"Pene più dure per chi commette la violenza" così quanto ha affermato il Ministro Bonafede dopo le ultime sentenze che hanno visto uomini accusati di femminicidio veder ridotte le loro pene. Paola Guerci ne ha parlato anche con Tiziana Rocca, esperta di pubbliche relazioni, che ha affermato:"Sono sconvolta da queste ultime sentenze. A luglio scorso ho promosso eventi per sensibilizzare e far approvare questo "codice rosso". Non capisco cosa rallenti un legge per trattare un problema così forte dato che si registrano tantissimi femminicidi. Bisognerebbe rafforzare le pene e non far calare il sipario sulla notizia. Non esistono delle attenuanti per reati di questo tipo. Va fatta una legge da rispettare e non da interpretare. Si tratta di un problema urgente e il Governo non può più rimandare. Problema grave culturale: sempre di più le donne sono indipendenti e gli uomini non accettano questo cambiamento. Molte donne denunciano e dopo non sono più protette e si trovano anche più esposte. Quando una donna viene minacciata deve scattare una forma di emergenza assoluta e anche una carcerazione preventiva. Non bisogna più aspettare la tragedia e non prendere mai più prendere sotto gamba la denuncia". La Guerci ha sottolineato che questo è un problema culturale che colpisce soprattutto i più giovani, specialmente nella nostra città. Rocca ha detto: "Capitale pericolosa per le giovanissime. C'è una mafia nigeriana radicata e spesso fenomeni aggressivi e mancanza di controllo. Servono pene più dure, necessario l'ergastolo di fronte a certi omicidi violenti. Basta con escamotage per ridurre la pena. Anche gli avvocati che difendono personaggi del genere devono capire che se la condanna è giusta non bisogna far uscire questi colpevoli prima del tempo. Opportuno indurire le pene e non farle interpretare. Non capisco questo ritardo nell'approvare il codice rosso dal momento che è una priorità".
Categorie
Codice rosso, Rocca: il Governo non può più rimandare
