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Politica

XII Municipio, Acernese: “Buona notizia per i cittadini dopo anni di abbandono”

Oggi pomeriggio è intervenuto ai nostri microfoni l'Assessore ai Lavori pubblici del XII Municipio, Emilio Acernese, per parlare del parcheggio di via di Donna Olimpia. Un'opera ferma da più di dodici anni. A tal proposito Acernese ha spiegato: "Questo scheletro ha rappresentato una ferita nel tessuto urbano del quartiere. Per anni il luogo è stato abbandonato a se stesso. I lavori sono iniziati nel 2006 per la costruzione di una struttura privata per box auto destinati alla vendita. Poi sotto sequesto in seguito a difformità su abusi per ampliamenti arbitrali e, nel frattempo, il problema si è aggravato perchè è fallita la ditta che aveva realizzata l'opera. L'obiettivo è stato quindi quello di rimuovere le opere abusive. Grazie ad un dissequestro avvenuto nel 2014 sono state abolite le strutture in cemento armato e rimodellato il profilo per richiamare il precedente profilo collinare. L'Ufficio tecnico del Municipio aveva rilevato queste problematiche.   Nel frattempo la società ha rilevato il cantiere. E' partito quindi un nuovo progetto finalizzato alla riqualificazione.
Dopo la messa in sicurezza e l'adeguamento sismico che è stato fatto, i lavori di completamento dell'opera partiranno successivamente e dureranno per circa 15 mesi. Il nuovo progetto è uguale al vecchio senza però abusi edilizi che non riproducevano il piano planimetrico della collina. E'stato eliminato il pianto interrato e realizzati nuovi parcheggi. 
Questa è una buona notizia per i cittadini di Monteverde perchè ci sono stati vari problemi di sicurezza ed igiene per i residenti a causa di questa opera abbandonata". 
 

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Cronaca

Roma, truffa sui celiaci: ai domiciliari leader di Forza Nuova

(Fonte: Corriere della Sera, di Ilaria Sacchettoni) – Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova, promotore del movimento «Roma ai romani» e di manifestazioni anti-immigrati dal Trullo al centro storico, è finito ai domiciliari per truffa e falso. Tra una ronda e un presidio contro gli stranieri aveva dato il via ad alcune rivendite di prodotti per celiaci, la «Celiachia world», la «Biogluten» e la «Celiachia e benessere» che, nel 2017, avevano incassato 1 milione e 349mila euro di rimborsi regionali per gli intolleranti al glutine. Quei rimborsi, secondo il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Alberto Pioletti, sarebbero stati ottenuti presentando buoni contraffatti, imitazioni (approssimative) dei bonus attraverso i quali le aziende sanitarie locali erogano contributi a pazienti affetti da celiachia. Una truffa elaborata ipotizzando l’assenza di controlli. Alla luce della militanza un dubbio è lecito. Che i soldi servissero a finanziare i battage di Castellino? Al momento è giusto un’ipotesi.

Con il leader di Forza Nuova è stato arrestato anche l’imprenditore Giorgio Mosca, suo collega nella vendita di prodotti specializzati. Alle origini degli approfondimenti la denuncia di Loredana Vasselli, direttore della vigilanza Farmacie e depositi della Roma B. Siamo ai primi di novembre 2017 e la dirigente si presenta in procura con una copia dei ticket rimborsati. Visti da vicino, quei foglietti, paiono dei fac-simile: «Si trattava — è ricostruito nell’ordinanza di misure cautelari della gip Monica Ciancio — di buoni presentati in fotocopia, con lo stesso codice a barre (che invece avrebbe dovuto essere sempre differente) e con modifiche eseguite a penna in corrispondenza di alcuni campi». Ricapitolando, la manager pubblica si trova di fronte a una scoperta inquietante. Da un lato ci sono i soldi erogati dalla Asl (centinaia di migliaia di euro) dall’altra ci sono dei buoni evidentemente manipolati. La Vasselli informa gli investigatori che a loro volta delegano approfondimenti ai carabinieri del Nas.

