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Cronaca

Prati, il declino costante del quartiere tra rifiuti, buio e alberi caduti

(Fonte: Corriere della Sera, di Flavia Taggiasco) – Erano quasi le otto di sera di sabato 7 luglio quando uno degli eleganti platani di viale Angelico cadeva sotto il peso dell’incuria e del degrado. Un meraviglioso albero di dieci metri crollato, per fortuna senza danno. Beh, da allora viale Angelico è chiusa al traffico. Mucchi di rami e foglie raccolti qua e là e segatura sparsa su tutta la carreggiata, come un tappeto. Sembra una strada chiusa da anni. Ecco, questa è una delle vie principali del rione Prati, la strada che porta dal Vaticano allo Stadio Olimpico. Arteria importante di una importante capitale europea. Chiusa. Sine die.

Vivo in questo meraviglioso quartiere da quasi 40 anni. Un quartiere ordinato, frutto di un piano regolatore con un buon equilibrio tra verde e palazzi, strade quasi tutte delineate da alberi di ogni genere.

Un quartiere che, come il resto della città, ha vissuto un’inesorabile declino che sembra non aver fine. Ogni giorno arriva la notizia di un albero caduto o, forse ancor più triste, di una nuova incursione del Comune con il compito di radere al suolo alberi giudicati malati.

Piazza Bainsizza, sorprendentemente riorganizzata architettonicamente qualche anno fa, con bellissimi pioppi secolari, sembra oggi una landa deserta, abbandonata, brulla, con i tristi monconi dei pioppi ora senza vita. Oggi è colpa del caldo secco, in inverno del vento e della neve. Ma come mai nelle altre capitali europee questi problemi non ci sono? E sì che non abbiamo né inverni siberiani e nemmeno estati tropicali.

Non voglio neanche pensare cosa succederà agli alberi che hanno una grande x gialla sul tronco. Saranno sorvegliati speciali o per loro la sentenza è già scritta. Chissà? Davanti al portone di casa mia hanno fatto la stessa fine tre alberi, lasciando tre grandi buchi. Sotto la giunta precedente era stata lanciata la campagna “Adotta un albero”: cittadini pagavano l’amministrazione comunale per l’acquisto e la posa in opera delle piante.

Due anni fa il mio condominio ha stanziato i fondi per l’acquisto dei tre alberi, ma purtroppo era maggio, mese non adatto per piantare, così mi hanno detto. Poi il programma è finito. Ho mandato mail, chiamato ma non ho ottenuto niente. Credo che il mio condominio sarebbe ancora disposto a spendere quei soldi, ma so che senza le necessarie autorizzazioni non si può toccare nulla. In alcune zone gli abitanti hanno piantato abusivamente i loro alberi e in alcuni casi sono riusciti a farla franca. Ma è possibile che ciò che ci spetta di diritto dobbiamo farlo noi cittadini, di nascosto, con il rischio di passare guai?

Nell’area cani di viale Angelico c’è addirittura un albero crollato che non è stato rimosso e i monconi sradicati ovunque sono abbandonati lì, una specie di lapide in onore dell’albero che fu. Una signora mi raccontava che le aiuole centrali di viale Mazzini, non ricordava bene quando, forse primi anni Ottanta, erano state ristrutturate con gran cura. I sanpietrini di porfido sistemati, le zone verdi abbellite con piante di rose, prati curati e un sistema di irrigazione efficiente. Oggi i sanpietrini sono stati in parte rubati e quelli rimasti sono dissestati, delle rose non c’è più traccia e al loro posto ci sono erbacce alte oltre un metro.

E l’immondizia? Cartacce e plastica ovunque. Nessun cestino per i rifiuti, quasi un invito a gettare tutto per terra. Richiamo per torme di topi e branchi di scarafaggi. Nel quartiere Prati di notte può saltare l’illuminazione pubblica.Nelle scorse sere le strade erano al buio più pesto, cosa che succede abbastanza spesso. Troppo spesso. Ho portato il cane a passeggio con l’aiuto della torcia del telefonino, nella speranza di non cadere in qualche buca e di non calpestare cose o animali indesiderati. Una grande capitale europea? Già.

