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Cronaca

Romanina: notificate 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere per tentato omicidio e rapina

Ieri mattina, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Romanina, diretto da Laura  Petroni, così come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, hanno dato esecuzione a 3  ordinanze di applicazione di misure cautelari personali per le ipotesi di reato di tentato omicidio e rapinain concorso, a carico di: C. F. detto “Massimo” del 1976, con precedenti di polizia per delitti contro il patrimonio e la persona;  C. G. detto “Pippo” del 1999, con precedenti di polizia per delitti contro il patrimonio, figlio di C. F.  ed un bosniaco R.S. del 1987, con precedenti di polizia per delitti contro la persona ed il patrimonio.

L’attività investigativa ha avuto inizio a seguito di una violenta aggressione avvenuta nel novembre 2017 in via Fratelli Marchetti Longhi nei confronti di un cittadino nigeriano che, dopo essere stato rapinato dei propri effetti personali e colpito al torace con numerosi fendenti, veniva trasportato, in codice rosso, al Policlinico “Casilino” e ricoverato in prognosi riservata.

Nonostante la gravità delle ferite, la vittima riusciva a raccontare ai poliziotti la dinamica di quanto accaduto: nella tarda mattinata del 24 novembre u.s. aveva visto C. F. e suo figlio C.G. insieme a R. S., intenti ad impossessarsi di effetti personali e capi di abbigliamento (40 paia di scarpe) che poi venivano venduti nei mercatini rionali, prelevandoli da un furgone adibito a “magazzino”, parcheggiato all’interno del cortile dell’abitazione di via Fratelli Marchetti Longhi. A quel punto la vittima, dopo aver sfilato le chiavi del mezzo per  impedirgli di allontanarsi, chiedeva spiegazioni su tale attività ma per tutta risposta, veniva prima percosso da C. G. che cercava di riprendersi le chiavi del mezzo e poi colpito con fendenti da C.F., presumibilmente con un cacciavite.

Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati contro il patrimonio, consentivano agli investigatori di ricostruire dettagliatamente l’intera vicenda attraverso le dichiarazioni della vittima e dei testimoni, dalle quali emergeva una chiara condotta criminale, continuata nel tempo, soprattutto da parte di C.F. e da suo figlio C.G..

Dalle testimonianze inoltre, emergeva un clima di forte tensione tra gli “inquilini” (10 famiglie) dei monolocali di proprietà di una famiglia appartenente a noto clan criminale, costruiti all’interno del cortile sito in via F. Marchetti Longhi ed  i predetti proprietari, in quanto la volontà dei primi ad avere un regolare contratto d’affitto, si scontrava con quella dei secondi che, operando in spregio a tutte le normative, quando veniva richiesto loro di formalizzare il contratto di locazione con regolare atto scritto, facevano valere, ogni qual volta ce ne fosse stato bisogno, la forza del gruppo.

In un’occasione, il C.F. cambiava arbitrariamente la serratura di un immobile affittato, sottraendo, con la violenza, effetti personali (televisori, vestiti, scarpe, piccoli oggetti in oro) a titolo di “risarcimento” per asseriti mancati introiti d’affitto arbitrariamente aumentato, giungendo persino, in un’altra occasione, a togliere gli infissi (porta e finestre) ad un monolocale per renderlo inutilizzabile.

Al termine delle operazioni di rito,  C. G. e R. S. venivano associati presso il carcere “Regina Coeli” mentre a carico di C. F., il provvedimento restrittivo gli veniva notificato presso il medesimo Istituto Penitenziario, dove si trova ristretto per medesimi gravi reati.

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Politica

Bonaccorsi su apertura centro antiviolenza a Fiumicino: Primo di una lunga serie

«Festeggiamo oggi l’apertura di un nuovo centro antiviolenza nel territorio di Maccarese – Fiumicino, uno spazio importante che offre servizi di ascolto, dialogo e prevenzione a sostegno delle donne e dei bambini vittime di violenza e di discriminazione. Il nuovo centro è il frutto dell’impegno preso dalla Regione Lazio volto a potenziare il numero di strutture che si occupano del contrasto alla violenza sulle donne, un fenomeno sempre più preoccupante. Per questo la Regione ha bandito risorse statali per l’istituzione di nuovi Centri antiviolenza e Case rifugio su tutto il territorio laziale. Con oltre 65.000 euro di risorse regionali, il nuovo centro antiviolenza di Fiumicino è tra i primi di una serie che da qui a fine anno apriranno i battenti».
Lo ha dichiarato Lorenza Bonaccorsi, assessore al Turismo e alle Pari Opportunità della Regione Lazio.

