.
Tante le vittime di femminicidio a Roma, recentemente la vicenda di Desiree Mariottini che ha sconvolto la città. Il dna incastra i tre aguzzini. La giovane è stata prima drogata e poi stuprata.
Dibattiti aperti sul tema del codice rosso perchè, come sottolineato da Paola Guerci, si spera che la magistratura sia dotata di fondi e anche la sanità che deve curare le donne in difficoltà.
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Reato di “Revenge porn”: “si” unanime della Camera
