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Cronaca

Paolo Borrometi negli studi di Radio Roma Capitale

Paolo Borrometi, giornalista che, da agosto 2014, a causa delle continue minacce e dopo l'incendio della porta di casa, vive sotto scorta dei Carabinieri, è venuto ospite negli studi di Radio Roma Capitale. Intervistato da Jacopo Nassi, Borrometi ha affermato con coraggio di aver continuato a fare sempre il suo lavoro di giornalista, nonostante le minacce arrivate dalla mafia. Sulla situazione attuale italiana e sugli eventuali cambiamenti che ci sono stati, il giornalista ha affermato: "Nessuno è al di sopra della legge, si è innocenti fino al terzo grado. In questo periodo ci sono stati varie sentenze che comprovano l'esistenza di gruppi mafiosi (vedi sentenza agli Fasciani e agli Spada) e poi la condanna per i Casamonica nei confronti dell'aggressione avvenuta al Roxy Bar verso una disabile. Si definiscono "uomini d'onore" e poi aggrediscono una disabile. Lo Stato c'è e anche con forza. Se nelle periferie c'è criminalità vuol dire che non c'è lo Stato e le associazioni mafiose si sostituiscono a questo vuoto". 
Sulla situazione di Roma, Borrometi ha affermato: "Siamo una capitale europea straodinaria, ma che ormai è ai limiti della decenza. Cambiano i Governi e le Amministrazione e la situazione sembra non migliorare. Roma vive una stato comatoso".
Borrometi ha parlato anche dell'aggressione avvenuta all'Axa ai danni di Manuel Bortuzzo: "A questo giovane va il più grande abbraccio e vicinanza. Una centrale di spaccio della città è situata ad Acilia. In molti sanno, ma pochi denunciano". 
Sullo stato della sanità pubblica: "Viene vista come un favore e non come un diritto 
Borrometi ha anche parlato di politica nazionale: "I valori si stanno invertendono: il Movimento Cinque Stelle perde voti e la Lega li aumenta. E' un momento molto complesso. Io sono per la democrazia e credo che sia giusto che loro governino".
Infine un massaggio rilasciato dal giornalista: "Non perdere mai la speranza. Non smettetevi di indignarvi. Se le cose vanno male, non è detto che andranno sempre peggio. Aiutate noi giornalisti a fare inchieste sul campo. Noi siamo un punteruolo messo nel fianco di chi governa. Il giornalismo è il miglior modo per garantire una democrazia matura. Sognare conviene, anche se non si realizzano ma si sfiorano sempre, è opportuno continuare su questa strada. Spero di tornare presto negli studi di Radio Roma Capitale".