28 marzo 193.
Muore a Roma l'imperatore Publio Elio PERTINACE, era successo a Commodo, siamo in un periodo storico in cui l'impero Romano versa in gravi difficoltà.
Quello di Pertinace fu un regno corto e inquieto.
Nel decennio 180 – 190, Pertinace giocò un ruolo nel Senato romano fino a che Perenne, prefetto del pretorio, non lo costrinse ad abbandonare la vita pubblica. Fu richiamato dopo tre anni in Britannia, dove l'esercito era in rivolta. Egli represse la ribellione e tornò a Roma con onore. Servì come proconsole in Africa dal 188 al 189, e dopo queste cariche, fu praefectus Urbis di Roma ed ebbe un secondo consolato come ordinario avendo come collega lo stesso imperatore (nel 192). Era prefetto della Guardia pretoriana quando Commodo fu assassinato dai propri domestici.
Devotissimo al Senato, tanto da pensare in un primo momento di cedere il trono al nobile senatore Acilio Glabrione, egli tentò di imitare i risparmi di Marco Aurelio, e si sforzò di riformare le distribuzioni di alimenti e di terre, ma si scontrò con l'antagonismo di molti quartieri. Gli scrittori antichi precisano come la guardia pretoriana si aspettasse generosi doni alla sua salita al trono, e quando furono delusi, si agitarono fino a che distribuì del denaro, spendendo dalle proprietà di Commodo, inclusi concubine e ragazzi che Commodo aveva tenuto presso di sé per il suo piacere sessuale. Scoprì all'ultimo momento una cospirazione di un gruppo che voleva sostituirlo, ma una seconda cospirazione finì con il suo assassinio da parte della guardia pretoriana che assalì il palazzo imperiale. Pertinace sembrava essere cosciente del pericolo che correva assumendo il potere: per questo rifiutò gli attributi imperiali per la moglie ed il figlio, per proteggerli dalle conseguenze del proprio assassinio.
Niccolò Machiavelli ne Il Principe sostiene che Pertinace era un amante della giustizia e della pace. Ma fu l'amore per questi ideali a condurlo alla morte. Durante l'antica Roma infatti i soldati apprezzavano molto di più i prìncipi dall'animo bellicoso che dessero sfogo alla loro rapacità.
Per mantenere il potere era dunque necessario assecondare la corruzione dei soldati cosa che l'onesto Pertinace, suo malgrado, non fece. Per questo il Machiavelli sottolinea che Pertinace è un chiaro esempio di come ci si può procurare odio anche a causa della troppa onestà in quanto nell'arte di governare bisogna essere pronti a "essere non buoni" se le circostanze lo richiedono.
(* immagine di Egisto Sani)