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Cronaca

Proposta M5S sui vaccini, FIMMG Lazio: le vaccinazioni sono un fatto scientifico che non necessita di democratizzazione

“I vaccini e le vaccinazioni sono un fatto scientifico acclarato in medicina, che non necessita di alcuna democratizzazione. “Così la Fimmg Lazio la Federazione Italiana medici di Famiglia della Regione Lazio dopo aver appreso la notizia della proposta di legge del movimento 5 stelle del Lazio sulla “revisione del sistema vaccinale”: 

“"Un sistema di quarantena per i bambini vaccinati, modello cascate che scorrono all'’indietro, un obbligo flessibile, infelice ossimoro, la democratizzazione della medicina, fin qui si potrebbe solo sorridere leggendo di idee non idee, ma quello che è veramente pericoloso e quindi inaccettabile per un Medico è la proposta di vaccinare un bambino “a partire dalla fine del secondo semestre di vita”: Significa che gli estensori della proposta di Legge stanno riportando il nostro sistema vaccinale indietro di cento anni, esponendo i bambini entro il loro primo anno di vita a malattie infettive serie, che comportano gravi sequele e la morte.” “Gli stessi estensori ignorano quali malattie infettive possano circolare in assenza di vaccinazione, soprattutto quando nel primo anno di vita si viene a creare un così vasto serbatoio di bambini non vaccinati."

“C’è poi la proposta di vaccinare con vaccini monovalenti con un intervallo minimo di 60 giorni tra una vaccinazione e l’altra inducendo tempi di esposizione alle malattie infettive che raggiungono facilmente i 2 anni e mezzo, aumentando le possibilità, del tutto realistiche anzi piu’ che certe, di contagio con batteri e virus fatali. Oltretutto il soggetto che abbia avviato il percorso vaccinale ma ci ripensi, per chissà quali motivi, e interrompail prosieguo della vaccinazione andrebbe ad aumentare il serbatoio che alimenta la diffusione delle malattie infettive.

Si continua poi nella procrastinazione della vaccinazione pretendendo che il Medico Vaccinatore sia obbligato a fornire informazioni e documentazione su richiesta degli interessati, non è difficile capire dove si vada a parare, un genitore che non voglia vaccinare il proprio bambino avrà mano facile a tenere impegnato quel Medico per giorni e giorni, così per ogni vaccinazione a seconda della sicumera genitoriale terremo bloccate le risorse a scapito di chi invece affidi con tranquillità i propri figli ai Servizi Vaccinali.”

“C’è poi l’idea che una “nutrizione preventiva” possa sostituirsi alla vaccinazione il che fa riflettere su quanto sia inopportuno che la politica si sostituisca alla Medicina, anzi in questo caso alla Scienza.” “Non esistono esami prevaccinali, screening, nulla osta o esoneri, la lunga esperienza italiana dei Medici Vaccinatori è un vanto dell’Italia tutta, nel Lazio in particolare si perseguono strategie vaccinali ottime sia pure con grandi sacrifici degli operatori legati alla mancanza di risorse, e questi non hanno bisogno di lezioni politiche su come si debba eseguire un’accurata anamnesi, per assicurarsi che non vi siano controindicazioni alla esecuzione della vaccinazione o su quanto bisogna studiare per tenersi sempre aggiornati perché già lo fanno, in silenzio e senza tanti proclami.” Dubitare della vaccino-vigilanza, introducendo sospetti circa “sostanze tossiche“ contenute nei vaccini, o insistere sugli effetti avversi significa ignorare quanto l’Italia, e con quanta attenzione, con le sue agenzie istituzionali dedicate, faccia in merito in termini di controllo e valutazione.” “La recente esperienza italiana del Morbillo avrebbe dovuto far riflettere gli estensori della proposta sul fatto che al diminuire delle coperture vaccinali il rischio che le malattie infettive riinizino a circolare è fatto certo. Oggi siamo ancora sotto le coperture di sicurezza, se passasse un simile disegno di Legge, che di fatto lascia in mano le scelte vaccinali ai genitori, e lega le mani ai medici, possiamo anticipare senza tema di smentita un ulteriore abbassamento delle coperture e in definitiva una maggiore circolazione di malattie infettive.”

