Categorie
Politica

Raggi: «Sì allo sblocca-cantieri, 125 milioni per strade e metro»

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
«Abbiamo approvato un maxi emendamento che possiamo chiamare lo sblocca cantieri: 125 milioni di investimenti. Finalmente ripartono i cantieri con 58 milioni per le infrastrutture, di cui 20 per le strade e oltre 17,5 per trasporti e mobilità sostenibile». Lo annuncia la sindaca di Roma Virginia Raggi. «I 125 milioni sono tutti nostri, il nuovo ministro (dell'economia Giovanni Tria, ndr) finalmente ci ha concesso la possibilità di usare l'avanzo per gli investimenti», spiega Raggi.

Categorie
Cronaca

Torrino, sos pitbull abbandonato. Prestipino: «E’ solo, cerca un padrone»

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Abbandonato dai padroni, vaga senza meta in via Fosso del Torrino, destando preocupazione tra i residenti e rischiando, oltretutto, di essere investito dalle auto di passaggio. A destare l'allarme tra gli abitanti del quartiere è la presenza di un pitbull, un cane di grossa taglia che, da quando è rimasto solo, risulta molto spaventato nei confronti di chiunque circoli nelle vicinanze. E che adesso cerca qualcuno che se ne prenda cura.

A denunciare lo stato di degrado del Torrino è la deputata dem Patrizia Prestipino che in una nota denuncia la «totale assenza di attenzione da parte delle amministrazioni competenti a situzioni di degrado che creano un forte disagio tra i cittadini». 

Ad allarmare i residenti non è solo la presenza del cane di grossa taglia abbandonato ma anche l'accumulo di rifiuti che avviene attorno ad alcune  roulotte. Una preocupazione che aumenta con il forte caldo di questo periodo.
«Al momento l'ammistrazione locale – continua Prestipino – alla quale sono giunte più volte le segnalazioni dei cittadini, non sono state mai solerti nel porvi rimedio, portando i cittadini a sentirsi completamente abbandonati a loro stessi».

Categorie
Politica

Campidoglio, fondi non spesi per le case: la Regione ritira 40 milioni

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Mauro Favale) – Erano lì da oltre un anno, fermi in attesa che il Campidoglio decidesse come utilizzarli. Alla fine i 40 milioni di euro che la Regione Lazio aveva messo a disposizione per tamponare l'emergenza abitativa della città sono tornati al mittente. "Vista l'inerzia del Comune di Roma, la Regione riacquisirà la disponibilità dei 40 milioni di euro con cui verranno finanziati progetti destinati all'emergenza abitativa", scrive su Facebook Massimiliano Valeriani, assessore alla casa della giunta Zingaretti.

È l'ultimo capitolo di uno scontro che si è acceso tra Campidoglio e Regione che nel 2015 ha approvato una delibera che metteva a disposizione della capitale 190 milioni di euro per risolvere il problema della casa che riguarda migliaia di persone. Compresi coloro che vivono nei residence e anche nelle tante occupazioni di immobili in città. La giunta M5S, però, si è opposta a questa parte della delibera e, per bocca dell'assessore Rosalba Castiglione, ha attaccato proprio la giunta Zingaretti, " colpevole" di aver fatto " promesse agli occupanti" che "non possono avere l'avallo delle istituzioni".

"Se l'amministrazione capitolina riteneva irregolare le delibere regionali che più di un anno fa hanno messo a disposizione 40 milioni di euro per dare risposte a chi affronta quotidianamente il calvario della casa, avrebbe dovuto impugnarle invece di lasciarli per un anno nel cassetto" , replica Valeriani. Che difende la bontà di quella delibera che "non contiene violazioni di legge e qualsiasi potenziale assegnatario dovrà sempre essere in regola con i requisiti richiesti dalle norme" . E così, alla fine, la Regione ha deciso di riprendersi quei finanziamenti. Li utilizzerà per "interventi per il frazionamento di molte abitazioni del patrimonio Ater, con l'obiettivo di rispondere alle esigenze dei nuclei famigliari più piccoli. Con queste misure sarà possibile far scorrere le graduatorie di chi aspetta un alloggio popolare".

