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Cronaca

Discriminazioni salariali, Sabbadini: opportuno dotarsi di politiche di ampio respiro nel welfare

Linda Laura Sabbadini, professoressa esperta in parità di genere e statistico italiano pioniera delle statistiche e degli studi di genere, è stata intervistata da Jacopo Nassi negli studi di Radio Roma Capitale. 
Sul tema della disuguglianza di genere e dei dati che emergono dalle statistiche, la Professoressa ha affermato: "Nel nostro paese le donne sono andate molto avanti, ma incontrano ancora ostacoli forti. Molte donne investono tanto in cultura e istruzione ed hanno come aspettativa quella di realizzarsi anche sul piano del lavoro, ma purtroppo su questo fronte ci sono ancora tante rinunce. 1/4 delle donne quando ha un figlio rinuncia al lavoro. La pensione delle donne è per il 37% più bassa rispetto a quella degli uomini. Problema serio e difficile da rimuovere. Non parliamo solo di un problema di differenza salariale, ma di una serie di elementi che vanno ad unirsi. Agli uomini si vanno fare più straordinari e si danno più premi e già questo risulta una differenziazione. Quando uomo e donna entrano insieme in un posto di lavoro, quando quest'ultima ha un figlio lascia il lavoro, l'uomo. La percentuale del part time fra gli uomini è bassissima, quella per le donne è alta. I corsi di formazione si fanno fare di meno alle donne che accumulano una serie di svantaggi. Tanti uomini possono cogliere opportunità di carriera più facilmente nonostante ci siano i figli. Problema di scelta anche a partire dal titolo di studio. Scegliere un percorso letterario dà l'opportunità, per esempio, di avere uno sbocco nell'insegnamento nelle scuole primarie o secondarie che prevedono un salario più basso. 
Bisogna dotarsi di una politica di ampio respiro nel welfare. Il nostro Paese non si è mai dato una strategia adeguata. In Svezia, già negli anni '50, ci sono state delle politiche di supporto per le donne lavoratrici e sono stati coinvolti di più gli uomini nelle attività di cura. Se si inizia subito con attività di supporto tutto diventa più semplice. Solo alla fine degli anni '90 ci sono stati i congedi parentali ma c'è stato poco investimento. Il problema vero è che questa tematica deve diventare strategicamente centrale, non bastano più i semplici bonus, ma una politica che renda più libera la donna dalle politiche familiari. Le donne sono cariche di lavoro familiare".