La Asl apre i propri registri, spunta fuori altro: in quei buoni ci sono «incongruenze fra l’età del paziente e il suo codice fiscale nonché fra il numero del buono e il mese di riferimento, (sono, ndr) privi del numero progressivo e dell’età dell’assistito, con grafica, timbri e numerazioni difformi da quelli originali, uso di inchiostri di colori diversi, duplicazioni dei medesimi buoni e intestazione e assistiti di altri distretti». In qualche caso il ticket riporta il timbro di una dirigente che dal 2015 non è più in servizio. Delle contraffazioni evidenti. É solo una prima scoperta. Gli investigatori non fanno in tempo a ricostruire le origini di quella srl (la «Celiachia a benessere») che ha appena incassato dalla Roma B centinaia di migliaia di euro ed ecco che altri dirigenti di altre asl bussano in procura. Partono verifiche sui pazienti celiaci che però disconoscono le loro firme. Si ricostruisce, allora, la genesi delle srl e viene fuori che il capitale con cui sono state costituite è pari a 1 euro. Nel frattempo Castellino e Mosca continuano a esigere rimborsi sulla base dei soliti stravaganti buoni. Ma le asl bloccano il pagamento e i due finiscono sul registro degli indagati.

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Cronaca

San Paolo, acquistava droga sul dark web: arrestato

M.F., romano di 34 anni, era riuscito ad introdursi nel “dark web” conosciuto anche come luogo di traffici illeciti illegali e virtuali del “deep web”, accessibile solo attraverso particolari software che consente di navigare in forma anonima e dove l’uomo, acquistava svariati tipi di stupefacente pagandolo con la moneta virtuale “Bit Coin”. La sua specializzazione però, non è sfuggita agli investigatori del commissariato San Paolo che, dopo una intensa attività di indagine, sono riusciti ad intercettare la sua dimora non censita. Attraverso appostamenti e indagini l’uomo è stato rintracciato e fermato dai poliziotti proprio sotto casa.

Con sé aveva le chiavi dell’abitazione segreta e, malgrado abbia tentato di sviare le indagini asserendo di abitare in altro luogo, i poliziotti sono comunque riusciti ad individuare il suo appartamento. Entrati all’interno si sono trovati davanti un vero e proprio deposito assortito da vari tipi di sostanze stupefacenti:  barattoli di vetro e  confezioni preparate per nascondere pasticche di MDMA in svariati colori e forme, quasi a simulare caramelle contenute all’interno di bustine trasparenti con cuoricini e fiori stampati.

La “collezione” che l’uomo aveva all’interno dell’appartamento, era stata meticolosamente catalogata con una apposizione scritta, su ogni bustina, indicante il tipo di sostanza in essa contenuta. Le sostanze, dal “crack” allo “shaboo”, dai francobolli di “lsd” alla comune “cocaina” erano sparse per tutta casa e addirittura, nel vano congelatore del frigorifero, accuratamente riposta per la conservazione ottimale del principio attivo, la comune “marijuana” mentre, all’interno di un contenitore per vivande, una sostanza spumosa bianca tipo sorbetto ma con odore pungente classificata come “anfetamina”. Tutto lo stupefacente è risultato puro al 100% e comunque con un principio attivo altissimo. M.F., accompagnato negli uffici di polizia è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio.