Categorie
Cronaca

Caterina uccisa dal bus turistico, forse colpa del semaforo rotto

(Fonte: Corriere della Sera, di Giulio De Santis) – Nell’istante esatto in cui Caterina Pangrazi, 22 anni, ha attraversato la strada sulle strisce, finendo per venire investita e uccisa da un bus turistico, il semaforo era verde sia per i mezzi che viaggiavano su corso Vittorio Emanuele sia per i passanti che volevano attraversare. A raccontarlo un motociclista, testimone oculare della tragedia avvenuta lo scorso giovedì nel tardo pomeriggio. Il centauro ha riferito di essersi immesso su corso Vittorio da via dei Filippini con il verde e di aver sfiorato di pochi centimetri il pullman che, diretto verso il lungotevere, ha travolto la giovane. Ma, secondo molti testimoni, anche il bus turistico avrebbe attraversato l’incrocio con il verde. Cosi è nato il sospetto di una mancata sincronizzazione dell’impianto. Una gestione andata in tilt, di cui avrebbe fatto le spese Caterina.

Perché la studentessa di Giurisprudenza sarebbe passata sulle strisce al momento giusto. L’ipotesi che il semaforo fosse verde sia su corso Vittorio, sia su via dei Filippini è contenuta nei quesiti ai quali dovrà rispondere l’ingegner Marco Colagrossi, il consulente nominato della procura, chiamato a ricostruire la dinamica dell’incidente mortale. Il pm Gennaro Varrone, dopo la dichiarazione del centauro, ha chiesto al professionista di chiarire se le segnaletiche hanno funzionato male in quel preciso momento. Non è da escludere nemmeno il guasto.

In ogni modo, anche in caso di rottura dell’impianto o di una programmazione sbagliata della coordinazione del semaforo, le responsabilità dell’autista resterebbero immutate. L’indagato, secondo la procura, aveva l’obbligo di guidare piano perché guidava all’imbrunire e in un tratto di strada molto trafficato, soprattutto dai pedoni. Andare lento gli avrebbe permesso di prevenire l’incidente. Tuttavia la deposizione del motociclista potrebbe aprire la strada anche a un altro scenario. Il pulmino guidato da Francesco Paccone, 63 anni, impiegato della «Società italiana Roma bus» potrebbe essere passato con il rosso, travolgendo Caterina. Oppure – ed è la terza possibilità – sarebbe la moto ad aver violato l’indicazione del semaforo, passando con il giallo trasformatosi poi in rosso. In questo caso, però, il motociclista non rischierebbe di essere coinvolto nell’inchiesta non avendo avuto alcun ruolo nell’incidente. Il testimone si troverebbe soltanto a pagare una multa.

Le operazioni peritali avranno inizio il prossimo 1° agosto alle 10.30 al deposito comunale, dove l’ingegnere comincerà a esaminare il mezzo condotto dall’indagato. Bisogna infatti ricordare che il pullmino è stato posto sotto sequestro subito dopo l’investimento. Pure il cellulare di Caterina – i cui genitori sono assistiti dall’avvocato Pierfrancesco Bruno – è stato sequestrato per accertare se la giovane si è distratta mentre attraversava la strada. Elemento che diminuirebbe le colpe dell’indagato, ma non le escluderebbe del tutto. La relazione finale, secondo le previsioni, dovrebbe essere depositata il 1° ottobre. Termine che potrebbe slittare in caso di proroga.

