Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, è stato intervistato da Jacopo Nassi per tornare a parlare della Giornata della Memoria e delle persone di fede massonica che sono state coinvolte nel periodo dell'Olocausto: "200 mila massoni sono finiti nei campi di concentramento. Spesso ci si dimentica di loro che sono stati deportati. Ci si dimentica spesso di loro che avevano come segno distintivo un triangolo rosso rovesciato. Noi non dimentichiamo tutti gli uomini e donne che hanno finito i loro giorni nel campo di concentramento. Immane tragedia. Quando si perseguita la Massoneria, c'è un campanello di allarme per la democrazia. Segnali di intollerenza nei confronti della Massoneria ancora oggi, in Italia. Il Grande Oriente non è associazione segreta e riservata e se lo è, lo fa come le altre associazioni. Non può essere imposto a nessuno di essere detto chi sono i nomi degli associati. Noi siamo come una squadra di calcio. Il nostro Tempio (casa Nathan) è lo spogliatoio dove entriamo noi e soltanto noi, poi c'è l'umanità e tutte le iniziative che facciamo pubblicamente. Non capiamo quindi il significato di questa caccia all'uomo. Oggi ai massoni, domani a chi toccherà? Alle Fosse Ardeatine sono caduti dei Massoni, fra i quali Placido Martini al quale sono dedicate alcune logge".