Per un Medico esporre un bambino o un adulto a malattia prevenibile con vaccino è qualcosa di inaccettabile moralmente ed eticamente, pertanto la FIMMG Lazio sin da ora dichiara che contrasterà tale proposta con tutti i mezzi a disposizione perché la tutela delle persone sia un fatto reale e non dia atto invece ad una strumentalizzazione politica in cerca di facili voti.”
“La Fimmg Lazio spera e auspica un intervento istituzionale del Ministro della Salute, che riporti la discussione su piani prettamente scientifici, nel rispetto delle istituzioni preposte alla salvaguardia della salute dei cittadini , evitando che simili atteggiamenti creino sfiducia e dubbi nel sistema sanitario italiano".

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Cronaca

Roma, sgombero imminente per il Camping River: emergenza igienico sanitaria sblocca sospensiva Corte europea

(Fonte: Il Messaggero, di Lorenzo De Cicco) – E' iniziato lo sgombero dei nomadi dal Camping River. Nella baraccopoli di via Tiberina, a Roma Nord, sono arrivate decine di autopattuglie e blindati di Polizia, Carabinieri e Municipale. Da quanto apprende Il Messaggero, la sospensiva della Corte europea dei diritti dell'uomo, che scadrebbe domani, sarebbe stata sbloccata per via "dell'emergenza igenico sanitaria che è interesse preminente", spiegano fonti che stanno seguendo l'operazione.

La Corte Europea diritti dell'Uomo, cui il Campidoglio ha inviato le informazioni richieste sul tema, dopo il ricorso di 3 abitanti del campo aveva deciso la sospensione dello sgombero fino a domani. Al momento, a quanto si apprende, oltre a quelle già andate via dal campo, altre 20 persone hanno accettato l'offerta di accoglienza presso le strutture del sistema allestito dai servizi sociali di Roma Capitale.

 

 

 

 

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Cronaca

Roma, 8 volte no alle case offerte dal Comune: a Strasburgo il report sui rom del River

(Fonte: Corriere della Sera, di Andrea Arzilli) – I sì dei Camen e dei Filip: i primi a Craiova da qualche giorno riabbracciano i tre nipoti e l’unica figlia che era rimasta in Romania; i secondi, col sostegno economico del Campidoglio, già in affitto a Brasui Postouaro – centro urbano 120 chilometri a nord di Bucarest – e col lavoro assicurato in un cantiere edile del posto. Ma soprattutto i tantissimi no – detti in rumeno, bosniaco e kosovaro – che hanno segnato l’ultimo mese di trattative tentate dal Comune di Roma in vista dello sgombero del Camping River, il villaggio con 400 rom sulla Tiberina.

I verbali relativi a due anni di tentativi, i report quotidiani degli operatori sociali e del pool di psicologi mandati dal Comune, le video-storie e le coordinate delle famiglie che hanno detto no per continuare a vivere dentro al River nonostante l’avviso di sfratto notificato dal Comune, sono stati inviati ieri a Strasburgo alla Corte europea dei diritti dell’uomo dopo che i giudici hanno deciso per la sospensione (fino a domani) dello sgombero coatto. Giga e giga di dati a testimonianza dello sforzo dell’amministrazione nel proporre alle famiglie rom delle alternative a degrado, miseria e illegalità. Dal contributo all’affitto alle soluzioni di accoglienza presso le strutture capitoline fino al rientro volontario assistito, opzione quest’ultima sostenuta da un contributo di 3 mila euro all’anno prelevato dalle casse comunali. Tutte proposte formulate ad ogni colloquio con i nuclei familiari in questione, e quasi tutte puntualmente rispedite al mittente: alcune famiglie hanno rifiutato otto offerte del Comune.