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Politica

Roma, Casa delle Donne: “Campidoglio ci ha annunciato revoca immediata convenzione”

(Fonte: www.repubblica.it)
"L'assessora Rosalba Castiglione ci ha annunciato che la memoria da noi consegnata a fine gennaio 2018 è stata respinta in toto" hanno comunicato le esponenti del direttivo della Casa Internazionale delle Donne in una riunione che si è tenuta mercoledì 25 luglio nel pomeriggio, "comprese le proposte di riduzione del debito da noi formulate. L'assessora Castiglione ha quindi annunciato anche la revoca immediata della convenzione che regola il rapporto fra la Casa Internazionale delle Donne e Roma Capitale". "Noi – continuano le esponenti del direttivo presenti alla riunione, la presidente Francesca Koch, Lia Migale, Giulia Rodano, Maria Brighi, Loretta Bondì – faremo opposizione a tutto campo. Non possiamo non rilevare che l'annuncio della revoca della convenzione avviene alla vigilia di agosto, nella peggiore tradizione di ogni vertenza pubblica e privata nel nostro paese. La Casa Internazionale delle Donne e tutte le attività e servizi che al Buon Pastore vengono erogati rischiano la chiusura a causa di questo ulteriore incomprensibile attacco della giunta capitolina al femminismo e alla vita associata a Roma".
"Noi, al contrario, abbiamo proposto una transazione che chiuda definitivamente la questione del debito. Grazie al grande sostegno che abbiamo ricevuto con la 'chiamata alle arti' e con la grande mobilitazione in Campidoglio del 21 maggio, c'è a Roma e nel Paese la consapevolezza di quanto negativo e grave sarebbe scrivere la parola fine alla esperienza della Casa Internazionale delle Donne. Ci sentiamo per questo di chiedere a tutte e a tutti – conclude la delegazione di ritorno dall'incontro all'Assessorato al Patrimonio, al quale erano presenti anche le assessore Laura Baldassarre e Flavia Marzano e la consigliera Gemma Guerrini – di sostenerci, di continuare la campagna di solidarietà e di mobilitazione, e anche di sottoscrivere".
 

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Cronaca

Colosseo, controlli antiabusivismo e antidegrado da parte dei Carabinieri

Ieri pomeriggio, a meno di 48 ore dagli ultimi controlli, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno nuovamente eseguito un capillare servizio nel complesso monumentale nelle aree tra Colosseo e Fori Imperiali, finalizzato a contrastare l’abusivismo commerciale e varie forme di degrado. Il bilancio dei controlli è di 3 persone denunciate, 23 ambulanti abusivi sanzionati e di 9 persone proposte per il “Daspo Urbano”. I Carabinieri hanno denunciato a piede libero due pusher, di 18 e 17 anni, entrambi di nazionalità egiziana, sorpresi in via dei Fori Imperiali, mentre cedevano due dosi di hashish ad un giovane assuntore, indentificato e segnalato al Prefetto, in cambio della somma di 30 euro. Poco dopo un cittadino iracheno di 42 anni è stato denunciato per ricettazione, perché, rintracciato con l’apposita applicazione di geolocalizzazione, è stato trovato in possesso di un telefono cellulare di ultima generazione, denunciato rubato.
Sanzionati amministrativamente, per complessivi 120.00 euro circa, 23 venditori ambulanti abusivi (22 cittadini del Bangladesh e uno del Senegal) sorpresi a vendere merce di vario genere senza regolare permesso. In particolare, i Carabinieri hanno scoperto chi riforniva delle bottiglie di acqua ghiacciata i venditori ambulanti. I Carabinieri hanno trovato due cittadini del Bangladesh, infatti, in possesso di due bustoni in juta, con all’interno 340 bottigliette d’acqua, pronte per essere vendute.
Nella stessa zona, i Carabinieri hanno proposto per il “Daspo Urban” 9 cittadini del Bangladesh sorpresi a stazionare nelle aree di accesso e transito della fermata  metropolitana “Colosseo”, limitandone il libero accesso e fruizione ai passeggeri in transito.
 