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Sport

Italian Surf Expo da record

Oltre trentamila visitatori si sono riversati sulla spiaggia del Castello di Santa Severa per celebrare la ventesima edizione del Surf Expo, l’appuntamento che si conferma punto di riferimento per tutti gli appassionati della surf culture d’Italia. Numerose le attività che hanno animato la tre giorni: Quiksilver & Roxy Surf School e la Decathlon SUP Academy, che hanno offerto centinaia di lezioni tra surf e sup, allenamenti di Indoboard surf training. Flusso continuo nella zona action, con la Wood Wave da cavalcare con lo skateboard, la ruota panoramica in stile Venice Beach, il Free Fall, il fitness yoga, il work out stage, il jiu jitsu e l’Alpha boari, una sorta di “toro meccanico” con una tavola da surf. Lifestyle con il Bikini Fashion Show, che hanno presentato i migliori brand del beachwear, mentre a Rds Network è stato affidato l’intrattenimento delle tre giornate e dei Beach Party del venerdì (Dimensiono Suono Roma Beach Party) e del sabato (Rds Beach Party), che hanno fatto scatenare migliaia di persone fino a notte fonda. Questa speciale edizione 2018 ha ospitato una vera leggenda vivente del surf: Tom Curren. Californiano, classe 1964, ha vinto tre titoli mondiali (ASP) ed è riconosciuto come il terzo surfista più influente di tutti i tempi nella storia di questo sport. Per la gioia del pubblico, Curren si è esibito sia in acqua, con la tavola, che sul palco con la sua chitarra acustica. Per festeggiare il ventennale Surf Expo, in collaborazione con la Regione Lazio, ha offerto la possibilità di pernottare all’interno del Castello, uno dei luoghi più suggestivi del litorale laziale. E proprio tra le mura medievali, nel Museo civico del mare e della navigazione, è stata inaugurata una sala dedicata alla manifestazione e al suo ideatore Alessandro Marcianò, surfista di caratura internazionale divenuto celebre per aver cavalcato un’onda di 18 metri a Nazarè, in Portogallo. La Regione Lazio ha voluto dedicargli uno spazio per il contributo offerto al territorio e allo sport ecosostenibile.

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Cronaca

Boccea, presunto spacciatore finisce in manette

Nel corso di uno specifico servizio antidroga, i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato un cittadino albanese di 24 anni per spaccio. Il ragazzo si trovava in Largo Boccea quando è stato sorpreso mentre spacciava ad un coetaneo una dose di cocaina. Presso la sua abitazione in piazza Cardinal Ferrari, sono stati rinvenuto ulteriori 22 grammi di cocaina, già suddivisa in dosi e  relativo materiale utilizzato per il confezionamento. I Carabinieri hanno inoltre recuperato 1.850 Euro che il ragazzo aveva con se, ritenuti provento dell’attività di spaccio. L’arrestato è stato trattenuto in caserma, in attesa del rito direttissimo.

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Cronaca

Matteo Barbieri, ira della madre: «Ricerche in ritardo». Accuse sul web: non è stato un incidente

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
(di Rosalba Emiliozzi)E' solo un incidente o c'è qualcos'altro dietro la morte di Matteo Barbieri? Il mondo del web in queste ore sta avanzando dubbi e si rincorrono, con il meccanismo moltiplicatore della condivisioni, tesi che ragionano sull'omidicio stradale, sull'ipotesi che un eventuale pirata, forse ubriaco, possa aver incrociato sulla sua strada la moto di Matteo, l'abbia centrato scaraventandolo via e uccidendolo. Per evitare arresto e processo, il pirata avrebbe nascosto il cadavere senza soccorrere il ragazzo. «Io, al momento, credo si sia trattato di un incidente, ad altro non credo e non so perché stanno scrivendo queste cose su mio figlio – dice al telefono la madre di Matteo, Maria Mogavero – se ci sono altre ipotesi sarà la magistratura a doverle accertare, ma per ora non abbiamo comunicazioni in tal senso». La donna è disperata, è appena finita l'autospia del figlio, il 18enne della Baldunina trovato morto sulla pericolosa strada Braccianese a nove giorni da quello che, ad oggi,  sembra un incidente autonomo. Appena il magistrato darà il nulla osta saranno celebrati i funerali, che non sono stati ancora fissati.
GLI ACCERTAMENTI. Dopo il ritrovamento gli agenti del distaccamento Polstrada di Monterosi hanno fatto ulteriori accertamenti sulla morte del Matteo, scomparso la notte del 12 luglio scorso e ritrovato senza vita in prossimità del km 5+200 della strada provinciale Braccianese. Il ragazzo, in sella alla sua moto Honda, avrebbe dovuto far rientro da Roma ad Anguillara Sabazia. Dai rilievi è emerso che nel tratto di strada a doppio senso, all'altezza di una curva a sinistra, il centauro è uscito di strada e, dopo aver urtato un albero, ha finito la sua corsa all'interno di un canale nascosto dai cespugli. I poliziotti stanno effettuando ulteriori accertamenti per chiarire quali possono essere state le cause che hanno portato al decesso: un animale che ha attraversato all'improvviso, un colpo di sonno, una distrazione o anche l'ipotesi di un'eventuale collisione con un altro mezzo. Quest'ultima tesi è stata rilanciata ieri sulla sua pagina Facebook da Riccardo Corsetto, come la «teoria del gatto nero» con gli «strani movimenti della sim» di Matteo e il corpo che non viene visto da amici e parenti che in quel punto, dove si aggancia il telefono di Matteo per l'ultima volta, hanno affisso manifesti e fatto ricerche.