Come nel caso della famiglia G., nucleo di sei persone rumene, che nell’ultimo mese ha detto quattro volte no al Campidoglio nonostante il primo abbocco – lo scorso 23 maggio, già si sapeva che il campo doveva essere smantellato -, avesse lasciato presagire un esito positivo della trattativa pre-sgombero. Gli operatori avevano infatti incassato dai G. la disponibilità a esaminare le soluzioni dell’amministrazione, quindi avevano fissato la data per il colloquio ufficiale. Al quale, però, alla fine nessuno si è presentato, buca in piena regola. Un «silenzio dissenso» che, secondo Arun -capofamiglia dei G. – valeva come un «non ci interessa più».

Il secondo tentativo è del 14 giugno: ai G. viene offerta una possibilità in una struttura del Comune. Però il no viene messo a verbale quasi subito, perché al River si sa da tempo che in tante case accoglienza della Capitale alle famiglie tocca dividersi per sistemarsi – i padri da una parte, moglie e figli da un’altra – e Arun (comprensibilmente) non vuole. Così gli operatori sociali riprovano garantendo ai G. un posto nella struttura situata in via Toraldo: lì le famiglie possono restare unite, nessuna separazione, solo un trasloco. Ma il no arriva lo stesso, secco e definitivo su questa terza come sulla quarta opzione, ovvero un pacchetto di proposte messo a punto e finanziato dal Campidoglio: massimo 800 euro al mese di sostegno all’affitto, l’inserimento nel mondo del lavoro attraverso una serie di corsi di formazione oppure una fiche di 5 mila euro da investire per avviare un’attività. Ma niente da fare. A parte i 14 sì dei rom già rientrati a Craiova più le quattro famiglie che hanno trovato una casa da affittare e che quindi usufruiscono del gettone comunale, il Comune ha incassato solo dinieghi. Tutti dettagliati nel plico spedito a Strasburgo.

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Cronaca

Sgombero di Camping River, decine di rom allontanati non sanno dove andare

Fernando Magliaro, giornalista de’ Il Tempo, e Jacopo Nassi, inviato di Radio Roma Capitale, sono intervenuti ai microfoni di Radio Roma Capitale direttamente dal Camping River, dove è in atto lo sgombero degli abitanti rom operato dal Campidoglio.

“Inizialmente – dice Magliaro – c’era una sorta di rassegnazione. Poi, con l’arrivo dei giornalisti, si sono cominciate a sentire le proteste. Le operazioni sono iniziate verso 6.15, quando sono arrivati numerosissimi i vigili urbani. Non ho sentito la tensione salire troppo. Non credo che sia stato usato lo spray al peperoncino e, tuttavia, io non ero all’interno del campo. Questo cozzerebbe con alcune dichiarazioni rilasciate da un rom intervistato. Inoltre, l’inviato di Radio Roma Capitale Jacopo Nassi, presente anche lui al Camping River, ha riferito, della circolazione di voci che sosterrebbero per l’appunto l’utilizzo da parte delle forze dell’ordine dell’arma in questione. Anche lui, tuttavia, era fuori dal campo.

Al momento – commenta Magliaro – il campo è stato sgomberato dai suoi inquilini. I servizi sociali, che hanno accompagnato i vigili urbani nell’ingresso al campo al fine di mediare, hanno offerto assistenza alloggiativa. Inizialmente solamente 3 o 4 nuclei familiari (ovvero circa 20-30 persone) hanno accettato le proposte del Campidoglio. Sembra però che altre famiglie stiano però aggiungendosi. Circa 20 persone avevano lasciato il Camping River nei giorni passati”. Ci sarebbero quindi tra 50 e 100 persone che – come comunicato a Jacopo Nassi – non saprebbero dove andare. Il comandante di Maggio, incaricato dell’operazione, inoltre, ha brevemente risposto alle domande del nostro inviato, chiarendo che dovremmo “chiedere a loro dove andranno”.

