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Cronaca

Stadio Roma, Parnasi: «Mai dato soldi a Civita. Mi ha chiesto solo un favore per suo figlio»

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

«Conosco Michele Civita da circa 20 anni ed è una persona che stimo molto. Ha sempre fatto gli interessi dell'amministrazione. La conferenza di servizi era già stata chiusa e già c'erano state le elezioni quando con estremo imbarazzo mi ha chiesto di trovare un lavoro per suo figlio». È quanto afferma il costruttore Luca Parnasi nel corso dell'interrogatorio con pm di Roma parlando del rapporto con l'ex assessore regionale del Pd, indagato nell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Il verbale, in gran parte omissato, è stato depositato dalla Procura in occasione dell'udienza davanti al tribunale del Riesame che deve decidere sulle istanze di attenuazione delle misure cautelari sollecitate dai difensori di Civita e dell'ex vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Adriano Palozzi. «Io ho fatto un colloquio al figlio e l'ho proposto ad Acherman della Be Consulting – aggiunge Parnasi – Gli ho fatto un favore mettendomi nei suoi panni come padre. Non ho mai sostenuto Civita con erogazione di denaro». «Civita ha operato sempre nell'interesse della Regione Lazio – continua – Io ho sostenuto Civita con il voto, a lui dato anche da parte dei miei familiari. Politicamente la Regione e di conseguenza Civita erano favorevoli alla realizzazione dello Stadio. Era il nostro punto di riferimento nella conferenza di servizi ed a lui, sia che io che Caporilli e Baldissoni, ci rivolgevamo per la soluzione di eventuali problemi». «Non sono in grado di dire se il suo atteggiamento di disponibilità fosse finalizzato ad avanzarmi in seguito la richiesta di assunzione del figlio. Per la conoscenza che ho di Civita credo che non sia così. Ho fatto la promessa di assunzione del figlio perché a lui legato da rapporti personali, nella consapevolezza del suo ruolo pubblico».

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Politica

Inchiesta Marrazzo, pm chiede condanne per i 4 carabinieri infedeli

(Fonte: www.repubblica.it)
La Procura di Roma ha chiesto la condanna per i quattro carabinieri infedeli coinvolti nel luglio del 2009 nella vicenda del video girato all'ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo mentre era in compagnia di una trans. In particolare il pm Edoardo De Santis ha chiesto 12 anni per Nicola Testini e Carlo Tagliente. Per i loro altri due colleghi, Luciano Simeone e Antonio Tamburrino, sono state sollecitate condanne rispettivamente a 9 e 4 anni di reclusione. Chiesta, invece l'assoluzione per il trans Natali. I militari sono accusati, a vario titolo, di concussione, rapina, violazione della legge sugli stupefacenti e ricettazione. Per Piero Marrazzo "è stato uno tsunami senza fine" e "lui si è assunto le sue responsabilità. Gli hanno distrutto la vita". Sono le parole di Luca Petrucci, legale dell'ex presidente della Regione Lazio, parte civile nel processo ai quattro carabinieri infedeli imputati per il video girato nel 2009 all'ex governatore mentre era in compagnia di una trans. Il legale ha avanzato una richiesta di risarcimento di 50 mila euro. "Marrazzo era un politico intransigente con dei vizi privati", ha aggiunto il penalista secondo cui da parte dei carabinieri "c'è stata l'intenzione di cercarlo per sfruttare una sua debolezza. Volevano fare l'affare della vita cercando di ricavarne 80mila euro, non qualche migliaio di euro".