LA RABBIA. Ed è proprio sulle ricerche che mamma Maria è molto arrabbiata: «E' stato un incidente sì, ma si è proceduto male, per allontamento volontario solo perché mio figlio era maggiorenne, ma Matteo non si sarebbe mai allontanato, non ne aveva motivo. Poi ci sono stati problemi nelle ricerche ritardate e, successivamente, nel reperire tutti gli oggetti di mio figlio, trovati non dagli investigatori ma da mio padre o da amici sul posto». Il corpo senza vita è stato ritrovato solo dopo nove, lunghissimi, giorni. «E io non posso neanche riconoscerlo visivamente, non posso neanche vederlo, sono passati otto giorni, c'è stato il diluvio, immagini come è ridotto. Ho anche questo grande dolore di non poter rivedere mio figlio».

IL RICORDO.  La mamma traccia il ritratto del ragazzo, studente dell'Enrico Fermi, eccellente in informatica e con la voglia di riprendere gli studi e fare l'università. «Era un bravissimo ragazzo – dice la mamma – quest'anno, per un problema di assenze, non aveva voluto fare la maturità ed era andato a lavorare come cameriere per non pesare sulla famiglia, l'aveva fatto anche a 17 anni, anche se non ne aveva bisogno. I soldi gli servivano per la moto, la benzina e piccole spese». Da qualche tempo Matteo era andato a vivere ad Anguillara da un amico e nella notte tra l’11 e il 12 agosto, dopo il turno di lavoro al ristorante “Capperi!” alla Balduina, aveva inviato un messaggio alla fidanzata, Diana: «Amore sto tornando a casa». Un sms era arrivato anche alla mamma, prima di mettersi in moto e andare sulla Braccianese dove ha perso la vita e dove solo dopo appelli strazianti dei genitori e continue ricerche è stato ritrovato. «Matteo non è riuscito a godersi la sua vita», dice la mamma.

 

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Cronaca

Rusconi: “Sulla manutenzione degli edifici scolastici ancora molto da fare”

Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma e Lazio, è intervenuto a Radio Roma Capitale per esprimersi sulla manutenzione delle scuole della Capitale.

“C’è ancora molto da fare, i municipi stanno operando a macchia di leopardo. Il primo e il secondo municipio hanno usato il lavoro dei genitori di buona volontà. Quando l’anno passato chiesi alla sindaca di favorire la partecipazione dei genitori, rispose che l’azione di manutenzione degli edifici scolastici spetta al pubblico. Io – spiega Rusconi – sono d’accordo che è lo Stato a dover intervenire". Tuttavia, se al settore pubblico mancano i fondi e non può provvedere, chiaramente bisogna valutare altre opzioni.   

"Una cosa che chiediamo da anni – prosegue il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma e Lazio – è la ricognizione dei lavori da fare (intonaci, finestre, scale antincendio, manutenzione semplice e straordinaria). Non siamo mai stati accontentati”.

Mario Rusconi si sofferma poi sul concorso dei presidi: “ Non ha senso, però, fare la preselezione attraverso domande insensate e astruse. Ad un preside serve avere capacità relazionale, non imparare le cose mnemonicamente. 

Sull’abbandono scolastico, Rusconi lamenta l’alto tasso di abbandono scolastico: “Nel biennio degli istituti tecnici e professionali del sud, la percentuale d'abbandono è talmente alta che si capisce il ruolo della micro criminalità”.

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Cronaca

Nomine CSM e Consulta, Punto Donna: “Mattarella striglia i politici”

Il Presidente della Repubblica Mattarella, che spesso si è espresso sulla parità di genere, ha commentato la dibattuta questione delle nomenine al Consiglio Superiore della Magistratutra e alla Consulta: "Il mondo – sentenzia Mattarella – non è composto solo dal genere maschile". La dichiarazione viene rilasciata dopo l’appello delle 60 costituzionaliste italiane in proesta per la nomina di 21 uomini e nessuna donna. La denuncia delle professoresse ordinarie associate di diritto costituzionale è chiara: "Ci sono solo uomini negli organi di garanzia".