Mentre scrivo dalle finestre spalancate sulla calda notte di luglio entra un vento carico di odore immondizia portato da un triste parente del vecchio Ponentino. Muore così una città? Amen.

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Cronaca

Morta in piscina a Sperlonga, accuse tra i due proprietari

(Fonte: la Repubblica, di Clemente Pistilli e Flaminia Savelli) – La farsa dopo la tragedia. A cinque giorni dalla morte di Sara Francesca Basso è scattato anche il rimpallo di responsabilità. Ancora non c’è una spiegazione su come sia stato possibile che una ragazzina di 13 anni possa aver perso la vita mentre nuotava nella piscina del Grand Hotel Virgilio di Sperlonga, bloccata sul fondo della vasca perché risucchiata dalla forza di un bocchettone. Buio pesto anche sulle ragioni che hanno consentito di far utilizzare ai clienti della struttura ricettiva un impianto abusivo, su cui da due anni pendeva un’ordinanza di demolizione. Ed ecco che i protagonisti della vicenda hanno iniziato a prendere le distanze dall’accaduto scaricando l’uno sull’altro la stessa responsabilità circa la gestione dell’hotel dove Sara e la mamma erano in vacanza.

Ascoltato dai carabinieri, Mauro Di Martino, ad della Virgilio srl, la società che gestirebbe di fatto la struttura ricettiva, ha sostenuto che lui fa l’architetto, vive ad Aversa, nel Casertano, e che ad occuparsi di tutto sarebbe il suocero, Francesco Saverio Emini. Quest’ultimo, l’imprenditore che acquistò il Grand Hotel Virgilio dopo essere diventato anche collaboratore di giustizia, avendo denunciato estorsioni e minacce dai Casalesi, ha invece affermato il contrario. Ovvero che con la struttura ricettiva non c’entra niente.

Posizioni che li hanno fatti finire entrambi indagati per omicidio colposo, insieme al manutentore Nicolangelo Viola e al costruttore della piscina incriminata, Ermanno Campolongo. L’avvocato Renato Archidiacono, legale della Hydrocomm, la ditta di Viola, ha poi precisato che l’azienda non si occupava della manutenzione, ma avrebbe solo fornito prodotti per il trattamento dell’acqua della piscina e realizzato “interventi di natura tecnica su specifica chiamata della proprietà”.

Lo stesso Viola, però, ascoltato dai carabinieri ha sostenuto qualcosa di più. Ovvero che, senza avere alcun contratto con l’hotel, di volta in volta si occupava di qualche riparazione delle valvole nei locali dove si trovano le pompe della piscina, aggiungendo anche che il tiraggio della pompa di aspirazione coperta dal bocchettone che ha bloccato la ragazzina sarebbe stata eccessiva e la griglia che la ricopriva non a norma. Sempre più complicato. Ma una risposta certa sulla morte della tredicenne di Morolo, in provincia dei Frosinone, è d’obbligo.

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Il Consiglio di Stato su Trastevere «Sì» ai tavolini sulle strisce blu

(Fonte: Corriere della Sera, di Giulio De Santis) – Contro il parere del Campidoglio, il Consiglio di Stato sdogana i tavolini sulle strisce blu. La decisione riguarda, per adesso, ristoranti, bar e birrerie che si trovano in via San Francesco a Ripa, in zona Trastevere. I giudici hanno, infatti, sospeso su questa strada il piano di massima occupabilità previsto dal Municipio che impediva in assoluto lo sfruttamento dello spazio riservato alla sosta tariffaria proprio per allargare i posti a sedere all’esterno di un locale.

