Ancora un'edizione straordinaria della RomaOstia, la 43^ che ha portato oltre 10.000 entusiasti atleti a tagliare il traguardo posto alla Rotonda di Ostia. Una vera e propria festa, come tradizione che ha coinvolto atleti provenienti da tutto il mondo con la partecipazione di tantissime donne. La gara è stata dominata dalla pattuglia di atleti africani che hanno imposto il loro ritmo sin dalle prime battute. A fare l’andatura un quartetto composto da Adola e dai tre kenani, Ndorobo e Justus e Philip Kangogo che pur facendo un efficace gioco di squadra non sono riusciti a staccare il 26enne etiope il quale, dopo una fase al coperto, ha preso decisamente l’iniziativa staccando la compagnia all’altezza del 15° chilometro. Sul traguardo Adola ha chiuso in 59:18, tempo che, oltre al suo valore tecnico, ha confermato la scorrevolezza del percorso. Alle spalle del vincitore Justus Kangogo giunto in 59:31 e terzo gradino del podio per Peter Ndorobo che ha tagliato in 1:00:13. Primo fra gli italiani Riccardo Passeri, 12° al traguardo di Ostia, che ha chiuso le sue fatiche in 1:06:11, ad un passo dal suo record personale. Molto bella la gara al femminile nella quale la favorita, la keniana Glady Cherono, è riuscita a rispettare il pronostico facendo il vuoto alle sue spalle arrivando con le braccia al cielo sul traguardo nel tempo di 1:07:01. La connazionale Angela Tanui le ha fatto compagnia fino all’ultimo tratto di gara e si è piazzata alle sue spalle in 1:07:43. Prima delle italiane, settima assoluta e seconda delle europee, Rosaria Console, che ha fatto registrare il tempo di 1:12:19, prestazione che acquista ancor maggior valore se si pensa che l’atleta delle Fiamme Gialle era al rientro dopo la maternità.
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In oltre 10.000 per la RomaOstia