Tale circostanza ha portato le donne dell'associazione italiana costituzionalisti alla mobilitazione e, in particolare, alla stesura di una lettera diretta ai  Presidenti delle Camere. Le profesessoresse si dicono stupite e preoccupate per la decisione, presa in evidente violazione dell’art. 51 della Costituzione, che assicura il diritto di uomini e donne ad accedere in uguaglianza agli uffici pubblici.

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Politica

L’appello di Roberto Saviano: “Rompiamo il silenzio contro la menzogna”

(Fonte: la Repubblica, di Roberto Saviano) – Dove siete? Perché vi nascondete? Amici cari, scrittori, giornalisti, cantanti, blogger, intellettuali, filosofi, drammaturghi, attori, sceneggiatori, produttori, ballerini, medici, cuochi, stilisti, youtuber, oggi non possiamo permetterci più di essere solo questo. Oggi le persone pubbliche, tutte le persone pubbliche, chiunque abbia la possibilità di parlare a una comunità deve sentire il dovere di prendere posizione. Non abbiamo scelta. Oggi tacere significa dire: quello che sta accadendo mi sta bene. Ogni parola ha una conseguenza, certo, ma anche il silenzio ha conseguenze, diceva Sartre. E il silenzio, oggi, è un lusso che non possiamo permetterci. Il silenzio, oggi, è insopportabile.

Chi in questi mesi non si è ancora espresso – a fronte di chi invece lo sta facendo con coraggio – tace perché sa, come lo so io, che a chi fa il nostro lavoro parlare non conviene. Spesso sento dire o leggo: "Chi esprime il proprio pensiero lo fa per avere visibilità", ma è una visibilità che ti fa guadagnare migliaia di insulti sui social e la diffidenza di chi dovrebbe sostenere il tuo lavoro perché si sente chiamato a dar conto delle tue affermazioni. Quello che nessuno ha il coraggio di dire è che spesso si tace per non essere divisivi, perché si teme che arrivino meno proposte, meno progetti. Ma se la pensiamo così, abbiamo già perso, perché ci siamo rassegnati a non stimolare riflessioni e ad assecondare chi crede che la realtà sia riducibile a parole d'ordine come "buonista", "radical chic", "taxi del mare", "chiudiamo i porti", "un bacione", "una carezza" ed emoticon da adolescente.

Spesso si tace perché si sa che prendere posizione comporta dividere non solo il pubblico che ti segue sui social, ma anche e soprattutto chi dovrebbe comprare i tuoi libri, comprare i biglietti dei tuoi spettacoli, venirti a vedere al cinema o non cambiare canale quando ti vede in televisione. Ma davvero credete che quello che sta succedendo sia accettabile? Per quanto tempo credete di poter sopportare ancora senza esprimere il vostro dissenso?

Con Berlusconi, in fondo, era tutto più chiaro: c'era lui e c'eravamo noi. Criticarlo portava conseguenze, reazioni forti, artiglieria di fango, ma c'era una comunità attiva, che si stringeva attorno a chi lo faceva. Prendere posizione contro Berlusconi non significava perdere share, copie, consenso. Con Berlusconi era agevole farsi capire anche Oltralpe perché il Cavaliere era in fondo la macchietta italica, un carattere riconoscibile della commedia dell'arte. Oggi non è più così e in questo governo si stenta a scorgere i germi di qualcosa di estremamente pericoloso. "Fai il tuo lavoro e basta" è il richiamo all'ordine che subisce il calciatore che esprime la sua opinione sui migranti, l'attore che indossa la maglietta rossa. E il richiamo all'ordine è già un ricatto: guadagni con il tuo lavoro, non accettiamo commenti politici da chi ha il culo al caldo.

Oggi c'è fastidio verso chi travalica i confini del proprio lavoro e del proprio ruolo per fare quello che sarebbe invece normale: controllare chi ci governa perché, anche se legittimato alle urne, non tradisca non solo il proprio mandato, ma soprattutto la nostra storia e i valori che ci hanno consentito di vivere decenni di pace. La nostra Democrazia è una Democrazia giovane e fragile, ma è prima di tutto antifascista e antirazzista.

