6 aprile 1520
Muore a Roma RAFFAELLO SANZIO che era nato a Urbino nel 1483, sempre il 6 aprile. E' stato un pittore e architetto, tra i più celebri del Rinascimento italiano.
Apprese i fondamenti della pittura dal padre Giovanni Santi, attivo presso la corte dei Montefeltro, e in seguito nella bottega del Perugino.
Nel periodo umbro-senese la sua fama crebbe, grazie a opere come la "Crocifissione Gavari" (esposta alla National Gallery di Londra) e al celebre Sposalizio della Vegine, oggi conservato alla Pinacoteca di Brera, a Milano.
Il soggiorno a Firenze e l'incontro con Leonardo e Michelangelo fecero sbocciare il suo stile, teso alla rappresentazione del bello ideale, oltre i limiti della Natura, e a una resa luminosa.
Peculiarità che emergono dalla serie di Madonne, su tutte La Madonna del Cardellino, e dai numerosi ritratti.
Il periodo romano ne segnò la maturità, realizzando capolavori immortali come gli affreschi della Stanza della Segnatura, come la Scuola di Atene, e delle Stanze Vaticane.
Chiamato, dopo la morte di Bramante, a dirigere i lavori della basilica di San Pietro, progettò tra gli altri la Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo, Palazzo Jacopo da Brescia e Palazzo Alberini.
La Trasfigurazione rappresentò la summa poetica e artistica dell'artista urbinate, che morì senza completarla, nell'aprile del 1520 a Roma.
Verso la fine del 1508 per Raffaello arrivò la chiamata a Roma che cambiò la sua vita.
In quel periodo infatti papa Giulio II aveva messo in atto una straordinaria opera di rinnovo urbanistico e artistico della città in generale e del Vaticano in particolare, chiamando a sé i migliori artisti sulla piazza, tra cui Michelangelo e Donato Bramante.
Fu proprio Bramante, secondo la testimonianza di Vasari, a suggerire al papa il nome del conterraneo Raffaello, ma non è escluso che nella sua chiamata ebbero un ruolo decisivo anche i Della Rovere, parenti del papa, in particolare Francesco Maria, figlio di quella Giovanna Feltria che già aveva raccomandato l'artista a Firenze.
Fu così che il Sanzio, appena venticinquenne, si trasferì velocemente a Roma, lasciando incompiuti alcuni lavori a Firenze.
Due luoghi di Roma sono legati alla memoria di Raffaello, palazzo Barberini che custodisce il celebre ritratto della Fornarina, la donna amata da Raffaello e la villa Farnesina che conserva la storia di Amore e Psiche e Galatea dipinte entrambe da Raffaello.
(* immagine di jean louis mazieres)