Stefano Caroselli, dipendente atac e attivista dell'iniziativa popolare sui beni comunali ispirata a Stefano Rodotà, ha parlato di questa proposta di legge ai microfoni di Radio Roma Capitale.
Intervistato da Paolo Cento ha spiegato come nasce questa proposta di legge:"Legge che nasce da due traumi. Il primo si verificò dopo il referendum sull'acqua bene pubblico tenutosi nel giugno 2011. Il secondo trauma è nato successivamente alla devastazione del Ponte di Genova e al quesito "Quale futuro per i beni pubblici?". I componenti della commissione Rodotà hanno deciso di riprendere lo spirito di una proposta di legge del compianto Stefano Rodotà che ha l'obiettivo di far si che ci sia una difesa dei beni comuni pubblici e che venga integrato una parte del Codice Civile alla nostra Costituzione e ciò consentirebbe di creare una comunità che permetterebbe alla magistratura di interpretare in maniera civile la legge. L'obiettivo è quello di blindare il privato entro dei vincoli che non consentiranno di interpretare quelle norme per i loro interessi.
Il prossimo 23 saremo alla manifestazione a raccogliere le firme presso piazza della Repubblica. L'obiettivo è quello di raccogliere da qui ad agosto un milione di firme. Molte associazioni si sono unite a questo risarcimento morale. Stiamo continuando a fare quello che secondo noi è utile per tutta la comunità europea. Si può andare a visitare il sito www.benicomunipubblici.it. oppure visitare la pagina Facebook "Beni comuni pubblici".
Proprio oggi pomeriggio alle 17:30 presso via della Greca ci sarà una riunione per confrontarci.
Vogliamo costituire una società di mutuo soccorso che si costituisca con le finalità di fronteggiare le varie lobby e multinazionali che in tanti anni ci hanno tolto la possibilità di usufruire di pezzi fondamentali del welfare. C'è una comunità nazionale che vuole costruire una contro lobby".
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Beni comuni, Caroselli: blindare il privato entro dei vincoli