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Cronaca

Casal Bruciato, la parola all’operatrice sociale: siamo stati condotti all’interno dell’abitazione in maniera ignobile

Patrizia, operatrice sociale e mediatrice interculturale della famiglia rom di Casal Bruciato, è intervenuta nel pomeriggio a Radio Roma Capitale per spiegare quello che sta vivendo il nucleo familiare nomade composto da 14 individui e tutto l'iter che è stato percorso per arrivare all'assegnazione delle abitazioni. L'operatrice, intervistata da Jacopo Nassi, ha ripercorso le tappe fondamentali di questa storia: "Oggi c'è stato questo incontro con la Sindaca Raggi che non ci aspettavamo dato che avevamo provato a chiamarla. Le ultime cose che sono state dette dalla prima cittadina sono di provare a resistere, di parlare con il vicinato (che però non ci fa neanche scendere) e ha affermato che avrebbero aiutato a far continuare il percorso scolastico ai bambini e la promessa di trovare un'altra casa qualora le cose non migliorassero. Se non dovessero trovare l'abitazione entro l'anno scolastico, devono rimanere qui. La famiglia rom qui non vuole restare, vengono insultati e insultano anche me. Io non sono la responsabile, li ho solo aiutati a compilare il bando. Quando hanno scelto la casa era febbraio 2019 e la domanda era stata fatta a luglio 2017 e avevano quindi saltato una graduatoria e avevano 41 punti appena uscita la prima graduatoria (all'epoca non c'erano state sufficienti casi per rientrare). Nel frattempo è arrivato il certificato ASL e sono stati attribuiti altri 8 punti, salendo in graduatoria. Il 21 febbraio sono stati chiamati ed è stata scelta la casa di via Satta. La consegna è slittata. Nel frattempo sono successi i fatti di via Facchinetti, strada vicina a quella dell'abitazione. L'intestatario della casa era lo zio di Senada (la donna che dovrebbe vivere a via Satta) e vedendo quello che era successo a via Facchinetti si erano spaventati e non volevano venire qui. E' da un mese che chiedo un'altra assegnazione di abitazione. E' stato imposto loro di venire comunque perchè altrimenti avrebbero avuto bisogno di un documento che impediva per motivi di razzismo di andare in quella casa. La donna era spaventata, ha pianto per paura di essere stata mandata lì. Hanno attirato ancora di più l'attenzione e forse c'era una talpa che ha avvisato dell'arrivo della famiglia. Il vicino di casa ha detto di non averlo comunicato a nessuno di questo arrivo, mentre gli altri vicini hanno chiamato Casapound. Anche l'Assessore al Patrimonio Rosalba Castiglione ha detto di rimanere. Sono state assegnate altre abitazioni a famiglie rom e ci sono stati grandi collaborazioni. Non è vero che tutti i romani non vogliono i rom. Questa è politica, è fantasia inventata. 
La casa alla famiglia è piaciuta e senza queste proteste loro sarebbero stati felicissimi. I bambini si sono rifiutati di venire, quando c'era stato chiesto dal Dipartimento e dalle forze dell'ordine di venire. Avete visto in che modo siamo stati portati dentro? In una maniera ignobile. Non potevano portarci dentro come hanno fatto con l'Assessore Castiglione? Come è stato fatto il servizio d'ordine dalla polizia?La signora è svenuta con la bambina in braccio e anche io mi sono sentita male".

Infine, una precisazione: "Sono state dette tante cose false: le persone hanno i soldi per mantenersi".