Categorie
Cronaca

Camping River, Civica (Uil): lo sgombero è inaccettabile e inumano

il segretario generale della Uil del Lazio Alberto Civica ha commentato in maniera decisa quanto accaduto al Camping River: “È inaccettabile quanto accaduto al camping River. Inaccettabile e indegno di una società. Buttare per strada 350 persone come fossero oggetti non rientra in alcuna logica civile. Lasciare queste persone sui marciapiedi o sotto i ponti, incrementare altri campi Rom dove sono costretti a rifugiarsi in molti, risolverebbe la presunta emergenza igienico sanitaria a cui si appella il Campidoglio? Dividere i nuclei famigliari a cosa servirebbe se non ad evocare spettri non più così lontani, purtroppo? Togliere le persone dalle proprie abitazioni, qualunque esse siano, senza garantire loro un’alternativa è un’operazione disumana che ricorda i periodi più bui della nostra storia. Temiamo per tutto quello che sta accadendo in questa città che ultimamente sembra essere tornata indietro di quasi un secolo”. 

Categorie
Cronaca

Camping River, Polizia di Roma Capitale: “Spray al peperoncino? Non è vero, tutto è stato filmato e sarà consegnato in Procura”

In seguito alle proteste e alle voci circolate sulle modalità usate nel portare avanti lo sgombero del Camping River, la Polizia di Roma Capitale si è espressa via Facebook, specificando che nulla di quanto circolato corrisponda a verità. In particolare, ci si riferisce all'uso dello spray al peperoncino.

"Il Comando del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale fa presente che le operazioni in corso al Camping River si stanno svolgendo in maniera del tutto pacifica. Sono false le voci secondo le quali sarebbe stata usata violenza ai danni dei residenti e utilizzato lo spray al peperoncino. L’ingresso al campo è avvenuto insieme al personale dei servizi sociali di Roma Capitale che ha da subito offerto assistenza alloggiativa alternativa, accettata da alcuni nuclei familiari. L’intera attività è stata video registrata, a testimonianza della correttezza e del rispetto mostrato dai nostri agenti nei confornti di donne, uomini e soprattutto bambini. Tutti i filmati saranno consegnati alla Procura della Repubblica".

In serata inoltre, ci sono stati vari disordini. Alcuni rom hanno deciso di rientrare nel campo. Quando le forze dell'ordine hanno tentato di fermarli sono volati sassi, tanto che un vigile è rimasto ferito. Alla fine, i rom sono stati allontanati di nuovo tra le grida di "razzisti" degli ormai ex-inquilini del Camping River.

Anche la questione della Corte di Strasburgo pare essersi risolta. La sindaca Virgina Raggi ha dichiarato in merito: "La Corte europea ci dà ragione. Lo sgombero al camping River è corretto. La “terza via” per il superamento dei campi rom è giusta. Fermezza, legalità e tutela dei diritti delle persone". Alle parole della sindaca, seguono quelle del ministro degli Interni Matteo Salvini: "Legalità, ordine e rispetto prima di tutto".

Categorie
Cronaca

Casa delle donne, il Comune annuncia: “Revoca immediata della Convenzione”

Il Campidioglio ha annunciato la revoca immediata della convenzione della Casa Internazionale delle Donne. Molti hanno deciso di protestare. Tra di loro la scrittrice Dacia Maraini: "I diritti delle donne vanno sempre difesi. Se non si difendono i diritti possono essere sequestrati, censurati e cancellati, come sta succedendo in troppe parti del mondo". Da parte sua, il Campidoglio afferma che, dopo un attento esame della documentazione formita dal consorzio gestisce la casa, si è evinto che le fatture per la manutenzione del complesso si evince che la spesa di 300 000 euro. Il Comune valuta tale somma non pertinente e che rende la Casa delle Donne morosa nei confronti del Comune per 900 000 euro. L'ente che gestisce la Casa paga, oltretutto, un canone del 90% inferiore rispetto al valore di mercato.

Ascolta il resto… in basso il podcast!

Categorie
Cronaca

Questura sospende per 30 giorni la licenza alla sala slot di via Casilina

Licenza sospesa per 30 giorni. Questo il provvedimento adottato dal Questore di Roma nei confronti della titolare della sala slot di via Casilina che, domenica scorsa, era stata teatro di una violenta lite durante la quale erano stati esplosi alcuni colpi di pistola.

