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Cronaca

Graziella Viviano: “Multe per chi segna le buche? Non si può fare”

Graziella Viviano, madre di Elena Aubry, la ragazza di soli 25 anni deceduta in seguito ad un incidente su via Ostiense e finita al centro delle cronache per la presenza nella strada di molte buche, è intervenuta ai microfoni di Radio Roma Capitale, intervistata da Paolo Cento. La mamma Graziella, in più occasioni ha dichiarato quanto, a suo parere, siano state proprio le pessime condizioni della strada ad aver provocato la morte della giovane. Quando Graziella Viviano ha chiesto ai cittadini della Capitale di segnalare le buche con una bomboletta spry, in centinaia hanno raccolto l'appello. Proprio oggi, i volontari si riuniranno sull'Ostiense per segnalare le buche nell'are: "E' stata una cosa spontanea: mi è stato detto che in molte zone era no state segnate le buche ma non su via Ostiense e così, nonostante il grande dolore, andrò e cercherò di partecipare all'iniziativa, se riesco".

"Quando perdi una figlia in quel modo – sottolinea Graziella – non è possibile trovare giustificazione per una madre. Per quietare il mio animo devo lavorare affinchè ciò non succeda ad altre persone. Ho sentito anche i genitori delle altre vittime, persone con cui purtroppo condivido questo immenso dolore. Ognuno ha la propria maniera di vivere un dolore. La mia è stata questa". E' al momento in corso un'inchiesta della magistratura per capire se sono state effettivamente le condizioni del manto strade, che per la presenza di buche e radici, a derterminare la fatale caduta di Elena dallo scooter.

Graziella Viviano si è espressa anche sulle istituzioni: "Dal punto di vista umano sono stati asoolutamente noncuranti. Non mi è stato inviato nemmeno un telegramma di condoglianze. Non ne capisco la motivazione, io non cerco di fare politica, cerco solo di migliorare le cose, con la partecipazione delle istituzioni – specifica Graziella – Credo di aver trovato un sistema per cui, mentre si fanno i lavori, non si muoia o, almeno, si muoia di meno".

"Ho sempre sentito che il popolo italiano è un popolo intelligente, anche se frustrato. Ci hanno dimostrato che non valiamo niente. Prendere la bomboletta in mano è una rivendicazione. E' dire: io ci sono, ho diritto al rispetto e posso fare molto. E' un cambio culturale – continua la madre di Elena – di cui questa è una piccola parte. Una cosa che ti fa amare il tuo Paese. Questo è un ultimo disperato appello. Elena deve essere un punto e a capo. Dovrebbe essere l'amministrazione a segnare le buche, non i cittadini. Non ci vuole nulla. Non possono continuare a non prendere in considerazione la vita dei cittadini. Sulle possibili multe a chi dovesse segnare le buche, sono uscite notizie non chiare. Non si possono fare multe del genere, sarebbe illegale: è come multare una persona che, con il divieto di balneazione, si tuffa in mare per salvare una persona che sta annegando. Io non mi scoraggio – conclude Graziella Viviano – andrò sempre avanti. Anche quando arriverà agosto e nessuno parlerà più di questa storia".