D’ora in avanti, dopo l’ordinanza dei giudici amministrativi di secondo grado, gli esercenti di questa strada avranno la possibilità di sfruttare i parcheggi a pagamento per sistemarci tavoli e sedie, facendo domanda agli uffici municipali. I quali non potranno più negare il rilascio sulla base della semplice presenza delle strisce. L’ordinanza del Consiglio di Stato – chiamato a decidere su ricorso proposto dalla pizzeria «la Fraschetta», rappresentata dall’avvocato Andrea Ippoliti – è considerata una svolta giurisprudenziale. Ed è prevedibile che numerosi ricorsi in materia verranno proposti dai commercianti operativi nel campo della somministrazione di cibi e bevande in altre zone della Capitale dove sono in atto delibere dello stesso tipo.

Mai prima d’ora i giudici hanno sospeso un piano di massima occupabilità (ne sono operativi circa cento a Roma, ognuno in teoria con caratteristiche proprie) finalizzato a impedire ai ristoratori la collocazione dei tavolini della zona riservata alla sosta tariffaria. Con il provvedimento, il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar che in precedenza aveva dato torto al proprietario della pizzeria e dato invece ragione al Comune, costituitosi nella causa con l’intenzione di difendere la delibera. Bisogna ricordare che, in generale, un piano di massima occupabilità ha, tra gli obiettivi, proprio quello di garantire l’equilibrio tra lo sviluppo delle attività commerciale, la regolamentazione del traffico e la tutela della residenzialità dei cittadini.

I giudici, nel motivare la decisione, hanno fatto riferimento a loro decisioni analoghe in materia di strisce blu anche se mai si erano spinti sino a sospendere un piano di massima occupabilità. Ora è opportuno tornare al processo concluso con l’ordinanza di sospensione.Il proprietario della pizzeria «La Fraschetta» presenta domanda nell’ottobre del 2017 per ottenere il via libera all’occupazione del suolo pubblico dove ci sono le soste tariffarie. Lo scopo: migliorare il servizio al pubblico offrendo più posti a sedere in una via di intenso scorrimento pedonale.

Presupposto della richiesta: la presenza di tavolini non crea ingorghi e inoltre, in alcuni casi singoli, l’amministrazione ha concesso il permesso. Gli uffici municipali però respingono subito la richiesta, obiettando che esiste un piano e questo prevede il divieto assoluto all’uso del tratto di strada per piazzare tavolini.

Alla base del rifiuto, i tecnici pongono l’inclusione della strada come via incluso nella disciplina della viabilità principale, nonostante appartenesse alla viabilità locale. A quel punto, l’avvocato Ippoliti fa ricorso al Tar che lo scorso maggio sposa la posizione del Comune mirata a preservare lo scorrimento delle macchine sulla strada e a facilitarvi i parcheggi a pagamento. I giudici di primo grado osservano, nell’assecondare il Campidoglio, che il «piano generale del traffico urbano» vieta il rilascio del permesso dove c’è la sosta tariffaria nelle zone di viabilità locale.

Inevitabile l’appello al Consiglio di Stato, che, come detto, sospende con ordinanza il piano. Adesso il proprietario della pizzeria potrà riproporre la sua richiesta, mentre l’amministrazione dovrà studiare un nuovo piano sulla via.

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Raggi, prime testimonianze al processo per falso. La sindaca in aula

(Fonte: la Repubblica) – C'è anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, nell'aula 24 della palazzina B del Tribunale di piazzale Clodio, dove questa mattina entra nel vivo il processo davanti al giudice monocratico che la vede imputata per falso. In programma oggi la testimonianza di tre poliziotti, agenti della squadra mobile che avviarono i primi accertamenti su delega della procura di Roma.

Iniziano così le deposizioni nel procedimento in cui la prima cittadina deve rispondere della nomina di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele, a capo della Direzione Turismo del Campidoglio. In particolare, secondo i magistrati di piazzale Clodio la prima cittadina avrebbe mentito all'Anticorruzione del Comune quando Renato Marra da dirigente dei vigili urbani venne nominato a capo del dipartimento Turismo con relativo incremento di stipendio pari a 20mila euro.