Jacopo Nassi ha anche raccolto il contributo di Stefano Fassina. Il consigliere comunale ha sottolineato quanto questa soluzione sia insostenibile: “Non è stata trovata una soluzione alternativa e ora le persone non sanno dove andare. Così i problemi non si risolvono, si aggravano. I cittadini lo devono sapere".  Anche la Comunità di Sant'Egidio lamenta la chiusura di un campo che funzionava, "vanificando tutto il lavoro  di integrazione svolto". 

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Politica

Presidente Castagnetta: “Lavoro di condivisione con gli operatori di piazza Ormea”

Oggi pomeriggio è intervenuta ai nostri microfoni la Presidente del XIII Municipio Giuseppina Castagnetta per parlare della situazione dei mercati nella zona. 
Sull'intervento effettuato a Piazza Ormea la mini sindaca ha detto: "Nelle progettualità c'è stata una piena condivisione e collaborazione con gli operatori mercatali per trovare delle soluzioni vantaggiosi sulle normative vigenti. La riqualificazione del mercato Ormea è quindi il frutto di un lavoro con accordi e incontri con gli operatori e i rappresentati dei mercati di zona. Il mercato, istituito nel 1998, aveva un problema relativo al rilascio del numero delle  autorizzazioni che non erano conformi alla superficie. Grazie a questo lavoro d'unione abbiamo trovato una soluzione, dopo la presentazione del progetto dello scorso febbrario, ad aprile si è presentato un nuovo assetto del mercato e degli stalli. 
Il progetto di riqualifica è partito dalle instanze dei cittadini che vedevano le vie limitrofe a piazza Ormea occupate dai banchi fuori misura. Gli stalli prevedono 30 postazioni per banchi da 24 mq". 
Sul mercato di via Calisti la Castagnetta ha affermato: "Già nel 2016 abbiamo elaborato degli stalli all'interno del parcheggio così come abbiamo fatto per  gli stalli del mercato saltuario di Torre Vecchia e di Valle Aurelia. Abbiamo fatto quindi un'opera di riqualifica determinando gli stalli". 
Per quanto riguarda invece il mercato di via San Silverio, alla luce di un pessimo stato della pavimentazione segnalato da molti cittadini, la Presidente ha rassicurato: "Abbiamo avviato una progettazione per la riqualifica dell'intero mercato grazie ad uno stanziamento di soldi sul nostro bilancio municipale e si sta lavorando ad un progetto esecutivo che andrà in gara entro fine anno". 
Non è mancata la domanda sulla questione rifiuti, dopo le innumerevoli segnalazioni di sacchetti abbandonati per strada in zona San Pietro, Gregorio VII e via delle Fornaci. A questa emergenza la Castagnetta ha risposto: "Quotidianamente diamo seguito alle segnalazioni e alle criticità al responsabile di zona. Purtroppo non abbiamo un impianto per lo smaltimento dei rifiuti e quindi la ricaduta avviene su tutta la città". 
 

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Cronaca

Roma, accerchiano turista e gli strappano la collana: arrestati tre rapinatori

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
La scorsa notte, nell'ambito dei quotidiani servizi di controllo del territorio, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato tre persone, due cittadini iracheni, di 21 e 26 anni e un 35enne tunisino, per rapina aggravata in concorso. I tre, tutti con precedenti e irregolari sul territorio nazionale, in piazza dei Cinquecento, nei pressi del capolinea dell'autobus 60, hanno avvicinato un 23enne francese, a Roma in permesso studio e, dopo averlo accerchiato, lo hanno aggredito con calci e pugni per poi strappargli la collana d'oro dal collo. I Carabinieri, allertati da un cittadino che ha assistito alla scena, sono intervenuti dopo pochi minuti, acquisendo indicazioni utili sui tre rapinatori e in una strada vicino li hanno rintracciati e bloccati. Gli arrestati sono stati accompagnati in caserma dove saranno trattenuti in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo. Il coltello usato per commettere la rapina è stato sequestrato.

