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Cronaca

Paola Guerci: “Ben venga l’iniziativa di Confcommercio Roma”

Oggi pomeriggio, nel corso di Punto Donna, Paola Guerci ha parlato di una statistica: una donna su 16 viene molestata sul posto di lavoro nel Lazio che si trova quindi a registrare questo triste record. La media nazionale è, infatti, molto più bassa e, di conseguenza, la nostra Regione ha ottenuto questo "primato". Questi dati sono stati emessi dalla Confcommercio che ha promosso anche un'iniziativa: l'inserimento di un bollino "Molestie free" per certificare le aziende che si impegnano ad evitare fenomeni di molestie nel luogo di lavoro. Ad ideare il bollino ci hanno pensato quattro donne con l'obiettivo di prevenire comportamenti scorretti  che hanno inoltre un impatto negativo anche sulla produttività. Forte iniziativa per far uscire fuori un fenomeno sommerso, spesso nascosto dalla paura di perdere il lavoro.
Si è parlato anche della medicina di genere sottolinenando come la maggior parte dei medicinali venga testata, prima di arrivare in farmacia, su un normotipo maschile. La donna, spesso, ha reazioni diverse a tanti farmaci (per esempio quelli sul diabete hanno conseguenze differenti se vengono somministrata a uomini rispetto a donne). Alla luce di ciò sono tanti i medici che chiedono ai Ministri della Salute di tutto il mondo di finanziare la ricerca di genere e d'intraprendere una via più forte. 
La Guerci ha parlato anche dell'iniazitiva del Campidoglio "PUMS" e delle priorità e richieste attuali dei romani. 

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Politica

Processo Raggi, la funzionaria anticorruzione: “Nomina Marra corretta ma era meglio evitare”

(Fonte: www.repubblica.it)
"Non potevo desumere dalle carte in mio possesso, in merito alla vicenda nomine, se c'erano situazioni nella parte istruttoria dell'acquisizione dei curriculum, che andavano contro la normativa, perché il dipartimento del personale mi ha riferito di non aver svolto alcuna funzione discrezionale. Non avevo motivo di dubitare delle parole della sindaca". È quanto ha riferito in aula da Maria Rosa Turchi, viceresponsabile anticorruzione del Comune di Roma, sentita come testimone nel processo che vede imputata il sindaco, Virginia Raggi, per l'accusa di falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello dell'ex capo del personale Raffaele, a capo della direzione Turismo del Campidoglio. Nel corso dell'audizione, alla quale era presente anche la Raggi (nel giorno del suo 40esimo compleanno), la funzionaria ha ricostruito le varie fasi della vicenda che risale all'autunno del 2016. "Io facevo da tramite tra l'amministrazione comunale e l'Anac – ha spiegato davanti al giudice monocratico -. Chiesi chiarimenti alla sindaca e al dipartimento del personale. Inviai la documentazione con una mia relazione all'Autorità". Il testimone dell'accusa ha aggiunto di sapere "che Raffaele Marra era fratello di Renato ma, a quanto appresi, la procedura di raccolta dei curriculum e il loro invio alla sindaca per la scelta era stata formalmente corretta. La nomina fu una decisione della sindaca, presa dopo aver sentito gli assessori e i presidente dei municipi. Raffaele Marra si limitò ad una attività meramente compilativa senza nessun suo intervento discrezionale".
Alla domanda del pm Francesco Dall'Olio sul perché la dirigente abbia preso atto delle risposte dei suoi interlocutori senza effettuare ulteriori approfondimenti, Turchi ha risposto che "il responsabile anticorruzione, non ha poteri investigativi. Oggi sono convinta che sarebbe stato meglio evitare qualunque tipo di implicazione possibile", in tema di conflitto di interesse, "perché le cautele, sul fronte anticorruzione, non sono mai sufficienti".
Sul banco dei testimoni ora sarà la volta dell'ex assessore al Commercio e Turismo di Roma, Adriano Meloni, sotto il quale Renato Marra andò a lavorare nella nuova direzione. La prossima udienza è fissata per martedì 24 luglio alle ore 9. Quel giorno oltre a Meloni, saranno ascoltati anche il suo capo staff, Leonardo Costanzo, e il responsabile del personale del Campidoglio, Antonio de Santis.
Appuntamento, quello della prossima settimana, importante anche per la difesa della sindaca che dovrà produrre una memoria scritta riguardo a eventuali elementi, in particolare intercettazioni e chat del pubblico ministero, che la difesa della prima cittadina non ritiene debbano essere acquisiti.