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Cronaca

Incendi ad Atene, si temono cento morti. Giallo sulle cause, il governo sospetta azione dolosa

 

(Fonte: la Repubblica) – ATENE (GRECIA) – L'ultimo bilancio ufficiale (Ore 7:00 del 25/7/2018) – Mentre finisce la prima notte dopo il dramma – è di 79 vittime accertate e almeno 550 feriti, tra cui 16 bimbi in gravi condizioni. Finora non ci sono italiani irreperibili. Ma le autorità locali temono che le vittime possano essere anche cento tra le migliaia di persone in  fuga dal nelle 24 ore di fiamme in due grandi foreste che lambiscono Atene e che centinaia di vigili del fuoco non riescono a domare, anche a causa del forte vento. Il premier Tsipras ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, lo stato di emergenza e chiesto l'aiuto dell'Unione Europea.

La maggioranza delle vittime è stata ritrovata senza vita in casa o nell'auto, nel resort marino di Mati, una località turistica costiera nella regione di Rafina, a circa 40 km a nordest di Atene. Nella stessa località 26 corpi carbonizzati sono stati rinvenuti nel giardino di una villa. Altre vittime sono state trovate abbracciate l'una all'altra sulla spiaggia di Argyri, sempre a Mati: i corpi, tra i quali quelli di bambini, giacevano a una trentina di metri dal mare, nelle vicinanze di un ristorante molto frequentato. Nello stesso punto sono state trovate decine di automobili carbonizzate.  Sono almeno 550 le persone rimaste ferite negli incendi, almeno 16 i bambini in gravi condizioni, ha riferito la Croce Rossa.

Grecia, emergenza incendi: il villaggio di Mati è un cumulo di cenere

A migliaia, con i corpi neri dalla fuliggine, si sono riversati sulle spiagge o sono saliti su imbarcazioni per sfuggire alle fiamme. Navi militari sono state dislocate lungo le coste delle zone colpite da incendi, per evacuare via mare la gente intrappolata dai roghi. Cinque persone che si erano gettate in mare per sfuggire agli incendi che li avevano circondati nei pressi di Rafina, a nord di Atene, sono state salvate da una nave traghetto. 

Altri cinque, invece, non ce l'hanno fatta. L'ultimo corpo recuperato è quello di un uomo, che si presume sia affogato tentando di scampare alle fiamme. Gli altri cadaveri sono di tre donne e un bimbo. E si teme per la sorte di due turisti danesi, che con altre persone – tutte messe in salvo – hanno utilizzato un gommone per sfuggire ai roghi. L'Unità di crisi della Farnesina sta verificando l'eventuale coinvolgimento di cittadini italiani. Sono circa 700 le persone salvate fino ad ora dalla Guardia Costiera.

"Per fortuna c'è il mare, siamo scappati in mare, perché le fiamme ci stavano inseguendo fino in acqua". Lo ha detto un testimone, Kostas Laganos, scampato alle fiamme in Grecia, citato dalla Bbc online. Il fuoco "ci ha bruciato la schiena e ci siamo tuffati in acqua. Ho detto 'mio Dio, dobbiamo correre a salvarci'".

Grecia, incendi. I superstiti di Mati: "Ci siamo tuffati in mare per salvarci" 

Un secondo rogo sta devastando le pinete in una zona a 50 chilometri a ovest di Atene. Il fumo denso, arrivato fin sulla capitale, ha costretto alla chiusura della principale autostrada di collegamento con il Peloponneso.

Al momento, hanno riferito i pompieri, ci sono ancora tre incendi in corso nella regione dell'Attica, ma altri roghi minacciano anche altre zone del Paese, in particolare a Corinto, nel Peloponneso e nell'isola di Creta. A rendere difficile il lavoro dei vigili del fuoco è il forte vento. Il portavoce del governo, Dimitris Tzanakopulos, ha annunciato per oggi l'arrivo di Canadair dalla Spagna e di volontari da Cipro.

Atene, emergenza incendi: le fiamme si avvicinano alla città

Soccorsi europei stanno affluendo anche in Svezia, dove da giorni si combatte contro le fiamme, con alcuni dei peggiori incendi boschivi che il Paese abbia mai visto. Dopo l'appello all'Ue lanciato da Stoccolma, Francia, Germania e Danimarca hanno inviato oltre 100 persone mentre la Polonia ne ha inviate 139 insieme a un gruppo di autopompe. Anche l'Italia ha messo a disposizione due Canadair, così come il Portogallo, mentre elicotteri sono arrivati da Norvegia, Germania e Lituana.

