Giacinto Donvito, Ricercatore Urbanistica presso il Dipartimento Pianificazione, Disegn, Tecnologia e Architettura della Sapienza, è stato intervistato da Jacopo Nassi ai microfoni di Radio Roma Capitale. Il Professore ha parlato del progetto di rigenerazione urbana presentato nella struttura della Zecca dello Stato all'Esquilino: "Si tratta di un concorso di idee e fattibilità. L'operazione è molto interessante e importante. Siamo quasi a 30 milioni di euro, 90×60 metri. Importante perchè c'è stato un concorso internazionale. Ci è voluto più livello e vari requisiti. I 10 progetti selezionati sono arrivati in tutta Europa. L'operazione è importante in se in quanto viene riutilizzato un edificio che rievoca le sue originarie attività. Non si deve parlar male. Non si può parlare di rigenerazione urbana, ma bensì di riqualificazione di un complesso importante. Non è però un programma di rigenerazione urbana in quanto essa dovrebbe riguardare uno spazio più articolato, più complesso. Nel senso anglosassone è un processo che vede vari aspetti coinvolti, ma soprattuto il quartiere. Si devono sempre mettere insieme le varie istituzioni, mettendo insieme le varie persone".
Per quanto riguarda invece il parere sull'Esquilino e sulla rigenerazione del quartiere, il Professore: "Io penso che quello che è stato fatto 25-30 anni fa stava andando in quella direzione, ma poi è stato sospeso. Si trattatava di operazioni di respiro più largo che oggi riandrebbe ripensata considerando il quartiere nella sua interezza, la stazione Termini, la parte posteriore alla stazione. L'idea è quello della connessione con il contesto, con lo spazio pubblico. La rigenerazione urbana vede tutte le parti componenti.
A Losanna stanno facendo un complesso nell'ambito della stazione, creando uno spazio pubblico e creando una vera dinamica di connessione. Un altro esempio è quello degli edifici di Citroen a Bruxelles dove l'edificio è legato alla città. Un altro esempio è quello della riqualificazione dell'ex fabbrica di tabacco a Madrid dove lo stesso quartiere se ne è riappropriato. E' il quartiere che è intervenuto e ha fatto delle operazioni vaste: ci sono ore attività sociali, sportive. E' la città che è entrata nel complesso, cosa che non è successa all'Esquilino".
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Esquilino, Donvito: si può parlare di rigenerazione urbana solo se c’è una connessione con il contesto