L'accusa alla Raggi, che si intestò la nomina, si riferisce proprio alle parole rilasciate all'Anticorruzione in cui definì il ruolo di Raffaele Marra, all'epoca a capo del Personale del Campidoglio, come di "mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali". Dichiarazioni che secondo l'accusa, sarebbero smentite da alcune chat finite nell'inchiesta.

A coordinare e a eseguire le verifiche sul procedimento alla sindaca Raggi sono stati il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall'Olio. Nei confronti della sindaca Raggi è già stata archiviata l'accusa di abuso d'ufficio per la nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica. La nomina di Renato Marra venne prima congelata e poi revocata anche alla luce dell'arresto di Raffale Marra per concorso in corruzione con l'imprenditore Sergio Scarpellini in un'altra inchiesta relativa a una somma di denaro utilizzata da marra per l'acquisto di una casa nella zona di Prati Fiscali.

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Cronaca

Monti, controllo dei Carabinieri: 8 persone denunciate

ROMA – Dalle tarda serata di ieri fino a notte inoltrata, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro e dell’8° Reggimento “Lazio” hanno effettuato un’attività di controllo lungo le suggestive strade del quartiere Monti. Venti i militari in uniforme e in abiti civili impiegati nelle attività, che si sono dati da fare per evitare schiamazzi in strada o il possibile intralcio alla circolazione stradale da parte dei veicoli parcheggiati in modo non ortodosso dalle persone che arrivano nel quartiere per trascorrere qualche ora nei locali.

Le attività dei Carabinieri sono state rivolte anche al contrasto di eventuali forme di illegalità diffusa e di degrado. In via Urbana, i militari hanno sorpreso una banda di sei donne – tutte di origini bosniache e di età compresa tra i 20 e i 32 anni – mentre, dopo aver abilmente accerchiato una giovane turista cinese, le stavano sfilando dalla borsa il portafogli. Le borseggiatrici sono state denunciate a piede libero per furto aggravato in concorso.

Durante un controllo di iniziativa scattato in piazza della Suburra, i Carabinieri hanno denunciato a piede libero un cittadino tunisino di 27 anni, nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti, dopo essere stato “pizzicato” in possesso di un coltello a serramanico di 16 cm. Poco dopo, in via Cavour, un cittadino del Gambia di 19 anni è stato notato in atteggiamento sospetto  ed è stato trovato con  3 dosi di marijuana nascoste nelle tasche.

Le verifiche dei Carabinieri hanno riguardato anche le attività commerciali della zona: in questo contesto, due cittadini di cinesi di 27 e 41 anni, titolari di altrettanti bar, sono stati sanzionati per un importo di 100 euro ciascuno poiché risultati sprovvisti del previsto avviso plurilingue riportante le prescrizioni dell’ordinanza “Anti-alcol” emessa dal Sindaco di Roma.

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Politica

Incendio Castel Fusano, Gasparini: “intervento veloce e risoluto, ma servono più mezzi e uomini”

Andrea Pranovi di Radio Roma Capitale ha intervistato Andrea Gasparini, presidente del comitato Tutors della Riserva di Castel Fusano, dove sabato scorso un incendio ha devastato circa 3000 metri quadri di vegetazione.

L’associazione aveva richiesto l’adozione di alcune misure, tra cui la presenza di un elicottero che avrebbe dovuto fare base nell’area e l’installazione di telecamere per rendere immediato l’intervento e che sono state recentemente attivate. Sulla questione l’assessora alla Sostenibilità Ambientale Pinuccia Montanari del Campidoglio ha dichiarato: Grazie al tempestivo intervento del nostro Servizio Giardini, al sistema di videosorveglianza h24 e al costante monitoraggio della sala monitor siamo riusciti a ridurre quanto più possibile il propagarsi dell’incendio – ha chiarito l'assessora – Abbiamo immediatamente lanciato l'allarme e avviato subito le operazioni di spegnimento insieme a Vigili del Fuoco e Protezione Civile. Un ottimo lavoro di squadra che dimostra anche l'efficacia del sistema anti-incendio che abbiamo messo in campo e che abbiamo presentato proprio ieri insieme ai Carabinieri Forestali”“. Il divampare dell’incendio si è verificato, appunto, solo poche ore dopo la presentazione ad opera dell'amministrazione comunale del presidio dei Carabinieri Forestali, che avrebbero sostituito il Servizio Giardini.