Vi sembra che oggi questo governo si stia muovendo nel rispetto dei valori che sono alla base della nostra Costituzione? Che si stia muovendo e che stia comunicando all'interno di un perimetro di sicurezza? Non vi sembra piuttosto che i 70 anni di prosperità e pace appena trascorsi ci abbiamo resi permeabili a partiti politici xenofobi? Che ci abbiano resi disattenti se non disinteressati a vigilare su diritti che una volta acquisiti, se non li difendiamo, possono essere spazzati via da qualche post su Facebook e da una manciata di tweet?

Questo governo, in maniera maldestra ma evidentemente efficace, speculando sulle difficoltà di molti, utilizza come arma di distrazione di massa l'attacco ai migranti e alle Ong. Sta accadendo un orrore davanti al quale non si può tacere: mentre il M5S e la Lega litigano sui punti fondamentali del loro accordo, ci fanno credere che il nostro problema siano i migranti. E se mi rispondete che i governi precedenti hanno fatto altrettanto vi rispondo: non si erano spinti fino a questo punto, ma di certo hanno asfaltato la strada perché tutto questo accadesse. E se mi dite che avete votato per Lega e M5S per ribaltare il tavolo, perché era l'unico modo per mandare via una classe dirigente che aveva fallito sotto ogni profilo, vi dico: vigilate, non delegate, aprite gli occhi perché le cose si stanno mettendo male, male per tutti. Male non solo per i migranti o per le voci che dissentono, ma anche per voi.

Sant'Agostino scrive: "Se togliete la giustizia, che cos'altro sono i grandi Stati se non delle associazioni di ladri? […] Se una di queste bande funeste si accresce con altri briganti fino al punto di occupare tutta una regione, […] di dominare delle città, ecco che si arroga il nome di Stato". Quando la politica perde il sentiero della giustizia, si spoglia della sua carne lasciando scoperta l'ossatura banditesca. Sapete perché cito Sant'Agostino? Perché questo passaggio spiega bene come sia possibile che il potere, anche quando iniquo, anche quando ingiusto, anche quando incapace e anche quando criminale, viva indisturbato. Sapete di cosa si sostanzia l'omertà di fronte alle mafie? Se credete solo di paura vi sbagliate. Il pensiero che la protegge è questo: giudico un boss per quello che fa a me. Mi ha maltrattato? No. Ha intimidito qualcuno della mia famiglia? No. E allora per me va bene.

Allo stesso modo oggi pensare che, solo perché questo governo, per ora, non ha toccato noi personalmente – la querela a me è solo un granello se paragonata ai colpi mortali che questo governo sta infliggendo allo Stato di Diritto – e i nostri interessi, possiamo esimerci dal prendere posizione, è atteggiamento ingenuo e irresponsabile che sta legittimando scelte e comportamenti scellerati.

Questo non è uno scontro tra me e Matteo Salvini. Per me non c'è nulla di personale, sento fortissimi il dovere e la necessità di parlare per chi non ha voce. Per i seicentomila immigrati presenti in Italia che devono essere regolarizzati ora, subito, perché siano sottratti allo stato di schiavitù in cui versano. Per le Ong che hanno iniziato a fare salvataggi in mare, aiutando gli Stati europei e l'Italia a gestire un fenomeno che non può essere bloccato, ma solo ben amministrato perché è palesemente una risorsa. Quei politici che oggi si ostinano ancora a sostenere il contrario, di politica e di economia non capiscono niente e sono un pericolo per la tenuta sociale del nostro Paese che è un Paese multietnico. Fieramente multietnico.

Oggi chiedo a voi, miei concittadini, di mobilitarvi per i diritti di tutti, perché anche se a voi oggi sembra di non far parte di questi "tutti", siete già coinvolti. In nome di un presunto benessere, in nome di una maggiore sicurezza ci diranno che in fondo la libertà di espressione è una cosa da ricchi privilegiati, che parlare di diritti di chi fugge e trova inferno in terra e morte nel Mediterraneo è fare il gioco dei negrieri. Addirittura mi sento dire che con le mie critiche aiuto Salvini nei sondaggi: come sempre la colpa non è di chi appicca il fuoco, ma di chi tenta di spegnerlo. Salvini non sale nei sondaggi per colpa di chi lo critica, ma per responsabilità di chi tace e di chi mostra timidezza e timori.

