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Atac, Corte dei conti all’attacco per la B1. Oggi sciopero e addio riparazioni binari

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Lorenzo D'Albergo e Giovanna Vitale) – Come una tela ormai lacerata, quando ti sembra di averla riparata mettendoci una toppa, ecco che si strappa di nuovo, appena un po' più in là. È la situazione di Atac che, dopo aver incassato dal tribunale l'ok alla domanda di concordato, rischia ora di rimanere scoperta su uno dei fronti più delicati: la sicurezza. E questo mentre per oggi si annuncia l'ennesima giornata di passione a causa dello sciopero dei mezzi pubblici, dalle 8,30 alle 12,30, che potrebbe far saltare centinaia di corse e provocare la chiusura delle metro. Tant'è che il Campidoglio ha deciso di spegnere i varchi diurni del centro storico e di Trastevere.

Ieri la Metro.Ferr ha infatti comunicato ai vertici di Via Prenestina che, "avendo appreso ufficialmente" dell'avvio della procedura fallimentare, la società "intende avvalersi della facoltà di sospendere tutte le attività in corso riferibili ai contratti" in essere. Saranno perciò interrotti sia "i lavori di manutenzione straordinaria sull'armamento e sulle infrastrutture della rete tranviaria", sia quelli di "manutenzione ordinaria programmata e non programmabile dell'armamento ferroviario e servizio di cantoneria e diagnostica della Metro C", sia infine i "lavori di rinnovamento dell'armamento nella tratta Catalano-Faleri della ferrovia Roma-Viterbo". In sostanza ogni intervento sui binari, che sono la spina dorsale della rete metroferroviaria di Roma, resteranno terra di nessuno: non presidiati né, in caso di guasto, sistemati.

Come se nulla fosse, però, oggi il board di Atac si riunirà per deliberare su una serie di questioni, tra cui la nomina del direttore generale, rimasta in sospeso dopo l'annuncio che ad assumere le deleghe – mai formalizzate per timori di esposti all'Anac – sarà l'attuale presidente e ad Paolo Simioni. Il quale ha firmato la convocazione del cda e, di fatto, delibererà sulla nomina di sé stesso. Aggiungendo una terza carica, quella più pesante, che gli consentirà di triplicare (e anche di più) il suo stipendio: da 70mila a 240mila euro.

Nel frattempo, dal passato arriva una buona notizia. Ieri la procura della Corte dei conti ha chiuso l'indagine sulla costruzione della B1. Il pm Massimo Perin ha inviato un invito a dedurre (il corrispettivo di un avviso di garanzia) ad Andrea Sciotti, ingegnere e direttore dei lavori del prolungamento della seconda linea del metrò, e al responsabile unico del procedimento Piero Lattanzi. Secondo i magistrati contabili dovrebbero restituire 19,7 milioni di euro a Roma Metropolitane. Si tratta della cifra incassata dall'azienda Metro B1 Scarl a titolo di "premio di accelerazione" nel 2007 per rimediare ai ritardi accumulati sulla consegna della tratta compresa tra le stazioni Bologna e Conca d'Oro. Una somma non dovuta, secondo la Corte. L'obiettivo non è mai stato raggiunto: a fronte del ricco bonus, il cantiere è stato infatti consegnato con un anno di ritardo rispetto alla tabella di marcia.