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Cronaca

Bimba rom di un anno ferita alla schiena: «Colpita da un piombino»

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
Una bimba romena di un anno è stata ferita alla schiena forse da un colpo di pistola ad aria compressa. L'episodio si è verificato ieri. La piccola vive nel campo nomadi di via di Salone a Roma. La bambina è stata sottoposta a intervento chirurgico: le è stato estratto un piccolo corpo estraneo metallico molto simile a un piombino di una pistola ad aria compressa. Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri della compagnia Casilina e della stazione Alessandrina. Sono stati ascoltati alcuni familiari che avrebbero raccontato che la bambina era in braccio alla madre in strada, su via Palmiro Togliatti, quando la donna si è accorta che le usciva sangue dalla schiena.

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Politica

III Municipio, Presidente Caudo: “Troveremo una soluzione strutturale”

Oggi pomeriggio è intervenuto ai nostri microfoni il Presidente del III Municipio, Giovanni Caudo, per parlare della situazione critica di rifiuti in zona Settebagni. Il minisindaco ha affermato:"Ci sono problemi critici con il porta a porta in due zone dovute alla presenza di piccoli mezzi che spesso sono guasti. Quando salta il turno si rischia di andare alla settimana successiva e si accumulano i rifiuti. Stiamo cercando di risolvere questo problema con un collegamento che consentirebbe ai mezzi dell'Ama di accedere più facilmente. Al di là della buona volontà dell'Ama, c'è un problema di base di tipo strutturale.  Ho fatto un sopralluogo pochi giorni fa e parleremo con i Comitati dei quartiere per cercare di sopperire a queste carenze che ormai continuano da tempo. Il problema attuale dipende dalla carenza di mezzi piccoli. A Cinquina si sostituiscono più velocemente i mezzi che si rompono mentre a  Settebagni, purtroppo, ci sono delle difficoltà in alcune vie perchè ci sono delle viabilità particolarissime e c'è, per esempio, anche un problema in un sottopasso. Il problema non si risolve con il segnalare il disservizio, si deve cercare una soluzione strutturale. Non si possono cambiare le strade del quartiere, ma si può e deve cercare un'accessibilità alternativa. Stiamo vicino ai cittadini quando protestano e pungoliamo l'Ama affinchè il porta a porta venga fatto come si deve. Stateci sul fiato con il collo: ci siamo appena insediati come amministrazione, ma cercheremo una soluzione". 
 

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Cronaca

Roma, smantellata la baby gang terrore del quartiere Vescovio: rapinava le paghette. «Siamo come Gomorra»

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
Erano in dieci e per mesi hanno terrorizzato i ragazzi residenti nel quartiere Vescovio a Roma. Rapinavano le loro giovanissime vittime di paghette settimanali, oggetti di valore e capi di abbigliamento firmati e sono stati individuati dalla polizia che terrorizzava i ragazzini dei quartieri Vescovio, Coppedè e Africano. Dopo i loro colpi non esitavano a esibire sui social come “trofei” per l'impresa compiuta. Le vittime, vessate in continuazione, per paura di incontrarli nuovamente limitavano le loro uscite o comunque cambiavano le loro abitudini, fino ad arrivare al punto di non indossare un capo di abbigliamento costoso, avendo il terrore di essere rapinati.
Per gli investigatori i componenti della gang agivano per «il gusto di farlo» come un atto di dimostrazione di forza con l'obiettivo di crearsi la fama di duri. Sui profili social sono state trovate frasi o video in cui prevale la violenza o l'appartenenza a un gruppo come modo di vita, alla pari delle serie televisive come Gomorra. Quattro i maggiorenni del gruppo che sono finiti in manette: tre ai domiciliari e uno in carcere.

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Cronaca

Casamonica, arrestati non rispondono Gip

(Fonte: www.ansa.it)
Sono iniziati oggi gli interrogatori di garanzia per le 33 persone, tutte appartenenti al clan dei Casamonica, arrestate ieri dai carabinieri nell'ambito di una inchiesta della Procura di Roma. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di fare parte di una associazione di stampo mafioso dedita al traffico e spaccio di droga, estorsione, usura e detenzione illegale di armi. Il primo a comparire davanti al gip è stato Angelo Di Guglielmi, difeso dall'avvocato Mario Giraldi, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Domani proseguiranno gli interrogatori e varranno ascoltati, tra gli altri, Consiglio, Luciano e Antonietta Casamonica.
   