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Cronaca

“Tully” e la depressione post partum

Oggi pomeriggio, ai nostri microfoni, Paola Guerci è intervenuta in diretta con la Dr.ssa Antonella Doriano.
Si è parlato di violenza in famiglia partendo dall'iniziativa promossa da Save The children che ha realizzato una installazione immervisa ("La stanza d'alessandro") a Palazzo Merulana a Roma per vivere in prima persona il dramma che vivono molti bambini, testimoni diretti o indiretti dei maltrattamenti in casa. Il tema trattato è quindi quello della "violenza assistita", concetto con il quale si intende la situazione in cui si trovano i minori che vedono la propria mamma maltratta.
A proposito di mamme, si è parlato di "Tully", un film sui sensi di colpa delle mamme nel post partum. Questa pellicola darà voce, secondo la Guerci, a milioni di donne in difficoltà. A tal proposito la psicologa Doriano ha parlato del senso di colpa, un sentimento umano che devono accettare le mamme e scacciare il tabù secondo il quale le mamme che devono essere sempre felici. Maternità come esperienza ambivalente: una condizione d'amore per la realizzazione di un progetto di vita, ma anche una situazione di rifiuto e rinuncia. Molte mamme vivono questa esperienza di luci e ombre con una sensazione di senso di colpa. Il senso di alienazione è presente, secondo la dott.sa Doriano, nel post partum. Charlize Theron, protagonista del film Tully, ha dichiarato che per molte mamme è difficile tornare a come si era prima della gravidanza e che molte sue amiche hanno sofferto di depressione nel primo anno dopo il parto e che ciò, purtroppo, è ancora visto come un tabù perchè molte si sentono in colpa per non essere delle "super mamme". La gravidanza deve essere per forza bella, ma in realtà c'è sofferenza, stanchezza e anche senso di colpa, secondo la Dr.ssa Doriano. La gravidanza porta infatti ad uno sconvolgimento fisico, psicologico e sociale. 

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Cronaca

Roma, patto sicurezza urbana: in arrivo 100 telecamere in 14 punti strategici della capitale

(Fonte: www.repubblica.it)
Sono quasi cento le nuove telecamere in arrivo in 14 punti strategici di Roma, previste dal "Patto per l'attuazione della sicurezza urbana"  tra Prefettura di Roma e Campidoglio: dal Parco del Colle Oppio, dove sono previste circa 12 telecamere, al parco dei Ravennati, con un apparato di video sorveglianza costituito di altre 12 sistemi di videosorveglianza; dai Giardini Nicola Calipari di piazza Vittorio (8 telecamere alcune a 360 altre standard) a piazza dei giureconsulti (5); dal nuovo mercato Esquilino (12 telecamere), a largo Preneste (almeno 9), a piazza Euclide (3), a  piazza Benedetto Cairoli (5), a piazza Marconi (almeno 1), a Porta Maggiore (almeno 3), a piazza Conca d'Oro (almeno 5), in viale Ferdinando Quaglia, nel quartiere di Tor Bella Monaca (4), nel parcheggio della stazione ferroviaria di Ponte Galeria (almeno 3 telecamere), al viadotto di Corso Francia (almeno 2). Per un totale di almeno 84 nuovi occhi elettronici in città.
Il Patto per la sicurezza, firmato dalla sindaca Virginia Raggi e dal prefetto Paola Basilone, ha come obiettivo quello di "rafforzare le azioni di prevenzione e di contrasto alle forme di illegalità presenti nel territorio", in particolare con "l'installazione e/o il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza comunali" in 14 "aree maggiormente interessate da situazioni di degrado e di illegalità". Nel quadro della collaborazione tra le forze di polizia e la polizia locale, Roma Capitale intende tra l'altro avvalersi delle specifiche risorse previste ai fini della realizzazione di sistemi di videosorveglianza. Inoltre, le parti si impegnano nell'ambito delle rispettive competenze a favorire lo scambio informativo tra le forze di polizia e la polizia locale.
 

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Politica

Rifiuti, da Raggi lettera di diffida a Zingaretti: «Soluzioni per Roma o la colpa sarà tua»

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
(di Simone Canettieri)Ancora tensione tra Comune e Regione sui rifiuti. Con una lettera di quattro pagine – inviata per conoscenza anche il ministro dell'Ambiente Costa e alla prefetta Basilone –  la sindaca di Roma Virginia Raggi diffida il governatore Nicola Zingaretti affinché applichi con la «massima sollecitudine la sentenza del Tar del 2016, relativa all'individuazione di siti e impianti da inserire in una rete integrata». I due impianti indicati dalla Regione per la discarica  si trovano nei comuni di Colleferro e Civitavecchia. «Ma – scrive Raggi nella sua lettera a Zingaretti – non hanno alcuna fruibilitù nel breve periodo e non potranno portare alcun sensibile contributo allo smaltimento dei rifiuti nella Capitale». La grillina chiede al governatore «di assumere tutte le iniziative del caso per individuare impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti: qualsiasi soluzione che non tenga conto di questa primarie esigenza è da considerarsi inutile, oltre che dannosa, e di ciò non potrà che ritenersi responsabile la Regione Lazio».

