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Cronaca

Atac pronta allo sciopero: “Turni di riposo dimezzati”

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Salvatore Giuffrida) – Inizia una settimana decisiva per Atac e il trasporto pubblico romano: i dipendenti dell'azienda comunale sono in mobilitazione e i sindacati hanno avviato le procedure per arrivare allo sciopero generale entro i prossimi venti giorni, a meno che i vertici aziendali, o il Campidoglio, non corrano ai ripari. Eventualità che al momento appare ancora lontana. I lavoratori accusano infatti l'azienda di non rispettare le clausole sulla gestione del lavoro decise dall'accordo del 27 novembre, firmato subito dopo l'avvio delle procedure in tribunale del piano concordato per evitare il fallimento per il maxidebito da 1,2 miliardi e la messa in liquidazione dell'azienda.

Il problema, secondo i sindacati, sono i turni di lavoro e i riposi: fino a oggi erano 104 all'anno, ovvero due a settimana da 24 ore. Da oggi Atac li porta a 52, quindi uno a settimana. Inoltre, sostengono ancora i sindacati, nelle officine centrali di via Prenestina i riposi arrivano appena a 22 ore e non più ad almeno 24, come previsto dalla legge. Infine gli autisti denunciano che i nuovi turni di lavoro arrivano anche a 41 ore a settimana, contro il massimo di 39 previste dal piano concordato. Il secondo motivo per cui i sindacati si avviano allo sciopero generale è proprio il piano concordato deciso dal Comune: secondo i sindacati, è destinato a fallire e non riuscirà né a ripagare i debiti né a rinnovare il parco autobus. Il motivo è semplice: mancano nuovi investimenti.

L'allarme arriva a distanza di alcuni mesi dall'avvio del piano: il tempo di aspettare i risultati e nuovi fondi. Che però, secondo i lavoratori, non ci sono; per questo i sindacati hanno chiesto un incontro urgente, fissato per domani, con l'amministratore di Atac Paolo Simioni.

"Non vediamo nessun beneficio sul servizio – spiega Daniele Fuligni segretario regionale Filt Cgil – e nessuna certezza su chi finanzierà i nuovi bus e i pezzi di ricambio, senza i quali nessun piano industriale è credibile. Senza nuovi investimenti da parte di Comune, Regione e Governo, l'azienda da sola non può risanare i debiti e al tempo stesso rinnovare il parco bus". Il problema è ciò che i sindacati chiamano " sottoproduzione": in base al contratto di servizio con il Comune, Atac dovrebbe garantire 101 milioni di km all'anno ma, secondo la Cgil, ne riesce a fare circa 87, ovvero il 20% in meno. E questo vuol dire meno entrate per l'azienda, che incassa in base al chilometraggio effettivamente percorso. " Il timore è che il concordato fallisca – continua Fuligni – la società sia messa in liquidazione e data in pasto ai privati. Non lo permetteremo".