Ripartire dal lavoro dignitoso. È questa l'urgenza rilevata delle ACLI di Roma. Fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria, infatti, si è delineata l'emersione di un'emergenza anche sociale ed economica e che esploderà ancora di più nei prossimi mesi andando oltre quella sanitaria, che è in fase decrescente. Per fare fronte a questa situazione fin da subito le ACLI di Roma hanno attivato una serie di iniziative tra cui un servizio di segretariato sociale telefonico al numero 06 57087051/7028 che ha già intercettato oltre 3000 richieste di aiuto da parte di persone in difficoltà per la perdita di lavoro a causa dell'emergenza COVID19, che ha maggiormente acuito situazioni già precarie e fragili, escluse dalle forme di sostegno attivate. «Sentiamo forte il grido di dolore di chi il lavoro l'ha perso – afferma Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia – a causa di questa emergenza, avendo sempre fatto i conti con il precariato e le basse tutele e ora si trova fuori delle misure di sostegno previste, di chi invece un'occupazione non l'ha mai avuta, e che in questa occasione la vede come un lontano miraggio. Ma pensiamo anche ai lavoratori autonomi e agli artigiani che a causa del coronavirus rischiano di non poter più alzare la saracinesca delle proprie attività, tutte persone che si trovavano a galleggiare in una quotidianità problematica e che adesso rischiano seriamente di affondare».
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Le ACLI di Roma a sostegno dell’emergenza lavoro