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Politica

Inchiesta stadio Roma, le ammissioni di Parnasi ai pm: “Palozzi chiedeva sempre soldi, Civita solo favori”

(Fonte: www.repubblica.it)
"Adriano Palozzi mi ha chiesto con estrema insistenza un aiuto economico. L'ho conosciuto in occasione della vicenda di Ecovillage, in quanto era sindaco del Comune di Marino. Lo avevo sostenuto nella precedente campagna elettorale, almeno 6 anni addietro, erogando in suo favore se non ricordo male 10mila euro.  Si trattava di un'erogazione regolare, con delibera e iscrizione in bilancio da parte di una società del gruppo". E' quanto afferma il costruttore Luca Parnasi nell'interrogatorio fiume con i pm di Roma, durato complessivamente 11 ore, parlando del ex vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio di Forza Italia, indagato nell'inchiesta sullo stadio della Roma e poi di Michele Civita. I due, il primo gravato dall'obbligo di firma, il secondo agli arresti domiciliari, hanno discusso oggi davanti al Riesame le istanze per chiedere la revoca o l'attenuazione delle misure cautelari dopo gli arresti del 13 giugno. Il tribunale della Libertà si è riservato di decidere nei prossimi giorni. La Procura, per rafforzare il suo impianto accusatorio, ha depositato la parte dell'interrogatorio di Parnasi (che resta in attesa della decisione del gip sulla scarcerazione) in cui il costruttore racconta dei suoi rapporti con gli esponenti politici. Nel corso del confronto, il costruttore aggiunge che "nell'ultima campagna elettorale Palozzi mi chiamava continuamente chiedendomi un contributo ed abbiamo concordato il contratto con la Pixie, al fine di giustificare la dazione della somma di denaro. Non avevo bisogno di quel contratto nè di quei servizi. Tuttavia – aggiunge il costruttore – non volevo fare figurare il mio nome accanto a quello di Palozzi proprio perchè stavo tentando di costruire un rapporto con i Cinque Stelle. La società Pixie ha svolto un'attività di consulenza consistente nella documentazione che esibisco".
L'ex presidente di Eurnova spiega, inoltre, che non aveva "alcun interesse alle funzioni di Palozzi" e che il denaro devoluto  "aveva il solo scopo di evitare di avere problemi con lui che continuava a richiedermi dette somme. Quanto alle ragioni di tale erogazione, devo dire da un lato che essa è intervenuta per evitare di avere un nemico, tale era la mia percezione delle cose, dall'altro era connessa alla sua funzione pubblica, nel senso che acquisivo la disponibilità della sua funzione ove essa si fosse resa necessaria per il perseguimento degli interessi miei e del mio gruppo".
• CIVITA AGI' SEMPRE NELL'INTERESSE DELLA REGIONE
Invece riguardo a Michele Civita, Parnasi sottoliena che  "ha operato sempre nell'interesse della Regione Lazio. Io l'ho sostenuto con il voto, a lui dato anche da parte dei miei familiari. Politicamente la Regione e di conseguenza Civita erano favorevoli alla realizzazione dello Stadio. Era il nostro punto di riferimento nella conferenza di servizi ed a lui, sia che io che Caporilli e Baldissoni, ci rivolgevamo per la soluzione di eventuali problemi" aggiunge il costruttore Luca Parnasi a proposito del rapporto con l'ex assessore regionale del Pd, indagato nell'inchiesta sull'impianto di Tor di Valle. "Non sono in grado di dire se il suo atteggiamento di disponibilità fosse finalizzato ad avanzarmi in seguito la richiesta di assunzione del figlio. Per la conoscenza che ho di Civita credo che non sia così. Ho fatto la promessa di assunzione del figlio perché a lui legato da rapporti personali, nella consapevolezza del suo ruolo pubblico".
• MANGOSI: "PARNASI, GESTIONE PADRONALE PRONTO A FARE CORTESIE"
"Il 30 giugno avrei chiuso ogni rapporto con il gruppo Parnasi poiché si trattava di una società padronale, in cui non c'era alcuna condivisione nelle scelte e nella quale ogni scelta imprenditoriale non veniva fatta in base al merito ed al fine di conseguire risultati in sostanza validi, al solo fine di creare relazioni utili al perseguimento di interessi di Luca Parnasi". E' un passaggio dell'interrogatorio di Giulio Mangosi, collaboratore del costruttore romano e cugini di Parnasi. "Come imprenditore non condivido i suoi metodi – aggiunge – spesso si comportava da padrone e come ho già detto gestiva l'attività imprenditoriale dando assoluta priorità alla creazione e al mantenimento di relazioni con soggetti che potevano essergli utili anche facendo loro delle 'cortesie'". In relazione al rapporto tra il gruppo Parnasi con l'ex vicepresidente della Regione Lazio, Adriano Palozzi e del lavoro pagato 25 mila euro alla società Pixie riconducibile all'esponente di Forza Italia, Mangosi aggiunge: "Mi sono reso conto che il lavoro svolto non aveva alcun valore commerciale e non era utile alle nostre società, ma non ho detto nulla a Parnasi, perché sapevo che il contratto rispondeva ad una precisa scelta del Parnasi di far lavorare una società per fare un favore a Palozzi. Accadeva molte altre volte che stipulassimo contratti solo al fine di alimentare una rete di relazioni che Parnasi riteneva utile". In riferimento alla frase intercettata "i tuoi hanno vinto" rivolta da Mangosi a Parnasi dopo le elezioni, il collaboratore del costruttore spiega che si riferiva "alle persone che sapevo che Parnasi aveva sostenuto e che io avevo conosciuto, e cioè Palozzi e Patrizia Prestipino (attuale deputata del Pd ndr), alla quale era stato dato in comodato un ufficio utilizzato come ufficio elettorale, poi tramutato regolarmente in un contratto di locazione. Sapevo in realtà che Parnasi aveva sostenuto la Prestipino attraverso l'attribuzione del comodato gratuito e, quanto a Palozzi, lo qualifico come 'i tuoi' solo perchè mi era stato presentato da Parnasi".