Ancora ignote le cause dell'incendio, ma il governo greco sospetta che siano di natura dolosa. "Nulla resterà senza risposta" ha dichiarato il premier greco Alexis Tsipras. Le fiamme sono divampate in luoghi diversi e distanti tra loro e anche per questo lo stesso Tsipras, in mattinata, aveva parlato di "incendi asimmetrici". Alcuni media greci ipotizzano, inoltre, che piromani siano entrati in azione per saccheggiare le case abbandonate dai turisti o per motivi di speculazione edilizia.

Il precedente di Olimpia. La Grecia ha vissuto altri tragici precedenti di devastanti incendi: undici anni fa, nel 2007, una serie di roghi divampati nell'ultima settimana di agosto, costarono la vita a 67 persone. Le fiamme interessarono principalmente il Peloponneso occidentale e meridionale e l'Eubea meridionale. Il fuoco minacciò anche la distruzione della città antica di Olimpia, evacuata il 26 agosto. Negli oltre 3mila incendi boschivi, di origine dolosa e favoriti dalle altissime temperature di quell'estate, sopra i 40 gradi, e dalla siccità, andarono in fumo 2.700 metri quadri (370 mila acri) di foreste, oliveti e vigne. Oltre 2.100 edifici furono distrutti dalle fiamme.

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Politica

Diaco(M5S): Amministrazione attenta alla tutela e benessere degli animali

Oggi pomeriggio è stato intervistato da Silvia Cangelosi il Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle e Presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco. Il consigliere ha parlato del nuovo regolamento approvato dalla Giunta Comunale sulle botticelle tolte dalle strade. A tal proposito Diaco ha affermato: "Nel nostro programma era presente l'abolizione dele botticelle e abbiamo tempestivamente regolamentato la questione. Abolizione che avverrà nel futuro. Abbiamo attuato questa norma: sposteremo le botticelle finalmente dal traffico urbano all'interno di parchi. Daremo la possibilità ai vittorini di non interrompere l'attività lavorativa convertendo la loro autorizzazione in licenza taxi. Tre, quattro vettorini hanno già fatto questo passaggio, auspichiamo che questa strada venga percorsa da più vettorini possibili. Molti i cambiamenti che vogliamo inoltre attuare. Per esempio verranno utilizzati cavalli da tiro perchè rappresenta la razza più idonea, rispetto ai trottatori utilizzati fino adesso. Non solo, fino adesso non c'era tracciabilità fiscale. Sempre per andare incontro al cavallo, il tragitto potrà durare al massimo tre quarti d'ora. Questo primo passo rappresenta un traguardo storico. L'approvazione in Giunta è il primo step, poi si passerà nei Municipi e in Commissione. Una volta approvato in Aula diventerà esecutivo e speriamo che ciò avvenga in breve tempo. Partiamo con una prova di coraggio perchè le precedenti amministrazioni avevano provato a fare qualcosa senza mai riuscirci. Vittoria non tanto per noi, ma per gli animali".  Su dove verranno spostate le botticelle il Presidente della Commissione Ambiente ha specificato: "Abbiamo individuato percorsi idonei all'interno di Villa Pamphli, Villa Borghese, Castel di guida, Parco degli acquedotti. Verrà rifatto il percorso anche in alcuni parchi per evitare la presenza di buche e criticità dell'animale. Un percorso come quello fatto a New York nel Central Park.  Regolamento nuovo sul benessere degli animali e anche sull'abolizione dei circhi. Molto attenti alla tutela e benessere degli animali". Il Consigliere pentastellato ha risposto anche ad un'osservazione di un cittadino sul problema rifiuti: "Anche su questa questione ci vuole tempo, apriamo un dibattito molto ampio e insieme all'Assessora Montanari e il nuovo Amministratore di Ama stiamo facendo tanto, rivoluzionando la raccolta di rifiuti. Da problema lo stiamo trasformando in una risorsa".  

