Massimo Frana, Dottore di ricerca in filosofia delle religioni, è intervenuto ai microfoni di Radio Roma Capitale per parlare delle tradizioni legate all'albero di Natale. Intervistato da Jacopo Nassi il Dottore ha parlato dell'8 dicembre e di uno dei simboli del Natale, ossia l'albero, parlando anche dell'albero di Piazza Venezia: "Ho già visto accendere qualche luce sull'albero di Natale di Piazza Venezia. All'inizio sembrava uno spettacolo penoso perchè si vedeva l'albero tagliato e c'era la paura di vivere un altro Spelacchio. In realtà la procedura utilizzata è quella normale. Passaggio dall'albero piantato a quello sintetico. Usare un albero tagliato, un albero morto, è contraddittorio con il significato dell'albero di Natale. A Roma c'era una tradizione legata al decorare e pitturare gli alberi.
Addobbare l'albero di Natale è un'usanza antica, affascinante. Con l'8 dicembre iniziamo a fare l'albero e il presepe. L'albero serve a festeggiare non solo il Natale ma il solstizio d'inverno. Perchè questa tradizione? Le ore della notte diventano di più rispetto a quelle di sole con l'equinozio d'autunno. Con il solstizio d'inverno, invece, accade, che la luce del giorno comincia di nuovo a crescere. L'albero ha delle valenze straordinarie dal punto di vista simbolico. C'è l'albero della Kabala, l'albero della vita e tanti altri simboli. Simbolo assimilato e fatto proprio anche dalla Chiesa cattolica. L'albero che dalla terra va verso l'alto, simbolo di unione fra inferi, superficie terrestre e cielo. L'albero come simbolo di vita. Per questo un albero tagliato non può essere un simbolo del Natale perchè le radici servono ad unire.
L'8 dicembre è la festa dell'Immacolata Concezione che è stata programmata da Pio IX. Non è il concepimento di Gesù, ma il concepimento di Gioacchino e Anna. Festa che fa riferimento a Maria, immacolata dal peccato fin dal concepimento. Maria unica creatura umana senza peccato".
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Albero di Natale, Frana: simbolo di vita e unione