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Cronaca

Irregolarità nei minimarket: raffica di multe tra Prati, San Pietro e Montesacro

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
Raffica di multe in alcuni minimarket di Roma, tra merce senza indicazione di provenienza e scarsa igiene. Nell'arco di 48 ore, i carabinieri di Roma, unitamente a personale del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, hanno controllato i locali a Prati e San Pietro e nel quartiere Montesacro. I militari della Stazione Roma San Pietro hanno elevato sanzioni amministrative per un totale di oltre 5.000 euro. I carabinieri hanno sanzionato, per 1.100 euro, un 35enne del Bangladesh, gestore di un minimarket di via delle Fornaci, per aver omesso di indicare il paese di provenienza di alcune merci di ortofrutta. Sanzione di 2.100 euro, invece, per un 38enne, titolare di un minimarket di via Gregorio VII, per aver omesso di indicare il paese di provenienza di una partita di frutta e per le precarie condizioni igienico-sanitarie del locale, che hanno fatto scattare anche la segnalazione, da parte dei carabinieri, all’Asl. Stessa sanzione di 2.100 euro e stessa segnalazione all’Asl, è stata elevata a un 22enne del Bangladesh, titolare di un minimarket di via di Porta Cavalleggeri, per aver omesso di indicare il paese di provenienza sulla merce esposta e per le scarse condizioni igienico-sanitarie del locale. I carabinieri della Compagnia Roma Montesacro, invece, hanno controllato tre locali commerciali: un bar-pub e un bar-tavola calda, entrambi in viale Gottardo, e un bar-ristorante in viale Tirreno. Il legale rappresentante del pub, 33enne romano, è stato sanzionato di 2.000 euro per omessa compilazione delle schede di monitoraggio ricomprese nel manuale h.a.c.c.p.; il legale rappresentante del bar-ristorante, 61enne romano, è stato sanzionato di 1.500 euro per detenzione di alimenti privi di etichettatura di rintracciabilità con contestuale sequestro di 10 kg di alimenti vari. Elevate anche 3 sanzioni amministrative in relazione all’ordinanza del Comune di Roma inerente il divieto di vendita, somministrazione e consumo di bevande alcoliche e superalcoliche per 450 euro. Infine, 5 persone saranno segnalate all’Ufficio Territoriale del Governo di Roma, quali assuntori, perché trovate in possesso di dosi di sostanza stupefacente – tra cocaina, hashish e marijuana – sottoposta a sequestro.
 

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Cronaca

Casamonica, 31 arresti nel clan. Il giudice: «droga, usura, estorsione con metodo mafioso» | L’operazione grazie alle parole dei pentiti

(Fonte: Corriere della Sera, di Fulvio Fiano) – «Una consorteria mafiosa dall’estrema pericolosità» è la descrizione che riassume nell’ordinanza di arresto l’operazione condotta questa mattina contro il clan Casamonica. Trentuno arresti, sei persone ricercate, sedici membri della famiglia in galera, 55 capi d’imputazione e reati che vanno dall’usura all’estorsione, all’intestazione fittizia dei beni, allo spaccio, tutto all’interno di una associazione mafiosa che si regge sulla «paura che tale cognome genera nella popolazione romana». Nell’inchiesta del pm Giovanni Musarò e coordinata dal capo della Dda della procura di Roma, Michele Prestipino, vengono coinvolti anche sei membri della famiglia Spada e un esponente del clan ‘ndranghetista degli Strangio. Anche loro figurano tra gli arresti eseguiti dai carabinieri del comando Provinciale e del gruppo Frascati, a testimonianza dei legami criminali tenuti dalla famiglia mafiosa che controlla i quartieri Appio e Tuscolano della Capitale, con il quartier generale nel vicolo di Porta Furba.

«Sono fortemente intimorito — dice un pentito in un passaggio dell’interrogatorio riportato nell’ordinanza del gip Gaspare Sturzo — perché se queste dichiarazioni dovessero essere rese pubbliche io sarei un uomo morto. Quelli sono i Casamonica e con quella gente non si scherza». Donne e uomini, giovani e meno giovani partecipano agli affari del sodalizio. C’è Antonietta, detta “Dindinella”, Consiglio, detto Simone, Domenico/Balù. E poi Ringo (Enrico), Balì (Giovannina), Ciufalo (Massimiliano) e Bìtalo (Giuseppe). Un altro passaggio della pentita Debora Cerreoni spiega il carattere fondante del clan: «Loro sono perfettamente consapevoli di avere un notevole potere intimidatorio, che esercitano nelle loro attività… i Casamonica incutono notevole timore e nessuno li denuncia mai». Un controllo del territorio, scrive ancora il gip «realizzato anche attraverso accordi con organizzazioni criminose omologhe, sopprimendo i soggetti che a quel controllo si contrappongono».