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Politica

Assessore Grifalchi: “Creare un punto di riferimento per i cittadini che vogliono fare segnalazioni”

Oggi pomeriggio è intervenuto ai nostri microfoni l'Assessore ai Lavori Pubblici e Manutenzione Stradale, Edilizia Scolastica, Ambiente del IV Municipio, Fabio Grifalchi, dopo alcune segnalazioni arrivate dai nostri ascoltatori. Si è parlato di una situazione critica dei rifiuti registrata a Casal Bertone e Tor Cervara. 
A tal proposito l'Assessore ha affermato: "Il problema che ha Ama è evidente, non solo in quelle due zone, ma esteso in tutto il Municipio IV. A Casal Bertone è stato fatto un intervento, nel corso dei giorni precedenti, su via Portonaccio, via Pietralata e altre vie limitrofe e sono stati ritirati grandi quantitativi di rifiuti. Come Municipio, purtroppo, abbiamo zero possibilità d'intervenire se non comunicando al referente di zona e facendo segnalazioni. Sicuramente le segnalazioni, grazie al buon rapporto instaurato fra noi e i dipendenti Ama di zona, sono tante e riusciamo a fare interventi in zone con maggiori difficoltà rispetto ad altri. C'è un problema di carenza di personale. Qualche anno fa l'azienda ha dovuto fermare numerosi mezzi per fare manutenzione perchè questo dice la legge, ma non è mai stata fatta. Noi abbiamo fatto attività di manutenzione di mezzi e acquisto di nuovi mezzi più delicati che necessinato di tempo per essere costruiti. Non vogliamo trovare però nessuna scusa. Ci stiamo dando da fare collaborando molto con Ama. Con quest'ultima abbiamo instaurato un'ottima comunicazione: io quotidinamente ricevo segnalazioni e invito a farle a noi e farle direttamente ad Ama. Inviatemi email e sms what's app che serviranno per un dirottamento di mezzi. Il problema è che, per carenza di mezzi, laddove si interviene da una parte, in un'altra c'emergenza. I cittadini con questo caldo hanno tutto il diritto di lamentarsi. Come Municipio ci siamo adoperati anche e soprattutto per la raccolta di rifiuti ingombranti che non possono essere raccolti da Ama, subito abbiamo preso di petto la situazione. Noi come Municipio ci stiamo battendo per creare un punto di riferimento proprio nel Municipio dove i cittadini potranno venire di persona e segnalare le problematiche e anche un punto di riferimento per la struttura per avere un incontro diretto su e come intervenire. Una sorta di ufficio che veicola la gestione territoriale". 
Sul degrado di piazzale Loriedo l'Assessore ha spiegato: "E' un'area verde data in gestione ad un privato, un cosiddetto punto verde di qualità. Al momento si sta analizzando per via legale la situazione. La parte commerciale è stata chiusa, ma la gestione del punto verde è ancora in carica al privato e dovrebbe manutenerla lui. Noi sollecitiamo sempre il privato a fare degli interventi. Saranno i giudici a dire cosa fare in futuro. Il privato dovrebbe anche tenere fruibile la parte verde alla cittadinanza. Il Municipio non può intervenire con i propri mezzi se non per un problema di sicurezza". 

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Cronaca

Roma, paura al parco: catturato un boa constrictor lungo più di due metri

 (Fonte: www.repubblica.it)
(di Luca Monaco)Un pericoloso esemplare di boa constrictor, lungo oltre due metri, è stato catturato lunedì sera lungo il vialetto di terra battuta che separa i giochi dei bambini del parco Scott, all'Ardeatino, dal greto dell'Almone. Il rettile è stato catturato dai guardiaparco dell'Appia Antica allertati da un gruppo di cittadini ed è stato traferito al Centro recupero fauna selvatica del parco dell'Appia antica.
La prima incrociare il serpente è stata la madre di una bimba di due anni, dopodiché è intervenuto un altro cittadino che portava a spasso i suoi due schnauzer nani ed ha impedito al boa di scappare in attesa che arrivassero i guardiaparco. Gli esperti per la tutela degli animali l'hanno fatto strisciare dentro un secchio bianco tra gli applausi dei curiosi, che hanno filmato la scena col cellulare.   
Non si trattava dunque di una leggenda urbana. La caccia al rettile era scattata in seguito alla prima segnalazione corredata da un video consegnato ai guardiaparco dell'Appia Antica oltre un mese fa. Le ricerche hanno coinvolto gli uomini del Cites dei Carabinieri.
"Hanno battuto tutto il parco per oltre una settimana – racconta la presidente di Retake Roma Ardeatino, Valentina Malatesta – l'hanno cercato perfino con i cani, ma non si trovava. Perché questo tipo di serpenti, ci hanno spiegato, la notte dorme sugli alberi. Il giorno cerca il sole e l'acqua".
Probabilmente il boa è stato abbandonato da un privato, una volta cresciuto troppo. "Si è nutrito di topi e piccoli rettili", spiegano i guardiaparco dell'Appia Antica. E' un animale timido, ma è dotato di un morso potente e poteva diventare pericoloso se qualcuno per sbaglio lo avesse calpestato o per i cani di piccola taglia.
 "Una storia a lieto fine – dice Malatesta – che però induce due riflessioni. Anzitutto invitiamo i cittadini a non abbandonare gli animali selvatici, ma a rivolgersi alle autorità qualora se ne volessero disfare. Dopodiché è chiaro che se la vegetazione incolta lungo la rete che separa il parco dall'Almone fosse stata curata, la cattura del rettile sarebbe stata molto più agevole". In ogni caso il boa di parco Scott è stato filnamente catturato. 

