13 giugno 1981 Le squadre di soccorso non sono riuscite ad estrarre vivo il piccolo Alfredino Rampi dal pozzo artesiano di Vermicino in cui era caduto 2 giorni prima.
La notizia fu data al telegiornale l'11 giugno: data in cui cominciava un'estenuante e inutile corsa per salvarlo. Gli occhi di tutta Italia per 60 ore rimasero puntati sul piccolo paese di Vermicino in un tripudio di lacrime e speranze che, purtroppo, si rivelarono vane. La vicenda cambiò per sempre il modo di intendere la televisione: il dramma di Alfredino si consumò in diretta tv sotto gli occhi degli italiani e l'annuncio della sua morte, dopo vari tentativi di salvarlo, fu dato tra le lacrime dal conduttore del Tg1 Massimo Valentini.
A calarsi nel pozzo provò anche il 37enne Angelo Licheri, tipografo con un fisico minuto che, si pensava, gli avrebbe permesso di raggiungere il piccolo Alfredino e portarlo su con un'imbracatura. Un tentativo fallito, come gli altri. Dopo la morte del figlio, Franca Rampi fu ricevuta dal presidente Pertini e lo convinse della necessità di istituire una struttura nazionale che si occupasse di protezione civile: dalla tragica fine di un bimbo di sei anni nacque quindi la Protezione civile che tutti conosciamo.