Eseguito insieme agli arresti anche il sequestro di un immobile e delle quote di cinque società, comprensive di conti correnti, beni, intestazioni e autorizzazioni all’esercizio dell’attività commerciale.

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Cronaca

Droni in volo per Matteo Barbieri La mamma Maria: lo aspettiamo

(Fonte: Corriere della Sera, di Valeria Costantini) – Lo stanno cercando persino dal cielo, con l’aiuto dei droni a sorvolare le periferie della Capitale fino ad Anguillara. Matteo Barbieri ormai è scomparso da sei, lunghi giorni insieme alla sua Honda. «Non riesco a evitare di pensare al peggio, che qualcuno gli abbia fatto del male, fisicamente…»: per la mamma Maria Mogavero la speranza si alterna all’angoscia straziante, quella che spezza il fiato, che toglie il sonno. Anche ieri familiari e amici erano in giro a cercare il 18enne sparito dalla notte di mercoledì scorso. Gli ultimi spostamenti sono noti. A mezzanotte e mezza Matteo è uscito dal ristorante «Capperi» al Trionfale per tornare in moto all’appartamento di Anguillara Sabazia (paesino a metà strada con Viterbo) che divide con un amico. L’ultimo messaggio alla fidanzata Diana – «Amore sto tornando a casa» – e poi il nulla.

«Matteo stava bene, era felice del suo lavoro, io spero ormai in un allontanamento volontario perché altre ipotesi non posso prenderle in considerazione», sospira la giovane che da un anno condivide con il 18enne sogni e futuro. Un mistero assoluto la sua scomparsa. I carabinieri della compagnia Trionfale, che coordinano le ricerche a tutto campo e con il massimo impegno, non possono escludere invece alcuna ipotesi, nemmeno quella peggiore. Ieri mattina i militari hanno sequestrato il computer di Matteo per scoprire eventuali minacce, qualche amicizia sospetta o possibili guai in cui si possa essere andato a cacciare a sua insaputa. L’unico neo nella vita di questo «bravo ragazzo che mai ha dato problemi» è stata la decisione di lasciare la scuola (l’Itis Fermi di Roma) a soli due mesi dal diploma.

Un dispiacere, racconta ora con rammarico la mamma, che aveva creato con il figlio qualche discussione: lei, preoccupata per il suo futuro, tuttavia non gli ha mai negato né affetto né sostegno. «Ci manca terribilmente», la voce di Maria è ferma ma carica di sofferenza quando si rivolge direttamente a Matteo: «Voglio che sappia che qualunque cosa sia successa, qualunque problema abbia avuto, nulla è troppo grande da non poterlo superare insieme…. noi lo aspettiamo». Così la mamma si rivolge al figlio dallo sguardo trasparente e il sorriso dolce. Le ricerche non si sono mai interrotte: da giorni cacciatori, ciclisti, motociclisti sono in giro senza tregua a setacciare le strade tra Roma e Anguillara (ma non solo) o a distribuire volantini.

Ieri un amico del papà Angelo ha anche fatto volare un drone nell’area tra La Storta e la Braccianese, la zona dove è comparso per l’ultima volta giovedì il segnale Gps del cellulare del giovane cameriere. Le segnalazioni giunte ai militari sono decine, per ora senza risultati; il nome e il volto di Matteo sono inseriti in ogni database delle forze dell’ordine in Italia, in attesa di qualunque «alert». «Noi non ci fermiamo, chiediamo a tutti di aiutarci a cercare Matteo e riportarlo a casa», l’appello di una mamma non conosce la parola resa.

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Cronaca

Genzano, camion si ribalta nel giardino di una villa e schiaccia due auto: un ferito grave

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
Due auto schiacciate e un ferito grave per il ribaltamento di un camion nel giardino di una villa in via Montecagnolo a Genzano, sui castelli romani: la strada ha ceduto sotto il peso del mezzo impiegato per trasportare bitume per asfalto. Per fortuna intorno alle 15.30 nel giardino della villa abitata da due famiglie non c'era nessuno. Il conducente del camion, un Iveco Stralis è rimasto gravemente ferito: per i soccorsi sono intervenuti il 118 di Lanuvio e l'eliambulanza, atterrata in un campo adiacente per poi trasportare il ferito M.A. un 63enne di Prossedi (Latina) in codice rosso al policlinico di Tor Vergata. I rilievi sono affidati agli agenti della polizia locale di Genzano, in sostegno anche l'autoradio dei carabinieri del radiomobile di Velletri: la strada è stata chiusa.