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Cronaca

Aveva rapinato un 21enne con un coccio di bottiglia: arrestato

I Carabinieri della Stazione Roma Cinecittà, al termine di una laboriosa attività d’indagine, sono riusciti a dare un nome e un volto all’autore di una rapina messa a segno, lo scorso mese di marzo quando, armato di un frammento appuntito di una bottiglia di vetro, ha rapinato un cittadino filippino di 21 anni, all’interno della stazione metropolitana Cornelia, impossessandosi del suo telefono cellulare.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica– Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti – presso il Tribunale di Roma, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti, ha consentito di individuare gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato attraverso l’acquisizione e la visione dei filmati di video sorveglianza, installati all’interno della stazione metropolitana e al successivo riconoscimento da parte della vittima, attraverso la visione di un fascicolo fotografico.

Si tratta di un pregiudicato, di nazionalità tunisina di 18 anni, già detenuto per altra causa, nel carcere di Civitavecchia, al quale i Carabinieri hanno notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Roma, è scaturito grazie alla capacità dei militari di mettere in connessione il lavoro informativo e investigativo svolto dai Carabinieri delle Stazioni Roma Cinecittà, avvalorati dai risultati tecnici dai Carabinieri  della Sezione Rilievi del Nucleo Investigativo di via In Selci e delle Sezioni Foto Audio Video del R.I.S. di Roma.

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Sport

Sport: Tor Vergata e ICS annunciano un accordo di finanziamento

(Fonte: Adnkronos)   

Tor Vergata e l'Istituto per il Credito Sportivo annunciano un accordo di finanziamento per l'importo di oltre 13 milioni di euro atto a riqualificare e rimodernare l'Ateneo e riconfermare, concretamente, il grande valore dato al connubio tra sport e cultura. Un binomio saldamente ancorato alle strategie e azioni messe in campo da una Università che prosegue la sua crescita su ogni fronte, e si propone agli studenti di domani con un Campus inclusivo e accogliente, ancora più fruibile e all'avanguardia, sempre in condizioni di massima efficienza e sicurezza e fedele alle proprie missione e visione orientate allo sviluppo sostenibile in ogni sua declinazione. «Il nostro Ateneo -è il commento del Rettore di Tor Vergata, Giuseppe Novelli- giovane e dinamico, mostra una spiccata attenzione per la cultura sportiva, per lo spirito di comunità e la condivisione di valori alti. L'investimento che oggi viene siglato è parte di un percorso avviato negli anni mirato alla costruzione di una università positiva: lo sport resta un grande veicolo di integrazione, di penetrazione nel tessuto sociale, di affermazione della propria identità e di appartenenza. 'La nostra natura è nel movimento; il riposo totale è la morte', diceva Pascal. Oggi, con orgoglio, riaffermiamo il nostro essere Ateneo 'del fare', istituzione capace di guardare avanti e mettere al centro le esigenze del singolo».