Ecco alcune domande dell'intervista…

Cosa è successo nella giornata di sabato?

Dal 200 al 2017 si sono verificati moltissimo incendi. Sabato, l’intervento è stato veloce e risoluto ma l’incendio deve essere preso come campanello d’allarme. E’ di fondamentale importanza la presenza di un maggior numero di mezzi e di unità nell’area.

Le misure dell'amministrazione sono sufficienti alla prevenzione?

Gli incendi sono una costante drammatica della pineta. Qualcosa è stato fatto nel corso degli anni: i Carabinieri Forestali, le telecamere… Tuttavia è importante coinvolgere più forze possibile.

I tutors della Riserva che attività svolgono?

Con i nostri volontari osserviamo e controlliamo eventuali emergenze (oltre a mappare le aree magari per la presenza di rifiuti) per poi riferire alle autorità competenti. Noi non vogliamo sostituirci a nessuno, solo offrire un servizio: siamo cittadini e amiamo questo territorio.

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Cronaca

Pagani (ACCV): “Dell’impianto di trattamento dei rifiuti nessuno sapeva nulla”

Mario Pagani, presidente dell’Associazione Cittadini Comprensorio Vallerano (ACCV) si è espresso ai microfoni di Radio Roma Capitale per esprimere il dissenso dell’associazione nei confronti della prevista creazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti (In particolare carta e cartone). L’impianto, sarà realizzato in un vecchio magazzino.

L'intervista…

Una storia complicata…

"La situazione è molto delicata. A novembre abbiamo verificato che stava nascendo un centro di stoccaggio. Marco Maria Crescenzi, della commissione Ambiente del Municipio IX, non ne sapeva niente. Nessuno al Comune o al Municipio era a conoscenza della cosa. Abbiamo messo il presidente della Commissione Ambiente nella condizione di aprire un tavolo di ascolto. Il responsabile regionale ci disse di non aver mai fatto un sopralluogo sull’area. Le tre associazioni del quartiere si sono attivate e le mozioni in municipio e al comune sono state accettate all’unanimità.

Voi cosa chiedete?

Chiediamo che il procedimento venga rivisto nella maniera corretta. Non siamo contrari a priori. I nostri legali hanno trovato 73 criticità, è chiaro che c’è qualcosa che non funziona. Politicamente sono tutti contrari alla creazione dell’impianto, ma ciò non coincide con quello che succede a livello amministrativo. Ad agosto l’impianto dovrebbe iniziare le attività. In settimana abbiamo un appuntamento al Ministero all’Ambiente. L’area, poi, è di interesse storico e artistico e a poche centinaia di metri per esempio, ci sono delle Catacombe.

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Politica

Disability Pride Roma, Argentin: “Che delusione la sindaca assente. Inizi a lavorare”

(Fonte: la Repubblica, di Gabriele Isman) – "No, non sono andata al Disability Pride, per due motivi: non sono in condizione di partecipare, perché dopo 7 giorni di sciopero della fame peso 49 chili, e perché il mio orgoglio di essere disabile lo dimostro nella battaglia, non in una festa". I sei chili persi non hanno indebolito la grinta di Ileana Argentin.

Proseguirà la sua protesta?
"L'ossimetria è scesa a 89, e su Facebook all'Aida, l'associazione che guido, sono arrivate migliaia di richieste di partecipare alla protesta. Io non posso più, e così passo il testimone a chi si è offerto di digiunare al mio posto: comincerà domani (oggi, ndr) Erica Battaglia, poi nei giorni successivi Livia Turco, Enzo Foschi, Cecilia D'Elia, e l'Unione italiana Ciechi di Roma mi sostiene".