Le indagini, svolte successivamente ai fatti del 22 luglio, avevano portato al fermo del padre della titolare della licenza che, oltre ad essere un assiduo frequentatore del locale, ne detiene il  50% delle quote societarie.

A notificare il provvedimento sono stati ieri gli agenti del commissariato Casilino che, al termine delle operazioni, hanno affisso sull’ingresso della sala slot il cartello “Chiuso con provvedimento del Questore di Roma”.

Categorie
Cronaca

Gargano (Casa delle Donne): “Eroghiamo servizi gratuiti che al Comune costerebbero 700 000 euro l’anno”

Oria Gargano si è espressa sulla questione riguardante la chiusura della Casa Internazionale dei Diritti delle Donne, che appare sempre più probabile. Brutte notizie, infatti, arrivano dal Campidoglio, che ha annunciato la revoca della Convenzione. "Siamo disperate e estremamente perolesse – dice la Gargano – Il Comune è incapace di guardare il valore sociale che non sempre ha natura economica. Sul piano economico, comunque, La Casa delle Donne non si ritiene debitore del Comune.

"La cosa agghiacciante è la volontà di portare avanti il progetto senza le organizzazioni del consorzio che lo hanno reso vivo. Il progetto è unico ed è nato proprio dalla collaborazione delle donne attive nel territorio. In più, tutto è gratuito per le donne che vengono a bussare alle nostre porte: la consulenza è gratuita per una serie di temi (legale, psicologica, inserimento lavorativo, ecc). L'ex sindaco Marino – spiega Oria Gargano – aveva chiesto di quantizzare i servizi per capire quanto sarebbero costati al Comune se non fossero gratuiti. L'ammontare, che non è stato definito da noi, è risultato essere di 700 000 euro l'anno. La Casa delle Donne cura la manutenzione ordinaria e straordinaria, le utenze e le imposte di uno stabile del 1600. Abbiamo sottratto donne a situazioni tragiche e diamo lavoro ad 11 donne. Questa è una cosa sciocca e crudela e noi bbiamo cercato di spiegarlo. Tuttavia, non sappiamo più come comunicare con il Comune, è come parlare con i muri".

L'affluenza delle persone è stata straordinaria: abbiamo fatto fatica a gestire: in molti sono intervenuti come, per esempio, Fiorella Mannoia. La petizione su Change.org ha raggiunto 100 000 firme. Cercheremo, tramite sottoscrizione, di sostenere le spese legali.

Non perdere il podcast dell'intervista!

Categorie
Cronaca

“Shopping gratis” con borse schermate: arrestata 29enne

Tre giacche griffate, per un valore che si aggira intorno ai 700 euro, è il bottino che una 29enne di nazionalità romena, era riuscita a occultare, in una borsa schermata, creata ad-hoc per eludere il sistema antitaccheggio, di un negozio di abbigliamento di via Cola di Rienzo.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro, in servizio in abiti civili, stavano seguendo Gli spostamenti della donna, già nota alle forza dell’ordine, mentre fingeva di fare shopping tra i vari negozi del quartiere.Arrivata all’altezza di un noto negozio di abbigliamento, la 29enne ha deciso di entrare all’interno mentre i militari dall’esterno osservano tutti i suoi movimenti. Dopo avervi trascorso diversi minuti, senza acquistare nulla, i militari hanno deciso di fermarla all’uscita e subito hanno notato che la borsa presentava delle anomalie. All’interno, infatti, vi era una schermatura di alluminio per eludere i controlli antitaccheggio, in cui la ladra era riuscita ad inserire già 3 giubbotti di marca. La merce rinvenuta dai Carabinieri è stata interamente restituita al direttore dell’attività commerciale, mentre la “borsa speciale” è stata sequestrata.

L’arrestata è stata portato in caserma e trattenuta in attesa del rito direttissimo. Dovrà difendersi dall’accusa di furto aggravato. Nella sua disponibilità i Carabinieri hanno rinvenuto ulteriori due borse schermate con i fogli di alluminio.