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Cronaca

Gatti: Roma è l’unica capitale occidentale a non aver riqualificato e risanato il proprio fiume

Il nostro inviato e conduttore Jacopo Nassi l'altro giorno si era recato nei pressi di Lungotevere dell'Acqua Acetosa per testimoniare una situazione di degrado lungo le sponde del corso d'acqua. A parlarne, oggi pomeriggio in diretta, e a suggerire cosa si potrebbe fare per rigenerare e riqualificare il fiume e le sue aree circostanti è stato Claudio Gatti, uno dei fondatori dell'Agenda Tevere Onlus. 
In apertura, in breve, è stato spiegato l'obiettivo generale e l'attività della Onlus: "Noi ci limitiamo ad occuparci del tratto di fiume Tevere che va dalla zona urbana fino alla foce cioè fino a Fiumicino".

Sulle condizioni del fiume, Gatti ha detto: "Lo stato del fiume è abbastanza penoso. Storicamente c'è stata una disattenzione che abbiamo studiato per creare una Onlus efficente. Siamo stati 8 mesi ad analizzare le problematiche. Io sono un romano che vive a New York. Quando sono arrivato qui negli anni '70 ho visto lo stato delle sponde del Fiume di New York che era in condizioni pessime. C'è stato un percorso partito dal basso fino all'alto che ha trasformato le sponde del corso d'acqua. Ho pensato di esportare questo processo anche a Roma. Anche la costruzione dei muraglioni ha allontanato la città del fiume. La nostra capitale è l'unica metropoli dell'orizzonte occidentale che non ha riqualificato e risanato il proprio fiume. Questo ci ha portato a creare Agenda Tevere con progetti concreti. Noi esistiamo da due anni. I risultati non sono ancora visibili, ma stiamo facendo un lavoro per proporci come forza ausiliare, di supporto alle istituzioni, non solo critica. Noi cerchiamo di proporre un nuovo approccio di gestione del bene pubblico. Abbiamo dei progetti partiti sia sul fronte di Roma Capitale sia verso la Regione Lazio. La prima cosa che abbiamo proposto è stata quella di fare una mappatura geolocalizzata sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista ambientale. Abbiamo percorso le sponde per mappare e qualificare la zona rispetto alle proprie condizioni ambientali, sia dal punto di vista delle concessioni, grazie anche all'ausilio dell'Università di Tor Vergata. Vogliamo includere il mondo accademico e speriamo si possano iniziare a vedere i lavori fatti dietro le quinte. Se si vuole veramente intervenire sul Tevere, al di là di sistemare e dare una pulita ogni tanto, bisogna fare un progetto di riqualificazione e fare un presidio grazie ad un piano coordinato con le istituzioni. Quest'ultime non sono in grado di dare alla propria città un fiume degno della storia e del peso di questa città. Noi stiamo cercando di spingere e contribuire a cambiare le condizioni delle acque e delle sponde. Le sponde possono diventare un punto ricreativo e anche sportivo. Quello che potrebbe essere un punto di forza al momento invece è vissuto come un handicap".