La mobilitazione che vi chiedo è una mobilitazione che riguarda ciascuno di noi, parlate al vostro pubblico e non per me, che in tribunale e fuori so difendere da me le mie ragioni. Vi chiedo di mobilitarvi per difendere i diritti che a breve non ricorderete nemmeno più di aver avuto. Ci stanno facendo credere che non ne abbiamo bisogno, ma presto capiremo che più della tracotanza di questo governo, più dell'arroganza di Salvini, quello che ci sta condannando è il silenzio. La libertà d'espressione e la lotta per i diritti raccontati come "vizi" da élite contro il popolo, che invece invoca sicurezza. Ma la lotta per i diritti è sempre lotta per chi non può permetterseli e per chi spesso non può permettersi nemmeno di chiederli.

E ora voi mi direte: ma le nostre battaglie le facciamo con i nostri libri, con le nostre canzoni, con i nostri spettacoli, con la nostra ironia. È vero, è sempre stato così: ma ci sono dei momenti in cui diventa cruciale capire da che parte si sta e quindi non basta più delegare la resistenza alla propria arte. Dinanzi a menzogne che crescono incontrastate, a truppe cammellate di bugiardi di professione (al loro cospetto gli scherani di Berlusconi erano dilettanti), davanti al dolore che queste menzogne e questi bugiardi di professione provocano, abbiamo tutti il dovere di rispondere: NON È VERO!

Il solito antico scontro: l'arte che prende parte e quella che orgogliosamente disdegna l'ingaggio. La prima che si crede superiore alla seconda in nome dell'impegno e la seconda che si crede superiore alla prima perché rivendica il diritto alla purezza del disimpegno. Steccati che collassano dinanzi ai morti in mare e alle continue menzogne. Dovete parlare ai vostri lettori, ai vostri ascoltatori, a tutti coloro a cui con la vostra arte e il vostro lavoro avete curato l'anima. Abbiate fiducia in voi stessi, avete gettato le basi per essere ascoltati, non abbiate paura di dire a chi vi vuole bene che voi non state con tutto questo.

Ci sarà disorientamento all'inizio, riceverete critiche per aver rotto l'equilibrio dell'equidistanza, che però è fragile e già incrinato. Ma gli effetti virtuosi che domani avranno le vostre parole, vi ripagheranno delle reazioni scomposte degli hater oggi. Il trucco per delegittimarvi lo conoscete, quindi partite (partiamo) in vantaggio. Vi diranno: guadagni? Non puoi parlare. Era così che Mussolini trattava Matteotti prima che venisse ammazzato: sei figlio di benestanti? Non ti puoi occupare di istanze sociali. Pensateci: ma davvero siamo tornati a questo? E soprattutto, davvero stiamo accettando tutto questo? Accettiamo di essere intimiditi da questa comunicazione criminale? Dovremmo vergognarci del frutto del nostro lavoro? Accettare, come vogliono, che autentico sia solo chi tiene la testa bassa?

Scrittori, l'attacco al libro, alla conoscenza, al sapere è quotidiano. "Vai a lavorare" viene detto a chi scrive. Il primo passo di qualsiasi deriva autoritaria parte da disconoscere la fatica intellettuale, togliere alle parole la dignità di lavoro. In questo modo resta solo la propaganda. Editori, non sentite franare la terra sotto i vostri piedi? Prendete parte, non c'è salvezza nel prudente procedere. Bisogna investire casa per casa, strada per strada e conquistare lettori, ossia persone in grado di poter capire il mondo e non subirlo con le maree del rancore: la conoscenza è uno strumento preziosissimo di emancipazione dalla miseria personale, difendiamo questo strumento. Difendiamolo con tutte le nostre energie.