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Cronaca

Bimbo otto anni precipita dal balcone: è gravissimo

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
Tragedia al Collatino, un bambino di 8 anni italiano è precipitato da un balcone al terzo piano di un palazzo che affaccia su via Collatina all'altezza dei civico 49, alla periferia di Roma. Il bambino è stato trasportato dal 118 in codice rosso in ospedale. Sul posto i carabinieri della stazione Tor Sapienza che sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell'accaduto. Da una primissima ricostruzione dei carabinieri sembra che il bimbo, non vedente, era in casa con i tre fratellini e la mamma quando è caduto giù. La madre non si sarebbe accorta di nulla. A dare l'allarme alcuni passanti che lo hanno visto cadere.

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Cronaca

Incubo a Roma, padre orco assoldava ragazzi di colore per violentare la figlia disabile: chiesti 16 anni

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
(di Adelaide Pierucci)Il papà mostro di Monteverde, che assoldava ragazzi di colore per far stuprare la figlia quindicenne e disabile, è risultato sano di mente, quindi, per la procura va processato e condannato con una pena di 16 anni di carcere, così come richiesto ieri. I pianti a dirotto in aula non hanno per ora sollevato la grave posizione giudiziaria di quest'uomo sulla quarantina, sposato e padre di tre figli, che un giorno dell'estate 2017 si è trasformato in un mostro e ha cominciato a pagare sconosciuti per far seviziare, sotto la sua regia e con la telecamera dello smartphone in mano, la sua bambina. Una quindicenne, con un forte ritardo mentale, incapace anche di parlare, di chiedere aiuto, persino di urlare. Quando gli agenti del commissariato di Monteverde hanno saputo la vicenda stentavano a crederci. A settembre, da loro si era presentato un ragazzo nigeriano. «Sono stato avvicinato da un uomo – aveva raccontato – Mi ha proposto un rapporto con la figlioletta. La paga venti euro. Fermatelo». E così è andata. Anzi lui stesso ha fatto da esca facendo arrestare il mostro di Monteverde, incassando in cambio un premio inaspettato: il permesso di soggiorno per motivi umanitari. «Ho sbagliato – aveva detto l'imputato sotto interrogatorio – pensavo a certe intimità come cura». Ora anche due ragazzi africani rischiano la condanna per violenza sessuale: per loro è stata chiesta una pena di 2 anni e 8 mesi. In un sms uno degli stupratori aveva scritto al padre: «Non fa nulla per i soldi. Lo faccio per aiutare tua figlia». Il pm Elena Neri non ha mai avuto dubbi: tutto voluto, tutto crudele. A giorni la sentenza. Il Campidoglio, in veste di tutore legale, ha chiesto un milione di euro di risarcimento per la vittima.

