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Cronaca

Il Consiglio di Stato su Trastevere «Sì» ai tavolini sulle strisce blu

(Fonte: Corriere della Sera, di Giulio De Santis) – Contro il parere del Campidoglio, il Consiglio di Stato sdogana i tavolini sulle strisce blu. La decisione riguarda, per adesso, ristoranti, bar e birrerie che si trovano in via San Francesco a Ripa, in zona Trastevere. I giudici hanno, infatti, sospeso su questa strada il piano di massima occupabilità previsto dal Municipio che impediva in assoluto lo sfruttamento dello spazio riservato alla sosta tariffaria proprio per allargare i posti a sedere all’esterno di un locale.

D’ora in avanti, dopo l’ordinanza dei giudici amministrativi di secondo grado, gli esercenti di questa strada avranno la possibilità di sfruttare i parcheggi a pagamento per sistemarci tavoli e sedie, facendo domanda agli uffici municipali. I quali non potranno più negare il rilascio sulla base della semplice presenza delle strisce. L’ordinanza del Consiglio di Stato – chiamato a decidere su ricorso proposto dalla pizzeria «la Fraschetta», rappresentata dall’avvocato Andrea Ippoliti – è considerata una svolta giurisprudenziale. Ed è prevedibile che numerosi ricorsi in materia verranno proposti dai commercianti operativi nel campo della somministrazione di cibi e bevande in altre zone della Capitale dove sono in atto delibere dello stesso tipo.

Mai prima d’ora i giudici hanno sospeso un piano di massima occupabilità (ne sono operativi circa cento a Roma, ognuno in teoria con caratteristiche proprie) finalizzato a impedire ai ristoratori la collocazione dei tavolini della zona riservata alla sosta tariffaria. Con il provvedimento, il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar che in precedenza aveva dato torto al proprietario della pizzeria e dato invece ragione al Comune, costituitosi nella causa con l’intenzione di difendere la delibera. Bisogna ricordare che, in generale, un piano di massima occupabilità ha, tra gli obiettivi, proprio quello di garantire l’equilibrio tra lo sviluppo delle attività commerciale, la regolamentazione del traffico e la tutela della residenzialità dei cittadini.

I giudici, nel motivare la decisione, hanno fatto riferimento a loro decisioni analoghe in materia di strisce blu anche se mai si erano spinti sino a sospendere un piano di massima occupabilità. Ora è opportuno tornare al processo concluso con l’ordinanza di sospensione.Il proprietario della pizzeria «La Fraschetta» presenta domanda nell’ottobre del 2017 per ottenere il via libera all’occupazione del suolo pubblico dove ci sono le soste tariffarie. Lo scopo: migliorare il servizio al pubblico offrendo più posti a sedere in una via di intenso scorrimento pedonale.

Presupposto della richiesta: la presenza di tavolini non crea ingorghi e inoltre, in alcuni casi singoli, l’amministrazione ha concesso il permesso. Gli uffici municipali però respingono subito la richiesta, obiettando che esiste un piano e questo prevede il divieto assoluto all’uso del tratto di strada per piazzare tavolini.

Alla base del rifiuto, i tecnici pongono l’inclusione della strada come via incluso nella disciplina della viabilità principale, nonostante appartenesse alla viabilità locale. A quel punto, l’avvocato Ippoliti fa ricorso al Tar che lo scorso maggio sposa la posizione del Comune mirata a preservare lo scorrimento delle macchine sulla strada e a facilitarvi i parcheggi a pagamento. I giudici di primo grado osservano, nell’assecondare il Campidoglio, che il «piano generale del traffico urbano» vieta il rilascio del permesso dove c’è la sosta tariffaria nelle zone di viabilità locale.

Inevitabile l’appello al Consiglio di Stato, che, come detto, sospende con ordinanza il piano. Adesso il proprietario della pizzeria potrà riproporre la sua richiesta, mentre l’amministrazione dovrà studiare un nuovo piano sulla via.