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Ida Collu(FdI): Questa Europa si sta dimenticando inconsapevolmente dei deboli

Ida Collu è la prima candidata sorda per l'Italia alle europee ed ha partecipato a Radio Roma Capitale. A presentarla e parlare per lei è stata la dott.ssa Laura Santarelli: "Giorgia Meloni le ha voluto dare fiducia. Utilizza due lingue per comunicare: l'italiano e la lingua dei segni italiana. Vicina alla laurea in pedagogia. Collu è una persona di grande spessore. È stata Presidente dell'Ente Nazionale Sordi dal 1995 al 2011". 

Sul motivo della sua candidatura con il partito Fratelli d'Italia, Collu ha spiegato:"Ringrazio per l'opportunità che mi è stata data. Quando uno scende in campo a livello politico e si affaccia al panorama europeo è l'impegno che porta avanti. Cambiano i contesti, i luoghi, ma la passione dentro di me rimane forte. Ho deciso di scendere in campo ancora una volta perchè credo che a livello europeo si debba affrontare la questione dei diritti delle persone soprattutto quelle con disabilità. Diritti umani, diritti civili. Questa Europa si sta dimenticando inconsapevolmente dei deboli. E' un'Europa coesa e forte dal punto di vista economico e si può e deve basare su una politica sui diritti delle persone. Si deve inserire il diritto all'inclusione delle persone. La consapevolezza del benessere dei cittadini è costruire un benessere politico attento e anche un impegno politico, civile. Io scendo in campo con questa sfida e il mio hashtag è #iocisono. Voglio costruire un'Europa delle persone, dei diritti, del rispetto e della pace. C'è bisogno di pace e non di diseguaglianze e di pari opportunità. Questo è il panorama nel quale mi tuffo. Lo so che è difficile e me ne rendo conto, ma io ci sono e chiedo di votarmi per quello che voglio fare. Manca la consapevolezza dei paesi membri dell'Europa. Al momento abbiamo un'Europa burocratica, fatta da burocrati e da banchieri e dai politici che purtroppo sono abituati a fare gli interessi delle parti. L'Europa fatta da burocratici allontana dalla visione degli obiettivi comuni. L'Europa deve essere un insieme di progetti da portare avanti e deve riportare la serenità e l'istruzione, partendo dai più giovani, dall'infanzia e anche dagli anziani. Dobbiamo essere stimolati nell'amare dell'Europa e sentirci parte di una grande famiglia. Non si può pensare ad un'Europa divisa. Noi ci dobbiamo sentire cittadini europei anche per costruire un'Italia migliore partendo da una prospettiva europea. Sulle pari opportunità dobbiamo distribuirle in maniera equa partendo da chi resta indietro, dagli ultimi che lo sono perchè non gli vengono date le opportunità. C'è un gran lavoro da fare e si basa sui diritti civili. Deve essere l'Europa dei diritti che deve fare i conti sull'equilibrio delle persone".