A Radio Roma Capitale Cristiana Paciocco, consigliera comunale e membro della commissione Politiche Sociali e Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio, si sono espressi sulla questione dello sgombero di Camping River, sospeso dalla Corte di Strasburgo.
La consigliera comunale, convinta del lavoro dell’amministrazione, sottolinea la decisione del Campidoglio di continuare con il piano varato dal Comune: “Noi – sostiene la consigliera del M5S – abbiamo le idee molto chiare: abbiamo un piano che sta procedendo da un anno e che è stato riconosciuto anche a livello europeo. La corte ha chiesto solo l’invio della documentazione sul lavoro prodotto sul campo e sulle soluzioni alloggiative. Per quanto ci riguarda, si arriverà all’allontanamento delle persone al fine di garantire la salute di tutti. I campi, infatti, sono diventati veri e propri ghetti ed è proprio lì vengono che vengono quotidianamente violati i diritti umani. Noi stiamo violando alcun diritto umano".
Di parere opposto, invece, è il presidente dell’associazione 21 luglio. Stasolla, infatti, ha evidenziato che la Corte Europa interviene con molta oculatezza: “Strasburgo interviene in casi di eccezionale gravità. Nel caso specifico, la Corte è intervenuta su richiesta dell’Associazione 21 Luglio su 3 punti specifici. Sono state richieste delucidazioni su come è avvenuto il superamento dell’insediamento, sulle ragioni del successo e sulle soluzioni abitative proposte: lo sgombero è stato solo sospeso per ora, solo se ritiene che ci possano essere realmente violazioni dei diritti umani. Entro le 12:00 di oggi il Comune dovrà fornire i documenti alla Corte”.
L’amministrazione comunale ha deciso recentemente di prorogare la scadenza dell’adesione al Piano: "Per aderire, serve coraggio. Ma chi lo ha fatto può valutare la bontà delle misure – spiega Cristiana Paciocco – che sono finalizzate all’inclusione sociale. Per esempio, ci sarà aiuto nella ricerca dell’alloggio, che è un passo difficile, visto che sono in molti ad avere pregiudizi sui Rom. Sostegno verrà prestato anche nell’inserimento lavorativo attraverso la formazione. Serve un percorso – specifica Paciocco – che includa tutto il nucleo familiare e che migliori la qualità della vita. E’ stata accertata la totale inadeguatezza della vita all’interno dei campi. Abbiamo cercato di incrociare le potenzialità delle persone con le nostre politiche. In questo senso, una delle iniziative che ha creato maggiormente dibattito è la possibilità di rientro assistito. Su questo punto, la Paciocco ha voluto sottolineare la ricerca di forza lavoro esistente in Romania. "La cosiddetta "terza via”, però – dice il presidente dell’Associazione 21 Luglio – ha riguardato 14 persone. Si prendono solo in giro i cittadini e la situazione non viene risolta. Inoltre, le soluzioni alloggiative sono inadeguate: nessuno affitterà a persone senza reddito sulla base della promessa di un incentivo del Comune: c’è molta sfiducia: i membri del campo si sentono derisi.
La Paciocco, ha parlato anche del supporto necessario da parte del governo e del ministro Salvini, il quale è sembrato porsi non proprio sulla stessa linea dell’amministrazione Raggi: "Dal governo, ci aspettiamo supporto: questo è l’unico percorso possibile per arrivare alla chiusura dei campi”. Rispetto a questo, Stasolla specifica le conseguenza del patto di governo tra Lega e M5S sulla questione Rom a Roma: “E’ iniziato un processo di salvinizzazione della giunta Raggi. Se dichiarata l’unità di intenti, tale rapporto sarà consolidato e sappiamo benissimo che la soluzione per Salvini è la ruspa. La sindaca Raggi potrebbe anche prendere le distanze, ma notiamo che da aprile in poi, la questione di Camping River è peggiorata moltissimo.
I prossimi campi ad essere chiusi, secondo il piano, saranno quelli della Barbuta e della Monachina al VII Municipio: "Le procedure sono a buon punto – dice la consigliera del M5S – Avremo tempi più ampi rispetto a Camping River: ci vorranno 3 anni. Su quest’ultimo, infatti, abbiamo dovuto agire tempestivamente per via dell’esistenza di una situazione di emergenza. E’ stato un bel banco di prova per andare rapidamente in seguito.Su questo, Stasolla sentenzia: “L’incompetenza del M5S sbalordisce. Sulla Barbuta il bando non è ancora stato vinto da nessuno , mentre alla Monachina le operazioni non sono ancora iniziate. Prendere tempi così dilatati (3 anni) per intervenire sul superamento dei campi rom conclude Stasolla – significa non assumersi le proprie responsabilità.
Insomma, Carlo Stasolla e Cristiana Paciocco, evidentemente non sono d’accordo. Al momento non c’è molto da fare, se non aspettare la risposta di Strasburgo prima di pianificare. In ogni caso, l’incontro in giornata tra il ministro Salvini e Virginia Raggi potrebbe porre le basi per una collaborazione più stretta sugli sgomberi dei campi nomadi che il Comune di Roma vuole definitivamente superare.
In basso i podcast delle interviste… Non perderli!