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Cronaca

Carcere di Viterbo, Anastasìa: presentato un esposto alla Procura riguardo a delle denunce di maltrattamenti

Stefano Anastasia, Garante dei diritti dei detenuti della Regione Lazio, è intervenuto a Radio Roma Capitale per parlare del carcere di Viterbo dopo l'uccione di un detenuto e due suicidi registrati nell'anno. "Quello che è emerso a Viterbo è emerso nei mesi scorsi. Nel 2018 sono morte tre persone e in due casi ci sono stati due suicidi e un caso controverso. La famiglia ha protestato perchè non credeva in un suicidio. L'altro caso riguarda il suicidio di un ragazzo che aveva denunciato di essere stato vittima di maltrattamenti. Nel mese di luglio scorso ho fatto un esposto alla Repubblica dicendo che in quell'istituto ci sarebbero abusi nei confronti dei minori. Nel mese di dicembre c'è stata la denuncia di un altro caso di un detenuto che sosteneva di essere stato vittima di abusi in carcere. Non sono io a dover stabilire cosa è successo, ma abbiamo fatto segnalazioni alla Procura della Repubblica. La pena, secondo la nostra Costituzione, deve tendere alla rieducazione del condannato. Il condannato deve essere sostenuto in un percorso". 

Sui proggetti di rieducazione avviati in carcere, Anastasìa ha detto: "Fare rieducazione in carcere vuol dire riempire la giornata dei detenuti con informazione, formazione e sostegno lavorativo. Nelle carceri di Viterbo stanno iniziando alcuni corsi di formazione. Se Viterbo diventa il ricettacolo di tutti i detenuti con problemi di ordine di sicurezza, il clima diventa più delicato"

Sui penitenziari nella nostra Regione e su quanto previsto a livello rieducativo: "Questi corsi fanno parte di un percorso. 300 detenuti della Regione coinvolti in queste attività formative che consentiranno loro di fare anche dei tirocini lavorativi. Questo è il modo con cui si può costruire un'esperienza detentiva diversa. Sicurezza è offrire alle persone un'altra possibilità. Così saremo tutti più sicuri".