Al Disability Pride c'era l'assessora Marzano, non la sindaca.
"Mi indigna la sua assenza, ma non mi aspettavo che lei ci fosse. In una settimana non ha saputo nemmeno dare il segnale che chiedevo: bastava tappare una buca in periferia. Ho letto il suo messaggio su Facebook per il Pride: belle parole, ma quando e dove inizia a intervenire davvero? In due anni, quando il sindaco era Veltroni, abbiamo realizzato tutti i percorsi tattili per non vedenti in Centro e reso agibili i marciapiedi dei municipi di Tor Bella Monaca, Cassia e Trionfale. Raggi governa da due anni, ma non ha fatto nulla per le disabilità. Cominci a tappare le buche sulle strisce pedonali e a curare i marciapiedi: io preferisco andare in strada, è più sicuro. E poi mi lasci dire ancora una cosa".

Prego.
"Voglio esprimere solidarietà alla mamma di Elena Aubry: io stessa sono andata con le bombolette a evidenziare i crateri. A mia cugina in via Vincenzo Troya, al Trionfale, hanno persino fatto la multa per le sue segnalazioni"

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Cronaca

Famiglia distrutta nell’incidente sull’A1 a Frosinone: indagato autista del furgone

(Fonte: www.repubblica.it)
(di Clemente Pistilli)C'è un indagato per la famiglia distrutta nel terribile incidente stradale sull'A1. Ipotizzando l'omicidio colposo plurimo, la Procura di Frosinone ha aperto un'inchiesta a carico del conducente del furgone che attorno alle 13 di domenica, nel tratto autostradale compreso tra i caselli di Ceprano e Pontecorvo, si è scontrato con la Fiat Punto su cui viaggiavano padre, madre e il loro figlio di sei mesi. Il sospetto della polizia stradale è che l'automobilista, un uomo di Cuneo, possa essersi distratto mentre parlava al cellulare. I testimoni ascoltati dagli investigatori avrebbero infatti riferito che, in condizioni normali di traffico, all'improvviso il furgone avrebbe tamponato l'utilitaria, che a quel punto ha iniziato a carambolare. Dubbi che hanno portato la Polstrada di Frosinone a sequestrare subito il cellulare all'indagato, per cui è stato disposto anche l'esame tossicologico. Domani invece verrà eseguita l'autopsia sulle salme delle vittime. Una tragedia avvenuta nel territorio del Comune di Roccasecca (Frosinone) e in cui hanno perso la vita Stanislao Acri, avvocato di 36 anni, sua moglie Daria Stella Olivo, anche lei avvocato, di 34 anni, e il figlio di sei mesi, Pier Emilio, residenti a Rossano Calabro, dove si stavano recando ieri, ma che vivevano a Roma. Acri si era candidato a sindaco di Rossano con il M5S alle ultime elezioni del 2016 e ieri sera subito sono arrivate le condoglianze, tramite un post su Facebook, da parte del vicepremier Luigi Di Maio.

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Roma, temporali in arrivo

(Fonte: www.repubblica.it)
Precipitazioni sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, e anche grandinate con forti raffiche di vento: sono attese nelle prossime ore nella capitale e in buona parte del Lazio, come strascico della perturbazione che in queste ore sta flagellando le regioni settentrionali. Il dipartimento di Protezione Civile regionale ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse per lunedì 16 luglio e per le successive 12-18 ore.
Sul Lazio e sulla Capitale passa quindi una pertubazione veloce che porta anche la possibilità di "rischi idrogeologici localizzati e intensi" (codice giallo, livello due su quattro) sia nella Capitale che lungo il litorale nord, il bacino medio del Tevere e l'Aniene, e anche le località dell'Appennino intorno Rieti