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Cronaca

Via dei Gordiani, controlli all’interno del campo nomadi da parte della Polizia

Continuano i controlli straordinari predisposti dal Questore Guido Marino, con specifica ordinanza di servizio, a Torpignattara e all’interno del campo nomadi di via dei Gordiani.
Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di zona, diretto dal dr. Giuseppe Amoruso, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, della Polizia Stradale, del Reparto Mobile, hanno identificato, nel campo, circa 100 persone di varie etnie.
Un cittadino rom è stato denunciato in stato di libertà per violazione della legge sull’immigrazione, mentre un altro è stato accompagnato negli uffici del Gabinetto della Polizia Scientifica per identificazione.
Particolare attenzione alle autovetture presenti all’interno del campo dove personale della Polizia Stradale, ultimati gli accertamenti, ha elevato 5 contravvenzioni per violazione al codice della strada e al sequestro di due autovetture presenti.
Presente sul posto personale dell’Ama che ha monitorato le condizioni igienico sanitarie dei luoghi per eventuali futuri interventi.
Durante i controlli, gli investigatori hanno arrestato,  per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, T.A., 47enne di origine albanese, poiché trovato in possesso di 140 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento – indagati in stato di libertà 3 cittadini di origine rumena per ricettazione in concorso tra loro in quanto trovati con 100 Kg. di rame.
Infine sono stati effettuati controlli amministrativi presso due attività commerciali, i c.d. “Compro Oro”, e accompagnati negli uffici competenti 3 cittadini stranieri per essere identificati.

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Cronaca

Marte, Coldiretti: al via orti spaziali con ulivi e pomodori

Dagli ulivi alle insalate, dalle patate ai pomodori, è corsa alla sperimentazione per l’agricoltura nello spazio ma anche su altri pianeti p  er le future colonie umane, mentre gli astronauti della ISS, la Stazione spaziale internazionale, hanno già assaggiato dell’insalata cresciuta in assenza di gravità. E’ quanto afferma la Coldiretti in relazione alla scoperta del grande lago di acqua salata a un chilometro e mezzo sotto i ghiacci del Polo Sud trovato grazie al radar italiano Marsis della sonda Mars Express che rappresenta un incoraggiamento per quanti sono impegnati nella ricerca sul pianeta rosso anche in campo alimentare. Adattare le coltivazioni a condizioni estreme extraterrestri richiede però una lunga serie di sperimentazioni e ricerche come quella realizzata nel deserto dell’Oman con un vero e proprio orto dove sono state coltivate quattro specie di micro verdure, tra cui il cavolo rosso e il radicchio, appositamente selezionate perché completano il loro ciclo vitale in circa 15 giorni e garantirebbero un corretto apporto nutrizionale ai membri di un ipotetico equipaggio “marziano” grazie a un sistema di coltivazione idroponica fuori suolo con riciclo dell’acqua. Mentre far crescere ulivi e altre piante legnose su Marte potrebbe diventare possibile – sottolinea la Coldiretti – grazie a un ambiente di crescita messo a punto dall'Enea, presso il Centro Ricerche di Portici (Napoli), che stavolta utilizzando la terra simula le condizioni di un campo e permette di coltivare ortaggi come patate, pomodori, lattuga e basilico, e per la prima volta in queste condizioni, persino alberi, come l'ulivo. Il tutto grazie all'uso di un sistema a due scompartimenti divisi ma collegati fra loro uno sotterraneo per le radici e l'altro esterno per il fusto e la chioma. La ricerca agricola spaziale – rileva la Coldiretti – punta però anche a studiare gli equipaggiamenti che potranno essere impiegati in future missioni su Marte, compresi dei rifugi resistenti fino a -80° gradi centigradi e a venti oltre i 100 chilometri orari e serre gonfiabili dotate di una rete di sensori per monitorare tutti i parametri indispensabili alla vita umana e vegetale. Tra i moduli “agricoli” extra terrestri in fase di sperimentazione – spiega la Coldiretti – c’è anche la serra costruita tra i ghiacci dell'Antartide, nella base di ricerca tedesca Neumayer Station III, finanziata dall'Unione Europea, mentre sulla Stazione spaziale orbitante si stanno utilizzando moduli chiusi per coltivare in assenza di gravità varietà di frumento nano, ortaggi e spezie. Intanto – conclude la Coldiretti – presso l'università olandese di Wageningen, sono stati già raccolti i primi pomodori “marziani” coltivati cioè in condizioni molto simili a quelle che i futuri coloni potrebbero incontrare sul pianeta rosso.