Augusto D'Angelo, della Comunità di Sant'Egidio, è intervenuto ai microfoni di Radio Roma Capitale. Intervistato da Paolo Cento ha parlato dell'emergenza freddo nella città e delle iniziative portate avanti dalla Comunità: "Si continua a parlare di emergenza freddo, ma si sa che il freddo arriva prima o poi. Tutti gli anni le temperature arrivano a gradi molto bassi, ma ci si riduce sempre all'ultimo. Si rincorrono ricerche di soluzioni sempre all'ultimo minuto e bisognerebbe uscire dalla logica dell'emergenza e fare dei piani. Si dovrebbe iniziare a programmare anche da settembre. La logica dell'emergenza non è tanto economica: spesso e volentieri si spendono soldi per il post che poi restituiscono alla strada le persone senza essere intervenuti in maniera sostanziale.
Noi come Comunità apriamo una Chiesa a Trastevere che viene trasformata in un dormitorio e questi posti sottraggono alla strada queste persone. L'80% di queste persone non sono tornate più per strade. Programmare, intervenire e accompagnare rende per qualcuno una povertà solo una parentesi che si può chiedere. In stato di emergenza, invece, si rischia di non chiudere mai queste parentesi. A Sant'Egidio ci sono trenti posti a disposizione e vengono assicurati posti e accoglienza a lungo periodo. Il Centro di via Dandolo è aperto dalle 19 alle 20 ogni sera per raccogliere coperte e altro materiale. Molti romani si stanno rimboccando le maniche perchè c'è una carenza di risposta a livello pubblico. C'è una risposta positiva da parte delle famiglie romane ai nostri appelli. L'altro giorno una mamma con un bambino di nove anni ci ha portato le coperte comprate poco prima ad un centro commerciale. Importanti questi gesti, fondamentale educare i giovani a questi atteggiamenti".