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Camping River, la Corte Europea ferma lo sgombero. Oggi il vertice Raggi-Salvini al Viminale

(Fonte: Corriere della Sera, di Maria Egizia Fiaschetti) – Sul camping River interviene Strasburgo. La Corte europea dei diritti dell’uomo accoglie il ricorso presentato da tre abitanti e chiede al governo italiano di sospendere fino al 27 luglio le espulsioni (evictions) programmate: per allora è attesa la risposta di Palazzo Chigi sulle soluzioni alternative al campo.

Sarà il Comune, che finora ha gestito l’iter, a produrre la documentazione richiesta entro le 12 di oggi. Ieri scadevano le 48 ore, notificate alle famiglie dall’ordinanza della sindaca, per lasciare l’insediamento sulla Tiberina, ma lo sgombero è slittato: secondo il Campidoglio, per l’aumento di adesioni alle proposte di integrazione, ovvero «la terza via» della giunta M5S. Versione in contrasto con quella dell’associazione «21 luglio», attiva all’interno del campo: «Nei tre casi che abbiamo segnalato alla Corte di Strasburgo, ma non sono gli unici, il Comune non ha offerto alcuna alternativa – insiste il presidente della onlus, Carlo Stasolla – . Ci siamo rivolti all’Europa perché era l’unica strada percorribile in tempi così stretti». Più tardi, mentre consegna alla segreteria di Palazzo Senatorio le 630 firme raccolte tra i cittadini romani contrari allo sgombero, Stasolla picchia duro: «All’incontro di domani (oggi, ndr) con Salvini Raggi voleva portare lo scalpo del camping River, invece si presenterà con una grave sconfitta politica».

Dal Comune ostentano serenità e controbattono: «A tutti è stato proposto di accedere alle misure di inclusione, a chi si è rifiutato di entrare nel circuito di accoglienza dei servizi sociali: stiamo anche offrendo posti che non dividono le famiglie». Affermazioni documentabili attraverso i verbali dei colloqui, le registrazioni e i filmati. Se l’Europa si è mossa, però, avrà avuto le sue ragioni. «Stiamo raccogliendo una mole di materiale che testimonia la correttezza del nostro operato – ribadiscono dal dipartimento Politiche sociali – . Lì si sta creando un’emergenza igienico-sanitaria: quella, sì, sarebbe una grave violazione dei diritti umani».

Nel frattempo, dopo la bordata del vice premier sul «casino dei campi rom a Roma», Raggi in vista del colloquio al Viminale (i due dovrebbero incontrarsi all’ora di pranzo)si allinea: «Condivido l’analisi di Salvini. I campi rom sono un caos dal 2008, da quando sostanzialmente esistono in maniera ufficiale, e drenano 25 milioni di euro l’anno. Il nostro obiettivo è chiuderli favorendo l’integrazione. Quindi, diritti e doveri». Se non fosse che il segretario federale della Lega lancia un’altra frecciata, stavolta ai giudici di Strasburgo: «Ci mancava il buonismo della Corte europea per i diritti dei rom», è il tweet polemico che la prima cittadina non raccoglie. Al tavolo con il ministro dell’Interno la sindaca non si soffermerà soltanto sul problema dei campi nomadi: «Uno dei primi temi che affronterò è quello della carta di identità elettronica, che di fatto è gestita dal ministero, le cui procedure però si svolgono all’interno dell’Anagrafe del Comune: ci sono problemi di dialogo tra software e questo sta creando parecchie file». Si parlerà anche di migranti «fantasma» e roghi tossici, argomento che offre a Raggi l’assist per rilanciare: «Sono ormai due anni che chiedo al governo di darci supporto e continuerò a chiedere il superamento dei limiti alle assunzioni per la polizia locale, che è in gravissimo sotto organico». Dopo il rapporto conflittuale con il precedente esecutivo a guida Pd, adesso la sindaca confida di trovare sponda nell’interlocutore leghista alleato dei Cinque stelle a Palazzo Chigi. E mentre infuria il dibattito sul camping River, la Comunità di Sant’Egidio denuncia lo sgombero di otto famiglie dall’ex Fiera di Roma (tra loro 20 minori, due disabili e quattro donne incinte). Replicano dal Comune: «La Sala operativa sociale ha proposto assistenza a tutti i nuclei familiari, ma le proposte sono state tutte rifiutate».