Tra i soccorritori di Josephine, l'unica superstite del naufragio che ha mostrato ancora una volta l'inadeguatezza della Guardia costiera libica a compiere missioni umanitarie, c'era Marc Gasol, uno dei giocatori di basket più forti del mondo, una roccia di due metri e dieci. Dite un po', cosa rispondereste a chi dice: Marc Gasol è ricco, non può occuparsi di chi soffre? Vi sembra un'obiezione plausibile, vi sembra che abbia senso o che siano i deliri di chi oggi ha paura? E allora uscite allo scoperto, oggi l'Italia ha bisogno delle vostre voci libere. Non abbiate paura di chi, più di ogni altra cosa, teme il dissenso perché non ha gli strumenti per poterlo gestire, se non in maniera autoritaria.

E un ministro della Repubblica che querela uno scrittore su carta intestata del ministero sta mettendo in atto un gesto autoritario: sta utilizzando la sua posizione per intimidire non solo me, ma anche voi. Da una parte c'è chi critica, dall'altra tutto il governo, che a oggi non ha manifestato alcun fastidio a essere strumentalizzato. Non mi fa paura la querela e non mi fa paura la solitudine. Ma voi dove siete finiti? Ricordate quando dicemmo "strozzateci tutti" a Berlusconi che avrebbe voluto strozzare chi scriveva di mafie? E ora, dove siete?

Quando ho criticato le politiche dei governi di centrosinistra mi veniva detto che diffamavo il Paese, che diffondevo disfattismo, che esponevo il fianco ai nemici della democrazia. In realtà attivare analisi e critica è il compito (direi il dovere) di chi racconta la realtà; e le sue parole vanno in soccorso della libertà, non la boicottano. Ci siamo ridotti a subire l'offesa che prendere posizione critica su questo governo sia un favore a qualche potente? A qualche interesse? Coraggio!

Ho a lungo riflettuto prima di scrivere queste righe, non vorrei pensiate che vi stia chiamando a raccolta per difendere me, ma vorrei capiste che il tempo per restare nelle retrovie è finito. Se non prenderete parte vorrà dire che quello che sta accadendo sta bene anche a voi. In tal caso a me non resterà il rimpianto di non averci provato, ma voi dovrete assumervi la responsabilità di ciò che accadrà: o complici o ribelli.

"La storia degli uomini – scrisse Vasilij Grossman in Vita e destino – non è dunque la lotta del bene che cerca di sconfiggere il male. La storia dell'uomo è la lotta del grande male che cerca di macinare il piccolo seme dell'umanità. Ma se in momenti come questo l'uomo serba qualcosa di umano, il male è destinato a soccombere". Voi siete il piccolo seme dell'umanità, senza di voi l'Italia è perduta. Allora, da che parte state?

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Cronaca

Massaggio fatale per un cliente

(Fonte: Corriere della Sera, di Giulio De Santis) – Il sogno di rilassarsi con un massaggio professionale, cogliendo soprattutto l’occasione per vivere un’ora fuori dagli schemi. Con questi pensieri un signore di 52 anni, separato, è morto venerdì durante una seduta di happy ending. Massaggi pubblicizzati come romantici, mentre in realtà vanno considerati una terapia erotica di distensione dei muscoli.

Ora sul decesso dell’uomo la procura ha aperto un’inchiesta: il pm Attilio Pisani ha rinvenuto nella tragedia gli elementi costituitivi del reato di omicidio colposo. Al momento non ci sono indagati, ma è stata disposta l’autopsia per chiarire se le cause della morte siano legate al modo in cui è stato praticato il massaggio. La cui caratteristica principale – considerata legale – è appunto il finale hot. E saranno proprio gli effetti del happy ending– finito in passato nel mirino del Codacons che lo considera un modo per mascherare la prostituzione – a essere oggetto dell’esame autoptico disposto dal pm.

Il dramma è avvenuto in un centro benessere situato al civico 21 di via Val Passiria, a Montesacro. Il signore varca la soglia del locale nel pomeriggio. Le sue condizioni di salute sono buone. L’unica doglianza sono i normali acciacchi dovuti all’età. Si distende sul lettino, contento all’idea di godersi una parentesi lontana dalla routine quotidiana. Comincia il massaggio, dura qualche minuto senza problemi. Finché arriva l’istante culmine, quello più atteso, il cosiddetto happy ending. Che tuttavia diventa fatale per il signore, morto proprio nell’attimo più desiderato.