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V Municipio, Boccuzzi: Vogliamo far star tranquilli i cittadini, il problema della prostituzione sta rientrando

Oggi pomeriggio è intervenuto ai nostri microfoni il Presidente del V Municipio, Giovanni Boccuzzi, per parlare di Villa Gordiani. Nel parco, infatti, sono stati chiusi due ingressi per un problema di sicurezza. Il misindaco, con il quale si è parlato della condizione attuale del parco, ha affermato: «Sono stati chiusi due ingressi (quello su via Prenestina ed uno su via Olevano Romano) per contrastare un'attività illecita diffusa, ossia il fenomeno di prostituzione esteso nella zona. Con il Dipartimento Tutela Ambiente abbiamo ritenuto opportuno chiudere i due ingressi per questa motivazione. Ho avuto l'occasione di fare un sopralluogo in quella zona e ci siamo resi conto di questo problema. Purtroppo i cittadini subiscono il disagio della chiusura di due ingressi, ma abbiamo tenuto aperti gli altri tre ingressi». 
Per quanto riguarda la questione vegetazione incolta presente e una delle cause, secondo alcuni ascoltatori, del degrado, Boccuzzi ha detto: «A livello di verde pubblico abbiamo deciso di fare un lavoro di potatura e cercheremo di sollecitare il Servizio Giardini in tal senso. Le alberature sono molto alte e non aiutano perchè creano delle zone d'ombra e quello del potenziare l'illuminazione notturna potrebbe essere una strada da percorrere». 
Sempre sul problema sicurezza il Presidente ha rassicurato gli ascoltatori parlando di una sinergia con le forze dell'ordine e polizia locale che stanno intervenendo direttamente anche con la macchina di servizio. «La notte è un po' più problematico, ma i Carabinieri ci hanno assicurato maggiori controlli. Ogni giorno c'è la presenza di una pattuglia dei Vigili Urbani che sorveglia la Villa» ha dichiarato il Presidente. Boccuzzi ha poi concluso così: «Vogliamo far star tranquilli i cittadini, il problema della prostituzione sta rientrando. Noi non molliamo». 

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Cronaca

Fiumicino, rubavano i bagagli in aeroporto: tra le vittime la famiglia reale del Qatar

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
La polizia di frontiera di Fiumicino ha individuato e denunciato due addetti di una società operante presso lo scalo per la gestione dei bagagli, recuperando parte della refurtiva sottratta dalle valigie dei passeggeri. Tra le vittime figurano anche alcuni membri della famiglia reale del Qatar. I due malviventi, addetti allo scarico e al carico dei bagagli in stiva, dopo aver individuato le preziose valigie, al fine di guadagnare il tempo necessario per perpetrare il furto, rallentavano il flusso di smistamento sui nastri. L’indagine condotta dalla polizia giudiziaria di Fiumicino, durata circa due mesi, ha permesso di verificare come lo smistamento delle valigie depredate fosse avvenuto in tempi notevolmente superiori a quelli del sistema automatizzato, risultato perfettamente funzionante. Gli “anomali” ritardi hanno consentito al personale della sezione di polizia giudiziaria dello scalo di risalire ai due soggetti addetti al riavvio manuale dei nastri di trasporto. L’azione investigativa ha trovato poi un evidente riscontro presso le abitazioni dei due denunciati, all’interno delle quali è stato rinvenuto parte del materiale sottratto. Gli accertamenti hanno permesso, altresì, di verificare come gli autori di tali reati fossero soliti prediligere voli con destinazioni intercontinentali, così da garantirsi un ampio lasso temporale prima che i passeggeri, al momento del ritiro, si accorgessero del misfatto. I due ladri, privati immediatamente dell’autorizzazione a lavorare in ambito aeroportuale, sono stati denunciati per furto aggravato mentre i numerosi e preziosi oggetti recuperati nel corso dell’attività delegata dall’Autorità Giudiziaria, verranno restituiti ai legittimi proprietari. Il furto di bagagli continua a rappresentare una concreta realtà ma a Fiumicino tale fenomeno risulta in forte decremento anche in considerazione delle misure di vigilanza adottate dalla Polizia di Stato presente nello scalo.