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Cronaca

Roma, via Colli della Farnesina chiusa dal Comune e aperta dai residenti

(Fonte: Corriere della Sera, di Claudio Rinaldi) – Nella città dove bastano tre ore di pioggia intensa per mandare in tilt la circolazione, succede anche che una strada venga chiusa a tempo indeterminato nonostante le proteste degli abitanti del quartiere. La causa è banale: la potatura degli alberi. È normale infatti che il verde venga curato, asportando i rami ingombranti. Anzi, è quello che chiedono i romani per evitare che querce, platani e pini diventino ostacoli pericolosi e inaspettati. Decisamente meno normale è però scoprire che quella strada chiusa il 30 giugno dopo più di venti giorni sia ancora abbandonata a se stessa, sbarrata con un bel cartello che ne indica il divieto di transito. Se poi si considera che non stiamo parlando di un’arteria secondaria insignificante, bensì di via dei Colli della Farnesina, snodo importante che da via della Camilluccia porta a via del Foro Italico offrendo dunque un’alternativa al traffico di ponte Milvio e di via Cassia, la faccenda si fa ancor più seria.

Ma non è finita qui. La strada è sì formalmente chiusa perché invasa dai rami tagliati che la restringono a una sola carreggiata, ma è di fatto aperta. Qualcuno infatti stanco di aspettare che gli alberi vengano rimossi, invece di allungare di alcuni chilometri il suo ritorno a casa ha pensato bene di spostare le barriere. Risultato: via dei Colli della Farnesina è chiusa, ma aperta. Le transenne ci sono, ma di lato. Una corsia è invasa dai rami lasciati sull’asfalto e l’altra dalle macchine e dai motorini che si incrociano nei due sensi di marcia, accentuando così solo il pericolo di incidenti. E i vigili? «Passano due o tre volte al giorno», commenta il portiere del condominio al civico 144. «Vengono, si fermano, rimettono a posto le barriere e vanno via. Dopo mezz’ora però la situazione torna come prima: qualcuno si infastidisce, scende dalla macchina, sposta le transenne lasciando libero il passaggio. E piano piano la circolazione riprende come se la strada fosse regolarmente aperta». In effetti nessuno tra automobilisti, tassisti e motociclisti si preoccupa del divieto. Tutti rallentano, aspettano che la strettoia d’ingresso sia libera e attraversano la via per entrare nei complessi residenziali o per raggiungere la zona nord della città.

Dario è un avvocato, ha uno scooter e abita in via Cortina d’Ampezzo. È consapevole di commettere un’infrazione, ma si giustifica così: «Sono passati più di venti giorni. Abbiamo aspettato, ma nessuno si è preoccupato di risolvere il problema. E allora meglio fare da soli». «Sì è vero, il pericolo c’è – commenta una signora dalla sua auto -. Chi passa da qui sa però che deve ridurre la velocità. D’altronde se il Comune non ci aiuta, ci aiutiamo da soli». Non ci sono solo cittadini stufi di aspettare, ignorano indisturbati i cartelli persino le camionette dell’Ama e gli autobus «fuori servizio» dell’Atac. Non il 188 però, la linea circolare devia il suo percorso e dal capolinea in largo Diaz attraversa via Cassia, piazza dei Giuochi Delfici e via Nemea. «Per arrivare alla fermata più vicina – si lamenta il signor Massimo, 76 anni – ora devo fare quasi un chilometro. Le sembra giusto? E solo perché nessuno si è degnato di completare il lavoro. Fanno bene i cittadini che da soli hanno riaperto la strada, ormai possiamo contare solo su noi stessi».